lunedì 15 aprile 2013

Tema: Ermelinda e il Re di Tebe

Svolgimento

Nel tempo mi sono abituata agli imbarazzi che mi crea mio nipote. Io gli voglio bene e basta. Ma non è una attività semplice. Ad esempio faccio fatica a spiegare il suo lavoro, a convincere le mie amiche a fare uno sforzo che le porti un po' oltre alla semplice definizione di "dottore dei matti". L'utilità di un dottore che non ti provi neanche la pressione non è cosa da poco da far digerire a Gina o Pina. Così come tentare, tutte e tre insieme, di capire cosa sia questo tanto decantato complesso di Edipo!
Siamo tutte appassionate di divulgazione scientifica, modello rivista in allegato al quotidiano, ma quando abbiamo cercato di farci raccontare di più da mio nipote, questo ha alzato gli occhi al cielo, si è fatto serissimo e scontroso, e ci ha redarguito fino a stordirci. Dice lui per la necessità di restituire dignità al mito e potenza tragica al personaggio.
Cominciamo subito col dire che il destino di Edipo parte già male, prima ancora che lui nasca. Il padre, Laio, re di Tebe, rapisce l'adolescente Crisippo (in Grecia non ci sono ragazzi o giovani, ci sono solo adolescenti) e ne fa il suo amante, attirandosi le ire della madre di Crisippo, Penelope, che malidice lui e tutta la sua discendenza. Morto Crisippo, Laio accetta suo malgrado di sposare una donna e si prende Giocasta, chissà magari confidando nel detto "nomen omen" e lo lasciasse in pace. Come se non bastasse arrivano due oracoli ad avvertire Laio che sarebbe meglio non facesse figli: uno gli porta come scusa la salvezza di Tebe, l'altro gli dice che, se fa un figlio, questi un giorno lo ucciderà. Insomma: gli avevano detto già tutto, lui partiva con le migliori intenzioni, ma niente. Colpa del vino che beve la sera delle nozze, colpa di Giocasta che si era stufata del nome, Laio si distrae e nasce Edipo.
Il neonato, ovviamente, viene subito abbandonato, prima però gli trafiggono i piedi (non si sa mai che possa morire più in fretta). Poteva finire male per il piccolo Edipo, il cui nome vuol dire appunto "piedi gonfi". Invece viene adottato dal re di Corinto, un altro che se non beve è meglio, perché alla prima sbronza confessa a Edipo di non essere il suo vero padre.


Alla notizia, il giovane parte alla volta di Delfi per interrogare l'oracolo sull'identità del padre. Nel frattempo anche Laio decide di andare dall'oracolo. I due si incontrano lungo uno stretto sentiero, bisticciano su chi dei due debba passare prima e scatta l'omicidio! Gente fumantina questi greci. Edipo, a questo punto, libera la città di Tebe dalla presenza invadente di una Sfinge con la sindrome da Carlo Conti in un pre serale di Rai Uno (ha una domanda a cui nessuno riesce a rispondere) e così in un sol colpo trova una corona e una moglie. Solo che questa moglie è la madre Giocasta. Le nozze incestuose attirano su Tebe un'epidemia, segno evidente dell'ira divina. Alla ricerca della cause di sto sfacelo, Edipo chiede lumi ad un indovino che gli svela la vera natura di Giocasta. Apriti cielo! la donna corre ad impiccarsi per la vergogna, mentre Edipo si acceca perché "aveva visto ciò che non è lecito vedere". Gina e Pina a sto punto della storia eran tutte un ciondolar di testa come a dire che non c'era altro da fare, ma di questo il mito se ne infischia.

La disperazione di Edipo dura tutta la vita, passata in esilio a maledire se stesso e i propri figli (pare fosse un vizio dei greci distribuire le disgrazie tra i parenti), Eteocle e Polinice, i quali, per non starsene mani in mano, si ammazzano tra di loro per regnare su Tebe.
Nella trasposizione psicologica, il complesso di Edipo è una fase del tutto naturale dello sviluppo infantile: il bambino desidera uccidere il padre per appropriarsi della madre; le bambine vorrebbero sotterrare la madre per godersi tranquille il loro papà. Tutto normale insomma. I guai vengono dopo. Se infatti i killer in erba e a piede libero non riescono a compiere la strage dovranno affrontare problemi ben più seri legati alla propria identità sessuale. Il perché è rimasto nelle fumose metafore di mio nipote. Come risolvere il problema? La soluzione viene da sé con l'adolescenza, in cui il ragazzo compie solo idealmente l'omicidio: "Non ti uccido, ma tu papà mi compri la moto". la conferma dell'avvenuto superamento del morboso desiderio di possedere la madre si ha quando il ragazzo inizia ad interessarsi ad altre donne. Se confessa di voler far da grande il creatore di moda o l'assistente di Lady Gaga, invece, occorre armarsi di pazienza ed iniziare a pensare a una vecchiaia senza nipotini.

