Svolgimento
Godeva ancora dell’exploit. Avevano poco da agitarsi le due bambole sul palco. Lei aveva vinto la gara e i fotografi si accalcavano per catturare il suo viso perfetto, immortalare il suo fisico da urlo.
Avrebbe fatto bere cianuro assieme allo champagne alle due zoccole che si erano permesse di mettere in dubbio la regolarità della sua partecipazione al concorso.
Si erano già rivolte alla giuria, ma per fortuna, quella, non aveva badato loro. D’altronde la sua bellezza era sotto gli occhi di tutti. Come affermare che non era idonea? Con quali prove? Erano tutte congetture inutili. Anzi invidia bella e buona.
L’idea di fare bere qualche sorso di cianuro alle sue accusatrici durante i festeggiamenti cominciò a stuzzicarlo.
Carlo aveva sofferto per anni. Mille interventi, mille umiliazioni, mille notti passate in bianco o in lacrime oppure solo come un cane. Tacciato dai soliti benpensanti, dai soliti cretini, dai soliti omofobi.
Adesso cominciava a chiedersi, vista la pubblicità fatta in Tv, se al cianuro fosse preferibile l’acido muriatico.
Al momento era di moda. Amanti traditi, mariti abbandonati, gente incazzata per vari motivi ricorreva all’acido. Con grande clamore e attenzione da parte dei media.
Certo mollare i fotografi per andare alla ricerca dell’acido era un tantino complicato, ma più sorrideva più l’idea trovava motivo per innestarsi nella sua mente.
Le due donnine confabulavano ancora, erano già state messe da parte e, tranne qualche amico, non le cagava nessuno.
Ma le loro facce non erano rassicuranti.
L’annuncio del presentatore decretò la fine della trasmissione.
A Carlo si presentava una possibilità. Poteva ritirarsi un attimo in bagno e studiare come mettere in atto il suo piano.
Le aveva guardate e capito che non si sarebbero arrese!
Alla toilette c’erano un mare di stronze, lì a rifarsi le labbra, a parlare di contatti già presi con sceneggiatori e patroni di festival vari. Di compensi e di agenti.
Per un attimo Carlo sembrò non essere nessuno, ognuno badava alla propria bellezza riflessa sul grande specchio.
Gli riuscì di entrare nello sgabuzzino dei detersivi. Uno sguardo rapido e sopra una mensola, accanto ad un cacciavite, trovò due didoncini di quel che cercava.
Aveva pensato solo a qualche goccia, giusto per dare una brutta serata e nient’altro, ma certe idee se ti prendono si gonfiano come palloni areostatici.
La sua era una vittoria troppo importante!
Gli ultimi tre mesi li aveva trascorsi a cercare il colore giusto per i suoi capelli. Lo aveva cambiato ben sette volte finché non aveva trovato quel rosso-fiamma che avrebbe fatto sciogliere pure gli iceberg del Polo Nord. Aveva fatto diciassette volte la ricostruzione delle unghia delle mani che gli venivano sempre a becco di pappagallo, finché non aveva trovato l’onnipotente Brasilia in un centro estetico di Oslo. Negli anni precedenti, come Cher, si era fatto strappare due costole. Si era fatto aggiungere e togliere brandelli di carne dovunque. Scavare le ascelle, gonfiare i glutei…
Non aveva solo cambiato sesso… aveva ricercato la bellezza!
Erano tante le partecipanti belle quest’anno, non lo si poteva negare. Magari, pur essendo lei la vincitrice, registi e case di moda avrebbero scelto le altre.
Eliminare tanta concorrenza, in fondo, non era una cattiva idea.
Salì al piano di sopra, cercò un cameriere e con lo sguardo ammiccante chiese dello champagne e due calici. “Devo festeggiare in privato” disse, passandogli due dita sotto il mento e il cameriere gli procurò quanto richiesto. Nel salone si aspettava ancora l’arrivo di gente importante. Tornò indisturbata nello sgabuzzino, svuotò la bottiglia, la riempì di acido. Con il cacciavite smussò il tappo per farlo rientrare e risistemò alla meno peggio la carta dorata del sigillo.
