mercoledì 10 luglio 2013

Tema: Non è vero che Bagheria

Svolgimento

Azzerato il mandamento, disarticolati i vertici della mafia, legge Rosa dallo Smartphone. “Meno male che ci sono i magistrati che ogni tanto fanno un po’ di pulizia” dice Rosa. 

Io la guardo estasiato perché lei è bellissima. Poi suona un clacson, giro la chiave e faccio altri due metri. Anche Rosa gira la chiave, accende la macchina e fa altri due metri. 

“L’Italia è un paese di merda. E la Sicilia è l’Italia alla seconda” dice Rosa. “E Bagheria?” dico io. Lei sorride. Io sorrido. “Bagheria – dice lei - secondo me è il nostro specchio. Riflette lo schifo”. 
Ecco di nuovo un clacson, un altro e un altro ancora, qualche bestemmione dei camionisti. Si gira la chiave e si riparte. Ce ne andiamo a casa. Ciao Rosa. A domani.

Non è vero quello che dice Rosa, ma non glielo dico. Sono perso nei suoi occhi e il mio cuore scoppia d’amore. Io sono italiano e ne vado orgoglioso. Sono siciliano e ne vado orgoglioso. Non è vero che la Sicilia è un paese di merda alla seconda. E se Bagheria è il nostro specchio, tanto meglio. Io non ci vedo nessuno schifo. 

Io sono orgoglioso della mia Bagheria. 
Baaria, la porta del vento. La città delle ville. Il paese di Renato Guttuso, Dacia Maraini e Giuseppe Tornatore.

Rosa dice un sacco di cose che non sono vere. Però è così bella che non le dico niente. 

Da circa dieci mesi, ogni giorno, per una buona mezzora, restiamo imbottigliati nel traffico dello svincolo autostradale di Bagheria, dopo una giornata di lavoro, e ne approfittiamo. Cogliamo la grande occasione che ci è stata concessa. 
Lei chiacchiera con me, io porto avanti il mio progetto di seduzione. Finora siamo stati sempre separati. Io nella mia macchina, lei nella sua. Venerdì prossimo il primo appuntamento. In macchina insieme.

Dice tante cose che non sono vere, Rosa, ma io non glielo dico perché lei è bellissima.

Per esempio, io sono laureato in lettere e non è vero che la mia laurea non serve a niente.

Il mio relatore è di Bagheria e mi prese subito a cuore. Veniva a mangiare a casa mia ogni domenica e si intenerì quando gli dissi che mia madre è vedova e io sono orfano. Disse che voleva essere il padre che io non avevo mai avuto.
Il mio relatore allora mi presentò a suo cugino che fa il forestale. Un pezzo di Marcantonio suo cugino, non c’è che dire, talmente forte e prestante che a suo tempo è riuscito a sedurre e sposare una brillante avvocatessa del Foro di Palermo che è nipote di un brillante magistrato della Procura di Palermo che a sua volta è in buonissimi rapporti con un pezzo grosso della Regione. Un Onorevole addirittura. L’Onorevole manteneva da tempo buonissimi rapporti col brillante magistrato perché ai tempi il brillante magistrato l’aveva tirato fuori dai guai non una, non due, non tre, ma tante di quelle volte che i buonissimi rapporti o li tiene o li tiene.
 Il mio relatore mi prese così tanto a cuore che chiese a suo cugino di chiedere a sua moglie di chiedere a suo zio di chiedere all’Onorevole di fare qualcosa per me. 

“È un ragazzo così intelligente – dissero tutti in coro – e ci è così caro”. 
L’Onorevole, Sant’Uomo, mi prese pure lui a cuore. La prima raccomandazione utile l’Onorevole me la tenne da parte apposta per me.

Sono laureato in lettere, dicevo, e non è vero che la mia laurea non serve a niente.

Ho trovato un bel lavoro a Palermo, grazie alla prima raccomandazione utile dell’Onorevole, Sant’Uomo. 
Siedo dietro una scrivania sei ore al giorno e sono riuscito ad aprire un blog di letteratura, uno di cinema e uno di notizie. La mia laurea in lettere mi serve molto. Sono molto seguito su Facebook e Twitter. La gente va matta per noi liberi pensatori.

