Sez. Your Fetish
Svolgimento
Ho frequentato una ragazza per qualche tempo, molti anni fa, non ricordo esattamente se ci stessi bene, con questa ragazza, di una cosa però mi ricordo con precisione, aveva una specie di codino, dietro la schiena. Un codino fatto di peluria sottile biondina adolescente, che si incanalava lungo il solco della schiena e arrivava giù, proprio all’apice dell’osso sacro, lì terminava la sua corsa e si sporgeva quel tanto che bastava per non precipitare di sotto e perdersi tra le due mezze sfere dei glutei. Io non lo so perché mi ricordo soltanto di questo particolare, probabilmente la ragazza non era neanche tanto bella o appariscente o intelligente, ma quel codino me lo sono sognato tutte le notti. Si può chiamare feticismo? Allora tutti i codini che incontro dovrebbero turbarmi?
Prendi la coda del maiale, così carina, involtolata che sembra un viticcio, su tutti i salvadanaio-porcello in tutte le case che frequento, non mi fa nessun effetto, quella coda lì. Il cane della vicina quando mi incontra per le scale, prima ringhia, poi mi scodinzola, dovrei esserne eccitato? E la coda dei pesci? il codino a spirale dei camaleonti? brrr dovrei vibrare di piacere, invece niente.
Non ho capito bene come funziona, questa storia del feticcio, intanto se penso a quel ciuffetto di peluria chiara chiara, mi sale un brivido sulla schiena, fin sopra le spalle, e da lì prosegue e si perde dentro le due mezze sfere del cervello.
Allora ho deciso di fabbricarne uno simile, in modo da averlo a portata di mano ogni volta che mi fosse scattata la voglia. Ho provato a riprodurlo con i capelli, ma si sa i capelli hanno uno spessore diverso, diversa consistenza e brillantezza. L’ho tenuto da parte per un po’, in un cassetto, ogni tanto lo tiravo fuori, lo lisciavo, lo avvicinavo, lo allontanavo, lo guardavo in controluce e sistemavo i peletti fuori posto, i primi tempi mi piaceva, ma mi sono stufato presto.
E allora forse il feticcio non era il codino perché si trattava di un codino, ma il fatto che appartenesse alla ragazza, era quella peluria sottile e biondina che si portava appresso l’essenza della persona, dopo averla scavata lungo tutta la schiena. Forse non era la peluria della ragazza, ma la curva della sua schiena, con tutte le vertebre che si rivelavano appena, tanto da poterle contare una per una fino alla nuca. Non era la schiena, ma il cocuzzolo sensibile della sua nuca su cui poggiare le labbra e soffiare il calore. E forse non era nemmeno la nuca, non era il calore, e non era il codino, che quando la frequentavo, mi ricordo io a quel codino non gli davo tutta questa importanza.
Forse allora ho il feticismo della distanza o della mancanza, traggo piacere dal fatto di non avere più a portata d’occhio e di mano la cosa che mi piaceva, e più mi manca, più la ricordo meravigliosa, nella memoria se ne amplifica la forza e si moltiplica il desiderio. È un gatto che si morde la coda, chissà se anche lui prova qualcosa, per quella coda.
Mi posso rivestire, adesso?
RQ
Con la storia del codino G. G. Marquez ci ha fatto quel capolavoro che è Cent'anni di solitudine (ovviamente tutta un'altra storia). Cosa posso dire del tuo pezzo? Dico che secondo me con tutti i racconti pervenuti nella sez Fetish verrebbe fuori una vera "Antoligia". Il tu pezzo ha la sua calma, una flemma che tocca diverse corde anche se il finale ti sbatte giù dopo la "lievitazione". Sì, perchè nonostante all'inizio parli di tutti i tipi di code poi ci trascini fino a chiederci "cosa ci piace veramente di una persona?" A me il testo è arrivato così.
RispondiEliminaPs per FO : Dopo non avrei più tempo per commentare!
Jole
P.s. per FO
l'antologia fetish ci sarà! ci stiamo lavorando anche con effetti speciali! Coming soon eh eh eh eh
RispondiEliminaMeis
Effetti speciali molto "macrame'"
EliminaE vai!!!
RispondiEliminaconcordo con Jole: questo racconto prima ti indica delle direzioni, con lo sguardo provi ad andare oltre rispetto a quello che leggi, poi ti svia verso riflessioni che sembrano vere - e vere lo sono, magari -, persino intime, e poi torna la direz del cazzeggio con la coda del gatto.
