lunedì 28 ottobre 2013

Tema: L'obbedienza

Svolgimento

Aveva deciso di entrare in convento che non aveva neanche diciannove anni. Raccolse tutto il coraggio e comunicò la decisione ai suoi; la madre si fece venire uno svenimento mentre il padre arrabbiato disse: - Se  fai questo passo ti diseredo e lo stesso giorno in cui tu prenderai i voti, io farò affiggere sui muri del paese le cartelle da lutto dove ci sarà scritto: “Oggi è morta Diletta, unica figlia di Caputo Beniamino e della sua consorte Rosa Maria che ne danno il triste annuncio.” Diletta cominciò a piangere e corse in camera sua dove giaceva sul letto, ancora aperta, da completare, l’unica valigia che aveva deciso di portare con sé, in cui  avrebbe messo quelle poche cose di cui  di solito dispongono le ragazze che entrano in convento. Diletta si era innamorata di certe suore che nell’ estate di qualche anno prima erano venute nel suo paese a fare un po’ di apostolato: cantavano, suonavano la chitarra, organizzavano giochi e momenti di preghiera e riuscivano a circondarsi di ragazzini, molti ragazzini, specialmente quelli cresciuti per strada. Lei si imbatté in loro per caso e da quel momento non le mollò più. Dopo che finì la stagione estiva, Diletta, oltre a studiare per diplomarsi, iniziò un’amicizia epistolare con la superiora che a poco a poco la convertì totalmente alla loro causa.
Santa causa, per carità, ma vien da chiedersi: quanto c’era di Diletta in quella scelta?
Dopo la lite furibonda con i suoi, di notte, lasciò la casa paterna e fuggì per entrare in convento.. Che tristezza andare via così! Se fosse fuggita con un ragazzo ci sarebbero state le sue braccia e il suo corpo a darle conforto, un amore e una passione comune,  ma in questo caso doveva accontentarsi dell’idea dell’amore di Dio.
Arrivò che era notte fonda, i due amici con i quali era giunta, la consegnarono ad una suora portinaia, che era chiaro, volentieri sarebbe rimasta a letto, ma mai avrebbe potuto disobbedire ad un ordine della superiora: con il voto dell’obbedienza come l’avrebbe messa? Iniziò così la sua vita monacale. Bisognava seguire certi ritmi: studiare, pregare; studiare, pregare,  lavorare; studiare, pregare, lavorare, aiutare le suore anziane; studiare, pregare … Passava il tempo ed ella si convinceva sempre di più che quella era proprio la vita adatta a lei. Finì il primo anno come aspirante, poi gli altri due come postulante e infine l’ultimo come novizia.
Era un modello per tutte.

