sabato 6 aprile 2013

Tema: Conseguenze


Svolgimento :

Fino a 40 anni a casa con i genitori. Disoccupati, o qualcosa del genere. Le case in mano ai vecchi, che si rodono, ingrassano e si imbruttiscono in un mondo per loro divenuto incomprensibile, mentre i cosiddetti “giovani” affollano i pub e tirano tardi la sera. Non hanno una casa, i “giovani”, non hanno un posto che sia solo loro, e così brancolano nei grandi abbeveratoi buoni per tutti. Un agitatore li critica. Loro rispondono: “Siamo vittime del sistema, abbiamo pochi soldi, lascieteceli spendere in cocktail!”

Tirati a lucido, sigaretta, bicchierone colorato in mano, aria noncurante. Ingozzano gli oziosi centri di aggregazione dove alcool, fumo e chiacchiere non sono il balsamo di niente, e dove guai a oltrepassare i paletti della chiacchiera piacevole. Un agitatore li oltrepassa. Loro rispondono: “Ei, ci stiamo divertendo. Come ti permetti di parlare di qualcosa che ci importa per davvero?”

“Non spezzare l’atmosfera, cazzo. Siamo destinati a un destino crudele, lasciaci godere questi pochi momenti di spensieratezza concessaci”. L’agitatore volta le spalle e se ne va. Mentre i giovani invecchiano e muoiono.

Nino Fricano

37 commenti:

  1. Adelaide J. Pellitteri6 aprile 2013 alle ore 09:03

    Uno spaccato della nostra società. Racconto breve quanto un articolo di giornale, intenso quanto un romanzo. Difficile trovare tanto in così poco. Bravissimo

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  2. Cavolo...anche io oggi mi sento ingrassare e imbruttire in un mondo che sta diventando per me incomprensibile...e oltretutto piove. Grazie, hai dato parole ad un disagio che non riuscivo a mettere a fuoco. Bel pezzo! Barbara Goria

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    1. è difficile mettere a fuoco certi disagi...pensi di aver capito tutto, e poi subito dopo scappa di mano...con tutto questo benessere materiale, e tutta questa valanga di informazioni e input inutili, è veramente difficile capirci qualcosa....io aspetto lo scrittore che in cento pagine ci spieghi tutto...

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  3. Bellissimo pezzo, che descrive però secondo me la viltà della maggior parte dei giovani.
    Più face fare la vittima di questo cosiddetto "fato" che sfidarlo.
    Hai reso benissimo la scena (io mi ci sono trovato esattamente in una situazione così)!

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    1. Il vittimismo e la viltà sono da condannare. Ma cosa significa concretamente sfidare questo "fato"?
      è difficile uscire da certe contraddizioni...

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  4. Nino, non sono completamente d'accordo con te.
    Ci sono sicuramente "giovani" che fanno le vittime e in questa atmosfera ci sguazzano perche' non c'hanno voglia di fare na beata minkia; Ma credimi conosco tantissimi ragazzi Laureati , ma tanti, che oltre a non trovare lavoro,non hanno nemmeno 5 euro per una birra al bar, e di giorno si spaccano la schiena come baristi/commessi/ per 4 lire.

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    1. Beati quelli che si spaccano la schiena. Li ammiro e li venero...Se fossi una giovane disoccupata mi darei da fare come loro. Mi inventerei il lavoro anche dove non c'è. Bisogna inventarselo il lavoro. Bisogna avere fede, speranza, grinta, anche a rodersi e sgobbare. Prima o poi cambierà. Io mi farei un corso di cucina e andrei a lavorare come cuoca.
      Per il racconto di Nino dico che le conseguenze sono brutti vizi che si incistano se le condizioni sono favorenti, ma le perle, le perle rare brillano sempre nel buio della propria ostrica.

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  5. NO WAY hai toppato di brutto. Non so di che città sei tu ma ti dico che nella mia c'è un disagio che levati. Anche io sono giovane, mi arrabbatto la pagnotta come posso, faccio due lavori, uno pro-glo (per la gloria di futuro patentino da pubblicista) e uno che mi fa guadagnare (rullo di tamburi) 200 euro al mese. Sì anche io esco il sabato sera e prendo la mia birretta e 4 chiacchiere con gli amici. Cifra: 2.50. Non spendo più di 2.50 settimana, i soldi che percepisco si mettono da parte per il "fondo emigrazione", che non si sa quando servirà perchè a casa arriva sempre qualche bolletta da pagare e allora si aiutano i genitori.

