venerdì 8 giugno 2012

Tema: La città perfetta


Svolgimento

"Vorrei morire ucciso dagli agi. Vorrei che di me si dicesse":

"Com'è morto?"

"Gli è scoppiato il portafogli".
(Marcello Marchesi)

Succede che un bel giorno ti svegli e ti trovi in una città perfetta. Tutto funziona a dovere e tu non vieni considerato un numero. Al mattino non cammini in fretta, perché se fai tardi nessuno ti rimprovera.
Anzi, piuttosto se fai tardi vieni pure coccolato. Per strada tutti ti salutano e tu ricambi affabilmente. Volti l’angolo e il barista ti rincorre trafelato. Tu penserai che [...] si sarà sentito snobbato, stamattina, data la tua assenza dal bar. Invece lui non avendoti veduto ha pensato tu stessi poco bene e avendoti poi intravisto di striscio (dalla sua vetrina) s’è rincuorato, poverino, ed ora ha per le mani un caffè fumante e un cornetto appena sfornato e vuole offrirli a te. Nei giardinetti, anche lì tutto è perfetto. Nessuna foglia cade o ti scricchiola seccamente sotto alle suole. Il vialetto è pulito e gli uccelli ti cinguettano al passaggio e nessuno di loro che ti faccia piovere in testa qualche suo bisogno dal cielo. Alcuni cani randagi, di taglia diversa, ti seguono scodinzolanti, annusano e sono giocosi, ma neanche loro ti disturbano.
E non è una tua impressione che i bambini con le loro cartelle non ti urtino correndo, perché evitano accuratamente di occupare lo spazio di quel binario invisibile che tu in genere percorri di corsa, come un treno sbuffante, almeno fino al giorno precedente, scontrandoti col mondo e con te stesso.
Anche il sole fa la sua parte, riscalda ma senza farti sudare. E poi succede che camminando ancora non arrivi dove dovresti arrivare e tutt’assieme ti infastidisci, nonostante ti salutino, che le foglie non cadano, che i bambini non ti urtino, che il sole non faccia sudare e che in ufficio non s’incazzino per il tuo ritardo. Cammini e non arrivi, nella città perfetta, quella dove non sei affatto un numero e che tu affabilmente ricambi sorridendo e correndo sbuffante come un treno che non arriva mai. Poi, capisci. Forse sei tu perfetto o impeccabile? No, non lo sei ... però vivere in una città perfetta servirà solo a ricordartelo.... un pochino, in ogni momento.


TOGA



14 commenti:

  1. già questo post mi ha reso nervoso....ahahahahhaa
    io voglio abitare alla Vucciria, dove il fumo delle stigghiole infetta le camicie messe ad asciugare.
    GD

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    1. Proprio a fianco dello Shangai (che per chi non conosce Palermo è il ristorante più in della Vucciria, con annessa terrazza sulla piazzetta sottostante dov'è il fontanile coi cannolicchi).
      Chissà perchè Guttuso non ce l'ha messo nel suo quadro. TOGA

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    2. allego foto: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.3599047779591.2167534.1375424522&type=3#!/photo.php?fbid=3599055259778&set=a.3599047779591.2167534.1375424522&type=3&theater

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    3. Fili, tu delle stigghiole ormai puoi odorare solo il fumo.

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    4. Mi spiace Wood, ma devo ardentemente dissentire. Fili ha inaugurato il "nuovo centro stigghiolaro vegano", una alternativa a metà strada tra i sapori di una volta della nonna dello stigghiolaro e la nouvelle cousine dello zio del caporale reclutatore di braccia extracomuniarie in una delle piazze di paese del nostro Bello Stivale.

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    5. In questo blog troppo babbio c'è... ma vero ci sono le stigghiole vegane?
      Staiu spinnannu.. (traduz: le desidero ardentemente! - e ardentemente ci sta, con il sale e con il limone)
      GD

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    6. Se sono vegane non sono STIGGIOLE , è come se chiamassi MOZZARELLA il TOFU.

