Dopo cinque giorni di cammino si
arriva a Eunia, città di specchio, dove tutte le grandi emozioni sono vissute
all’infinito. Tutto è fatto di specchi: le case, gli uffici, le statue, ma
anche tutto ciò che si trova dentro ogni casa è costruita in modo da riflettere
il mondo davanti a sé, e così tavoli, mobili, pareti, vasche da bagno, vasi,
armadi, libri; e tutti questi specchi non vengono utilizzati per vantarsi della
propria figura, per ammirare la propria immagine, o al contrario per
moltiplicarne i difetti, ma vengono utilizzati per ingabbiare le emozioni ogni
volta che se ne vivono di particolarmente forti.
Quando gli abitanti di Eunia
provano forti emozioni, gli specchi riflettono e memorizzano l’evento che le ha
causate; e così è possibile rivedere uomini e donne che si amano e si dicono
frasi d’amore, amicizie che nascono e scene di persone che muoiono, ridono,
litigano e piangono. Le coppie ritrovano le emozioni perse dopo anni, gli amici
rivivono il loro primo abbraccio, i nemici rinnovano l’odio e i vecchi
paracadutisti la libertà provata in mezzo alle nuvole. Le persone che abitano a
Eunia sono felici di rivivere le emozioni guardandosi allo specchio, e così
continuano, incatenate dentro i propri ricordi a guardarsi e riguardarsi. E
quando chiedi il perché di tutto questo, loro ti rispondono in questo modo:
<<l’uomo è sempre alla ricerca di grandi emozioni, e quando queste arrivano
egli è impreparato a viverle, e allora è meglio emozionarsi quando si è pronti,
ogni volta che si vuole>>.
FO
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina"Le città invisibili", ma quant'è bello quel libro? Io adoro Calvino, arriverò a leggerli tutti mille volte.
RispondiEliminaAS (evviva gli acronimi!)
Antonio! meno male ..pensavo non tornassi piu'!
Eliminama và...è tutto il giorno che ci scriviamo su facebook :)
EliminaMeis
Calvino si era proprio dimenticato di Eunia e adesso ne sarà felicissimo. AG
RispondiEliminaSoave!
RispondiEliminaNon trovo altro termine!
Azz...
Elimina(neanche io!)
bella città, assolutamente credibile.
RispondiEliminagd
Cito un grande:
Elimina"Quale origine ha quella disposizione precoce a inventare esseri e storie che è il punto di partenza della vocazione di scrittore? Credo che la risposta sia: la ribellione. Sono convinto che chi si abbandona a elucubrare vite diverse da quella che vive nella realtà, manifesta in questo modo indiretto il suo rifiuto e la sua critica della vita quale è, del mondo reale, e il suo desiderio di sostituirli con quelli che fabbrica con l'immaginazione e con i desideri. Perché mai si dovrebbe dedicare il proprio tempo a qualcosa di così evanescente e chimerico - la creazione di realtà fittizie? Ebbene: chi si ribella contro questa vita servendosi dell'espediente di creare un'altra vita e altre persone può farlo spinto da innumerevoli ragioni. La finzione è una menzogna che racchiude una verità profonda: è la vita che non è stata, quella che uomini e donne di un'epoca determinata avrebbero voluto e non hanno avuto, e perciò sono stati costretti a inventarla"
(Mario Vargas Llosa, "lettere a un aspirante romanziere")
Federico dovresti venire a Capalbio a visitare Il giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle! All'interno di questo giardino opera d'arte, la sua casa fatta di specchi. Visitandola si prova proprio quello che descrive Calvino! Un'emozione unica.
RispondiEliminaHo visto la foto...che dire? WOW basta?
EliminaSpecchio... superficie riflettente le proprie emozioni, che riesce a catturarne le cause scatenanti..."Bellissimo! Come non desiderarne uno!"
RispondiEliminaSensazioni che ci rendono felici ma che ci imprigionano attraverso i nostri ricordi...
emozioni passate che vorremmo rivivere perchè stabilizzanti.
La paura spesso blocca l'esigenza e il desiderio umano di vivere emozioni nuove.
Quando entriamo nella sfera dei sentimenti ( amicizia, amore) non vi sono certezze :
o amiamo completamente o rinunciamo e uno "specchio per amico" ci aiuterebbe.
Bravo! Quante riflessioni drammatiche suscita il tuo brano, breve ma ricco.
Nina
Beh, quando costruiranno veramente questa città ci trasferiamo tutti in massa!!
EliminaQuesta città è così vera essendo così fantastica...è come un libro della memoria, la differenza è il mise en abyme che riesci a rendere così bene. È proprio vero che a volte non si è pronti a vivere le proprie emozioni,e però dal post sorge un dubbio: non è un peccato vederle riflesse? È una cosa meravigliosa e terribile insieme.
RispondiEliminaBeh, ognuno deve fare i conti con le proprie emozioni, no?
EliminaAd esempio, quante volte vivresti un ritorno a casa? Io tante (ma solo quell'attimo!)
Oddio non mi parlare di ritorni e partenze che per ora sono abbastanza sensibile ahahahah
EliminaIo comunque mi riferivo proprio a questo... bhu mi fai paura a volte
Fede, TE passi da un genere all'altro cosi' abilmente che c'e da chiedersi se tu non abbia una doppia personalita'..
RispondiEliminaMhhh non mi piacerebbe abitare ad EUNIA, troppo impegnativo, dovrei stare quaffata truccata e trattenere la pancia tutto il giorno,
Ahahahaha, Wood...
EliminaBellissimo!
RispondiEliminaE' il mio genere.
Gli specchi che ci riflettono poi hanno tutto quello schizofrenico nel ripetere uno dentro all'altro all'infinito, fino a renderci folli.
Hai reso con mano leggera, un sogno. Infinito.
CLA, che dirti, mi è piaciuto scriverlo (e questa, credo, sia la cosa più importante!)
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