Lavoro per un ente di formazione al lavoro. Prendiamo un sacco di soldi dall’Unione Europea.
Non è vero che in Sicilia abbiamo sperperato tutti i soldi dell’Unione Europea in corsi di formazione inutili. Non è vero che i corsi di formazione al lavoro in Sicilia non servono a creare lavoro. 
È vero il contrario. Quei soldi sono stati ben spesi. E servono a fare lavorare la gente, tanta gente. 
Da noi lavorano decine di amministratori, docenti, impiegati, fattorini. 
Poi ci sono gli alunni dei corsi di formazione al lavoro. A loro va una piccola parte. Ma loro sono giovani e si accontentano della loro piccola parte. Cinque euro al giorno. Per comprarsi la birra la sera e mettere benzina al motore, quelli bastano e avanzano.

Poi, Rosa si lamenta del traffico. Cita Benigni, prima ride e poi si incazza. Non è vero che il traffico è un problema a Bagheria, in Sicilia e in Italia. Per me non è un problema, anzi. Se non ci fosse stato il traffico, io non avrei mai trovato il coraggio di chiedere a Rosa di uscire insieme venerdì prossimo, in macchina insieme. 


Non è vero, poi, che per lo svincolo di Bagheria ci sono i progetti che non partono mai. Il mio progetto è partito, è andato avanti e oggi è arrivato a un punto cruciale. Il cronoprogramma è stato rispettato alla perfezione: occhiata di sfuggita, occhiata diretta, sorriso accennato, sorriso diretto, saluto con occhi, saluto con mano, conversazione superficiale,complimenti superficiali, conversazione approfondita, complimenti approfonditi, flirtino definitivo, confidenze, confessioni, pianti e risate pazze e “meno male che ci siamo conosciuti” e “io come farei senza di te”. Venerdì sera, dopo dieci mesi, finalmente, il primo appuntamento con Rosa, in macchina insieme.

Arriva venerdì sera. Lei è bellissima. Ci facciamo un giro per Bagheria e dintorni. Commentiamo i rifiuti in fiamme, i cassonetti ricolmi d’immondizia, il fumo nero di diossina che si staglia sul cielo, poi i topi e la puzza. 

Lei parla di emergenza rifiuti, dice che la classe politica ci ha distrutto il territorio e il futuro, dice che avremo debiti per i prossimi trent’anni, dice che si sono mangiati cento milioni di euro in dieci anni, dice che la gestione rifiuti è un crimine collettivo e, se ci fosse giustizia, dovrebbero arrestare un po’ di persone.
Lei dice cose che non sono vere, io non glielo dico perché lei è bellissima. 
Gli argomenti di conversazione non mancano, comunque, e io sono energico ed entusiasta. 
“Tanta immondizia tanta ricchezza - dico io - Sono felice di abitare in un paese così ricco. E poi immondizia vuol dire lavoro. Mio cugino Vito per esempio ha trovato lavoro come spazzino perchè ha messo incinta la figlia del sindaco. Per comprare i pannolini al suo nipotino, il sindaco ha trovato un posto come spazzino a mio cugino. Ma il bambino non può mica avere un papà che puzza, ha pensato bene il sindaco. Così a mio cugino l’ha fatto mettere subito all’ufficio. Ora altro che puzza, mio cugino ora è dirigente, pagato profumatamente”.
“Ma dicono che quelli che sono stati assunti con le raccomandazione ora li licenziano tutti. Dicono che sono 190 padri di famiglia sono stati illusi dalla classe politica e ora saranno buttati tutti fuori”.
“Ma quando mai, tu pensi che il sindaco lascia il suo nipotino senza pannolini?”.
Rosa arriccia il naso e dice: “Che schifo! Ora lo dico ai grillini e quelli fanno bordello!”.

Bagheria è bella. I falò di rifiuti e le nuvole di diossina creano la giusta atmosfera per un’uscita romantica. Decidiamo comunque di scendere a Palermo, per variare un pò. Da noi ci sono quasi esclusivamente sacchetti Simply, Todis e Eurospin. A Palermo invece i cumuli di immondizia sono pure Conad, Auchan, Ipercoop e tanti altri.
Scendiamo a Palermo, parcheggiamo e c’è un casino. Ci sono due negri che si urlano contro. Poi arrivano altri tre negri, si mettono a fianco di uno dei due e cominciano ad urlare contro l’altro rimasto. Poi uno gli da un pugno in faccia, all’altro rimasto, e questo scappa tenendosi il muso insanguinato con la mano.