Dagli applausi capì che adesso aspettavano lei.
La Star del momento. Entrò tenendo alta la bottiglia in segno di vittoria. Avrebbe richiamato attorno a sé tutte le partecipanti…
Tante mani protese verso di lei, tanti i calici, tanti sorrisi bugiardi, tanti auguri che in realtà le auguravano male! Da lì a un momento avrebbe agitato la bottiglia e le avrebbe annaffiate restituendo con “affetto” la loro simpatia.
Adelaide Jole Pellitteri
Accipicchia, che cattiveria! Tutto è macabro in questo tema, le sofferenze patite dalla vincitrice, che la trasformano in un mostro di cattiveria, oltre che di bellezza; l'ambiente freddo, pieno solo di competizione e gelosia; l'angoscia data dal senso di attesa. E poi la cosa migliore: la fine è sospesa, aperta. Potrebbero restare sfigurate le rivali ma per un errore di calcolo nella balistica dello spumante anche la stessa attentatrice! Un pre Halloween perfetto!
RispondiEliminaGrazie Lepri, leggi sempre con molta attenzione e nei tuoi commenti traspare, ogni volta, la passione che hai per questo "mestiere". Questo pezzo deve molto al "muso storto" che ha fatto GD alla prima stesura.
Eliminaperfida Jole....
RispondiEliminaGD
GD sai bene che la tua insoddisfazione iniziale mi ha fatto da pungolo!
EliminaSe questo pezzo risulterà "riuscito" sarà pure merito delle tue "bacchettate". Grazie sempre per i consigli.
Grazie Jole, un tema interessante che offre molti spunti di riflessione: la ricerca di (o la fuga da?) sé, il rancore, l'ambizione, e soprattutto il topos del mostro, nella sue varie accezioni, come oggetto del mostrare, come prodotto macabro di un bisturi e come (ri)vendicatore privo di umanità...
RispondiEliminaE poi concordo con R.L., la sospensione finale è un valore aggiunto, esaspera al punto giusto l'inquietudine che immagino tu volessi comunicare.
pat
Grazie pat per l'apprezzamento.
RispondiEliminaAhahaha questo posto avrebbe potuto partecipare al contest di Halloween.
RispondiEliminaAltro che perfidia, qui c'è tanta liberazione dall'oppressione, forse in modi poco convenzionali, però c'è!
ahahah
Ciao!
Grazie Fo, sono contenta che ti sia piaciuto
RispondiEliminaCarlo ha appena vinto il concorso di Miss Italia, e dopo mille interventi e mille umiliazioni, ha deciso di rovinarsi la sera stessa, trasformando le altre concorrenti in orribili facce sfigurate in diretta tv. Cattiveria pura, ha ragione la Lepri, una freddezza da fare invidia all'abominevole uomo delle nevi. (emoticon brrr) Altro che halloween.
RispondiEliminaNon ho capito se ti è piaciuto oppure sei rimasto sconcertato dalla mia perversa "fantasia". AhAhAh!!!
RispondiEliminaQuale percorso abbia compiuto Carlo per arrivare a cotanto esito è presto detto: voglia di diventare l'altro se stesso, voglia di arrivare ad un traguardo impoprtante per un riscatto sociale ... tutto ciò passando attraverso prove di ordine fisico, emotivo, mentale... che gli hanno certamente causato depressioni, stress ... ma infine giunge alla tanto bramata vittoria, e che vittoria! Però a lui non basta, lui vuole di più... vuole vincere l'ipocrisia, la maledetta ipocrisia che vede stampata sui sorrisi di quelle donne che non hanno dovuto faticare come lui per diventare donna e bella. Non le uccide, le sfigura ... E' proprio questo sfigurare i visi delle altre concorrenti che mi fa riflettere, come a dire: ora passate voi quello che ho passato io per diventare bella, provate ciò che ho provato io... Molto sottile ... Mi sei piaciuta Jole.
RispondiEliminaL.I.
Grazie L. per l'analisi attenta e corretta. In aggiunta cito Lepri nel racconto ho costruito un mostro di bellezza.
RispondiElimina