L’impiegata allo sportello,
quando mi vede le si illuminano gli occhi di un sorriso sincero,
chissà quanti vorrebbero essere al posto mio. E me la offre
con la solita schiettezza e generosità. Io da un po’ di anni
la prendo, me la porto a casa, guardo la pelle della copertina con il
logo d’oro impresso a caldo bene in vista sul davanti. La sfoglio
velocemente, per farmi un po’ d’aria sulla faccia e la poso in un
angolo della scrivania. È lì che ritrovo sempre tutte
le agende degli anni passati, intatte e illibate, con le pagine
ingiallite sul bordo e la polvere stratificata sulla copertina.
La mia compagnia di assicurazioni
anche quest’anno ha preparato le sue agende inutili per l‘anno
prossimo. Stavolta ho rifiutato con gentilezza, ma la signora
dell’agenzia forse ci è rimasta un po’ male.
Non l’avrei fatto, se l’agenda
fosse stata di prosciutto cotto.
Mi sarei accontentato anche di un
numero minore di pagine, e di una sobria rilegatura in cotenna di
maiale. Ne avrei gustato l’utilità giorno per giorno,
strappando una pagina e mettendola tra due fette di pane. Mi sarei
ricordato con piacere dei miei appuntamenti, delle ricorrenze, della
mia banca, della mia compagnia di assicurazione. Già dal primo
morso avrei potuto apprezzare il garbo degli impiegati e i loro modi
gentili, e avrei digerito anche con facilità qualsiasi aumento
sull’RC auto.
Conti alla mano, decidere di
regalare ai propri clienti un’agenda di prosciutto costerebbe alle
aziende molto meno, rispetto alle edizioni con inserti a colori,
stampe in rilievo, sovraccoperte in materiali rari e preziosi. La
selezione del tipo di prosciutto e del formato della fetta sarebbero
commissionati a un pizzicagnolo di fiducia, per poi affidare
l’operazione delicata di rilegatura a uno staff di norcini esperti.
L’Italia è un paese
pieno di lavoratori abili nel settore degli insaccati, molte zone di
produzione con le loro specialità fornirebbero volentieri il
materiale necessario.
Per la realizzazione di un’agenda
di pregio, dedicata a una fascia di clienti particolarmente
facoltosi, potrei suggerire di scegliere il culatello di Zibello, o
anche un prosciutto di Parma DOP riserva ventiquattro mesi. Da
utilizzare per tutti gli altri modelli, più popolari, l’ideale
rimane la spalla cotta, economica, versatile e senza scarti.
RQ
Non è un post vegano.
RispondiEliminaNon lo leggo.
gd
Ma quando mai ho scritto post vegani?
EliminaSi tratta semplicemente di un suggerimento per evitare i soliti sprechi di fine anno.
In fin dei conti l'agenda potrebbe essere anche realizzata con foglie di lattuga, alga nori, seitan, pasta fillo, eccetera.
(emoticon gastrotipografico)
Dai, su, leggilo, tanto il prosciutto lo mangio io.
RQ
:D bella idea! Peccato che quest'anno le agende io le abbia già ordinate! Magari la prossima volta, però le farò fare di bresaola, che può durare un bel pezzo...non vorrei intossicare qualche cliente.
RispondiEliminaMi piace questo post, è proprio ganzo.
Grazie RL, delle volte penso di scrivere cose ganze e invece non sono ganze, poi delle altre volte penso di non scrivere una cosa ganza e invece è ganza. Questo senso di precariato letterario per me rimane un mistero.
EliminaComunque l'agenda andrebbe tenuta in frigo. Volendo, ma non sono sicuro, si potrebbe anche surgelare. (emoticonaffettato)
RQ
Io vorrei un'agenda in pregiato wafers alla vaniglia Loacker!! Passerei 365 giorni a leccarla e a dividere con la lingua le cialde dalla crema.
RispondiEliminableah, con le pagine tutte attaccate tra loro.
EliminaMa i gusti sono gusti, e ognuno si merita l'agenda che ha. (emoticon proverbiale)
RQ
mmm ... ci si può pensare, la compili e la mangi tutta il primo dell'anno così ogni volta che hai un impegno quella te lo ricorda in un modo che ti dico io ...
RispondiEliminaGrilletto potrebbeavereeffetticollateralianchegravileggereattentamenteleavvertenze
Hai pensato a una versione in pane carasau?
RispondiElimina(emoticon salutista)
RQ
potrebbe andare ... anche per i vegani
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