mercoledì 7 novembre 2012

Tema: Casa Corazza

Svolgimento

La tartaruga è appena arrivata nel suo terrario nuovo, ha messo fuori la testa dalla corazza, allungando il collo. Si guarda intorno e le sembra che la sistemazione sia decorosa, più della scatola di cartone ondulato usata come mezzo di trasporto. Ci sono sassi e cortecce, oggetti piccoli con cui giocare a scavalcare gli ostacoli, terra e foglie secche.
È una tartaruga terrestre di poche settimane, non è abituata a uno spazio tutto suo, ha sempre vissuto con fratelli e sorelle, in un altro posto, a brucare radicchio e lattughino. Alle otto di sera, si accendono le lampade a led proprio sopra la sua testa, per istinto si ritrae, poi si rimette a curiosare intorno.
Il terrario è grande, ben costruito, delimitato da una sponda di legno levigato. Prova a issarsi, poggia le zampe anteriori sulla parete, punta le unghie. Non è facile, per una creatura goffa e pesante come lei, dotata di una corazza resistente e confortevole, ma così poco pratica.
Ha già in programma qualche modifica, quando se lo potrà permettere, innanzitutto aggiungere un ambiente in più, poi portarci l’acqua fredda e calda, con un impianto sottotraccia, che non si veda da fuori. Perché l’invidia tra tartarughe è la principale causa di litigio e, in extremis, di separazione. Al giorno d’oggi ci sono ancora tartarughe che, pur possedendo una casa propria, che è tipico di tutte le tartarughe, non hanno le comodità, l’acqua corrente, la luce, e di conseguenza per loro è più difficile trovare un partner per accoppiarsi.

Queste tartarughe languiscono così per decenni, poi finalmente, dopo tanti sacrifici e risparmi, riescono a sistemare la propria dimora e a coronare il loro sogno.
Per fortuna quando si è giovani ci si adatta un po’ meglio, sognando la ristrutturazione, e si è distratti dalla curiosità. Cosa ci sarà oltre la sponda di legno levigato? Forse altri sassi e cortecce, forse cibo, forse altre sorelle.
Annaspa, slunga il collo, spinge, tira, si stira ancora un poco. Suda. Uno sforzo grande, non umano, direi tartarughese. Manca poco, si sporge, il mento si appoggia sulla cima del muro di legno di confine. Sbircia per un momento il mondo esterno, vuole vedere come è in realtà, di certo non sarà quello che ha immaginato. Poi molla la presa e si lascia andare di nuovo giù di schiena, spossata. Ricade con un tonfo leggero sul pavimento morbido del terrario, ansimando. Che fatica! pensa. Se avessi già l’acqua corrente, ci starebbe una bella doccia.
Fa per rientrare in corazza, ma, cazzo, ha lasciato dentro la chiave!

RQ  

23 commenti:

  1. una tartaruga da Truman show ma in salsa italica, che manco arriva che già pensa a come allargarsi.. vizio antico.
    bello racconto bello condotto, il "cazzo" finale mi parve superfluo (Meis, scatenati!)
    GD

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    1. so che tu, in qualità di coautore del post sulla Pozzi, vorresti che dicessi: di "cazzo" non ce n'è mai abbastanza...ma non lo farò (ops!)...ma per rispetto al post di RQ mi limiterò ad una critica: il post ha una sua simpatica logica e procede bene, con semplicità, nella scrittura eppure il tono da favola lascia come presagire la svolta finale. Cioè ci si attende debba succedere qualcosa. Non è una sorpresa. Ecco...e poi "slunga" non mi piace :)
      Meis

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    2. Due precisazioni, prima che si pensi male e che spingo le tartarughe e altri animali di piccola taglia a infrangere la legge.
      Primaditutto la tartaruga farebbe i lavori in regola, con tanto di progetto, tutto controllato fatturato eccetera eccetera.
      Poi l'imprecazione finale mi pare che ci stia tutta (vorrei vedere te, nudo come una tartaruga rimasta fuori casa in un terrario nuovo che ancora non conosce). Anche se avessi voluto/potuto impedire che la dicesse, è stato un attimo, ormai le era scappata. Che potevo fare?
      (emoticon abusivo). Grazie GD Ciao.
      RQ