Ermelinda Frangisponde

13 commenti:

  1. Ahahahaahhahahah, la signorina Ermelinda ci regala sempre grandi perle di sapienza e simpatia.
    Spero di incontrarla al Salone di Torino quest'anno, buona donna.

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  2. Ermelinda, lei mi è simpatica, mi piacerebbe anche a me conoscerla, e abbia pazienza con suo nipote, i giovani sono sempre un po' strani, ha visto cosa ha combinato Edipo?
    (emoticon edipicon)

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    1. Gentile signor Quagliana, credo che quest'anno mio nipote abbia accennato a darmi un passaggio a Torino per il Salone. L'anno scorso si vergognava un po', diciamola tutta. Per cui credo avremo modo di conversare
      Ermelinda

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  3. Ci sono diversi modi di raccontare le cose, questo è sicuramente uno dei migliori. Infatti, non è prerogativa di tutti dire cose interessanti senza annoiare. Favolosa Ermelinda.

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    1. Signora Adelaide grazie...in verità io non ne conosco altri di modi. Mi ci impegno però. Sempre meglio che dedicare l'intera giornata al punto croce :)
      Ermelinda

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  4. Una vecchiaia senza nipotini solo perchè la vita è gaia? Ermelinda, tesoro, si informi. In molti paesi civili non è più così :) Evviva Edipo, così terribilmente sfortunato, così interessante per tutta l'umanità.

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    1. Signora Lepri, io e la modernità siamo due conoscenti alla lontana. Spesso, anche per strada, non ci riconosciamo e non ci salutiamo.
      Ermelinda

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  5. Deliziosa Ermelinda nel raccontare il mito di Edipo! E' riuscita a far nascere un sorriso da tutte queste disgrazie e a dare una spiegazione psicologica concisa e chiara, altro che metafore fumose :)

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  6. Ermelinda, suvvia... una vecchiaia senza nipotini è una benedizione del Signore Iddio!
    Niente ordalie di pannolini lerci, niente piccoli uragani rifilati su a nonne e zie in mancanza di baby sitter (per giunta anche a puro titolo gratuito). Niente imbarazzantissime recite scolastiche, esami per il quinto dan di aikido, concerti della filarmonica Piccoli teppisti stonano o del coretto "Mariuccia Panza" del quartiere. Nemmeno bigliettini di auguri natalizi fatti col découpage dei peli di gatto o le tortine fatte col fango, o i quadretti dipinti col dentifricio, o le collane fatte coi rigatoni colrati con l'uni-posca.
    Ermelinda, si fidi: meglio una serena vecchiaia da soli, con i propri libri e le amiche del circolo dell'uncinetto

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    1. P. S.: una, poi, il nipote se lo può sempre comprare adulto. Si chiama colf!

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    2. Signor Melon, me lo dice sempre mio nipote che lei è una sagoma..ma sa, le cose che lei cita come disturbi per me sarebbero una benedizione...e poi potrei sempre spegnere l'apparecchio acustico no?
      Cordialità
      Ermelinda

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    3. Si, ha ragione. Per lo meno per quello che riguarda il rumore, ma per il dubbio aroma da eau de couche coulotte come contava di fare?
      Mia madre, buon'anima, diceva sempre che è acqua benedetta, ma dal poco che mi è stato dato di vedere (per mia fortuna meno di poco) i marmocchi hanno in dotazione anche altri generi di emissioni.

      Sa com'è, avendo diversi gatti che vivono a casa mia potrei approfittare dei suoi consigli.

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  7. quindi da oggi anziche' dire " C'ho pi piedi gonfi come una zampogna" usero' un termine dotto : "C'ho EDIPO come una zampogna" suona male ma fa figo

    Per dire che' cc'ho i piedi che puzzano come gorgo, esiste qualche altro DEO-dorante ?

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