Io mi lamento un po’ perché non c’è il posteggiatore abusivo e non so a chi dare la moneta che ho in mano. Poi arriva un negro di quelli – quello che ha dato il pugno all’altro negro che poi è scappato - e si scusa per il disagio.
“Tutto bene amico?” gli dico. Lui sorride e dice che va tutto bene, amico.
Io spiego a Rosa che probabilmente il negro che è scappato voleva approfittare del temporaneo vuoto di potere e sostituire la Libera Concorrenza alla Mafia. Ma il mercato del posteggiatori abusivi è una delle poche cose che funziona a Palermo. Meno male - le dico io - che questi negri sanno autogestirsi, almeno finchè non nominano il nuovo boss della zona. 
Rosa arriccia il naso e dice: “Che schifo! Ora lo dico ai grillini e quelli fanno bordello!”.

Andiamo a bere qualcosa, chiacchieriamo, io le prendo la mano, lei non toglie la mano. Però non siamo arrivati ancora all’ultima fase del progetto di seduzione. Stasera è la fase esplorativa.

Si fa l’una e io devo andare. Domani mattina tutti i dipendenti dell’ente di formazione dobbiamo incontrarci alle nove a Palermo.
“Ma sabato non avevi giorno libero?” mi dice Rosa, mordendosi un labbro.
“Si, ma domani ci sono le votazioni per l’elezioni regionali”.
“E perché dovete incontrarvi tutti i dipendenti alle nove?”.
“Perché il capo deve darci le indicazioni di voto”.
“Cioè?”.
“Cioè che il capo ci dice a chi votare”.
“Dio mio, è terribile”.
“Terribile magari no, ma certo è una scocciatura”.
“Una scocciatura? In questo modo la democrazia non vale niente”.
“Può darsi, comunque le volte scorse andava benissimo. Tutti dovevamo votare un deputato. Ora invece il capo ha deciso di dividere i suoi voti a quattro deputati diversi, però ce lo dice solo all’ultimo momento perché dice che deve chiudere gli ultimi accordi. Comunque sia, domani mattina il capo ci dirà, uno per uno, a chi dobbiamo votare”.
Che schifo, ora lo dico ai grillini, e quelli fanno bordello, dice Rosa. 
Però questa volta è più triste delle altre volte.

Torno a casa. Rosa l’ho lasciata davanti al portone di casa sua. Lei ha provato a poggiare le sue labbra sulle mie, io mi sono spostato un attimo e l’ho baciata sulla guancia. Mica posso rifare tutti i calcoli del progetto.
Torno a casa. C’è mia madre a letto col mio relatore. Lui mi porta i saluti di suo cugino, della moglie di suo cugino, dello zio della moglie di suo cugino e infine dell’Onorevole. 

“Sei un ragazzo così intelligente – mi dicono tutti in coro – e ci sei tanto caro”.
Vado a letto soddisfatto, affacciandomi dal balcone e dando un’ultima occhiata alla mia Bagheria, così bella con i bagliori dei falò di rifiuti e le nuvole di diossina che si spandono nel cielo.
Bagheria. Baaria, la città delle ville, la porta del vento.
La città di Giuseppe Tornatore, Renato Guttuso e Dacia Maraini, che – non capisco proprio perché – hanno fatto presto a cambiare residenza. 

Nino Fricano

44 commenti:

  1. letto! e complimentissimi all'autore! ahahah
    g.m.

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  2. Grande narrazione contemporanea, in questo pezzo filtri tante verità attraverso una narrazione che rielabora e non si salva nessuno in questo pezzo, tutto è grigio tendente al nero.
    Bravo Fricano scespiriano!
    GD

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  3. Nino, qui hai superato te stesso!
    Ora lo dico ai grillini e quelli fanno bordello! eheh..

    (emoticon, non pago i diritti, che fa bordello)

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  4. Rosa, chiunque tu sia, stai alla larga mille chilometri da questo tipo. Bravissimo Nino. (emoticon delle ville)

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    1. Sto preparando la seconda puntata in cui Rosa si fa sedurre definitivamente dal tizio in questione...per il resto, come vedi, già lei è molto propensa...:)

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  5. Dissento da GD, non è tutto grigio ma è tutto a colori, e sono i colori del marcio. Si sente la puzza dolciastra, perfino. Questo pezzo mi piace moltissimo. E' scritto davvero bene, Fricano ci ha messo le budella e il suo dito accusatorio stavolta indica nel modo più efficace e polemico che ci sia in letteratura: con l'uso sopraffino dell'ironia. Non vi ricorda il più politicamente appassionato tra gli scrittori siciliani moderni? Bravo bravo bravo.

