Halloween writing contest
Svolgimento
La tradizione di Cormicchio era quella di radunare, la vigilia di ogni santi, i giovani adolescenti, attorno al focolare del più anziano del paese, all’anagrafe Pietro Contafatti detto nonno Pietrone. Il nonno viveva in poltrona da tempo indefinito, infatti molti in paese se lo ricordano così fin dalla visita pastorale di papa Giovanni XXIII nel primo sessanta. Il papa buono gli toccò anche la capoccia per sbaglio benedicendolo, ma lui non schiodò dalla poltrona neanche sul sacrato della chiesa del paese e non si lavò la testa, per assoluta devozione, per i seguenti diciotto mesi, infestando di pidocchi, con assoluta simpatia, tutta la vallata. Si presume quindi che nonno Pietrone abbia 140 anni circa, anno più anno meno. Oppure è nato già vecchio in poltrona, ma questo non è dato ne determinante saperlo. Nonno Pietrone sta là, inchiodato in poltrona davanti al focolare perennemente acceso tutte le stagioni. Anche se ci sono 40 gradi all’ombra stanzia davanti al camino con il plaid sulle gambe. Si racconta che d’estate le signore della valle ne approfittano per essiccargli in casa le rane del vicino laghetto, d’inverno invece gli stendono le lenzuola fresche di bucato ad asciugare, il resto dell’anno si sparano dei potenti suffumigi termali. Ma quella magica vigilia successe una cosa che cambiò per sempre il corso della storia di Cormicchio. All’approssimarsi dello scoccare della mezzanotte, come consuetudine, i ragazzi della vallata si radunarono disciplinatamente ed in rigoroso silenzio in casa di nonno Pietrone. Tutti caricati a mille pronti ad ascoltare il tradizionale racconto pauroso del mitico nonno che gli avrebbe tolto il sonno per settimane. I ragazzi più anziani sapevano cogliere dalla postura del Pietrone se sarebbe stato un racconto di fascia alta o fascia bassa. Pinetto ,il più scafato, dopo un rapido sguardo sentenziò “Stanotte il nonno è in gran forma! Ci spiana”. Questo bastò a rendere l’aria ancora più gelida nonostante la temperatura da forno crematoio grazie al camino siderurgico. L’aspettativa rendeva il respiro corto e ghiacciato peggio di un calippo infilato su per il naso. Al dodicesimo p.m. rintocco del vetusto pendolo nonno Pietrone iniziò il racconto con voce pulita e sicura da vecchio saggio.
“Era una di quelle notti buie, senza luna, senza stelle, quando il silenzio avvolge ogni cosa come una….unaaa…vabbè. Il glaciale inverno aveva sterminato generazioni di passeri, poiane, sule, gabbiani ed uno stambecco ora lì morente…un grido…un colpo…silenzio…il nulla…la nebbia e poi lontano si udì un afflato…” Seguì una lunga pausa. Molto lunga. Il tempo si era congelato. I ragazzi in attesa a bocca aperta ischemizzati. Solo il crepitio dell’ardere di cioppi di faggio nell’altoforno come colonna sonora. Silenzio. Colpo di tosse. Silenzio. Brusio. E’ morto? Pinetto prende coraggio e con grazia estrema, considerando il momento topico, sussurra a nonno Pietrone “Nonno e quindi?...l’afflato poi?...” il nonno sorpreso mette a fuoco il ragazzo utilizzando un nobile monocolo incrinato su un occhio opalescente. Con aria concentrata riprende “L’afflato…afflato…mmmhhh…no…voglio invece raccontarvi un altro episodio che molti anni prima straziò il cuore di Annibale il calzolaio” la sala rumoreggiò per un attimo, si sentì anche qualche esclamazione pesante inerente a divinità suine. Ma Pinetto, da giovane ragazzo anziano, con un ssssshhh portentoso zittì gli astanti. Il nonno ricominciò. “Era una di quelle notti buie, senza luna, senza stelle…gelida…Galdieri il salumaio rientrava a casa dopo una