Per le vacanze estive
andavamo tutti nella vecchia casa a Cesenatico: varie famiglie con
vari pargoli al seguito. Meno male che era spaziosa così ci
conteneva tutti, la cosa tragica era il solo bagno esistente (potete
immaginare le code estive simili a quelle autostradali), la cosa
meravigliosa era la grande cucina: tutta bianca, magicamente sempre
luminosa e allo stesso tempo fresca, col grande tavolone bianco in
centro, le sedie in paglia e la vista sul pino marittimo che spuntava
da sotto il balcone che correva lungo la cucina. Passavano i giorni
più o meno sempre uguali: bagno a mezzogiorno, pranzo in spiaggia,
bagno pomeridiano, passeggiata serale in mare, cena, gelato, nanna.
Era martedì, mercoledì o venerdì? Boh? Sapevamo solo quando era
domenica perché Nonna Lena spignattava per noi e ci voleva vedere
tutti insieme e con calma attorno al tavolone in cucina.Nonna Lena ci teneva, lei
di origini pugliesi, a proporci i ricchi piatti della sua terra:
‘Bambini piccoli e bambini grandi, la nonna vi ha comprato la
burrata fresca, visto che fa caldo, e vi ha anche preparato
prosciutto e fichi fioroni.’ Seguivano gli ‘evviva’ della
ciurma affamata come se non mangiasse da quattro giorni. ‘Ho
comprato i bomboloni caldi da Gigi che piacciono tanto alle mie
nipoti piccine, il gelato e i croissants al cioccolato per la nonna.’
Eh, sì, Nonna Lena è sempre stata una golosona, girava per
Cesenatico con lunghi vestiti azzurri svolazzanti, una rosellina
rossa sui capelli castani cantando le arie di Puccini in sella alla
sua bici: una fermata alla panetteria per dei croissants, una fermata
alla gelateria per un cono, una fermata alla pasticceria per dei
cioccolatini.
Ma di solito la frase
domenicale immancabile era: ‘E poi, per la gioia di tutti, mi sono
alzata presto, ho fatto il ragù e vi ho preparato i maccheroni
seduti.’ Ecco, i maccheroni seduti erano un tutt’uno con Nonna
Lena. Come i martiri rappresentati sempre con il loro
oggetto-simbolo, così lei viene da tutti associata a questo mitico
piatto di pasta al forno: un Castel del Monte fatto di penne,
pennette, maccheroni, besciamella, ragù, polpette, formaggio,
verdurine stratificati e con la crosta superiore croccantissima.
Nonna Lena l’avrebbe fatto ancor più alto quel castello, se non
fosse che il forno ha dei limiti standard in altezza…Quando li ho
assaggiati per la prima volta sono rimasta fulminata, ne volevo di
più, sempre di più.
‘Che buoni! Ma li hai
chiamati tu così?’
‘No, è il nome del
piatto’
‘Cioè, in tutta Italia
si chiamano ‘Maccheroni seduti’?’
‘Sì’
‘Ma no! I tuoi sono
speciali, sono molto di più degli altri! Devono avere un nome che li
contraddistingue dagli altri ‘semplici’ maccheroni seduti!’
‘E che nome vuoi
dargli?’
‘D’ora in poi li
chiameremo ‘Maccheroni seduti non diciamo dove.’
Nonna Lena rise di gusto:
‘Ci sto! Questo nome mi piace! Ha un che di misterioso come piace a
me’
E fu così che da allora
Nonna Lena, a tutti quelli che incontrava, diceva orgogliosa che lei
era la specialista italiana dei ‘Maccheroni seduti non diciamo
dove’.
SP
w le nonne, di ogni Regione e di ogni specie :) <3
RispondiEliminaeh sì, che mondo sarebbe senza le nonne?
EliminaAugh!
RispondiElimina(se tua nonna me li fa vegani, li assaggio)
GD
fa tutto! cucina di tuttoooo
EliminaMangerei volentieri una bella porzione di Maccheroni seduti a Torino..si puo'!? Mandami un pony express con la telia di Nonna Lena, te la rimando lavata e lucidata !! :)
RispondiEliminaok, in cambio tu mandami cioccolato torinese!!!!!! ;-)
EliminaChe meraviglia Sere!! A richiesta li fa ancora! ma quanti ne abbiamo mangiati?! GNAM all'ennesima potenza!
RispondiEliminacomunque ora capisco cosa ha creato la ciambella giropancia che mi tiene così aderenti i pantaloni... ;)
Rinnovo il concetto che scrivi davvero bene, é sempre un piacere leggerti!!
e quest'estate allora apriamo le richieste!!!!! ahahaha! w la ciambella ke tiene su le sorti quotidiane! grazie aleeeee
EliminaCome, li fa ancora? e tu in tanti anni tenuto nascosta questa cosa... aspetta che ti prenda....
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