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    1. R.L., questo per me è un esperimento tra i tanti. Non mi piacerebbe scrivere sempre così. Perchè mi chiedo. Utilizzando in questo modo il registro dell'ironia non emerge troppo il punto di vista dell'autore?
      è letteratura?
      I personaggi sono solo burattini, in questo modo?
      Non è solo un saggio, un pamphlet, camuffato?

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    2. Chi si ricorderebbe del sonno dei siciliani se il principe non ne parlasse con tutta la riflessività mentre Chevalley sembra un imbonitore alla Wanna Marchi?
      Le idee hanno la loro dimensione e spessore, senza idee non esiste narrazione. I personaggi hanno il potere di portare le idee molto lontano... senza il personaggio tante idee si perdono nel nulla, tanti articoli di giornale si perdono allo stesso modo. I romanzi sopravvivono.. di tanti delitti di mafia non ricordiamo nulla, basta parlare di autobus e morte e subito riaffiora la civetta di Sciascia...
      (fanne un romanzo, Rosa e il laureato in lettere meritano)
      GD

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    3. Hai ragione filippo, ma il post non mi soddisfa completamente: qui secondo me è tutto troppo controllato.

      Invece secondo me ci deve essere sempre qualcosa che scappa di mano, che sfugge al controllo - soprattutto - del narratore. Quel che di mistico, quel carne&sangue improvvisato, approssimativo e divino, quel pizzico di imperfezione che ti fa esclamare: "Ecco, forse ho intravisto un pezzettino d'anima".

      Qui questo manca, e in tutte le cose che scrivo, manca ancora. Per ora mi balocco con una serie di forme e formule. Questo racconto qui è solo il perfezionamento di una formula che mi può tornare utile, ma che dev'essere "fusa" insieme a qualcosa di più autentico e viscerale, per lasciarmi soddisfatto.
      Per arrivarci ci vuole impegno e costanza, però, e chissà se continuerà a scrivere con questa verve nei prossimi anni.
      Comunque sia, l'opportunità di pubblicare in TCDM, farsi leggere e soprattutto farsi commentare, è la cosa più formativa che mi sia mai capitata, almeno dal punto di vista della scrittura.

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  6. Non è vero che Bagheria...ha la tua foto ( solo in una piccola frazione di essa)
    Per il resto dopo aver indossato gonna e maglietta nera...-:)) ti dico che "sei un ragazzo così intelligente" e "ci sei così caro". Bravo bel pezzo! Rosa ha scelto bene!


    Nina

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  7. L'ironia è alla base della letteratura moderna, e qui funziona alla perfezione.
    Gran bel pezzo, complimenti!

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  8. No word! Fricano c'ha fatto tanto "penare" ma alla fine il risultato è EGREGIO!
    Bravo Nino ma sappi che a settembre ti aspetta la punizione: legato ad una sedia ad annusare Bagna Cauda.

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  9. Bravissimo Fricano!!! Qui mi pare che tu abbia risposto egregiamente alle sollecitazioni di GD che vuole sentire e vedere sempre e concretamente il marcio della nostra società. Mi è piaciuto tantissimo perchè dicendola così hai reso palpabile anche il terzo obiettivo; dopo l'evidente degrado della nostra attuale società e la voglia di lottare di Rosa hai fatto venire fuori il ritratto perfetto del tipico "SICILIANO": accomodante (sebbene non ignorante) cieco e ottusamente ottimista! Per la serie: Per me va bene, che ci posso fare se va male per gli altri? Come dice giustamente la Lepri in ogni racconto ognuno di noi può leggervi cose diverse. Applicare questa chiave di lettura sul tuo mi ha entusiamata e divertita tantissimo. Se posso dirla tutta mi sarei fermata alla frase ... "Mica posso rifare tutti i calcoli del progetto". La parte successiva, infatti, mi sembra quasi superflua. Ancora bravo, sei stato davvero Superlativo !!!

