Svolgimento
da quella sera di giugno dell’anno scorso, in cui ho avuto
in mano, per la prima volta in vita mia, il tuo libro: “Mi compro una Gilera”,
io da quella sera lì che l’ho letto tutto in una notte, non ho più avuto pace.
Da quella sera di giugno, che ho preso in mano in libreria quel
libro lì, che se ti devo essere sincera, ho notato più che altro per la
copertina e per il titolo, perché di nome io no, non ti conoscevo affatto, non
ti avevo mai neanche sentito nominare, io comunque da quella sera lì, di giugno
dell’anno scorso, io ho sentito come una specie di urgenza improvvisa di dover leggere
quasi per forza, tutti gli altri libri che avevi scritto, anche quelli che non
si trovavano più, ma che ordinandoli in una certa libreria che conosco io, che
ti trova anche le cose introvabili, e aspettandoli pazientemente per settimane,
poi alla fine arrivavano, e così, egregio autore, io posso dire tranquillamente
senza che nessuno possa smentirmi, che i tuoi libri me li sono letti quasi
tutti, me li sono letti avidamente, senza saltare nessuna pagina, neanche
quelle più noiose, ché qualcuna ce n’è, non troppe ma qualcuna noiosa si c’è: te
lo devo proprio dire.
Egregio autore, da quella sera lì io poi, cercando sulla
Rete ho scoperto le letture dei russi che ti piace registrare per farle sentire
a tutti (perché si vede che non sei così schivo come ci
vuoi far credere), e adesso quando ho un attimo di tempo, me le ascolto una
dopo l’altra, col risultato che la tua voce a furia di sentirla, con quella
tipica cadenza di Parma (e secondo me tu ci marci un po’ su, con quella cadenza
la calchi un po’, mica è normale averla così marcata), io adesso a furia di
ascoltarla, la tua voce non me la tolgo più dalla testa, mi risuona nelle
orecchie come una giaculatoria religiosa, anzi mi ronza in testa come il rumore
che fa il moscone quando sbatte sulla finestra.
Io egregio autore, adesso che ho seguito la tua scuola
elementare di scrittura emiliana, e poi addirittura ho pensato di non poter
fare a meno di proseguire gli studi, frequentando anche la scuola media, io
adesso di scrivere quel che penso, purtroppo per te, io non ho più paura anzi,
grazie a te ho preso coraggio, e adesso proprio a te, io ho deciso di
presentare il conto.
Egregio autore,
premesso che da quella sera di giugno dell’anno scorso passo
molte delle mie serate sui libri oppure dentro a una libreria indipendente su
uno sgabello Marius Ikea molto ma molto scomodo oppure davanti al mio computer
a scrivere,
io adesso sono a chiederti quanto segue:
-per i due costosi corsi di scrittura che ho seguito, è
inutile che ti faccia il conto: sai benissimo quanto li ho dovuti pagare;
-per il tempo che ho perso, che saranno qualche centinaio di
ore al costo di 10 euro all’ora, ti addebito una cifra che non sono riuscita a
calcolare precisamente ma arrotondata per difetto e saranno almeno 3000 euro;
-per i libri che ho dovuto comprare, i tuoi e anche quelli
che hai citato nei corsi di scrittura, io ti addebito una cifra che non sono
riuscita a calcolare precisamente ma arrotondata per difetto e saranno almeno 500
euro;
-per il danno materiale che mi deriva dall’avere trascurato
marito e figlie saranno almeno 10.000 euro considerando che le figlie sono
quattro, di cui due in tenera età;
- per lo stato di prostrazione, a cui andrò incontro, dopo
avere terminato il benedetto romanzo che ho iniziato a scrivere, quando
inizierò a rendermi conto che nessun editore serio lo vorrà pubblicare e anzi
riceverò risposte del tipo: “Gentile Signora lei è meglio che scriva fregnacce
per Facebook, o al massimo le frasi stampigliate sui bigliettini d’auguri, ma i
romanzi no, per favore, li lasci a quelli che li sanno scrivere”, per questo,
te lo dico con estrema franchezza, ti voglio chiedere una somma ingente, e non
una cifra simbolica, ti voglio proprio cavar le mutande ché forse quando i miei
legali si saranno dati da fare dovrai scrivere un libro apposta per pagare questa
causa che intendo farti, perché illudere le persone senza motivo alcuno, così
per gioco, o per vezzo, e non lo so perché lo fai, magari pensi che sia un
passatempo innocuo mentre invece stai pericolosamente aumentando il numero di
manoscritti mediocri che arrivano agli editori, che vanno a intasare oltretutto
gli uffici postali, oltre a far venire l’esaurimento nervoso alla gente
disillusa, comunque per questa attitudine che hai a spronare la gente a
scrivere senza che per loro ci sia un minimo di speranza di pubblicare se non a
spese proprie, io visto che questo è un atto doloso e colposo molto grave, secondo
me ma credo anche per il Codice Civile Italiano, o forse anche sei da Codice
Penale, io non riesco a immaginare a una cifra inferiore ai 20.000 euro.
Con immutata ammirazione,
Barbara Galli
Ah ah ah!! Tutto si può quantificare in denaro, anche l'amore per l'autore preferito! Barbara, i miei libri, per cortesia, non li leggere, non sia mai che ti comincino a piacere pure quelli!
RispondiElimina:) A parte gli scherzi, trovo questa lettera divertente, fresca e originale, mi piace il ritornello della sera di giugno dell'anno scorso, mi piace pensare che il lettore, dopo averti amato, ti odi pure un po'.
R.L. io so amare solo così: punzecchiando, facendo polemica.
