Da secoli e secoli, si tramandano strane dicerie e teorie scientifiche
strampalate riguardo la sessualità femminile. Si sa,fin dai tempi più remoti, noi
donne siamo state sempre identificate
con la materia e la natura. Noi siamo il corpo che nutre e produce,
dispensatrici di beni o di mali. Streghe o madonne. E in nome del controllo,
quanti crimini sono stati perpetrati
contro di noi. Mutilazioni sessuali, burqa,
femminicidi, negazione dei diritti più fondamentali. E tutto questo perché la donna
doveva essere semplicemente l’accogliente utero materno, la fattrice dei figli
e la curatrice dei ‘peni’ di famiglia e non certo un’ ‘immatura’ invasata alla
ricerca del piacere personale. Pensate che nell’Ottocento, le ragazze che si
esploravano traendo piacere dalla masturbazione , erano considerate casi
clinici.
Per fortuna, ormai non è più un mistero che gran parte del piacere per
una donna derivi dalla stimolazione della clitoride, quel piccolo organo
erettile situato sulla parte anteriore della vulva e che possiede migliaia di
terminazioni nervose, più del doppio rispetto al pene. Alla faccia di Freud!
E’ proprio vero che “questo sesso che non è un sesso” (Luce Irigaray),
non finisce mai di stupire per la sua complessità e la sua ‘fluidità’. E
naturalmente , più questa sua natura fluida e multipla emerge più fa sbarellare
il potere maschile.
A questo proposito, vorrei raccontarvi la storia esemplare di una mia
cara amica che molto tempo fa è stata
addirittura coinvolta in un processo per stupro. Si chiama Clit (diminutivo di
Clitoride) ed è tuttora follemente innamorata di una ragazza di nome Vulvia. La
Clit e la Vulvia si sono conosciute in tenera età a un concerto di due cantanti
oramai dimenticate. La colonna sonora del loro acerbo amore è stata: “Siamo
donneee, oltre le gambe c’è dipiùùùùù!!!”. Forse qualcuno di voi se la ricorda
ancora. Quando Clit teneva per mano Vulvia, sentiva il cuore che le scoppiava e la stringeva
forte forte a sé. Vulvia la guardava con gli occhi languidi e sentiva tutto il
suo essere sciogliersi di tenerezza. Le due ragazze, allora minorenni, vivevano
ancora con i genitori. Un giorno, si appartarono nella camera di Vulvia e
cominciarono a scambiarsi effusioni sotto il poster di una donna tettutissima e
leggermente strabica. Il loro amore era travolgente. Clit era molto focosa e le
sue labbra non smettevano di pulsare alla ricerca della sua Vulvia. Mentre Clit
accarezzava Vulvia, lei si sentiva travolgere dalla passione e dal più profondo
del suo essere sentiva risvegliarsi un torrente di emozioni. Le due ragazze non riuscivano più a
controllarsi finché, a un certo punto, Clit prese a dimenarsi furiosamente
sopra la sua amata, la quale non riusciva più a frenare le urla di piacere. Erano totalmente intrecciate e avvinte come e
più dell’edera. D’un tratto, la porta della camera si aprì. Proprio in quell’istante,
Vulvia si mise a urlare come un’ossessa e dalla sua vulva zampillavano fiotti
di liquido bianco, sembrava una fontana di Versailles a pieno regime. Dal
corridoio, si sentì un grido soffocato, seguito subito dopo da un tonfo sordo.
Le due ragazze, ormai placate e appagate si voltarono entrambe verso la porta:
a terra c’era la madre di Vulvia, svenuta.
Dopo poco Vulvia fu denunciata e costretta a subire la gogna mediatica
e un processo per stupro.
Ecco alcuni stralci dal processo che ha suscitato grande scalpore assurgendo a caso
da giudicare in prospettiva de jure condendo e sollecitando un ampio
dibattito in parlamento:
– E ora, signori della corte, diamo la parola all’imputata. Signorina
Clit, prego, si accomodi. Dunque Lei è imputata
in questo processo ha l'obbligo di dire tutta la verità e nient’altro’altro che
la verità.
