venerdì 12 ottobre 2012

Tema: The next stop is: Twickenham

Svolgimento


Dopo un po’ si addormenta. Le stavo ancora parlando. Cosa fare? Il mostro dell’inattività mi minaccia, impensabile non leggere nemmeno niente, anche se il sonno mi assale, non voglio cedere. Londra non l’ho capita, come tante altre cose. Guardo il foularino da otto pound comprato a Camden Town e il portacellulare con la bandiera britannica, la mano che scivola stringendo ancora il BlackBerry e penso alla pazienza e allo spirito di adattamento e che in fondo deve essere bello sapere cosa si vuole dalla vita, organizzarla in quadernini portadocumenti righelli borsette cornici e sapere sempre dove sono le proprie chiavi. Ho le unghie spezzate, non faccio la lavatrice da due settimane, buco tutte le calze, mangio schifezze e durante la notte mi cuociono in testa sogni folli e sto bene. 

Il treno rallenta per la prossima fermata, sulla banchina una coppia sulla quarantina in bicicletta, con i giubbotti catarifrangenti e le facce arrossate dal freddo, si salutano ma non si vogliono staccare, lei sale, sistema la bici, va alla porta per baciarlo ancora. Il treno riparte e un ragazzo in completo scuro e sorriso luminoso insegue la fermata, ma non è la sua. Molte grazie, signore. Nemmeno il tempo di sedersi e ha tirato fuori un mazzo di carte non si sa da dove: è il suo primo numero. I need to practise (ma il sorriso e i modi sono già perfetti), scegliete la vostra carta magica, e il tre di fiori ricompare in ogni gioco, si ripresenta e si sovrappone con le immagini di una città da ansia di scoperta, che ti trovi presso le principali attrazioni e hai un rigetto per i nastri turistici con cui infiocchettano un luogo in cui vivono persone vere e vuoi la polvere e i topi della metropolitana e i bagni luridi a 30 pence e che quando hai quello vuoi altro, ancora ancora e ancora il tre di fiori, abbiamo trucchi fino a Reading.

BV

20 commenti:

  1. Questo post non può essere commentato, vale troppo. Sembra continuare la scia di "Impressioni di Viaggio", o mi sbaglio?

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    1. sì, funziona sempre per sovrapposizione di immagini, anche se ci sono meno momenti mischiati gli uni con gli altri rispetto al pezzo su glasgow. Vorrei scrivere un pezzo per ogni fermata della tratta egham-londra (anche se in questo caso è londra-egham), ma niente paura, mi fermerò appena la cosa diventerà noiosa

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  2. Piace molto anche a me e mi fa riflettere su tante cose che avrei voluto fare e non ho fatto. Mi concentro si quelle che farò :) Brava, Vale.

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  3. così lontana..così vicina :)
    Meis

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  4. Brett in London?
    (ma quanto è brava 'sta Valeria esportata; mi associo a RL, la penso uguale uguale)
    gd

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  5. (la narrativa dovrebbe essere una immersione in vite non vissute, questo brano ha grande valore narrativo, e sono le parole usate, tutte preziose e slittate a rendere il componimento vivo - e non una serie di caratteri tipografici allineati)
    gd

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    1. Non sono ben sicura di aver capito...questa vita è stata vissuta.
      Brett non avrebbe mai avuto le calze bucate :)
      Grazie

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    2. intendevo dire che quando leggi qualcosa che rappresenta la vita, allora il lettore ha la sensazione di raddoppiare la propria vita, di immergersi in vite non vissute.. e la cosa che funziona è questa: mi sono chiesto sei io, sullo stesso treno, avrei pensato le stesse belle cose che invece hai scritto tu.. per molti una fermata è solo una fermata, tu invece hai resto una fermata come qualcosa di molto poetico e suggestivo
      gd

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    3. Mi inserisco in questo commento. Si. Ho pensato anch'io che questa anche se vissuta dà sensazioni anche a chi non la vive. Intendo che fai vivere quel tratto, quella fermata, quelle visioni che, penso, mi avrebbero rapito altrettanto, anche se a riscriverle come hai fatto, sono tue.
      Resti molto ancora ? Sei più lì che qui?
      Mi manchi Vale. Sei sempre brava!

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  6. ..."durante la notte mi cuociono in testa sogni folli e sto bene. " Adoro questa frase, l'idea che i sogni cuociano in testa mi piace da matti!

    Vale, mi è piaciuto ! Ti fa un sacco bene stare nella nebbia :) Ti mette addosso la tristezza giusta per scrivere pezzi di un certo "peso".

    W il Junk Food !

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  7. azz, voglio partire anche io.... le nostre penne migliori sono quelle che se ne vanno all'estero...ahahahahaa
    gd

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  8. Facciamo un reading a Londra? ;) Vale, organizza!

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  9. Bravissima Vale! Ma non è una buona scusa per rimanere troppo lì! Torna presto e magari prova a scrivere qualcosa del genere sulla fermata di Brancaccio. :)AG

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  10. GD e CLA, non credo avreste potuto dirmi niente di più bello, sono felice di essere riuscita in questo. In fondo della narrativa mi hanno sempre più attratto le parole che le storie in se stesse, più che le immagini le prospettive da cui vengono viste. Ciò non vuol dire che le parole devono essere fin troppo costruite e giustapposte tra loro con artificiosità, questo è proprio il mio modo di vedere la vita e le cose che mi succedono attorno: pensando ai sogni, mi è venuta in mente l'immagine della mia testa come un grande calderone che mette insieme cose assurde e le rimesta mentre tutto ribolle.
    CLA, grazie davvero. Mi mancate tutti quanti e mi mancano i nostri reading. Per fortuna il blog è un laboratorio di scrittura accessibile da ogni parte del mondo. Sono in Erasmus per nove mesi, ma tornerò in patria a dicembre e poi a marzo, quindi avremo il tempo di fare tante belle cose :D
    Reading a Londra? Sarebbe fantastico! Solo che dovremmo leggere in inglese, no? Altrimenti a qualche cosa italiana...Qui fanno un reading i ragazzi della Writing Society, ma obviously è tutto in English!
    La fermata di Brancaccio...ho brutti ricordi! AG se vuoi scrivo un pezzo così ti faccio capire quanto l'ho odiata!

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