Svolgimento
La base di pasta frolla, bucherellata e foderata con la carta forno e i fagioli, ha cotto in forno per venti minuti a centottanta gradi. Ora si sta raffreddando nella pirofila Villeroy & Boch del servizio bello. Cinquanta grammi di cioccolato fondente Venchi sono stati spezzettati nella bastardella e si stanno sciogliendo a bagnomaria con mezzo bicchiere di panna e quindici grammi di burro di latteria.
Laura, avvolta in un grembiule bianco di bucato, mescola con cura il cioccolato e quando è completamente sciolto toglie la bastardella dal bagnomaria e l’appoggia sulla sua base cava. Da una bottiglia di Bas Armagnac fa cadere un filo sottilissimo di liquore e lo amalgama al contenuto della bastardella, girandolo con energia. Poi prende la ciotola in cui ha sbattuto un uovo con cinquanta grammi di zucchero e lo aggiunge al cioccolato con movimenti precisi del cucchiaio di legno, finché non ottiene una crema morbida e spumosa.
Laura, avvolta in un grembiule bianco di bucato, mescola con cura il cioccolato e quando è completamente sciolto toglie la bastardella dal bagnomaria e l’appoggia sulla sua base cava. Da una bottiglia di Bas Armagnac fa cadere un filo sottilissimo di liquore e lo amalgama al contenuto della bastardella, girandolo con energia. Poi prende la ciotola in cui ha sbattuto un uovo con cinquanta grammi di zucchero e lo aggiunge al cioccolato con movimenti precisi del cucchiaio di legno, finché non ottiene una crema morbida e spumosa.
Il profumo del cioccolato riempie la cucina e la avvolge impregnandole vestiti e capelli. Laura fa colare dal cucchiaio una goccia di crema sull’indice e lo succhia. Le rughe sulla fronte si spianano: è perfetta.
Intanto il forno ha raggiunto i duecento gradi. Laura prende una delle pere Decana che ha comprato il mattino al mercato e la sbuccia delicatamente. La taglia in quattro spicchi, leva il torsolo e i semi e incide gli spicchi a libro, appoggiandoli su un piatto. Uno spicchio non è venuto abbastanza uniforme, lo getta nel secchio della spazzatura e lo rifà, usando una nuova pera. Ora che i quattro spicchi sono uguali li cosparge con lo zucchero a velo fatto cadere da un setaccino.
Farcisce la base di frolla con cucchiaiate di crema al cioccolato, inclina la pirofila per livellarla bene e la sbatte delicatamente sul tavolo per far salire le bolle d’aria. Quando la crema è uniforme, le affonda dentro gli spicchi di pera, punta il timer e inforna.
Intanto nella mezz’ora di cottura, con la precisone portata dall’abitudine, riordina la cucina. Allo squillo prende la torta dal forno e la mette a raffreddare sul davanzale della finestra, su una gratella da dolci. Butta lo sguardo all’orologio, si leva il grembiule in fretta, lo appallottola e si precipita a fare una doccia.
Un’ora dopo Aldo entra in casa. Laura gli va incontro e lo abbraccia. Lui la strige forte e le affonda il naso tra i ricci. Ha un sussulto, la scosta e la guarda tenendola per le spalle.
- Ancora questa cazzo di torta di pere? – ringhia.
Laura non gli risponde e abbassa la testa.
- La devi finire, fattene una ragione. Non tornerà più. È morto, cazzo MORTO! Morto. E non solo lui - conclude in un sussurro spezzato.
Laura torna in cucina, spolvera la torta ormai fredda con lo zucchero a velo e mentre aspetta che Aldo la raggiunga, ne taglia tre fette.
Intanto il forno ha raggiunto i duecento gradi. Laura prende una delle pere Decana che ha comprato il mattino al mercato e la sbuccia delicatamente. La taglia in quattro spicchi, leva il torsolo e i semi e incide gli spicchi a libro, appoggiandoli su un piatto. Uno spicchio non è venuto abbastanza uniforme, lo getta nel secchio della spazzatura e lo rifà, usando una nuova pera. Ora che i quattro spicchi sono uguali li cosparge con lo zucchero a velo fatto cadere da un setaccino.