Prese i primi voti, ma avrebbe avuto otto anni di tempo per ritornare sui suoi passi. Dopo, con i voti perpetui, sarebbe stata necessaria la dispensa papale per ritornare alla vita civile, laica cioè. Eh si, perché per le suore che lasciano il velo, per i frati che si spogliano, per i sacerdoti che abbandonano il sacerdozio, (anche quelli pedofili, che la Chiesa protegge al di là di tutto ), il Papa gliela concede la dispensa, in modo che possano ricominciare una nuova esistenza: è per i separati, per i divorziati, per gli omosessuali, per le persone laiche che vogliono vivere pacificamente la loro vita e la loro sessualità, che non c’è dispensa.
Passarono gli anni intanto, ne trascorsero quaranta; ella sarebbe voluta andare in missione, sarebbe voluta andare in Africa, ma per obbedienza, dovette occuparsi invece delle consorelle più anziane: pettegole, scorbutiche, acide e cattive. Missione anche quella in fondo; certo, molto in fondo! Il fatto è però che visse per quarant’anni così, col desiderio di fare altro ma per obbedienza si ritrovò a fare qualcos’altro di diverso le sue aspirazioni .
Obbedì.
Un giorno, prima di una messa pomeridiana, che di mattina non aveva potuto, si ritrovò inginocchiata presso un confessionale di una chiesa qualsiasi del quartiere, dove dall’altra parte, guarda caso si trovava un frate/prete sclaustrato che il vescovo aveva affidato a sua volta ad un arciprete perché lo aiutasse nel il suo cammino di ricerca: dava una mano in parrocchia.
- Padre, ho peccato!
- Mi dica - Dall’altra parte silenzio.
- Mi dica - l’ascolto -. Dopo la sollecitazione, Sr. Diletta disse: - Padre, ho buttato via la mia vita.
- Ma cosa sta dicendo, forse è un po’ stanca, magari anche depressa. Suvvia non dica così!
- No, non sono mai stata così lucida. Come ho potuto dimenticare la missione, l’Africa, i bambini dell’Africa, il perché mi sono fatta suora.  Niente di quello che io ho immaginato è mai accaduto. Ho passato la mia vita ad occuparmi di suore anziane, brutte, dentro intendo, anche se qualcuna lo era anche fuori, prepotenti, prevaricatrici e maligne. Come ho potuto fare questo a me stessa?  
Il prete dall’altro lato sentì piangere, addirittura singhiozzare.
-Sono infelice, padre. Pregare non mi basta più ed è da un po’ che ci penso a questa cosa del pregare che non mi sostiene più. Sono stata in catalessi per quarant’anni! Questo è quello che sono stata chiamata a fare? Servire quelle obese e tristi persone? Obese non tanto riferito al loro grasso, ma al loro egoismo … Non hanno, anzi non abbiamo, la più pallida idea di ciò che c’è realmente nel mondo, dei veri bisogni del mondo, noi viviamo ovattate dentro quelle quattro mura, dove, nonostante il voto di povertà, non ci manca il cibo, anzi l’abbondanza del cibo; me lo sono di colpo ricordata vedendo queste persone che davanti alla chiesa, prima di entrare, mi hanno chiesto l’elemosina, dove nonostante il voto di castità del corpo, nella sostanza  non c’è castità di pensieri, né castità di parole, né castità di mal garbo nelle azioni verso il prossimo, e per ultimo il tragico voto dell’obbedienza, che nel mio caso mi ha defraudato dell’ intera vita. Padre è tutta una burla, una grossa bugia. Poi ci fu silenzio e infine un  “Vado” secco, che non permetteva replica alcuna.
- Ma dove va? Aspetti, Suora, suora! 
Dopo qualche giorno su un giornale, si lesse un particolare articolo: 
Muore suicida Sr. Diletta che, dopo una vita spesa nel convento e per le consorelle, tuttavia oggi le viene negata regolare celebrazione eucaristica e sepoltura perché il suo atto contro la vita non è ammesso dalla Chiesa. 


Lucia Immordino


Papa Francesco ha aggiornato il sistema legale vaticano criminalizzando la fuga di informazioni e al contempo formalizzando nuove leggi contro i crimini sessuali, ma uno sguardo più attento ha rivelato che ha reso illegale la denuncia di crimini sessuali sui minori. Secondo le nuove normative infatti, rivelare o ricevere informazioni vaticane riservate è ora perseguibile con una pena fino a due anni di carcere, mentre i nuovi abusi sessuali nei confronti dei minori sono punibili con dodici anni di prigione. Ma poiché tutti i crimini sessuali sono informazioni riservate, non c’è più una via legale per denunciare tali abusi all’interno

27 commenti:

  1. Evvai! Questa Lucia aggressiva nei confronti delle istituzioni (religiose poi) è la migliore. Ho scoperto un sacco di cose riguardo a queste istituzioni, dietro si nascondono sempre grandi panzoni che raggiungono livelli altissimi, fondati su aria fritta, però.
    Credenze religiose, amore per il prossimo (del tipo che se non si è cattolici non si possa amare), ma anche la volontà di aiutare gli altri senza avere niente in cambio, sono tutte cose che la chiesa (ma le istituzioni religiose in genere) fa.
    Grandissima Lucia mmurdina

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  2. Agghiaccinate il contenuto, equilibratissimo il contenitore, LI, con questo pezzo mostri un piglio nuovo che mi piace assai assai assai.
    Brava, non se ne poteva più del Francesco 1° stratega del marketing, ecco invece il vero Francesco, esattamente quello che ai tempi di Videla collaborò e che nessuno vuol ricordare.
    Ancora brava, LI!!!
    GD