    I vecchi attorno a me "giovani fate la rivoluzione! dovete ribellarvi" ribellarvi per che cosa? per sfilare in un corteo prendere le botte e manganellate, schiopparmi gli occhi con i fumogeni, mettermi contro dei poliziotti che sono ragazzi come me, che si guadagnano i loro soldi come me, e che hanno una famiglia dove vogliono tornare dopo la ""rivolta""?

    Non ci sto a farmi etichettare come facinorosa dall'ennesimo tg filo governativo, filo andrà tutto bene, filo bce, non mi metto a spaccare macchine di poveri cristi che ancora devo pagare il finanziamento per 4 ruote e due cilindri, e infine NON VADO A SPACCARE banche e bancomat, perchè sono abbastanza smaliziata da sapere che ogni banca sfasciata si curerà le ferite aumentando il tasso di interesse dai mutui di poveri cristi con figli a carico.

    Usciamo il sabato a bere perchè tutti i giorni stiamo in casa aspettando un mail di risposta dai cento siti a cui abbiamo mandato i notri cv, ma la nostra casella di posta non lampeggia mai. Ci rispondono solo quando possono farci lavorare come bassa manovalanza, a 500 euro al mese a Milano, roba che per avere un posto dove dormire la sera devi pagare il pizzo a chi gestisce i ponti.

    Allora rimaniamo a casa si, a dare una mano, a prenderci cura dei nonni ad aiutare per quello che si può, perchè almeno non spendiamo e non facciamo spendere. Stiamo diventando badanti e colf in casa nostra, finchè regge la nonna regge il welfare.

    Vogliamo lavorare, vogliamo vivere! Ma vogliamo farlo con dignità per noi e per le nostre famiglia che hanno faticato a tirarci su. Vogliamo essere attivi nella società vogliamo essere padroni della nsotra vita, ma se quelli della vostra generazione si tengono stretto il malloppo e le poltrone col cavolo che ce la faremo.

    Noi siamo giovani, ci servono braccia gambe e occhi che funzionano. Fatela voi saggi la rivoluzione, prendete voi le manganellate al posto nostro, combattete voi per i nostri diritti. Fino ad ora ne avete goduto ampiamente è tempo di chiederli per noi no?


    PS: Mi pare che l'anno scoros siano emigrate 200 mila persone, 200 mila giovani. Noi la rivoluzione la facciamo zitti zitti, ma quando l'inps non vi pagherà più la pensione, e ci chiederete di tornare, noi non torneremo.

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    1. Saraghina, io non sono piu' giovane e un lavoro "serio" ce l'ho ( ma solo da 8 anni) prima solo lavori in nero o fatti per la gloria con la speranza di essere assunta prima o poi.

      Hai scritto benissimo. la tua risposta a tale POST è perfetta.
      Forse a volte bisognerebbe collegare il cervello alla tastiera prima di scrivere.

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    2. Saraghina la tua rabbia è quella di molti, ma non è quella di tutti e non puoi negare che lo spaccato descritto da Nino esista! Non sai di quale città sia lui, ti dico di quale regione sono io, Sicilia! E la mia terra che dovrebbe sfruttare le sua qualità intrinesche e naturali (l'agricoltura) non trova braccia per profumare ancora di zagara (però importiamo dalla Spagna, dalla Tunisia ecc, mentre la nostra terra diventa paglia). Questo perchè la fatica delle braccia è ritenuta il lavoro degli zoticoni. Tutti abbiamo bisogno di una scrivania, e di un biglietto da visita con su scritto Dott. Avv. Comm. Onorev. meglio, poi, se il biglietto ce l'ha papà e "noi" si fa la vita descitta da Nino. I figli di quella che fu, fino a ieri, "l'agiata società" non hanno la minima idea di cosa signifchi la parola sacrificio, rinuncia, attesa. Adesso, lo so, c'è ben poco da aspettare, ma questa è tutta un'altra storia. C'è una profonda differenza tra lavoro che manca e lavori che non si vogliono fare più. (Non me ne volere, anch'io ho i nipoti piegati sui libri a studiare cose per il mondo di domani solo che il mondo di oggi, intanto, va a...." putt...." e la terra di mio padrfe serve solo a farci cagare il cane.

