L’estate di quest'anno è iniziata con una lunga nevicata. Ogni volta che nevica, tutti i
bambini si tirano su dal loro lettino o dal pavimento, quelli che
stanno piagnucolando per i loro capricci quotidiani, tirano su con il
naso e si avvicinano alle finestre. La neve d'inverno qui non cade
quasi mai, poi quando nevica di sera è più magico, ma
qualsiasi orario va bene. Se nevica d’estate al mare, però,
ci si trova impreparati. Accade così all’improvviso, e non
si è mai abbastanza coperti e riparati. Sulla spiaggia c’è
chi corre a tuffarsi in acqua per non prendere freddo o si nasconde
sotto l’ombrellone, sulla spiaggia dopo un po’ si scivola. I
bambini sono arrivati tutti insieme, con buoni propositi, giocano
alla guerra tirandosi le palle di neve, mentre altri costruiscono un
pupazzone.
La neve è stata prevista dai meteorologi anche se
non ci credeva nessuno, hanno detto che si tratta di un problema di
alta e bassa pressione. è difficile abituarsi all’idea che
nevichi d’estate, così la gente va al mare lo stesso, da luglio a settembre, con il costume e le infradito e con il telo sulla spalla, la solita processione che ci porta
al cospetto del dio Nettuno. Io, che non so nuotare, mi sento un poco
blasfemo a scomodare il dio del mare, soltanto per sdraiarmi a
leggere un libro neanche tanto serio.
Il dio, per dispetto ogni tanto mi manda un’onda lunga, che arriva giusta giusta a lambire il telo di spugna e bagnarlo, tanto sa che non riuscirà a convertirmi. La neve disturba anche lui e le sue acque, alterando gli equilibri del ciclo degli organismi marini. Meduse, che d’estate era pieno dovunque, quasi non se ne vedono più, si sono spostate verso zone più temperate, a nord. Pesci e crostacei hanno cambiato periodo di riproduzione, alcune specie hanno cambiato anche sesso, i maschi sono diventati femmine e viceversa, non sembra sia cambiato niente. Le balene, all’inseguimento del cibo, si spostano per chilometri in grandi branchi, sbilanciano l’intero bacino, ondeggia ora a destra, ora a sinistra, sembra un calice pieno nella mano di un ubriaco. Calamari seppie totani, anche essi guizzano in altre acque, con il loro inchiostro, in fuga perenne dalla gomma pane e dalle penne rigate. Tra tutti gli organismi terrestri, i pescatori sono quelli che si trovano sull’orlo di una crisi di nervi, ma forse quello più in crisi di tutti è l’omino che passava tra i bagnanti e vendeva il cocco fresco. La gente in queste occasioni, con una temperatura che tende allo zero, gradirebbe cioccolata calda e punch fumante, l’omino del cocco dovrà attrezzarsi al più presto, se vuole continuare a mantenere la famiglia.
Il dio, per dispetto ogni tanto mi manda un’onda lunga, che arriva giusta giusta a lambire il telo di spugna e bagnarlo, tanto sa che non riuscirà a convertirmi. La neve disturba anche lui e le sue acque, alterando gli equilibri del ciclo degli organismi marini. Meduse, che d’estate era pieno dovunque, quasi non se ne vedono più, si sono spostate verso zone più temperate, a nord. Pesci e crostacei hanno cambiato periodo di riproduzione, alcune specie hanno cambiato anche sesso, i maschi sono diventati femmine e viceversa, non sembra sia cambiato niente. Le balene, all’inseguimento del cibo, si spostano per chilometri in grandi branchi, sbilanciano l’intero bacino, ondeggia ora a destra, ora a sinistra, sembra un calice pieno nella mano di un ubriaco. Calamari seppie totani, anche essi guizzano in altre acque, con il loro inchiostro, in fuga perenne dalla gomma pane e dalle penne rigate. Tra tutti gli organismi terrestri, i pescatori sono quelli che si trovano sull’orlo di una crisi di nervi, ma forse quello più in crisi di tutti è l’omino che passava tra i bagnanti e vendeva il cocco fresco. La gente in queste occasioni, con una temperatura che tende allo zero, gradirebbe cioccolata calda e punch fumante, l’omino del cocco dovrà attrezzarsi al più presto, se vuole continuare a mantenere la famiglia.
Nevica senza rumore, sulle
tamerici salmastre e arse, e non nevica solo al mare. Le strade
principali di accesso alla città si sono trasformate in piste
di pattinaggio, ci sono auto disperse un poco ovunque che manovrano
faticosamente per raggiungere la meta, o almeno una piazzola di
servizio. Questa neve estiva, così romantica e ovattata, così
insistente e lieve, ha messo in imbarazzo anche gli autisti più
disinvolti, gli sbruffoni che al bar hanno sempre sfoggiato
virtuosismi su strada, curve impossibili, sorpassi inverosimili, e
adesso sudano e arrancano pattinando per guadagnare qualche metro.
