lunedì 27 maggio 2013

Tema: Black Sam

Svolgimento


Eravamo tutti sul ponte del nostro vascello, sotto di noi c’erano una sessantina di pezzi d’artiglieria: roba che graffiava parecchio. Era l’alba e avevamo visto a due gradi a dritta il culo di un grosso mercantile che batteva bandiera spagnola. Adoravo assalire mercantili spagnoli, avevo perso tre capitani grazie ai loro ammiragli, quello che stavo facendo mi sembra il minimo per ringraziarli a dovere.
Avevamo già spiegato tutte le vele e guadagnavamo due miglia ogni mezz’ora su quel mercantile lento come la fame. Stavo abbisciando un po’ di sartiame in avanzo, quando vidi sul ponte un gran movimento. Lasciai perdere il sartiame e mi avvicinai anch’io verso il cassero. 
La porta di legno del castello si aprì con un calcio dall’interno, un calcio dato dal nostro capitano. Uscì all’aria di mare con i capelli neri al vento, capelli che gli avevano fatto guadagnare il nome di “Black Sam”. Portava una camicia di lino bianca e una larga fascia di stoffa rossa avvolta alla vita dove trovavano posto due belle pistole col manico di sandalo tutto intagliato. La spada in mano e il mantello azzurro bordato d’oro che gli arrivava fino alle caviglie.
Non guardò nessuno, mentre noi dell’equipaggio avevamo occhi solo per lui, Black Sam. Percorse tutto il ponte con passo deciso e salì con un salto sopra il bompresso guardando l’orizzonte compiaciuto. Il culo di una nave mette il buon umore a tutti, soprattutto ai capitani. 
Il capitano si rigirò verso di noi, con un piede sul bompresso e uno sulla murata, la mano destra che si teneva aggrappata ad una sartia. 
Ci guardò tutti, dal primo all’ultimo, e anch’io ebbi il mio secondo di sguardo intenso. Ci guardò tutti e, con la spada levata alta e il vento che gonfiava la vela maestra e il mantello svolazzante, ci urlò: “Ciurma di Bellamy, siete pronti? Avete fame? Là, la vostra preda!”
Trecento spade si alzarono nell’aria e la bandiera nera venne issata all’albero maestro. Tra quelle spade c’era anche la mia. Il capitano Bellamy ci guardò tutti compiaciuti, eravamo i suoi diavoli e lui ne era contento, anche se era pur sempre il Principe gentiluomo. 


Bellamy scese dalla murata e cominciò a darci ordini a destra e manca. Come al solito noi gli ubbidivano, ci aveva condotto a un successo dietro l’altro. Ad una preda dopo l’altra. 
Ma il capitano non pensava quasi mai al bottino, lui era in cerca della nave più veloce degli oceani, la cercava per mantenere fede ad una vecchia promessa. “Ritornerò con la nave più veloce del mondo” disse. Lo promise alla sua Maria quando la lasciò che era solo un fiacco cercafortuna; ora era il capitano di una flotta di navi che terrorizzavano i Caraibi. 
Solo un'altra nave, pensava, ancora una e poi ritornerò da te, Maria, aspettami.

Sopra il pennone più alto dell’albero maestro era adagiato supino il diavolo. Se la stava spassando con una boccia di rum. Il diavolo prediligeva quel capitano e quella nave perché sapeva il destino di ciascun uomo. Sapeva che il capitano Bellamy non avrebbe mai fatto ritorno dalla sua Maria, la sua nave, quella della sua promessa, si sarebbe sfracellata sulle coste del New England durante una tempesta e si sarebbe portata il prode capitano con sé. La carriera da pirata di Bellamy era durata poco più di un anno, ma in quell’anno era riuscito a depredare più di una cinquantina di navi... Il diavolo, calmo e rilassato, aspettava di prendersi anche quell’anima. L’anima di Black Sam Bellamy...