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    3. Non mi sembra di aver toppato, Saraghina, PER IL SOLO FATTO che ti ho spinto a scrivere il tuo bellissimo e sincerissimo commento.
      I miei due appunti che fanno il post sono solo un affresco provocatorio, parziale, incompleto.
      Non aveva intento "politico" ma solo "descrittivo" di una parte di realtà, se questo significa qualcosa...almeno a me sembra una parte di realtà, poi può essere che mi sbaglio.
      Comunque ti invito ad analizzare la situazione attuale dei giovani + tutto l'immaginario mediatico-cinematografico-etc che la nostra generazione ha accumulato + l'edonismo reaganiano, i miti alla "MILANO DA BERE" degli anni '80 (una forma mentis, un mito, che ancora resiste...)..
      ti invito a considerare questo mix culturale-sociale di cui, credo, troviamo tracce dovunque...
      credo che raccontare realisticamente quello che succede nella testa di tutta una generazione NON SIA MAI STATO COSì DIFFICILE.
      che ne pensi?

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    4. @Carla : sai quanto mastichiamo amaro, il problema è che non si trova nemmeno più un lavoro a Nero!

      @adelaide: è verissimo quello che tu dici! Ma il rpoblema sta nel fatto che per anni ci hanno inculcato (e mi metto in mezzo pure io) l'idea che il lavoro "dignitoso" è solo quello intellettuale o solo quello del passacarte, mentre noi Italiani siamo in primis artigiani che lavorano con la mente e con le mani. E ci hanno fatto credere che la terra è una cosa sporca mentre è la nostra più grande ricchezza. Il mono ha fame di Italia, di prodotti italiani e di ciò che il nostro Paese genere quasi spontaneamente. Ma non ce ne accorgiamo e preferiamo continuare a fare i passacarte e sprecare l'oro che abbiamo nelle mani per stare dietro alle apparenze. Capisco benissimo la tua rabbia e vorrei che tanti ragazzi capissero che terra/artigianato non sono mestieri da sfigati ma sono lavori splendidi e utilissimi. Ma per convincerli ci sarebbe bisogno di una rivoluzione culturale che al momento mi sembra quasi impossibile!

      @Nino: sì è vero ci sono giovani così, ma i giovani che tu descrivi sono ragazzi che di indole, a mio avviso, non hanno mai avuto voglia di lavorare e che hanno papi e mami che li foraggiano e li coccolano a casa. Sono quelli senza problemi che vivono in un mondo di ovatta. Ma non siamo tutti così. Per fortuna ;)

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    5. Saraghina, io ho cercato di dare due pennellate su alcuni tipi umani, descrivere una situazione, un paradosso interessante dal punto di vista letterario...vedo tante cose assurde, in giro, e il mio obiettivo è di riprodurle con le parole nel modo migliore possibile....tutto qua.
      Non dico da nessuna parte che "siamo tutti così".

      Comunque, sarebbe proprio interessante se ti raccontassi la MIA esperienza: io il tesserino di pubblicista l'ho già preso, ho lavorato in pizzeria, autogrill, etc etc per 20 euro a sera per pagarmi gli studi, e - rullo di tamburi - ho fatto pure gli stage a milano di cui parli, quelli che ti pagano 500 euro. Ne pagavo 215 di casa (era un convitto religioso) e per due anni a milano non ho chiesto un euro ai miei. Poi la situazione è precipitata e sono tornato in Sicilia.
      Ora sono pseudo-disoccupato e molto amareggiato - che maledico ogni giorno la mia laurea in scienze della comunicazione e il mio tesserino da giornalista - e, credimi, secondo me i nostri due punti di vista non divergono più di tanti.
      Tu ti metti a difendere i giovani nel suo complesso, perchè ti senti chiamata in causa, ma non c'era assolutamente condanna di tutti i giovani nè tantomeno di una storia pure la tua, che - credimi! - è molto simile alla mia.
      Io - siccome ci tengo tanto al destino dei giovani (ho 26 anni), e siccome mi sono sminchiato anni e anni della mia giovinezza in sacrifici INUTILI - invece me la prendo, e me la prendo tanto con "certi" giovani, e descrivo in questo mio modo caustico alcuni tipi umani che mi fanno disperare di tutto.