Il sole si capisce subito che non
è il leone di sempre, rappresentante fiero della stagione
estiva. Questa neve ci ha sorpresi ancora pallidi, e non ci sarà
modo di abbronzarsi, non si potranno ammirare né ostentare
abbronzature nelle gradazioni da zafferano a bronzo, da nocciola a
moka. Gli animatori da spiaggia, i bagnini, questa estate nessuno
potrà fare niente, solo pupazzi di neve. A forza di ripetere
che non esistono più mezze stagioni, e di questo dobbiamo
ammetterlo una buona parte di colpa è anche degli ascensori,
le stagioni lentamente ci hanno creduto, si sono spostate, c’è
stata come una specie di scivolone, e nel giro di un decennio le
stagioni si sono ritrovate slittate di sei mesi.
In tv lo dicono alle mamme, di solito
più ricettive e apprensive, che non mandino al mare i bambini,
d’estate, c’è il rischio di prendere dei mal di gola,
tonsilliti, bronchiti, o di trovare barboni assiderati. E un invito
al realismo lo rivolgono anche a chi guarda il calendario appeso in
cucina per scegliere come vestirsi prima di uscire, di conseguenza
nel mese di gennaio si mette il cappotto, a luglio bermuda e sandali,
come se neve e solleone fossero fenomeni controllati e previsti dalla
tipografia.
I tempi sono cambiati, sembra
tanto un luogo comune, ma con tutta questa neve neanche Cefalù è un luogo comune, non sanno come tenere le
strade e i marciapiedi sgombri. Ci mettono il sale, è
vero, ma non sarò io a dover spiegare loro che è meglio
limitare l’uso del sale, a favore delle erbe aromatiche, dell’olio,
del limone. Vengono a dirmi i meteorologi che è un problema di
alta e bassa pressione. Hanno ragione, è per il troppo sale, dico
io.
RQ
Raimondo mi sa che le erbe che vorresti buttare sulle strade in realta' te le sei gia' fumate tutte!
RispondiEliminaMolto particolare questo tema, stranissimo :)
Anch'io ho trovato "strano" questo tema: credo si riferisca ad alcuni avvenimenti inaspettati e scioccanti che a volte irrompono
RispondiEliminanella nostra vita, così come la neve in Estate ( senza parole) O forse, caro Raimondo, ti riferisci ad un equilibrio naturale che non è
più regolare...per la serie non ci sono più le quattro stagioni...-:))
Bravo!
Nina
o le mezze stagioni...ahahah
Eliminaciao Raimondo
Nina
Nina , non parlare di 4 stagioni che mi vienbe voglia di pizza! slappeteee
EliminaNon è uno scherzo, conosco un tipo che in estate organizza eventi nei campeggi qui al mare e il 15 agosto ha fatto nevicare con un cannone apposito che utilizza azoto. Già che c'erano, si sono travestiti da babbo Natale e hanno mangiato anche panettone e torrone. L'utilità della cosa, però, a tutt'oggi mi sfugge. Qunidi il tema di Raimondo non è surreale ma sul-reale. E mi piace proprio.
RispondiEliminaNon so perché, ogni volta che racconto qualcosa non mi crede nessuno.
RispondiEliminaGrazie comunque per avere la pazienza di leggermi.
@wood, non fumo più da nove anni.
@nina, hai ragione, non ci sono più le quattro stagioni, da domani solo margherite.
@roberta, volevo essere surreale, ma come al solito la realtà supera le mie fantasie.
(emotico virtuoso)
Molto surreale e proprio per questo divertente. Non ho solo capito cosa c'entrano gli ascensori con le mezze stagioni. . .
RispondiEliminaIl finale,secondo me, vale tutto il pezzo. . È stupendo!
Grazie Sabri, gli ascensori c'entrano, eccome. Sono l'utero dentro cui si concepiscono tutti i luoghi comuni.
Elimina(emoticon iperteso)
Mi piace "la processione verso il dio Nettuno". Questo mi pare uno dei rarissimi casi in cui il testo, nato come una elucubrazione, riesce come prosa. il senso credo sia: anche la natura è diventata anarchica| Ciao da Jole
RispondiEliminaGrazie Jole, tieni conto comunque che io l'unica cosa che so fare è "elucubrare".
EliminaPoi, beh, la natura fa un po' quello che vuole e alla fine la spunta sempre.
Quanto al dio Nettuno, se vogliamo dirla tutta, anche l'acqua di mare è un tantino troppo salata, me ne accorgo ogni volta che bevo cercando di galleggiare. Ciao.
(emoticon annaspante)
Originale e controverso. Inutile trovarci un significato: é bello in sè.
RispondiElimina(emoticon sartano)