EliminaAnche nella vita reale: lascio sempre sulla corda quelli che amo.
Spettacolare! Quasi quasi faccio anche io due conti e li mando al Preside, che Salinger oramai non lo becco più. Comunque cara compagna di classe e di frustrazioni finisci il romanzo e mandalo in giro: se ha la stessa voce della lettera io lo comprerò di sicuro. E chissà, magari qualcuno la scrivera a TE una letterina ...
RispondiEliminaTi abbraccio Manubirba
Manubirba, grazie.
EliminaUn bell'incoraggiamento mentre a icona ci sono sempre quelle 150 cartelle che correggo e ricorreggo come Penelope, è quello che mi ci vuole.
B.
Geniale questa lettera... io ho cominciato a leggere Bassotuba non c'è, l'ho allontanato subito perchè l'ho trovato divertente e bello ma altrettanto pericoloso: fossi stato solo un lettore avrei continuato ma se sei uno che pretende di scrivere allora Nori è uno di quelli pericolosi, stile molto personale,il rischio che ocrri a leggerlo troppo è di imitarlo (e se proprio c'è da imitare qualcuno, preferisco leggere una volta al mese il Gattopardo, che la descrizione del gruppo di caso appuntate alla montagna da un campanile, praticamente un borgo crocifisso, beh, ce ne vuole..)
RispondiEliminatanto detto sposo in toto la lettera di Barbara.
GD
Vero, verissimo.
EliminaSento la "cappa" di Paolo Nori sulla testa.
Ci sbatto i pugni sopra, provo a romperla ma niente: mi ha imprigionata.
Non riesco ad uscirne.
Adesso sto tentando una cura di mia invenzione:
invece di scrivere, leggo a più non posso, tutt'altro.
Sto lì assieme a John Fante da qualche sera ( ma ormai l'ho finito), e poi ho cominciato anche un certo Will Wiles, un esordiente, e poi sull'Ipad ho comprato un po' di tutto come quando al supermercato arraffi a vanvera, per fare provviste: Celati, Ginzuburg, diversi di Wallace... Speriamo che funzioni. B.
Cara Barbara, stavolta con la riscrittura ci sei andata giù pesante, vista la richiesta economica.
RispondiEliminaSul fatto di scrivere, secondo me la cosa migliore è non illudersi troppo, ma divertirsi molto.
Nori è uno dei miei autori preferiti, grazie a lui ho scoperto l'esistenza di molti scrittori interessanti che non conoscevo, russi ed emiliani, quindi ti prego di non mandarlo sul lastrico, spero possiate trovare un accordo. Ciao. (la banda dell'emoticon)
Raimondo, certo che troveremo un accordo.
EliminaHo già in mente qualcosa:
tipo costringere Nori a pubblicarmi sulla casa editrice in cui ha una partecipazione.
-emoticon-
B.
Bella questa lettera....quasi quasi ti copio l'idea, tanto prima di mandare in fallimento la scuola Holden mi sa che ce ne vuole !
RispondiElimina;-)
Mi hai fatto venire voglia di leggere Nori, quasi fosse una droga, insieme potremmo aumentare le cifre richieste e, magari, con i soldi ricevuti toglierci qualche sfizio (tipo pubblicare un libro a nostre spese, tiè) .
A rileggerti presto !
Sabri, alla Holden non mi avvicino neppure.
EliminaSo già che non vorrei più uscirne.
Grazie,
B.
Barbara, che lettera magnifica! Avrai speso tanti soldi ma ne è valsa la pena! Take a look che scrittura fluente e trascinante che ti ritrovi. E la capacita' di portare il lettore dalla tua parte è grandiosa!
RispondiEliminaquesta frase mi ha fatto davvero immaginare il moscone che sbatte " ..., anzi mi ronza in testa come il rumore che fa il moscone quando sbatte sulla finestra"
Brava!
Scrivici un'altra lettera!
Cara Anna,
Eliminagrazie!
Sai che mi hai fatto venire l'idea di un romanzo epistolare?
B.
Carissima Barbara sul fatto di scrivere cosa si pensa, in piena libertà, credo che Nori ti abbia insegnato abbastanza, centrando in pieno l'obiettivo! Dunque (mi spiace per te),ma l'Egregio autore userà la medesima lettera come prova a discarico. AhAhAh.
RispondiEliminaDomanda ricordo bene che il Nori in questione aveva avuto un incidente stradale? Mi ero ripromesa di chiedere notizie a...(non ricordavo più chi).
Sono davvero incuriosita, proverò a leggere Nori e spero, presto, anche il tuo romanzo (almeno te lo togli dai piedi e ritorni a cucinare lasagne per marito e figlioli. E guarda che come ti capisco io...!).
Bravissima Barbara spiritosa e reale la tua visione
Adelaide, ciao.
EliminaPaolo sta bene, già da un po', e il corso di scrittura che si era interrotto a causa dell'incidente, è riuscito a terminarlo.
Leggi pure qualche libro, ma io non voglio responsabilità,
se diventa un'ossessione anche per te.
B.
Molto brava e leggera, per me very good.
RispondiEliminaaNCHE PER ME NON HAI SPESO I TUOI SOLDI INVANO. Quindi continua così...Io penso che pubblicare non sia così difficile
RispondiEliminaAhahahahah Barbara, grandissima!
RispondiEliminaHo cominciato a leggerla e mi sono chiesto "dove vuole andare a parare?" ed è stato tutto un crescendo, mi hai fatto molto ridere.
Ovvio che questo corso di scrittura ti è servito, almeno a noi è servito visto che abbiamo letto questa lettera fantastica!
ahahah
A presto!