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  3. Il pezzo è scritto bene e faccio i complimenti a Lucia. Il contenuto mi sta un po' stretto perché sono stanca di sentire storie simili (che tanto piacciono a voi) Io sinceramente non ne posso più leggere bestemmie e offese varie. Capisco che negli anni vi siete imbattuti in chissà quali "animali" che vi hanno mostrato i loro tuguri dell'anima.., Ma siete fuori strada. A furia di frequentare i centri commerciali non si vede altro che marketing.Marketing ovunque! Nessun gesto viene recepito, ma solo deformato, cerchiamo i denti aguzzi che ci mangeranno, cerchiamo la lama con la quale ci uccideranno, nel frattempo non riusciamo ad amare neanche noi stessi.Alla legge di Papa Francesco non faccio manco riferimento. Avevo scritto un commento molto arrabbiato e con grande determinazione, ma il buon Dio ha voluto che pigiando un tasto sbagliato lo cancellassi. Quindi, con più calma, vi dico che il mio Dio è differente (tanto per usare le parole commerciali del dio TV). Parlate di tolleranza, ma voi siete i primi intolleranti.

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    1. ciao Jole, direi di distinguere religione, Dio, Cristo e Chiesa. In questo brano c'è un'elaborazione che parte da un dato documentale (sottoposto da Lucia nella porte oltre la sua firma) che, qualora fosse vero, supporterebbe ogni forma di critica all'operato del Vaticano. Se invece Lucia avesse riportato notizie imprecise, allora sarei il primo a rivalutare l'operato del Papa.

      GD

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    2. ho trovato questo link:
      http://www.avventismoprofetico.it/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=524

      lucia sembrerebbe avere ragione..
      GD

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    3. ragionissima...ma basta leggere i giornali senza i paraocchi :)

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    4. stando a quanto copia incollato, due norme vaticane approvate contemporaneamente creerebbero un effetto perverso

      «Non volevamo che ciò accadesse, ovviamente», si lamenta monsignor Dominique Mamberti, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati. «È il pasticcio papale che Sua Santità ci ha propinato. Gli abusi sessuali sono più illegali che mai, ma tecnicamente è anche illegale denunciarli». Mamberti sostiene che la simultanea approvazione di entrambe le leggi è una pura coincidenza, e insiste sul fatto che la Chiesa non sta assolutamente cercando di proteggersi da situazioni imbarazzanti; gli osservatori esterni al Vaticano, tuttavia, sono scettici.
      «Sanno esattamente quello che fanno», afferma Fabrizio Perona del quotidiano La Repubblica. «Solo che pensano che nessuno se ne accorga. La Chiesa vuole impressionare il mondo con il pugno duro sugli abusi sessuali, ma al contempo criminalizza la fuga di informazioni, ossia l'unico modo attraverso il quale potrebbero venire alla luce i loro crimini. Se ci si ferma un attimo a riflettere, tutto ciò è geniale».

      Mamberti afferma che si sta già lavorando per eliminare l'ambiguità, ma i cambiamenti sono lenti nell'antiquato diritto vaticano, basato sul codice italiano del 1889. «Non lasceremo che una legge così pericolosa resti in vigore, ma la gente deve comprendere che questo è il Vaticano: voti, incenso, preghiere. Chiediamo di essere pazienti con noi».


      Insomma, o in Vaticano sono distratti oppure lo hanno fatto apposta. Sta di fatto che da agosto pare che nulla si sia mosso con riguardo a questo argomento, o no?
      gd

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    5. GD quando ho "parlato" sapevo che avreste tirato fuori tutte le controversie. Andare avanti e credere nella Chiesa ad occhi chiusi, alla luce di tutto questo, è da "buontemponi" NO? Il problema è molto più complesso di quanto possa sembrare e risponde ad una sola cosa: Chi cerca il male troverà il male chi cerca il bene troverà il bene! L'uomo è questo. Anch'io potrei allungare la lista delle malefatte, alimentare dubbi e farli diventare pestilenza, Ma è proprio questo quello che mi dà i brividi. Non si riesce a guadare ad un briciolo di bene. Non tutti siamo buoni, non tutti siamo cattivi. Ma perché si deve buttare fango su tutto e su tutti? Cerchiamo di migliorarci e miglioreremo il mondo. A volte penso che in fondo amiamo il gossip e solo quello ci interessa, le belle "cose" non piacciono a nessuno, non eccitano, non fanno presa. Immagina un tg dove non muore nessuno, tutti fanno il proprio dovere e nessuno ruba niente... Sai che noia !!!! Io purtroppo sono convinta che tutti siano migliori di me, che se siamo ancora in piedi (non so per quanto) è perché anche pochi giusti bastano. Penso che difficilmente si possa essere obiettivi, ogni medaglia a due facce e se ne guardi una l'altra non la puoi vedere.