Farcisce la base di frolla con cucchiaiate di crema al cioccolato, inclina la pirofila per livellarla bene e la sbatte delicatamente sul tavolo per far salire le bolle d’aria. Quando la crema è uniforme, le affonda dentro gli spicchi di pera, punta il timer e inforna.
Intanto nella mezz’ora di cottura, con la precisone portata dall’abitudine, riordina la cucina. Allo squillo prende la torta dal forno e la mette a raffreddare sul davanzale della finestra, su una gratella da dolci. Butta lo sguardo all’orologio, si leva il grembiule in fretta, lo appallottola e si precipita a fare una doccia.
Un’ora dopo Aldo entra in casa. Laura gli va incontro e lo abbraccia. Lui la strige forte e le affonda il naso tra i ricci. Ha un sussulto, la scosta e la guarda tenendola per le spalle.
- Ancora questa cazzo di torta di pere? – ringhia.
Laura non gli risponde e abbassa la testa.
- La devi finire, fattene una ragione. Non tornerà più. È morto, cazzo MORTO! Morto. E non solo lui - conclude in un sussurro spezzato.
Laura torna in cucina, spolvera la torta ormai fredda con lo zucchero a velo e mentre aspetta che Aldo la raggiunga, ne taglia tre fette.
Manubirba
Tanti auguri Manu!!
RispondiEliminaTanti tanti auguri...cinquanta sbavature di cioccolaro, slurp!...perdonami ma Aldo mi sta sul c...
RispondiEliminaSi pero' anche Laura..che 2 palle! e rassegnati no!
EliminaAlla fetta di Aldo spolveraci sopra del veleno per topi...ggggrrrrrrrrr...
EliminaIo più in basso l'ho chiamato stronzo, ma Aldo tanto stronzo non è visto che è naturale immaginare che soffra anche lui per una perdita e potrebbe non volere "legittimamente" che gli venga ricordata in continuazione - "morto, e non solo lui -conclude con un sussurro spezzato"
EliminaScusate saro' impopolare, ( e questa cosa mi piace molto) , ma sto dalla parte di ALDO, pensate che 2 palle avere una che sta a casa tutto il giorno a tritarsi i maroni arrotolandosi nei suopi pensieri e che continua a cucinare Torte per chi non c'e' piu' obbligando il marito a ricordarlo. Mo basta! che si trovi un'attivita' che la distragga, magari a pulire le cellette dei gatti randagi al gattile o a dar da mangiare agli anziani in ospedale:
EliminaEcco...no no è stronzo proprio...tu non mi scosti e non mi ringhi(ringhi?)...ti ficco la fella di torta su per il naso con tutto il veleno per topi spolverato su con tanto amore...non c'è verso, Aldo mi sta sul c... Laura scappa con me, ti pregooooo!...ti spiano tutte le rughe che vuoi.
Eliminaio adoro la Wood per questo!
Eliminaquelli che si deprimono e si attorcigliano su sè stessi, sono pericolosi, hanno come obiettivo tacito - magari non troppo cosciente - quello di deprimere chi gli sta attorno. Vaffanculo, vadano nel settore oncologico di un ospedale per bambini (e ocn questo mi riferisco a depressi, anoressici e a tutti quelli che somatizzano malumori)
gd
Racconto scritto benissimo con tanto di mazzata finale - ma sto anch'io con Aldo e Anna. Mille volte. GA
Eliminae allora... racconto psicopatico che merita una diagnosi da parte di Meis.
RispondiEliminaLa maniacalità descrittiva è in linea con il finale, tanta ostentata precisione è chiaro che sottointende qualcosa, e il qualcosa arriva. Bene. Ma perchè, oh Manubirba, hai usato questa frase?