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    6. @nino e me la prendo tanto con "certi" giovani, e descrivo in questo mio modo caustico alcuni tipi umani che mi fanno disperare di tutto. Sono d'accordissimo con te ;)

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    7. Saraghina ha perfettamente ragione.
      Per favore non venitemi a dire che non è vero che tutti (o quasi, non voglio generalizzare) inoculano nei figli sogni di gloria sin da piccoli. E se non lo fanno loro lo fa la scuola, la maestra, la professoressa o il professore che ti dicono "punta in alto, punta più in alto". E se non lo fanno loro lo fa la società con i media, con gli spot imbrillantati in cui se non hai un blazer sei uno sfigato.
      Ci stanno insegnando a perdere la manualità. Tutti vorrebbero usare la testa, perchè usare la testa FA FIGO. Ecco il nocciolo. Apparenza. Io non devo sentirmi inferiore a nessuno. Io devo uscire dal portone di casa col mento all'insù, sicuro che se qualcuno mi ferma e mi chiede "Ma lei cosa fa nella vita?" io possa dire "Sono Ingegnere, Avvocato, Dottore, ...."

      E diciamolo pure, siamo tutti affascinati da codeste persone.

      Ora voi direte Tu parli per rabbia, chissà che lavoro fai tu! Ebbene, io sono al secondo anno della magistrale in ingegneria chimica. Ma vi dirò anche d più: da quando avevo 16 anni lavoro le estati in una impresa di pulizia, e negli ultimi anni lo sto facendo durante il fine settimana.

      Io ho scelto di usare la testa (concedetemi il francesismo) per pararmi il culo, per avere più chances, per avere una speranza, per smettere di stare alle spalle di mio padre. Ma il mio sogno è aprirmi un piccolo agriturismo con una fattoria.

      Ahimè è una società tiranna, che non ti concede il lusso di cltivare ciò che ti piace!

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  6. Il blog della Maestra serve a dare voce alle idee di tutti. Nino in poche righe ha descritto una situazione dal suo punto di vista; Saraghina ha risposto sullo stesso tema (tra l'altro, concordo, in modo bellissimo, anche per lo stile) e ha lasciato tutti a bocca aperta e con le budella in mano.
    Se Saraghina è d'accordo, mi piacerebbe chiedere alla Maestra di pubblicarla come un tema vero e proprio...
    Comunque, grazie per il tuo intervento.
    Roberta Lepri

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  7. Grazie Roberta, a te per il tuo commento!

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  8. Saraghina : sono pienamente d'accordo con te e ti dirò che hai della stoffa : sai cosa dire e lo dici con rara efficacia! Brava!

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  9. Nino, prima di leggere i commenti e le tue risposte, stavo davvero partendo in quarta come Saraghina, e nel post cercai la firma della Fornero, o meglio di sua figlia.
    Quelli che tu descrivi, sono dei giovani ( e degli adulti) esistenti, ma che rimarranno così sempre, perché il problema alla loro base è "culturale", caratteriale.
    Per il resto ha già detto tutto Saraghina.
    Dopo spiegazioni e commenti vari, ti dico anche che mi è piaciuta l'ultima frase, a mio avviso , è l'unica di tutto il post, dove emerge la tua "intenzione di denuncia".
    Ultima cosa: ogni vecchia generazione tende a criticare la nuova, tralasciando il fatto che è un suo prodotto. Io questa cosa non la sopporto, e chiederei ad ogni vecchio di dirmi cosa ha fatto di concreto per ogni suo figlio. Molti problemi dei ragazzi, io li vedo provenire dai genitori.
    Un proverbio che adoro dice: "La Terra non ci è stata lasciata in eredità dai nostri padri, ma ci è stata data in prestito dai nostri figli".
    Questa frase bisognerebbe tenerla in mente sempre. Anche quando litighiamo con qualcuno, o guidiamo a 150 come se la macchina fosse un gioco ( e per alcune volte va tutto bene), o quando inquiniamo come se fosse normale farlo, o quando votiamo, mettendo magari una X su qualcuno che i nostri figli li butterà nel cesso.
    Le nuove generazioni possono imparare solo se le vecchie insegnano, o solo se le vecchie fanno talmente pena così da capire che qualcosa DEVE cambiare. Secondo me noi ci troviamo nella seconda casistica.
    AG