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    3. Ringrazio Meis per la critica.
      Sai com'è, quando uno scrive una cosa e se ne innamora, non vede più i brufoli e altri difetti.
      La parola "slunga" me la sono inventata e subito dopo averla scritta ho pensato che già esistesse, quindi l'ho lasciata lì dov'era.
      (emoticon riconoscente)
      RQ

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    4. La parola SLUNGA e'molto piemontese " cha sa slunga anzura il divano"
      Si allunghi sul divano
      "Slunga la lengha "
      Allunga la lingua

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    5. Giuro, mai stato in Piemonte. Ma è proprio vero che ormai è stato inventato tutto.
      (emoticon slungato)
      RQ

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  2. La tartaruga è stata sempre uno dei miei animali preferiti, avrei voluto possederne una e ho sempre invidiato la possibilità che ha di portare con sè "tutto". Invidio la sua corazza: può rifugiarsi dentro al suo guscio protettivo quando le cose non vanno. In questo post la tua tartaruga è fregata, ha perso le chiavi e forse avrà l'opportunità di venir fuori e sarà costretta a rivedere il contorno delle sue dimensioni Cosa farà?
    Bravo! guardarsi dal di fuori, da lontano, spogliarsi ...uscire un attimo per fare una doccia e non potere più rientrare; mi piace, davvero geniale.


    Nina

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    1. Grazie Nina, io della tartaruga invidio l'agilità. Delle volte ho provato a ritirare la testa, ma non ci sono mai riuscito, specialmente dopo mangiato. Pensa un po' che fortuna, se piove per esempio o c'è un rumore troppo forte o uno spiffero di vento freddo.
      Beh, è una fortuna poter ritirare la testa.
      Io comunque ci ho rinunciato. (emoticon invidioso)
      RQ

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    2. secondo me dovresti fare esercizi di potenziamento della timidezza misti a sessioni di avvitamento del collo sul genere piede-di-ombrellone-che-vuol-conficcarsi-nella-sabbia. una mia zia, molto abile nel preparare le conserve di melenzane a bagnomaria, ci riusciva - non tanto ad avvitarsi il collo ma a stringere bene i tappi.
      GD

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    3. !!! grande zia!!!
      RQ

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  3. Raimondo,con questo racconto mi hai riportato ad un pomeriggio di parecchi anni fa.in cui seduta in giardino sentivo un TOC TOC cadenziato andare avanti per lungo tempo. Incuriosita mi misi alla ricerca de TOC TOC e mi ritrovai davanti Tarta e Rugo che si stavano ingroppando sotto una pianta di ortensie. Rugo era molto violento con i colpi di reni e la povera Tarta ormai era infossata in un buco.

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    1. Wood, con questo commento mi hai fatto scoprire un lato delle tartarughe che non conoscevo. Credevo che Rugo fosse un tipetto tranquillo e delicato e invece, quando l'istinto chiama, non c'è corazza che tenga. Comunque, resti fra noi, secondo me Tarta non era così povera.(emoticon etologo)
      RQ

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  4. Quando ho letto il titolo mi è preso un accidenti: io lavoro per una ditta che si chiama Corazza... no, appena tornato dal lavoro no!

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    1. Scusa tanto Mauro, non era nelle mie intenzioni ferirti, figurati se l'ho fatto apposta, me ne pento e me ne dolgo. La parola "corazza" me la sono inventata io e quindi ero tranquillo che non disturbasse nessuno e l'ho lasciata lì dov'era. Comunque è proprio vero che ormai è stato inventato tutto. Scusa di nuovo. Il prossimo titolo sarà "Casa Chiesa".
      (emoticon con il capo cosparso di cenere)
      RQ

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    2. La Maestra ricorda a Quagliana che il blog non ammette post osceni.
      La Maestra propone Casa Casino, ma direi di ignorare il suggerimento.
      GD

