mercoledì 30 gennaio 2013

Tema: Hanno ucciso Kennedy

Sez. Your Fetish
Svolgimento


Solo una porta li divideva. Una porta marrone anonima, piazzata là per dividere un appartamento  altrettanto anonimo, da un pianerottolo con le piastrelle giallo malato tipiche della sala d’aspetto di un ospizio. Ma quella non era la sala d’aspetto di un ospizio era solo il pianerottolo di un quarto piano. Solo una porta si frapponeva tra un losco individuo e una donna bellissima, un tipo col passamontagna sulla faccia e una donna che passava il suo pomeriggio d’estate con una maglietta bianca e dei pantaloncini neri, uno stupratore e una vittima.

Il losco si avvicinò alla porta e sentì da dentro, provenire le note di un concerto per quartetto d’archi di Bach. Anche se era il maestro delle fughe, quel giorno non sarebbe fuggito nessuno, nemmeno la vittima prescelta. Un quartetto d’archi di Bach, la musica perfetta per uno stupro in piena regola, perfetta perché nemmeno il più sciroccato regista di Bombay l’avrebbe scelta per una scena del genere.

L’uomo bussò alla porta e aspettò la risposta.

-Sì?

-Pizza!

-Ma non abbiamo ordinato nessuna pizza!

-Eppure l’indirizzo è questo, signora.

La donna aprì la porta senza guardare dallo spioncino, era sicura di ritrovarsi di fronte al tipico ragazzotto brufoloso, invece per lei c’era un uomo col passamontagna nero che di umano non lasciava trasparire nemmeno gli occhi.



Il criminale sospinse la porta con violenza ed entrò, la donna urlò e vedendo che l’uomo era ormai già dentro la casa, corse via cercando la salvezza chiudendosi nella camera da letto. L’uomo, con tutta la calma del mondo, la calma che appartiene ai carnefici onnipossenti, chiuse la porta dietro di sé e si fece avanti dentro l’appartamento. La donna si era accorta troppo tardi di non avere con sé il cellulare e nemmeno la chiave della stanza, era in trappola come un piccolo hobbit nelle mani del signore oscuro.

Lo stupratore cominciò a grattare il legno della porta con le unghie e disse alla donna:

-Hai perso la chiave? Mi sa che è finita in una delle mie tasche.

Aveva pianificato tutto, la perfezione sta nei dettagli.

L’uomo entrò, prese la donna per i capelli e la buttò sul letto. Fu sopra di lei e cominciò a toglierle i vestiti, la donna provava a liberarsi dalla presa dell’uomo, ma tutto era inefficace. L’uomo si calò i pantaloni e guardandola negli occhi le gridò:-Sei mia!

Nel momento stesso in cui finì di dire la frase, sentirono suonare il cellulare di lei nell’altra stanza. Lui fece finta di niente, ma la paura scomparve dagli occhi di lei e in tono calmo e serafico disse all’uomo:

-Hanno ucciso Kennedy.

-No.

-Sì amore, hanno ucciso Kennedy, spostati dai.

-Non è vero.

-Sì che è vero, leggi un paio di libri di storia.

L’uomo si spostò affranto e si tolse dalla faccia il passamontagna. La donna invece corse a rispondere al telefono.

L’uomo diede un’occhiata alla sveglia digitale sopra il comodino, erano le cinque di una domenica pomeriggio, sicuramente era la madre di lei che li invitava per la cena.

-Amore torna di qua!- disse lui quando sentì che la chiamata era finita.

La donna ritornò e si sedette di fianco a lui sul letto.

-Riprendiamo da dove avevamo lasciato?

-Non mi va più e d’estate col passamontagna fa caldo. Sono sudato e non abbiamo fatto niente. Devo proprio metterlo il passamontagna?

-Ma dai! Non fare così, ci stavamo divertendo, no?

-Sì, ma tu non puoi usare le safety-word quando ti pare! Dovremmo usarle solo per i casi di emergenza! Non perché ti viene prurito alla schiena quando ti lego, perché ti va lo shampoo negli occhi sotto la doccia o perché chiama tua madre al telefono!

-Hai ragione, ma sai che se non rispondiamo si preoccupa subito.

-Mmm.

-Comunque stasera ho detto che siamo a cena da lei, va bene?

-Ogni tanto vorrei che anche tua madre avesse una safety-word, così, solo per evitare che qualcuno si faccia del male.

Andrea Knulp

10 commenti:

  1. Interessante, perverso e fuorviante, Knulp.
    Suggerisco la safety-word per la prossima puntata: "hanno ucciso la suocera".
    (emoticon r.i.p.)

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    1. Ahahaha! "hanno ucciso la suocera" mi sa tanto di più da calcio d'inizio, piuttosto che fine dei giochi!

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  2. Azz, ha ragione RQ, fuorviante è la parola giusta. Riesci a illudere il lettore e portarlo fino alla fine nell'inganno della situazione. Le atmosfere create sono quelle giuste, bravo veramente bravo!

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    1. E poi vorrei sottolineare una cosa: lo stravolgimento della situazione non arriva come un colpo di scena (come una sorpresa) ma anzi, al contrario, è una caduta, il declino di un'illusione, la banalizzazione di una situazione "eccitante", mi piacque molto

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  3. L'inganno letterario riuscito alla perfezione rendono questo post particolare: ci sono cascata in pieno
    tanto che avevo giá urlato il "mio bastardo". Complimenti!

    Nina

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  4. Okkei, nessun gatto è stato sacrificato, nessuna lucertola ha perso l'uso della vista.
    Mi sento decisamente meglio :)

    Knulp quello che detesto di te è la crudelta' che usi nei tuoi racconti nei confronti degli animali. Per il resto gia' lo sai sei braverrimo, chettelodicoafare.

    Perfavore il prossimo Tema potresti scriverlo d'amore?

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    1. Grazie per i complimenti!! Ma io non ho mai accecato nessuna lucertola! Per il gatto "mea culpa", ma forse per la lucertola mi scambi con qualcun altro?
      Per quanto riguarda il prossimo tema... beh, il fantasy è un genere che di solito non tratto... :D

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    2. azz! vero! è stato Riccardo Giacalone ad accecare le lucertole, adesso mi sente!

      Si ma un amore bastardo dove alla fine muoiono tutti e nessuno vive felice e contento!

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  5. Ha ragione FO il finale non arriva come un colpo di scena, ma rappresenta il declino delle nostre sensazioni. In ogni testo mi piace trovare il "ma che vuole dire questo?" e in questo pezzo ci trovo la banalità di un rapporto/gioco che crolla al minimo intoppo. Troppo stanchi, ci si annoia anche con lo stupratore. Scritto devvero bene, se propio devo cavillare puntualizzo che non occorreva la parola "casa" (già sottinteso nelle parole "già dentro)

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  6. questo post mi ha spiazzato diverse volte: quando leggo qualcosa parto sempre dalla sensazione che raramente becchi qualcosa di nuovo, e così è stato anche mentre leggevo questo pezzo. e invece mi hai spiazzato almeno 3 volte, ritmi giusti, situazione giusta.
    riguardo alla scrittura, non mi piace, sotto il profilo narrativo, la parte finale del racconto.
    il discorso diretto per me è qualcosa che va usato con moderazione, non mi piacciono le scritture fatte di battute che poi sembrano copioni o opere teatrali.
    avrei ricondotto il dialogo diretto nella voce del narratore.
    GD

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