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    7. Fili se le stigghiole vegane non ci sono inventale, potresti allargare il mondo dei sapori continentali. E se ci riesci potresti pure con la frittola vegana; che ne dici?
      ps. prego volere fare una breve descrizione della frittola ai non abitueé del piatto. TOGA

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  2. Ma davvero vorresti vivere in una citta' perfetta tipo quella del TRUMAN SHOW? Io no, mi annoierei a morte, e poi neanche VORREI essere perfetta perche' grazie alle mie IMPERFEZIONI di carattere ed altro do modo ai miei amici e alle persone che conosco di SPARLARE di me! Tutto cio' è fighissimo perche' CONTO qualcosa, IO SONO IN QUANTO IMPERFETTA!!

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    1. Io non saprei cosa migliorare di me...ho dei pessimi amici però, lo riconosco!
      ahaaahhahaha
      GD

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    2. Gli Amici sono lo specchio del TUO INTIMO ESSERE...ricordalo! Dunque puoi ancora migliorare (o almeno fallo per gli amici). TOGA

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    3. I LOVE TO BE PESSIM & PESSIMISTIC!
      Il bicchiere se è mezzo vuoto c'e' sempre l'eventualita' che qualcuno te lo riempia.

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  3. Ma la perfezione della città sta proprio in questo...e cioè nella prevenzione di chi sparla, nella presunzione del nostro imperfetto e nella capacità d'essere quancuno nonostante i conti non tornano. TOGA

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  4. Posso commentare questo post con un commento/post?

    Succede che un giorno ti svegli alle 6.30 perchè hai l'esame di informatica - che non è neanche difficilissimo (hai studiato solo due giorni perchè pensi di essere tanto tanto tanto bravo) e quindi non sei preoccupato - e devi andare a prendere il treno alle 8 perchè Trenitalia ha saggiamente cancellato tutti i treni che stanno a cavallo tra le ore e quindi, se ad esempio il tuo esame è alle 10, devi partire 2 ore prima perchè alle 9 magari è troppo tardi. Insomma, ti svegli alle 6.30 e alle 7.40 cominci a cercare un biglietto del treno - che avevi intelligentemente dimenticato di comprare il giorno prima - ma scopri che gli unici due posti dove potevi acquistarli aprono alle 8.30. Succede che lasci perdere il primo treno e aspetti quello delle 9, che poi arrivato a Palermo c'è da fare corso tukory, e poi viale delle scienze, a piedi e quindi hai bisogno di almeno 30 minuti. Succede che Trenitalia, non contenta di non aver ancora riparato la macchina dei biglietti - che ti sorride dicendoti "FUORI SERVIZIO", come se ti dicesse "SEI SPACCIATO" - cominci a contare i primi 5 minuti di ritardo e poi faccia arrivare il treno alle 9.15. Succede che, mentre corri per corso tukory con il sole che ti vuole uccidere lanciandoti addosso raggi da 37° C, ci sono donzelle sfilanti e vecchiette che hanno il passo di un bradipo addormentato che fanno a gara per mettersi di fronte a te. Succede anche che, ormai disidratato come una prugna californiana, tu riesca a farcela in 15 minuti e ad arrivare davanti la porta dell'aula informatica in anticipo, ma che ancora dentro ci siano esami in corso. Succede che, alla fine dell'esame, tu debba aspettare 2 ore per poter verbalizzare. E SUCCEDE ANCHE CHE RIESCI AD ARRIVARE ALLA STAZIONE PROPRIO IN TEMPO PER SALUTARE I PASSEGGERI DEL TRENO CHE AVRESTI DOVUTO PRENDERE TU, MENTRE QUESTO TRANQUILLAMENTE SI ALLONTANA...
    Città perfetta? E chi la vuole!!

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