– Consapevole della
responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno
a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
– Lei è accusata di stupro e violenza ai danni di Vulvia de
Cunnus.
– Vostro onore, io amo Vulvia e lei ama me.
– Lei, signorina Clit, ha usato violenza contro la signorina
Vulvia per mezzo della sua clitoride inducendola ad atti contro natura.
– Vulvia mi ha sempre detto che nessun pene era mai riuscito a
darle così tanto piacere, è forse questo Vostro Onore che vi turba e sconcerta?
– Oltraggio alla corte!
Il processo è stato seguito in diretta nazionale su tutti i maggiori
network. Dopo lungo dibattito in aula , la corte si è ritirata per emettere la scontata
sentenza : ‘clitoridectomia’, cioè l’amputazione della clitoride. L’imputata è
ancora detenuta nel carcere di Gishiri, una specie di Guantanamo per crimini
sessuali. Un vasto movimento d’opinione popolare sta raccogliendo migliaia di
firme affinché la ragazza venga rilasciata.
I fatti da me sopra descritti sono ovviamente frutto di fantasia ma si
basano su esperienze dolorose e reali, vissute da migliaia di donne costrette per
secoli ad reprimere e abiurare le proprie inclinazioni sessuali o semplicemente
le proprie preferenze. Il controllo della sessualità, come diceva Foucault, è
uno dei metodi principali che il potere esercita sui soggetti. L’isterizzazione
del corpo e del desiderio femminile ne è un chiaro esempio. Tuttora una lesbica
viene sprezzantemente definita un uomo mancato. No, la clitoride non è un
piccolo pene, toglietevelo dalla testa, cari uomini. La clitoride non è che la
punta di un iceberg, perché l’intumescenza della donna avviene tutta
all’interno e non si vede.
Per la cronaca : ancora nel Novecento i medici americani erano
disposti a praticare persino l'infibulazione per impedire alle femmine di
masturbarsi. Negli Stati Uniti, l’ultima clitoridectomia per “curare” la
masturbazione risale al 1948, su una bambina di cinque anni.
Si stima che ogni anno nel mondo tre milioni di bambine vengano
sottoposte a escissione, clitoridectomia e infibulazione. Le mutilazioni
genitali femminili sono maggiormente diffuse in alcune aree dell'Africa e
parzialmente diffuse nel Sud-Est asiatico e nel Medio Oriente.
Bea Ary
Dell'infibuulazione non se ne parlerà mai abbastanza....
RispondiEliminaGD
esatto. fa comodo non parlarne e non fare nulla
Eliminacomplimentissimi!
RispondiEliminaBea!
RispondiEliminaavevo invitato io a scrivere qualcosa sul(la) clitoride e, da un argomento che poteva essere puramente ironico, hai colto un'occasione per ricordare e far riflettere.
sì, molto ben scritto con la giusta ironia e la giusta informazione
EliminaArgomento importante,
RispondiEliminaparlarne e informare dev esser fatto.
Bea, ma realmente, dal nostro comodo salotto
come potremmo intervenire su questo e altri
problemi!?
Casualmente ho vecchi conteggi di telethon
per la sclerosi multipla, appena crepa maurizio costanzo li metto in rete.
Non credo nelle sigle ITALIANE che si adoperano
nel mondo.
L' unica cosa in cui credo è il volontariato diretto.
il resto è fuffa.
Accetto le idee Bernard Kouchner,ma anche medici senza frontiere viene boicottata.
Iniziare a essere civili nel piccolo è un gran passo, iniziare dal nostro vicino.
La penso troppo come te! E l'ho toccato anche io con mano, Parole parole parole ma alla fine non gliene frega un cazzo di niente a nessuno
Eliminamolto bella l'idea della storia d'amore tra Clit e Vulvia e poi il processo. brava Bea, hai reso bene l'idea della libertà limitata dai pregiudizi e dalla violenza.
RispondiEliminaGrazie a tutti.
RispondiEliminaIl corpo non mente.
Le parole possono solo accerchiare il silenzio e farlo gridare più forte.
Ciao, potrei avere l'email del webmaster?
RispondiEliminaMi potete scrivere all'indirizzo matteogreco6@gmail.com
Grazie
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