Hai visto qualcosa.
Freddo, buio, pece, solitudine.
Hai visto qualcosa. Non puoi aver sbagliato, tu sai cosa hai visto, ma non ci vuoi credere. Queste cose non esistono, spesso e volentieri ci scherzi su in compagnia degli amici. Hai sempre detto che ci credi e che ne saresti affascinato, se solo ti fossi trovato in una situazione del genere. Ma, amico mio, non ti aspettavi di vederlo, sì, proprio tu.
E fa freddo. Ti sei disteso sul divano e come ogni sera ti addormenti sicuro, fra le tue quattro mura. Forse sogni o magari è un incubo, così ti sei svegliato e fa freddo. Fa freddo dietro di te, di fronte a te ed ora dentro di te. Ombre dappertutto, caspita, ti sarai preso un colpo, eh? Le mani ti tremano e perfino gli animali ti evitano, ma tu ora reagisci ed esci fuori dal tuo buio. Passi svelti per la strada, due scalini alla volta e non prendi l’ascensore perché è troppo stretto, ti fa male, molto male e tieni stretta la testa fra le mani, perché scoppia e non vuoi crederci, non è possibile. Di nuovo il buio. Corri.
E’ passato del tempo, bevi caffè, guardi i telefilm, dormi quanto basta. Sei guarito. Parli con gli amici, discorsi ricchi e facce povere. Stai attento, ora ricominciano con le solite superstizioni, con le esperienze, quelle che non si raccontano, quelle cose viste e di cui non si può parlare. Toccherebbe a te, ora, raccontare, ma ricominci a tremare, quelle ombre nere, quelle esperienze nere come la pece.
Decidi di rispondere allegramente, quasi facendoti beffa di quello che hai dentro, della tua pece. Stai prendendo in giro qualcuno di permaloso. Ridi, Ridi.
Hai visto qualcosa.
Non puoi avere sbagliato, forse sì. Ma si, queste cose non esistono, figuriamoci, ridiamoci su.
Stai attento però, questa sera rientrerai fra le tue quattro mura e ritornerai su quel divano, da solo.
Gualtiero Sanfilippo
Freddo, buio, pece, solitudine.
Hai visto qualcosa. Non puoi aver sbagliato, tu sai cosa hai visto, ma non ci vuoi credere. Queste cose non esistono, spesso e volentieri ci scherzi su in compagnia degli amici. Hai sempre detto che ci credi e che ne saresti affascinato, se solo ti fossi trovato in una situazione del genere. Ma, amico mio, non ti aspettavi di vederlo, sì, proprio tu.
E fa freddo. Ti sei disteso sul divano e come ogni sera ti addormenti sicuro, fra le tue quattro mura. Forse sogni o magari è un incubo, così ti sei svegliato e fa freddo. Fa freddo dietro di te, di fronte a te ed ora dentro di te. Ombre dappertutto, caspita, ti sarai preso un colpo, eh? Le mani ti tremano e perfino gli animali ti evitano, ma tu ora reagisci ed esci fuori dal tuo buio. Passi svelti per la strada, due scalini alla volta e non prendi l’ascensore perché è troppo stretto, ti fa male, molto male e tieni stretta la testa fra le mani, perché scoppia e non vuoi crederci, non è possibile. Di nuovo il buio. Corri.
E’ passato del tempo, bevi caffè, guardi i telefilm, dormi quanto basta. Sei guarito. Parli con gli amici, discorsi ricchi e facce povere. Stai attento, ora ricominciano con le solite superstizioni, con le esperienze, quelle che non si raccontano, quelle cose viste e di cui non si può parlare. Toccherebbe a te, ora, raccontare, ma ricominci a tremare, quelle ombre nere, quelle esperienze nere come la pece.
Decidi di rispondere allegramente, quasi facendoti beffa di quello che hai dentro, della tua pece. Stai prendendo in giro qualcuno di permaloso. Ridi, Ridi.
Hai visto qualcosa.
Non puoi avere sbagliato, forse sì. Ma si, queste cose non esistono, figuriamoci, ridiamoci su.
Stai attento però, questa sera rientrerai fra le tue quattro mura e ritornerai su quel divano, da solo.
Gualtiero Sanfilippo
Sai Gualtiero, è un'ottima introduzione alla quale attaccherei delle belle puntatine orrorifiche
RispondiEliminaNon apprezzo il genere, però non si sa mai...! ;)
EliminaGUA'
Sono d'accordo, l'atmosfera c'è, potrebbe essere l'inizio di un racconto di Stephen KIng. Insisti.
RispondiElimina;)
EliminaGUA'
Grande Gualtiero!
RispondiElimina-Amante conosciuto-
Grazie.
EliminaGUA'
Mizzica, dopo avere letto, viene voglia di toccare qualcosa. Ma come disse uno di cui non ricordo il nome, quando hai bisogno di toccare ferro, ti accorgi che sei circondato da un mondo fatto di legno e di plastica.
RispondiElimina(emoticon attassato)
RQ
R. sei tornato a casa sano e salvo? Nessun problea con la macchina, niente? =D
EliminaGUA'
tutto bene, ma non certo grazie al tuo influsso negativo. Ciao (emoticon che scherzavo, figurati se vado a sbatt... ! sckeeeeeeeeeek ! SBANG!!)
EliminaRQ
Bravo Gualty!Ottimo lavoro, per me non è necessario il proseguo. E' perfetto cosi'.
RispondiEliminaSei uscito dal corpo e hai vagato? capita...ma è doloroso rientrare.
Viaggi astrali? Si, qualcosa del genere immagino...! ;)
EliminaGuà
Wood mi pare di capire che di uscite dal corpo hai una certa esperienza ;) ti aiuti con qualcosa di rosso e alcolico?
RispondiEliminaFortunatamente non l'ho mai fatta ma credo di esserci andata vicina involontariamemte. roba mica bella ...
EliminaBel post di Gualtiero, da violenza psicologica se poi ti trovi ad ascoltarlo mentre lui lo legge e ti guarda e tu diresti: "Gualtiè, io nenti fici!".
RispondiEliminaInzomma, il picciotto è bravo, appuuntiamoci il suo nome!
gd
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