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    6. Le poche volte che parlo di religione con qualcuno, mi accorgo che tanti, in nome della fede,sono disposti a tollerare quella parte marcia (e ammissibile sotto un profilo statistico) dell'organigramma chiesa.
      Non so che dirti, in me prevale un evidenziatore che, quando può, mette una botta di giallo sulla parte marcia. In te no, c'è tolleranza umana verso i difetti e le muffe di tanti ecclesiastici.
      E però la religione è qualcosa che pone nelle sue fondamenta la debolezza dell'uomo, la piccolezza dell'uomo: gli uomini si affidano alla chiesa per sopportare il male del vivere. E' giusto ingannare chi ha fiducia in te? Grande è Dante nel mettere questo tipo di peccatori nell'ultimo girone infernale..
      GD

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  4. bel pezzo, coinvolgente e sentito, che arriva dritto.
    credo sia cosa nota la mia avversione all'istituto della Chiesa come potere, con tutto quello che ne segue. Quando poi i contenuti incontrano anche una bella scrittura si vince su tutta la linea. Qui non si tratta di marketing ma di Verità. Quella con la V maiuscola, che non fonda le sue basi al di fuori dell'umano. Brava Lucia....POI

    Le accuse contenute nel commento precedente a questo siedono comode nella poltrone delle granite certezze senza possibilità di contraddittorio...dove sono mai le bestemmie lette in questo blog? Dove sono le offese. Questo è uno spazio libero dove SEMPRE si leggeranno opinioni LIBERE e pure differenti tra loro. Abbiamo ospitato post pieni di sentimento religioso, come altri ricchi di dubbi, ateismo e accuse precise! Si ribatta a quelle invece di eleggersi a "persona offesa" barricandosi dietro al nulla.

    Gianluca Meis (per esteso, completo, espressione piena del mio pensiero e disponibile al dialogo che escluda posizioni di presunta superiorità morale)

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    1. Niente bestemmie su questo pezzo, non c'entra niente! la mia rabbia veniva da altro, da un susseguirsi più lontano e preciso. Io non sono moralista (ma spero di stupirmi ancora per non dire che ormai sono abituata a tutto e che tutto è finito), Il "nulla" non mi si addice. Un medico (fondatamente ritengo) abbia ucciso mia madre, ma non per questo dico che tutti i medici siano degli assassini! Il potere fa male a chiunque, il potere non viene dal bene però c'è gente (missionari) morta per portare un sorso d'acqua a un malato. Non si deve pretendere che la Chiesa sia fatta da Santi è su questo che m'incappero! Arginare il male piuttosto che profonderlo nelle menti fino a screditare le "particelle" di bene questo è sbagliato. Ho viaggiato con treno bianco, ho curato la cancrena di mio nonno, ho avuto mio marito in coma per tre giorni e sei mesi sulla sedia a rotelle. La forza che è cresciuta in me, incontrando la sofferenza è qualcosa che (capitemi bene!) augurerei a tutti.

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    2. Jole, le vicende di cui parli fanno accapponare la pelle e ho il massimo rispetto per quello che hai scritto.
      Ma la questione sta altrove, sta nelle due leggi del VAticano che - alla luce di quanto trovato online - entrerebbero in contrasto: una aggrava le pene per la pedofilia, l'altra invece pone il divieto di far circolare certe notizie. Può darsi che la lettura che ne abbiamo fatto sia faziosa, può darsi sì e può darsi no.
      (in quello che hai scritto comunque ci leggo una forza che non viene dalla Chiesa ma dalla tua spiritualità che mi pare assai più grande della Chiesa stessa).
      GD

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    3. Ti ringrazio GD , Ti confesso che non mi piacciono nemmeno certe leggi italiane eppure italiana resto,mentre continuo a sperare che arrivi un politico migliore che cambi tutte le cose che non vanno. Jole

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  5. L'esperienza personale per sua stessa natura è difficilmente esportabile ne tanto meno imponibile agli altri. Le questioni universali invece sono soggette a opinione e ciascuna va rispettata. Dare degli intolleranti agli altri quando i cattolici in primis emarginano e istigano all'odio nei confronti di alcuni è INACETTABILE

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    1. Non ho mai sentito un cattolico istigare né disprezzare! Quelli di cui parli, mi spiace, non sono cattolici anche se dicono di esserlo.