"Il profumo del cioccolato riempie la cucina e la avvolge impregnandole vestiti e capelli."
Secondo me non ci sta per nulla, rompe il microscopio ed inserisce una sensazione che, tra l'altro, non nulla di particolare, anzi, è piuttosto banale.
PEr il resto il racconto è notevolissimo, c'è un buon effetto sorpresa gestito bene.
Augurissimi a lei (la torta però gliela preparerei io.. una delle ricette di Paola?)
GD
Precisione maniacale per precisione maniacale, io piuttosto avrei sottolineato che fa la doccia ma non lava i capelli, solo così persisterebbe l'odore del dolce tra i ricci, altrimenti quello "stronzo" di Aldo dovrebbe sentirlo appena entra in casa a meno che il forno non sia in Burundi o Laura abbia spalancato tutte le finestre per far entrare la bora di Trieste (l'odore di una torta con base di pasta frolla e crema di cioccolato non svanisce in un'ora).
EliminaPer Manubirba: Tanti auguri. P.S. Sottolineature maniacali a parte, il tema mi è piaciuto - molto toccante.
EHi Grilletto, ma una torta quando ce la prepari?
EliminaGD
io l'ho preparata e l'ho spedita ma: o è finita nella casella della SPAM e non l'avete vista oppure faceva cagare e giustamente non era dolce da offrire al prossimo
EliminaGrill, mandami il tuo pezzo a filippoda@hotmail.com
Eliminagrz
gd
Manubirba, avevo letto questo post tra le bozze e prima di arrivare alla fine giuro che volevo abbandonare la lettura, invece il finale è arrivato come una mazzata, non me l'aspettavo, veramente! Rileggendo (e vorrei ricordare che non è solo importante la riscrittura ma anche la rilettura!) ho capito cos'è che fa male, è veramente la precisione maniacale con cui Laura prepara la torta a creare tensione! Wow!
RispondiEliminaBrava e tantissimi auguri!
P.S: Non accettare torte dal vegano vecchio, chi lo sa, magari i pezzi di Paola vengono da esperienze personali...starei attento! Ciao!!!
Sulla maniacalità della descrizione/comportamento avevo avuto un sospetto: sembrava la ricetta della sig.ra della prova del Cuoco. Poi il finale a sorpresa. Ma non capisco una cosa...: ma chi è morto?
RispondiEliminaIl gatto?
L'amante? il padre^
Insomma se Aldo è incacchiato nero un motivo ci sarà: e allora scusa si...questa Paola è insopportabile.
E allora si festeggia un compleanno?
Ragazzi grazie: ne avete parlato un sacco anche tra voi ed è già un segno di avervi "mosso" qualcosa.
RispondiEliminaLa maniacalità del personaggio Laura è molto voluta, speravo di lasciarvi immaginare una persona molto concentrato che sta facendo un dolce per una situazione importante (dettagli curati, ingredienti scelti e preziosi). Speravo supponeste un incontro a due, e poi zak la non accettazione della realtà di Laura.
@ Meis: mi serviva un dettaglio per far capire al volo ad Aldo la situazione: i capelli puzzavano di cioccolato e la doccia non li ha lavati ma ma se l'avessi anticipato troppo mi sarei giocata il finale spiazzante. A volte si deve scegliere.
Comunque mi odierete ma anche io, in fondo, preferisco Aldo.
@Cla: ebbene sì, oggi ne festeggio 45, in compagnia dello spirito di Calvino (Italo). Bel regalo trovare la "mia" torta pubbicata. Mi sa che devo ringraziare la maestra per questo! Sul morto te lo lascio decidere: figlio? Amante? Padre???? Chissà ...
Manubirba
Mi è piaciuto tanto perchè è dolcissimo e alla fine ti accorgi che è imbottito di fiele per quanto è amaro. Mi piacciono i colpi di scena e mi hai assolutamente colta di sorpresa, da vera maestra.
RispondiEliminaE naturalmente...tanti tanti auguri, Manu!!