Andrea Roma

13 commenti:

  1. Ecco Andrea, peccato trovarlo solo e sempre come autore, i suoi consigli potrebbero esserci utili.
    Le parole sartiame,cassero,bompresso,sarti indicano uno studio attento, ma "intoppano un pochino". Di parole così tecniche in pezzi tanto brevi ne bastano due (giusto per dare l'idea del lavoro fatto). Al di là di questo Andrea scrive bene: all'amaro sa aggiungere ben altra amarezza. Non so dire se, in fine dei conti, al pezzo manchi qualcosa, penso di no, ma aspetto il giudizio degli altri per una conferma.

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  2. Uno scritto #corsaro !

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    1. Andrea..ma se devo dirla tutta..questo Temino non l'hai scritto con l'animo dello scrittore, neh??

      La Maestra direbbe: E' bravo ma poteva impegnarsi di piu' :)

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    2. Ecco... giusto come dice Anna... pezzo studiato, ma non ispirato. Ecco cosa mi sfuggiva

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    3. Questa maestra è proprio severa, neh ?

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  3. Io di Andrea Knulp mi ero fatto un'idea più metropolitana e non pensavo scrivesse anche di pirati, anche se il pezzo non è nelle mie corde (o sartiame) è come sempre è scritto bene, però più di tutti mi piace la figura del diavolo sul pennone con una boccia di rum. (emoticon del capitano)

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  4. Svolgimento è giusto che sia anche una palestra, un cantiere dove mostrare esercizi o lavori in progress (se solo qualcuno non mi castrasse la sez. Cantiere romanzo a cui tenevo tanto).
    Al di là di questo, il racconto in sè ricorda un personaggio di cui si vuol giustificare un comportamento assetato che non è mosso da sete, beh, nulla di nuovo ma scritto bene. Il glossario da vela c'è tutto e rende credibile la narrazione, i pirati tipici nel bere rum, ma di contro, un corsaro nero che sorseggia Daiquiri frozen fragola farebbe fottere dalle risate. L'esercizio in quanto esercizio è bello, si fa leggere e non annoia, ma la narrazione è altrove, è in quel racconto di Andrea che lessi per primo, truce che Tarantino al confronto filma storielline da oratorio. Bravo Andrea.
    GD

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  5. Direi che non è il Knulp a cui siamo abituati, qui c'è un po' di Salgari e anche un tocco alla Karen Blixen dei racconti più gotici. E' vero che i termini marinareschi saltano all'occhio, visto che stanno tutti in uno spazio molto ristretto, ma non stonano, ed è nell'insieme questo un post che mi fa sognare. Sarà che da piccola ho consumato "Jolanda, la figlia del corsaro nero", sarà che Jack Sparrow mi piace un bel po'...

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  6. Invece secondo me il racconto merita tantissimo. Vero è che non è il solito Knulp di gatti scannati vivi o di mattonelle da scegliere, però il pezzo è molto interessante. Knulp, riesci a ricreare benissimo l'atmosfera sulla nave, oltretutto mi piace tantissimo l'immagine del diavolo disteso sul pennone dell'albero maestro che attende.
    Bravo bravo bravo!

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  7. Ciao a tutti! ieri il Google non mi ha lasciato commentare, cmq grazie per i commenti!
    Ho un attimo di confidenza con i termini marinareschi perchè leggo da un paio d'anni i romanzi di O'Brain.. e mi piace un sacco usarli.
    Sì, in effetti questo è un esperimento, sto buttando giù qualcosa per un romanzo sui pirati e volevo vedere un po' il feedback come sarebbe stato.
    E poi vabbeh, i pirati son sempre i pirati! ahahah

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    1. Sei rimasto soddisfatto del feedback? Ti abbiamo dato ottimi consigli? rivedrai il testo scritto?
      Eh si La Maestra ormai è come un corso di scrittura online!

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    2. Yess Maestra! cmq l'esame di "termini marinareschi II" lo posso dare a settembre? mi sento ancora un terrazzano... aahahah

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  8. Mi è piaciuto, anche se con i "termini marinareschi" ho fatto un po' fatica (sarà perchè le mie letture di Salgari risalgono a moooolti anni fa?).
    Bello il romanzo sui pirati, si sa hanno sempre il loro fascino (sono d'accordo con Roberta!) .

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