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    3. Porgo le mie scuse, d'ora in poi potrei intitolare i miei post Senza titolo 1, Senza titolo 2, Senza titolo 3, eccetera eccetera.
      Va bene così? (emoticon senza titolo)
      RQ

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    4. Non so se la soluzione da te suggerita sia applicabile, temo che certi numeri (e non quelli primi) possano riesumare fatti rimossi dalla memoria del Melon, chessò, tu scrivi Senza Titolo 326 e lui si intristisce perchè nella 326-ma puntata di Dynasty Fallon tirava una scarpa a Krysle. Evitiamo.
      GD

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    5. @Giorgio: ho il dubbio che tu possa immaginare la mia memoria come un calderone ribollente, come quello da cui Nocciola fa uscire Smorgie Smorgasbord in Paperino e le forze occulte (1952, Trick or treat). Oppure come le dita della vecchina dei dolciumi di mary Poppins

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    6. @Raimondo: tranquillo, è solo che mi è pigliato un coccolone dopo aver passato mezzo pomeriggio in ditta con la verifica ispettiva della qualità, con le necessarie acrobazie da arrampicata sullo specchio e sforzi di telecinesi per spostare i casini da una parte all'altra della fabbrica lungo il percorso già fatto dagli ameni ispettori, un po' come gli aerei che mandavano a precedere il duce quando doveva passare le truppe in rivista, per far vedere che ne avevamo tanti (tra parentesi, Benito è anche il nome del nostro presidente CdA, giusto per dare l'idea)

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  5. Cara Wood, il tuo Toc Toc mi ha ricordato un'altra cosa, qui in Sardegna nei pomeriggi d'estate si fa la pennichella - ebbene sì facciamo la siesta come i messicani ma senza sombrero - la mia mammina se ne stava così, pigramente adagiata nel suo lettone, nella penombra della sua enorme camera da letto, ad un certo punto qualcosa la sveglia, è sola in casa quindi è un po' allarmata. Aguzza le orecchie e sente il rumore che l'ha svegliata TOC TOC, sembrano passi, silenzio assoluto, poi di nuovo TOC TOC, comincia a sudare freddo e si paralizza sul letto, non ha il coraggio né di alzarsi né di voltarsi dall'altra parte perché sente il rumore praticamente alle sue spalle, comunque, per farla breve, dopo dieci minuti di TOC TOC e di fifa blu, prende coraggio e si alza di scatto, la camera è deserta. Aspetta che il rumore si ripeta e si accorge che arriva da sotto il letto, altro sudore gelido, ma non è una bambina no, deve sapere, si inchina col cuore che le batte a mille e lì, sotto il letto, sul pavimento appena tirato a lucido con la cera c'è la mia povera tartaruga, che non se la sta spassando con un tartarugone, ma pattina disperata sul pavimento fragrante di cera Liù cercando di superare l'ostacolo invalicabile della pediera del letto su cui continua a sbattere il carapace slish slish TOC TOC.

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    1. P.S. Slish slish me lo sono inventato io.

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    2. Ahhahhh!! Bellissima!!!:) ci potresti fare un TEMA con questa risposta.:-)

      I bambini fanno BOH e le tartarughe TOC TOC! !
      Slish slish mi piace assai!

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    3. La storia di questa tartaruga mi ricorda quelle macchinine a molla che facevano lo stesso quando incontravano la gamba del tavolo, fino a quando non prendevi la macchinina a molla e la spostavi a mano. Ma parlo di un po' di anni fa, quando ancora c'erano le macchinine a molla. Ora che non ci sono più le macchinine a molla è diventato tutto così meccanico, così ripetitivo. (emoticon a molla)
      Grilletto, il tuo slish slish mi sa tanto di una parola che ho già sentito da qualche parte. Credo addirittura poche righe sopra. E' proprio vero che ormai è stato già inventato tutto. (emoticon ceraLiù)
      Wood, ma questo Toc Toc continuo alle tartarughe non gli farà male? (emoticon apprensivo)
      RQ

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