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    2. Giovanardi è cattolico giusto? difensore della famiglia giusto? vatti a leggere dell'ennesimo gay che si è suicidato.. stop..non vado oltre in questa polemica piuttosto cieca né mi interessa farlo

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    3. Il suicidio è frutto della disperazione, la disperazione è la mancanza di speranza ed è questo il male peggiore del momento. Togliere la speranza nella vita è colpa di tutti noi.
      Jole

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  6. A me invece non piace per niente come è scritto questo post e certo non per i contenuti. Questo volersi intrufolare del narratore nel racconto con commenti sulle azioni le posture della protagonista proprio non mi soddisfa, lo trovo sciatto

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    1. Non mi rimangio quello che ho detto, ma capisco cosa tu intenda. Io ho creduto che scrivere in questi termini (d'intrusione) sia stata una scelta precisa. A me è mancato solo la vera "amarezza" della suora nello scoprirsi "gabbata". Qui è mancata l'esperienza spirituale (che, sommata ad altre letture, mi ha fatto scattare), per me rimane scritto bene, ma sentito poco.

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  7. Corro il rischio di ripetere quello che ha detto Gianluca: Jole, dove hai visto le bestemmie? Dove hai visto le offese? Nel pezzo di Lucia si dice forse che TUTTE le suore sono come quelle descritte dalla protagonista? Dove è scritto che il suo suicidio finale sia la scelta giusta?
    Dato che "il tuo dio è differente", secondo me dovresti essere la prima a preoccuparti delle conseguenze di queste due leggi, dovresti essere la prima a pretendere chiarezza e giustizia.
    Io credo che cercare il bene sia sbagliato tanto quanto cercare il male, uno si dovrebbe attenere solo ai fatti, certo se indossi occhiali dalle lenti rosa vedi tutto rosa.

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    1. Non li ho trovati in questo pezzo, era un cumulo di letture precedenti. Il pezzo c'entra ben poco. Jole

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  8. Ho letto con molto interesse il dibattito e le rispettabilissime opinioni e prospettive emerse nei commenti. Vorrei provare ad articolare il mio contributo ripartendo dal testo (almeno per come io l'ho "incontrato"). Lucia ci racconta la storia di una persona che fa la scelta, impopolare e stigmatizzata dalla famiglia, di prendere i voti. Che scelta è? Attenzione: il narratore ce lo dice chiaramente: "la superiora ... a poco a poco la convertì totalmente alla loro causa", e non contento si "intrufola" persino (per utilizzare il termine di R.L.), sente l'esigenza di evidenziarlo a toni fluorescenti dice "ma quanto c'era di Diletta in quella scelta?"
    Dal mio punto di vista il fulcro del racconto sta lì, anche se poi il "micro" della vicenda personale è posto in ombra dal "macro" delle contraddizioni, degli anacronismi, delle perversioni dell'enorme apparato che chiamiamo Chiesa Cattolica.
    Per (de)formazione e per interesse sono portata sempre a guardare, se non proprio con sospetto, con cautela a scelte che appaiono estreme sotto il profilo dell'alienazione della propria libertà personale. L'adesione, l'ingresso volontario all'interno di organizzazione note come "istituzioni totali", quali sono i conventi o le caserme, per intenderci, non sempre (quasi mai) segue una vocazione come romanticamente siamo portati a credere ma corrisponde a una precisa struttura di personalità che incrocia in modo peculiare la propria attitudine alla cieca obbedienza e l'attitudine di un altro al comando. E' ovvio che questo non impedisce a moltissime di queste persone di compiere egregiamente il proprio dovere, e a molti preti e suore di fare del bene con spirito di abnegazione e autentica buona fede. Ma che accade quando qualcosa scuote la coscienza, quando, per dirla con Pirandello, la maschera cade e resta solo la vita nuda? Il narratore spinge sull'acceleratore con il gesto del suicidio, ma è un artifizio narrativo che rende in modo molto più potente l'immagine della dismissione di un "abito mentale", di una scelta eterodiretta.
    In questo senso, se ho ben compreso la posizione di Jole, probabilmente è varo che manca l'esperienza spirituale, ma solo perché quella di Lucia non è la narrazione di una crisi di vocazione ma l'esperienza di un essere umano che ha improvvisamente scoperto la vanità del proprio agire, non tanto rispetto al Credere (di questo non sappiamo nulla) ma unicamente rispetto a se stesso. Umano troppo umano, direbbe qualcuno...
    Se volevi farci arroventare i neuroni, cara L.I. ci sei riuscita in pieno!
    pat