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  10. PS. il mio è un parere sul post, e non su di te. Anzi, il fatto di conoscerti, anche se pochissimo, ti salva proprio dalle mie critiche, anche perché ho letto altre cose che hai scritto e penso che tu sia davvero molto lontano dai tizi descritti qui.
    Sempre AG ;)

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    1. Come ho scritto su fb: "può essere che è un post calibrato male (forse aveva più senso se letto insieme ad altre cose che ho scritto, così da contestualizzarlo) ma credo pure c'entri il fatto che si tocca un punto delicato, e quindi è normale che arrivino le incazzature....molti giovani in qualche modo piu o meno involontario si compiacciono dello status di "povera vittima", perchè sono cresciuti male, troppo coccolati e drogati di illusioni, in un mondo che MAI è STATO così virtuale e sognatore....poi ci sono pure una serie di considerazioni da fare su alcuni "miti" o "must" a cui è difficile fare a meno: tipo quello del "divertimento a tutti i costi", divertimento che spesso assume forma di rituale, pura facciata, quasi un "dovere sociale" senza nessun trasporto, convinzione, sincerità e creatività (penso alla critica di caparezza in "fuori dal tunnel", tanto per fare un riferimento colto)...comunque penso che ogni critica e analisi seria non può prescindere da un pò di sana autocritica...e che anzi l'autocritica sia l'arma migliore per mettere a fuoco meglio le cose.
      D'altronde ci sono grandi scrittori che sono riusciti a mettere nero su bianco materia viva pulsante proprio lavorando puntigliosamente sulle proprie autocritiche, autonconfessioni, idiosincrasia...penso a tutto philip roth o a Tolstoj in La sonata a Kreutzer"

      comunque chi è AG? :)

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    2. emmm emmm laurea traversa, marina, accanto! ;)

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    3. Seee...non ci arriverò mai

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    4. perfida sa essere...
      GD

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  11. :O
    emoticon problemi tuoi ed emoticon in incognito! ahahah

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  12. Scoop! ecco qua un articolo della SARAGHINA :
    anche Lei scrive come Nino..2 facce della stessa medaglia :)

    http://verodiascoli.blogspot.it/2013/03/in-coda-per-la-resurrezione.html#!/2013/03/in-coda-per-la-resurrezione.html

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    1. Grazie Anna per averci fatto agganciare al pezzo di Saraghina! Grinta e rabbia. I giovani aprono bar e pub (gli dove li ha incontrati e lasciati Nino) Invece di aprire locali dove si vive di notte, anche ad Ascoli si dovrebbe pensare alla terra, quella che frutta ad ogni stagione. Non sarà un caso che nelle comunità di recupero si aiutano i ragazzi a coltivarla (vuol dire che fa proprio bene al corpo e allo spirito, no?). Vi assicuro che il senso di appagamento nel vedere spuntare e crescere ciò che hai coltivato con le tue mani è un'esperienza unica! Poi, nutrirsi del propro lavoro dà una sensazione di appagamento che molto difficilmente altri mestieri posso dare. Lo so vi sembrano follie, ma... provare per credere! A tutto consiglio una capatina in Normandia alle 11,00 tutto chiuso non ti vendono nemmeno una coca cola. Le donne stanno sopra trattori che costano quanto una Ferrari e non trovi un millimetro di terra incolto. Bacissi a tutti voi

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    2. per 11.00 inyendevo le ventitrè

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  13. grande Nino, la scrittura deve essere provocazione, non deve mai scivolare addosso..
    gd

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  14. Grilletto Salterino7 aprile 2013 alle ore 19:59

    Post buono pour moi.
    Ritengo che il Fricano in questo stringatissimo sunto esprima uno spaccato del tutto congruo e realistico.
    Il mondo è popolato di porzioni macro e micro di umanità, a volte anche di eccezionali individualità - nel bene e nel male - l'esistenza dell'una non è contraddetta dall'esistenza dell'altra.
    Io non ho trovato che in nessun punto il Fricano esprimesse una sentenza sulla totalità della "gioventù" contemporanea.
    In ogni caso bello anche lo sfogo di Saraghina - considerato a se stante.

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  15. Ho trovato questo post veritiero, anche quelli che si ribellano e che dicono "io non sono così!" non hanno mai visto scene del genere? Io ne ho viste, tante e tristi. Ciò non significa che siamo tutti così, però io ne conosco di gente che a 30 anni non ha lavoro e spende 50 euro in una serata, tanto ci sono mamma e papà.

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