Mio marito Riccardo? Un pazzo da legare. Non poteva stare fermo con le mani nelle mani, doveva fare tante cose, e cioè casini di tutti i generi, oppure, nella migliore delle ipotesi farmi la manomorta e se non mi andava lui insisteva dicendo che dovevamo fare l’amore prima che venisse l’indomani. Perché?, domandavo io, domani forse diventi impotente? Non era possibile dissuaderlo. Di notte quando già dormivo lui iniziava a russare alla grande e io non potevo più riposare e seppure mi riaddormentavo al risveglio non riuscivo a scordare quanto russasse forte perché mi rimaneva come un fischio nelle orecchie. Che inferno di vita! Ogni notte era lunga, più nera del nero, avevo gli incubi anche ad occhi aperti e la luna a furia di guardarla mi sembrava sempre più grande da riempire il cielo intero. Appena faceva giorno e splendeva il sole mi ritornava il sorriso perché finalmente Riccardo se ne andava a lavorare e per un po’ si levava dai piedi. Ma il guaio era che la sera tornava a casa e pretendeva che io, stanca morta com’ero tra faccende domestiche e lavoro in ufficio, cantassi per lui tutte le canzoni che conoscevo! Va bene una volta, magari in occasione di qualche ricorrenza, ma tutte le sere era una bella tortura. A volte cantava pure lui, che tra l’altro era stonato come una campana, oppure si metteva a parlare per ore e ore, fino a notte fonda svegliando tutti i condomini che avrebbero voluto dormire anche loro in santa pace. Che inferno di vita! Certi pomeriggi domenicali quando ormai stremata crollavo dal sonno sul divano allora mi saltava addosso abbracciandomi forte perché aveva capito che avevo voglia di fare l’amore! Io? Io volevo soltanto dormire senza avere rotte le scatole! Il sabato cercava di fare il marito modello e mi accompagnava al supermercato ma spesso all’uscita si metteva a correre per strada, lui davanti e io dietro con tutti i pacchi della spesa! Riccardo fermati, gli urlavo, mi sono cadute le patate e la bottiglia del latte si è pure rotta! Fermati che non ce la faccio più! E lui sapete che cosa mi rispondeva? Ma no Margherita cara dopo che abbiamo corso adesso mettiamoci a ballare per strada perché so che ti fa gioire! Disgraziato, gli dicevo, a furia di correre abbiamo perso metà della spesa, un sacco di soldi buttati al vento! Io ti lascio! E lui rispondeva, non è possibile che tu mi lasci Margherita cara, io so che tu odi il rancore! In quei momenti vi giuro che lo avrei strozzato. Ma il peggio doveva ancora arrivare!
Un giorno fu preso dalla mania di uscire con dei secchi di vernice di tutti i colori. Li nascondeva nel portabagagli e quando meno me lo aspettavo si metteva a imbrattare muri, case, vicoli e palazzi e se la gente urlando ci minacciava dai balconi lui si limitava a sorridere e a dare la colpa a me, scusate, scusate diceva ma il fatto è che a mia moglie Margherita piacciono tanto i colori! Ve l’immaginate la reazione delle persone? I secchi di vernice ce li tiravano dietro e tornavo a casa con certi bernoccoli sulla testa che dovevo tenere per giorni la borsa del ghiaccio. Un’altra mania di Riccardo era poi quella di raccogliere fiori, il guaio è che non li raccoglieva nei prati ma li strappava nei giardini pubblici o li rubava ai fiorai. Abbiamo così accumulato decine e decine fra multe e denunzie. Ma lui non si preoccupava di nulla, sorrideva e diceva che dovevamo godere di quello che poteva darci la Primavera. Peccato che i carabinieri che venivano ogni tanto a trovarci non lo pensassero allo stesso modo. Che inferno di vita! L’ultima follia poi fu quella della costosissima culla gigante, tra l’altro mai usata, che commissionò a un architetto ritenendola più erotica e stimolante del nostro letto coniugale. Non ce la facevo più! Dovevo uscire da quell’inferno ma non sapevo come. Poi una sera Riccardo salì sul tetto del palazzo. Distrusse numerose antenne televisive compresa la nostra e dire che quella sera mandavano in onda l’ultima puntata del mio sceneggiato preferito! Decisi di raggiungerlo sul tetto. Perché hai fatto questo macello? urlai. Lui mi guardò tutto ispirato dicendo che voleva su salire nel cielo per prendermi una stella. Ma chi te l’ha chiesto? urlai ancora. Perché tu Margherita sei buona, mi rispose, sei bella, sei dolce, sei vera, sei la mia pazzia. No, risposi furente, non sono io la tua pazzia, sei già pazzo di tuo e questa è l’ultima stronzata che fai! Gli mollai un ceffone, perse l’equilibrio, e mentre stupito cadeva nel vuoto, mi dedicò l’ultima frase della sua vita: “Margherita non sa che può far male”.