RispondiEliminabeh, la cosa è giocata quasi bene, quasi perchè la considerazione personale, intima, seppur pregevole, mi è sembrata "facile" e poco leggera: il tuo sense of humour si nutre di leggerezza, di aria, le riflessioni invece hanno sempre la materia delle pietre, provengo dall'intimo, sono frutto di una estrazione,e in quanto tale, sono fatte di materia solida.
Però leggere RQ dà sempre la percezione di come la scrittura può essere uno strumento per andare oltre il racconto delle cose così come stanno o sono.
GD
Io concordo con Jole e concordo con GD, e se non bastasse concordo pure con Meis (così spero di assicurarmi un posto nell'antologia fetish).
RispondiEliminaIn effetti un racconto libero mi permette di cazzeggiare come piace a me. Il rischio di essere serio, cosa che non preferisco e a cui non sono avvezzo, si affaccia nei pezzi a tema, ai quali dovrei forse dedicarmi in stato di ebbrezza leggera o dormiveglia post-prandiale. Allora sì che ne scriverei delle belle. (emoticon alla faccia mia)
A 8 anni portavo i capelli a coda di cavallo
RispondiEliminaerano lunghi folti e biondi.
a 10 mi venne tagliata perche' i capelli a caschetto erano piu' pratici
Ora quella coda, tenuta insieme da un elastico, giace in un qualche cassetto impolverata, avvolta in una velina stropicciata.
Mi è venuto in mente questo pensiero leggendoti, ho ripensato a questa cosa che avevo rimosso. Molto FETISH pensarci ora
Raimondo, leggerti è sempre un piacere!
Grazie Wood. I confini del fetish sono molto sfumati, d'altronde io ho conosciuto un tizio che aveva proprio una fissa per la cera della provoletta, se ne faceva delle palline e le conservava in una scatola. Non so se questo gli dava piacere, so di sicuro che durante l'estate più calda degli ultimi cinquantanni, la cera si è trasformata un unico gnocco gommoso. Una goduria. (emoticon fetish)
EliminaAggiungo che la coda di cavallo, se io ne avessi una, la attaccherei a uno di quei cappellini estivi con la visiera, così potrei indossarla ogni volta anche voglio.
Elimina(emoticon inventore della domenica)
E' delicato e gentile. Si interroga sulla presenza e sull'assenza e lascia intendere che "in fondo" si trattasse di amore. Bello.
RispondiEliminaSono più profondo di quanto pensassi.
Elimina(emoticon inconcludente)
Bello ! Un racconto leggero, dove si cazzeggia, ma non troppo . Chiederò ai miei gatti se anche a loro la coda fa quell'effetto. ,
RispondiEliminaGatti feticisti, la storia ne è piena.
RispondiElimina(emoticon fetish)
Mi è piaciuto moltissimo questo post, scorre che è un piacere. Il modo stralunato di raccontare credo che renda il tutto leggero sì, ma anche delicato, e non fa stonare il cenno al gatto alla fine. Mi sembra tutto andare molto bene insieme :)
RispondiEliminaGrazie BV, almeno sono leggero quando scrivo, visto che non riesco a mettere giù neanche un chilo. ciao(emoticon fetish)
RispondiEliminaEccomi! Eccomi!
RispondiEliminaTorno dall'oltretomba per commentare questo post!
E' vero quando si dice che la leggerezza è il tuo più grande pregio, però è sempre leggerezza che sembra celare qualcosa. Provi ad essere serio ma non sembri riuscirci, ahahahah, è assolutamente un pregio se il risultato devono essere post come questi.
Bravo RQ
Il bello è che io sono convinto di essere serio, e nessuno mi crede, comunque FO sono contento che sei tornato dall'oltretomba. Ciao.
RispondiElimina(emoticon fetish)
Infatti il punto è proprio questo: che ti conosco e so che sei veramente così. Infatti ti evito (eheh)
EliminaCiao!
E' un vero piacere chiacchierare con te. (emoticon stizz)
Eliminaahahahahaha, sai cosa si dovrebbe fare? Pubblicare una tua mail così da intenderci...ahahahah
EliminaCiao RQ!
(emoticon mail)
azz, forse è meglio di no. (emoticon logorrea)
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