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    1. questo pensiero mi piace assai!
      GD

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    2. Anche a me questo pensiero piace molto. Jole

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  9. Eccomi, finalmente, dopo una giornata pienissima. Vidi il post stamattina e già lessi qualche commento ... Adesso ne sono investita! Grazie, grazie a tutti davvero, ogni critica è sempre costruttiva e motivo di crescita per me. Certo non si può andare incontro ai gusti di tutti, ma quando scrivo, in genere è per dire delle cose che facciano riflettere e non solo sorridere, come tutti, penso, ciascuno secodo la propria cifra, e talvolta il contenitore può risultare duro da masticare o scarno o "sciatto". Pazienza! L'importante rimane sempre la capacità di suscitare un pensiero critico e l'attitudine al confronto. E mi sembra che l'obiettivo sia stato centrato. Andiamo all'argomento: sto insieme alle suore da trent'anni, prima come allieva e adesso come insegnante nelle loro scuole, e tante ne ho conosciute che si sono "spogliate": non perché non credessero più o perché avessero perso per strada la loro vocazione, ma quasi tutte perché schiacciate da un sistema obsoleto (il convento nel micro, la Chiesa nel macro) che fa fatica a mettersi al passo con l'umanità. Non ho parlato di Dio, ergo non ho potuto bestemmiarlo, ma ho colto l'occasione di un mio amico prete, che sta abbandonando il sacerdozio appunto, per metter su questo teatrino, spingendo al massimo il piede sull'acceleratore. Alle suore che hanno abbandonato il velo, ai frati sclaustrati e ai preti spogliati, a tutti giunge velocemente la dispensa papale per rifarsi una vita, mentre conosco coppie che si sono rivolti alla Sacra Rota per scindere il vecchio legame, e da non crederci, si parla di decine di anni con un esborso che va dai 35000 ai 45000 euro. Una suora che fa un percorso di fede, anche quelle che si spogliano, mai metterebbero in atto un gesto simile, ma la mia suora si, perché la sua scelta è stata la scelta di una ragazza alla prima cotta, la mia suora ha diciannove anni quando entra in convento. Mi sono intrufolata volutamente, per incidere su una lettura che poteva passare inosservata e per invitare ilettorel ad una riflessione più profonda e seria. Ancora, piace Papa Francesco, e anche a me, a dire la verità, solo che io cerco di guardare oltre, che significa: dopo tutto questo spettacolo quando ci farai veder la sostanza? E a tal proposito sono andata a cercare un articolo di Cronache Laiche sulla pedofilia che poi ho citato. Anche qui che terribile incongruenza: un Papa che abbraccia e accarezza i bambini e poi non si accorge di aver fatto un pasticcio così grave proprio su delle leggi che dovrebbero tutelarli! Premetto che è ancora tutto fermo. A me è questo che fa indignare! Con il post di oggi ho voluto dire la mia su una piccolissima parte del marciume che c'è nella Chiesa, ma questo non vuol dire che all'interno di essa non ci siano persone maravigliose, altruiste e sante, ringraziando il cielo, ce ne sono. Ma rimango sempre del parere che dobbiamo saper guardare, dobbiamo saper sentire e dobbiamo saper operare per un'umanità migliore. Non dobbiamo accontentarci. Mai. Vi ringrazio ancora, mi scuso per avervi tediato e vi auguro una buona cena. L.I.

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  10. Torno or ora dalla raccolta delle olive, in sul calar del sole, con le membra ciondoloni, e trovo una sfilza di commenti da riempire un quadernetto e ho pensato stai a vedere che Lucia ne ha scritta un'altra delle sue? (emoticon di castità)

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  11. Per motivi di " ho poco tempo", la volta scorsa ho letto solo alcuni dei vostri commenti ... : 'azz, c'avete dato dentro di brutto!
    Bravi, continuate così che vi sputo!
    Emoticon del babbio.
    L.I.

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