Un giorno fu preso dalla mania di uscire con dei secchi di vernice di tutti i colori. Li nascondeva nel portabagagli e quando meno me lo aspettavo si metteva a imbrattare muri, case, vicoli e palazzi e se la gente urlando ci minacciava dai balconi lui si limitava a sorridere e a dare la colpa a me, scusate, scusate diceva ma il fatto è che a mia moglie Margherita piacciono tanto i colori! Ve l’immaginate la reazione delle persone? I secchi di vernice ce li tiravano dietro e tornavo a casa con certi bernoccoli sulla testa che dovevo tenere per giorni la borsa del ghiaccio. Un’altra mania di Riccardo era poi quella di raccogliere fiori, il guaio è che non li raccoglieva nei prati ma li strappava nei giardini pubblici o li rubava ai fiorai. Abbiamo così accumulato decine e decine fra multe e denunzie. Ma lui non si preoccupava di nulla, sorrideva e diceva che dovevamo godere di quello che poteva darci la Primavera. Peccato che i carabinieri che venivano ogni tanto a trovarci non lo pensassero allo stesso modo. Che inferno di vita! L’ultima follia poi fu quella della costosissima culla gigante, tra l’altro mai usata, che commissionò a un architetto ritenendola più erotica e stimolante del nostro letto coniugale. Non ce la facevo più! Dovevo uscire da quell’inferno ma non sapevo come. Poi una sera Riccardo salì sul tetto del palazzo. Distrusse numerose antenne televisive compresa la nostra e dire che quella sera mandavano in onda l’ultima puntata del mio sceneggiato preferito! Decisi di raggiungerlo sul tetto. Perché hai fatto questo macello? urlai. Lui mi guardò tutto ispirato dicendo che voleva su salire nel cielo per prendermi una stella. Ma chi te l’ha chiesto? urlai ancora. Perché tu Margherita sei buona, mi rispose, sei bella, sei dolce, sei vera, sei la mia pazzia. No, risposi furente, non sono io la tua pazzia, sei già pazzo di tuo e questa è l’ultima stronzata che fai! Gli mollai un ceffone, perse l’equilibrio, e mentre stupito cadeva nel vuoto, mi dedicò l’ultima frase della sua vita: “Margherita non sa che può far male”.
Laura Mancuso
Aahahahahahaahh...e ancora ahahahahahahaha!
RispondiEliminasono felice che ti sia piaciuo grazie
Eliminamanco la Madonna di Siracusa ha pianto quanto me durante la lettura....
RispondiEliminaGD
che esagerato!!! Grazie dei complimenti
Eliminaah, benvenuta Laura!!!!
RispondiEliminaGD
Grazie sono lieta di far parte della squadra! Baci
EliminaAHHAHAHH|!AHHHA!HHAHHAH! MI STO AMMAZZANDO DALLE RISATE! MA CHI SEI???
RispondiEliminaSono lieta che ti sia piaciuto il brano. Chi sono? Una che cerca di guardare il punto di vista di chi si pensa possa essere felice di ricevere le attenzioni di uno come Riccardo.
EliminaIo non posso stare ferma con le mani nelle mani...devo tenermi la pancia...dal ridere!!
RispondiEliminaBenvenuta!
BG
Com'è bello far ridere la gente! Grazie
Elimina:) stupendo!! ma quanto mi fai ridere?? :))
RispondiEliminaSpero di continuare così! Grazie
Eliminadecisamente un debutto esilarante e ben scritto!
RispondiEliminabentrovata laura...già inserita tra gli alunni!
Meis
Grazie grazie! Sono proprio contenta di essere dei vostri.
EliminaMargherita ha ragione!! Qui di amore si parla. Ma fu amore assassino e possessivo. Insomma folle , folle AMore come disse la Patty
RispondiEliminaSì!! Amore folle era!! Margherita non se la fidava più!
Eliminafantastico!
RispondiEliminaGrazie del complimento!
EliminaGrande Laura, strepitosa Margherita, uno spettacolo della natura!!
RispondiEliminallg
Sono davvero contante di avere ricevuto tanti consensi. W Margherita!
Eliminae quando gli preparavi la pasta insipida lui ti gridava MARGHERITA E IL SALEEEEEE
RispondiEliminaahhhhh!!!!!!!!!!!
EliminaSe è per questo Margherita era anche "tutto" quindi a Riccardo gli poteva portate anche la stricnina....
EliminaM'ama non M'ama M'ama...Strappiamole le braccine!
RispondiEliminaMargherita è anche il vento e se le si vogliono strappare le braccine se vola via!
EliminaLauraaa fantastico!!!
RispondiEliminaRosanna
Grazie caissima!
EliminaAHAHAHAHAHAHAHAHAH....fantastico, esilarante!
RispondiEliminaLaura, sei una meraviglia
Liliana
Grazie dei bellissimi complimenti!!
Eliminastrepitosa laura !!!
RispondiEliminamonica
Strepitosa ammiratrice! grazie!
Eliminabravissima, Laura!!! questo post è divertentissimo!!!è la seconda volta che lo leggo e te lo dice una fan del ricky...
RispondiEliminaSono lusingatissima! Grazie.
EliminaSono lusingatissima! Grazie.
Elimina