Sez. Conclave
Svolgimento
Quando lui arrivò – uno degli ultimi, a dirla tutta – lo salutarono affettuosamente e nell’affetto degli abbracci a tutti sembrò di sentirgli addosso quell’odore leggero di acqua di colonia che le mamme mettono ai bambini.
Lui era grato a tutti tutti, dieci anni prima il problema era stato risolto con il solito trasferimento di rito e lui aveva accettato come se fosse tutto previsto, le regole di un gioco dettate dalla consuetudine e sublimate una pacca sulla spalla. E quella pacca la sentiva addosso mentre si incamminava insieme a tutti i suoi amici di fede, che i pensieri sono altri, ma soprattutto, perché Joseph ha rinunciato?, chiedendoselo ma sapendo bene, ognuno in cuor proprio, che certi inclinazioni non giovano all’immagine dell’istituzione, e che però si sa, non sono le inclinazioni che fanno girare il mondo – ci sarà di mezzo la banca, o qualcun altro con la pretesa di un marmo sepolcrale in sant’Apollinare?
Si sarebbero riuniti tutti presto, solito rito, quello che aveva già visto ripetersi per l’elezione di fratello Joseph: i fogli su cui scrivere un nome, lo spoglio e poi la paglia umida per dare la notizia grande al mondo.
No, non lo avrebbero mai eletto lui, quella storia di dieci anni fa lo aveva compromesso, nessuno si era mosso per ricattarlo sino ad ora, ma si sa, il rischio c’è sempre, la gente fa credere di aver rimosso i traumi e poi, al momento opportuno, si inventa che ha bisogno di rivelare un grumo che gli è rimasto dentro. Dentro! – il pensiero di questa parola lo fa sorridere. Non lo eleggeranno, prenderanno un altro, uno che dia un corso nuovo alla Chiesa, che sappia dialogare con i musulmani, che affronti con rigore la situazione nordamericana, che magari decida una volta per tutte di farla finita con il riciclaggio di denaro a mezzo banca vaticana, uno che sappia essere credibile con i giovani, che intenda il ruolo di papa come vera militanza, un papa Che Guevara magari.. lui, sorride. No, a lui non lo voteranno, che poi manco gli conviene: un papa ha sempre tanti riflettori addosso, lo guardano tutti – come ti vesti, come cammini, chi ti fa i cappellini, chi confeziona le scarpette.. non rimani un minuto solo! -; se lo votassero lui dovrebbe rinunciare a tante cose, a troppe cose, a tutte le cose a cui veramente tiene. Tenere cose. No, non lo voteranno, tranne che glielo vogliano fare apposta, proprio per farlo smettere. Lui alza lo sguardo e dietro gli scranni vede tutti i suoi amici con il biglietto di carta in mano, gli sorridono e poi poggiano lo sguardo sul foglio e scrivono.
Ci voleva l'elezione di un Papa per farti tornare a scrivere? Quindi bisogna sperare che muoia presto per rileggerti a breve :)
RispondiEliminaArgh! Che cosa cattiva, e se adesso si toccano tutti dopo aver letto questo commento?
Eliminaahahahahaha
il primo era piu' soft ma me l'ha cancellato ..
EliminaDevo dirla tutta, la seconda parte mi è piaciuta molto di più della prima. Nella seconda si sente tutta la tensione portata avanti dalle parole "non lo voteranno", la ripetizione, gli accumuli. La seconda merita tanto, la prima la considero un'introduzione ben fatta.
RispondiEliminaSig. Blogspot, se cancelli questo commento ti mandiamo al conclave!
ho appena scritto al signor blogspot...spero di avere risposte a breve....
EliminaMeis
è il caso di dirlo Habemus D'Amato :)
RispondiEliminaperò il mio commento è all'opposto di quello di Fede...a me piace molto invece la preparazione e la tensione che c'è nella prima parte...forse perchè avrei voluto leggere quello che c'era scritto sui foglietti del finale?
Meis
Questo cardinale che si logora nel dubbio, alla fine lo voteranno per esporlo dalla finestra al pubblico ludibrio.
RispondiEliminaMolto piaciuto, tutto insieme.
(emoticon gaudium magnum)
Io uno così lo voterei apposta, per fargli un dispetto!
RispondiEliminaBel racconto, personalmente preferisco la seconda parte...
Bravo!
piccio picciò, grazie per i commenti che era assai che non scrivevo e c'ho ripreso gusto: w il blog e questa bella masnada!
RispondiEliminaGD
Racconto fa vo lo so!!!! Non ho alcun dubbio ad affermarlo. Tra la prima e la seconda parte forse c'è una differenza di tono, ma nulla toglie al racconto, anzi, aggiunge. Due frasi fanno capire l'importanza delle parole che lo scrittore sceglie. La prima è: "quell'odore leggero di acqua di colonia..." e già qui ti arriva al naso l'odore dell'INNOCENZA (e chi non l'ha percepito leggendo?). Si presenta in contrasto con l'anima putrida del personag. Non lo conosciamo ancora, ma queste parole ce lo presentano, neanche ci avesse mostrato la sua carta d'identità. La seconda(bellissima anche questa)composta da due paoline soltanto: "Tenere cose" svela, come quell'altra, l'opposto di quel che dovrebbe essere. Intelligente anche la scelta di non mettere il punto esclamativo che molti avrebbero messo. Quindi non sono tanto le cose dette (sapute e risapute) qui gioca e vince il modo in cui sono dette. Bravo, anzi, bravissimo.
RispondiEliminagiusto il grado di cinismo. Molto bello!
RispondiEliminaMa chi sarà quel genio che ha suggerito alla Maestra di darti il tema del conclave?? Chi?? Io quello che dovevo dirti l'ho detto in posta privata, che altrimenti qui mi arrestano. O magari don Giorgio mi offre un caffè e finisco all'altro mondo. Ben tornato, Fili!!! :))
RispondiEliminataciamo che forse è meglio...ahahahhaaahha!
Eliminama quanto è simpatica codesta?
ah, lessi sul manifesto il profilo di cinque papabili: l'americano candidato è oppositore della riforma sanitaria di Obama... direi che ha i numeri giusti per vincere...
degli altri quattro, tre sono integralisti, l'ultimo - l'austriaco - invece si batte contro la pedofilia: non ce la può fare, è ovvio...
gd
Anche a me è piaciuto molto GD! Però vorrei una precisazione da te!
RispondiEliminaCosa intendono in quel del conclave per SPOGLIO?! eheh
AG
dobbiamo mettere un link al mio post alla parola "SPOGLIO"...ehehe
EliminaAnche a me fa molto piacere il ritorno di Giorgio al blog, se ne sentiva la mancanza!
RispondiEliminaLa tensione rimane alta per tutta la seconda parte ma anche la prima è ben fatta perchè ti presenta il personaggio incuriosendoti sin dall'inizio.