lunga giornata di lavoro…stanco…silente…si udì un grido…un colpo…nebbia…fumi…e un lampo…” Seguì un’altra lunga pausa. Molto lunga, ma molto assai. Il camino scoppiettava timidamente mentre i ragazzi attendevano incantati completamente assorbiti dal racconto mozzafiato. Rigorosamente tutti con la bocca semi spalancata. Silenzio. Colpi di tosse sparsi. Silenzio. Intenso brusio. Pinetto riprende coraggio, con più voce e questa volta con aria scocciata “Nonno e quindi?...un lampo, e allora?” il nonno focalizza con più attenzione il giovane Pinetto, sempre attraverso il suo nobile monocolo incrinato, infilandosi un dito in una narice cavernosa riparte “Un lampo si si…lampo lampo lampooo…mmmmhhh…e se invece vi raccontassi la storia della mucca con due teste di frate Gelsomino?...quella si che è tosta!” la sala ondeggiò alquanto spazientita. Questa volta le divinità suine furono diverse e ben scandite. Ma il prode Pinetto con piglio da senatore cesariano placò gli animi spazientiti con un altro sssssssshhhh da 150 decibel abbondanti. Qualche timpano zompò ma fu cosa di poco conto ed il nonno riattaccò placido. “Era una di quelle notti buie, senza luna, senza neanche uno stambecco morente …Dino lo spazzacamino entrò nella stalla del gallo…gelida e buia…si udì in grido…un colpo…silenzio…neeeeeeeeeeeee…” non riuscì nemmeno a terminare la parola nebbia, che una ventina di giovani virgulti lo presero con tutta la poltrona e lo scaraventarono soddisfatti e compiaciuti nella bocca del camino alimentandolo a manetta che manco una locomotiva lanciata a tutto vapore su per la cordigliera andina. Pinetto, il più pacifico e tollerante, provò a salvare inutilmente almeno il suo magico plaid di puro pile che si carbonizzò all’istante. Purtroppo nonno Pietrone non aveva fatto i conti con la nuova generazione smartfonizzata; irascibile, impaziente, molto arrogante e poco incline al rimbambimento senile. Il primo cedimento gli fu ahimè, fatale. La tradizione si spezzò bruscamente. Da quel giorno Nonno Pietrone vive nel cuore, e sul display, di ogni abitante dell’incantevole vallata di Cormicchio. Per mantenere viva la magica tradizione, ogni vigilia di tutti santi, allo scoccare della mezzanotte la new generation lancia in tutta allegria, in un bel camino arroventato, un vecchietto in poltrona con plaid annesso, scambiandosi con gioia e commozione le foto tramite whatsapp. Un rituale delizioso. Quest’anno le previsioni sono ottime. Sarà una splendida annata. Previsti arrivi da tutte le parti del mondo di torpedoni stracarichi di nonni in poltrona plaids muniti. Ohh…Cormicchio mon amour.
Il tetro silenzio fumoso…nebbia…un colpo…un afflato…uno scatto e poi…premere invio.
Roberto Testa
Spettacolo: I ragazzi ischemizzati che fanno esclamazioni pesanti su divinità suine.. è cosi che immagino..I Giardini di Marzo.
RispondiEliminaTesta nostro amour.
RispondiEliminatanto tanto tanto tanto tanto tanto forte.
Ti sono finiti li cucunci? Che in Sicilia ci sono...
Che lo spirito di nonno Pietrone sia con tutti noi :-) ,,,,,,,,ho vinto li cucunciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii..........alé
EliminaBob
Troppo carino cinico, tecnologico, un Hallowen in cui non si inorridisce, si muore letteralmente, dal ridere....
RispondiEliminaMeglio un vecchietto nel camino o sacrificare gatti neri? Cinico e divertente..
RispondiEliminaCinico al punto giusto e pezzo horror divertente.
RispondiEliminaBravo Bob.
L.I.
Testa!!! sei un mit inutile che te lo dica! riesci a far ridere anche con le robe cruente eheheeh!!
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