Caro Dio, lo so che non Ti prego spesso, ma, visto che sai sempre tutto, sai anche perchè non lo faccio mai: l'università, il lavoro, gli amici... Insomma, non mi rimane tanto tempo, e quel poco preferisco spenderlo in attività più piacevoli. Non è perchè non credo in Te: ci credo, che ci sei. Non farTi venire i complessi, che già Babbo Natale sta inguaiato.
Questa volta, però, ho bisogno di pregarTi almeno un po'. Se non Ti offendi, salterei il “Padre nostro”, che dopo “sia fatta la Tua volontà” non so mai bene cosa ci vuole, e non voglio fare brutta figura.
Mi rendo conto, in questo modo, di sembrare un pochino opportunista, ma quello di cui Ti voglio pregare è piuttosto importante. Comincio, quindi, pregandoTi di ascoltare la mia preghiera. Esaudirla è il passo successivo.
Prima di esporTi la questione, lascia che Ti metta al corrente di alcune cose che rigurdano la vita. Non voglio passare per presuntuosa: so benissimo che siamo figli Tuoi eccetera eccetera. Ma, fattelo dire, secondo me non siamo mai stati i Tuoi figli prediletti, ecco.
Insomma, è come se mia madre mi avesse messo al mondo e dopo qualche anno se ne fosse andata, lasciandomi a casa da sola, col gas aperto e la finestra chiusa. Non fai una bella figura davanti i tuoi colleghi.
Sono una ragazza come tante. Non sono una figa, non sono una cozza. Normale.
Spesso mi sento una chiavica, e allora vado a dare gli esami in tuta e coi capelli pinzati in un mollettone. A volte mi sento incredibilmente gnocca, e allora mi trucco come Moira Orfei anche solo per andare dal panettiere. Sono donna, ho gli sbalzi ormonali. E come me, tantissime altre donne nel mondo.
A noi piace, essere donne. Ci piace sul serio. Magari non a tutte, ma alla maggior parte sì.
In linea di massima, siamo contente di non essere maschi. Accettiamo senza troppe lamentele tutte le sfighe prettamente femminili: la sindrome premestruale, il ciclo, la gravidanza, i figli che da piccoli ti calpestano i piedi e da grandi ti calpestano il cuore, la menopausa, Hello Kitty. Tutto.
La nostra contentezza va scemando in pochissimi casi: quando dobbiamo aprire un barattolo ostinato, quando dobbiamo cambiare una gomma alla macchina, quando ci scappa la pipì e non ci sono bagni pubblici e/o bar nelle vicinanze. E basta. Ma anche in questi casi, non desideriamo essere uomini: ci basta che ci sia un uomo vicino a noi che ci aiuti. Siamo fiere della nostra “donnità”.
Ecco. È di questo che ti volevo pregare.
Perchè esiste un caso solo nel quale ogni donna desidererebbe ardentemente di trasformarsi all'istante in un nerboruto camionista con la passione per il body building. Un caso solo.
Un caso orribile, dal quale eravamo poco tutelate prima e dal quale, a partire da oggi, siamo ancora meno tutelate.
Oggi, 3 febbraio 2012, la Corte di Cassazione ha deciso che “nei procedimenti per violenza sessuale di gruppo, il giudice non è più obbligato a disporre o a mantenere la custodia in carcere dell'indagato, ma può applicare misure cautelari alternative”, fonte ANSA.
Non siamo, come la lettertura di serie zeta vuol far credere, creature delicate e da proteggere ad ogni costo, noi donne.
La maggior parte delle volte, siamo più simili a dei muri di pietra a secco, piuttosto che a dei fiori di pesco. Ma notizie del genere ti fanno davvero passare la voglia di vivere.
Lo stupro di gruppo, ci vogliono far credere, si può punire anche senza carcere.
E come?, mi chiedo.
La misura cautelare, di qualunque genere sia, si applica per evitare che l'indagato ripeta il reato prima del processo.
Siamo in Italia, ciò significa che il processo, quando parte, bisogna aspettarlo con santa pazienza. Sedici, diciotto mesi. Un po' come il Parmigiano. E noi per un anno e mezzo cosa facciamo? Lasciamo degli stupratori occasionali a piede libero.
Ora, io posso anche essere d'accordo con la decisione della Cassazione, purchè la misura cautelare alternativa sia una palla di piombo da trenta chili alla caviglia sinistra, una pala e via, ad asfaltare la Salerno-Reggio Calabria. Questa è l'unica alternativa che mi sento di concedere a questi umani. Sì, lo so che di solito si dice “a questi animali”, ma non me la sento di insultarli così. Gli animali.
Ma sono andata fuori dal seminato, Dio. Perdonami.
Ora hai chiara la situazione, quindi posso passare a farTi la mia preghiera con cognizione di causa: Dio onnipotente, siccome stasera è il mio turno di portare fuori il cane, trasformami in un uomo, grasso e barbuto, per nulla attraente.
Che manca poco più di un mese alla festa della donna, e non vorrei che la festa me la facessero prima.
Cordialmente,
una (poco) credente.
AC
va bè si... come alternativa si potrebbero rinchiudere questi esseri con le figlie di chi si permetterà di dare una sentenza di questo tipo. mah! bravissima AC !
RispondiEliminaAG
Bentornata Agnese! Ho sentito la notizia in TV questa sera ma ho pensato di aver capito male..Invece no.
RispondiEliminaInvce di tasformarti in un nero e barbuto uomo, trucc il csne da PITT BULL! ;)
Complimenti AC!
RispondiEliminaQuando oggi ho sentito questa notizia pensavo a storie di violenze, non occasionali, in cui dopo aver seguito, perseguitato, accoltellato le proprie vittime i colpevoli sono rimasti in giro e poi hanno potuto terminare l'opera.Quante di queste storie si sentono? E perché invece di andare avanti si va indietro? Perché lo stato continua imperterrito a non tutelarci? Come sempre siamo un problema secondario...
Azz Agnese, sono sconvolto, il post è bellissimo, ho letto in tre giornali questa notizia oggi, poi ho beccato il tuo post che era ancora tra le bozze (senza firma) e l'ho letto lì ed ero felice che il ns blog, in tempo reale, già affrontasse questo tema ma, soprattutto, lo enucleasse e rappresentasse molto meglio di tanti giornalisti.
RispondiEliminaSe fossimo una squadra di calcio vinceremmo il campionato, siamo un gruppo di blogger e campionati per noi non ce ne sono... però con post di grande tempismo e così aggressivo vinceremmo tutti gli scudetti di questo mondo.
W AC e a rileggerti
GD
ahhh e pare che stasera a tv7 parleranno di un'assassina a cui è stata ridotta la pena perchè "geneticamente e biologicamente predisposta al crimine! Io naturalmente non voglio ci credere ....AG
RispondiEliminanon ci voglio credere... eheh
RispondiEliminabrava Agnese!
RispondiEliminaBel post, tempistico e assolutamento belllisssimo!!!!
RispondiEliminaQuasi mi avete preceduto l'Ansa e tu. Avevo in mente un argomento simile, ma in forma assolutamente poetica. Non si parlerà mai abbastanza della violenza sulle donne, giovani o meno che siano. E' genetica.
La genetica maschile intendo.
Che non cambia e che assolutamente puntualmente assolta.
Ma non siamo animali. E neanche quelli si toccano ovviamente!!!
Agnese dolce Agnese tu punti il dito come un giusto e sei sempre incredibilmente tu: dolcissima dolce Agnese!!