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    1. "in ogni racconto ognuno di noi può leggervi cose diverse".
      Infatti io ci leggo che alla fine Rosa se lo sposa, il tipo. ;)

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    2. e come leggeresti il testo in cui i due si sposano? cosa proveresti?

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    3. Non s'ha da fare! L'opera è compiuta, chi vuole ha tutti gli elementi per cogliere il messaggio che per me è questo: "il mondo è pieno di figli di puttana, ma guardacaso tutti amano persone meravigliose. Questo mi ricorda, Rosa."

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    4. Si potrebbe scriverne qualcosa. Plot: Tipa idealista che non fa strada nella vita si innamora di tipo marcio che fa strada nella vita. Se ne innamora proprio, con la testa e con i sensi.
      Uno scrittore serio farebbe di tutto per mettere in discussione gli stessi concetti di "tipa idealista" e "tipa marcia" predisposti all'inizio della narrazione.
      Ecco, questo sarebbe bello!

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    5. E sarebbe anche ora, di andare un passetto oltre "delitto e castigo"! Ahahah
      Intanto considero questo racconto una delle cose migliori lette nel 2013. Complimenti sinceri.

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    6. andare oltre "delitto e castigo"? impossibile
      PS - grazie :)

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  10. Nino, è bellissimo. La tua scrittura è cambiata molto in questo pezzo e secondo me non è vero che è un saggio camuffato, è narrativa, c'è una storia, dei personaggi credibili e c'è anche la critica sociale e politica. Invece di utilizzare uno sguardo troppo "dall'interno" il narratore lascia che siano i personaggi e i fatti parlare, quindi credo sia proprio il contrario di quello che hai detto, non emerge troppo il punto di vista dell'autore. O meglio, emerge in un modo naturale e non forzato: è tutto scorrevole e piacevole da leggere. Ti lasci alle spalle il tono giudicatorio che invece non è tanto piacevole.
    Ovviamente grande tristezza, soprattutto per questa Rosa che parla parla ed è già tra le braccia del protagonista...

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    1. Lei parla parla ma è lui quello che farà strada nel mondo...è cos'è VIVERE se non farsi strada nel mondo? quindi lui può risultare attraente per questo...

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    2. Io più che VIVO il tizio lo vedo abbastanza morto...

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    3. Tu lo vedi morto? E quanti morti ci sono, secondo te, nei gangli della società?
      se il sistema va avanti a raccomandazioni, tangenti, clientelismo - tralasciando per un attimo il condizionamento mafioso - come si riesce a fare strada senza diventare, come dici tu, "morti"?

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    4. Esatto, è quello che dici tu, per fare strada si dovrà diventare morti, servi, gente che chiude gli occhi e le orecchie e dice "non è vero che...", gente che si bea di respirare diossina, di stare dietro una scrivania a rubare soldi all'Unione Europea e per non dare un servizio a nessuno e tutto ciò perché il proprio relatore va a letto con la madre...

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  11. a me Rosa mette tristezza al cubo. Complimenti all'autore, davvero bello

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    1. Non conosci nessuno come Rosa, nella realtà?

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    2. Rosa è uno specchio molto reale. Purtroppo conosco molti che a furia di accettare eccezioni le hanno trasformate in regole

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    3. pure io sono un po' Rosa e un po' lui, ho imboccato la strada dell'egoismo

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    4. certo, è più difficile ammettere di aver rubato qualche volta nella vita.
      Sono perfetti per stare assieme

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  12. Ironia, semplicita' e leggerezza sono il modo migliore per far passare concetti profondi e per fare una letteratura costruttiva, che smuova le coscienze, non solo dei siciliani ma anche degli italiani! Bravissimo! Aggiungo che a me Rosa sta molto simpatica, rappresenta la faccia " pulita" del nostro paese, proprio per questo e' un personaggio ideale ed irreale, ma non voglio essere troppo pessimista.

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  13. Se posso dirlo,grazie per la citazione. Bella l'idea del dialogo. Lei sembra fresca, vivace, consapevole.Lui sicuro di se,ma vuoto,frastornato,sistemato.Si, realmente,solo lui "farà strada" come dice un commento.
    Ma Rosa non cambierà mai idea lei non farà strada, percorrerà una stradina solitaria ,ma sempre in buona compagnia. Cos'era quel bacio? un bacio appena accennato, un modo per infondere un pò della sua energia in quel corpo inerme? Forse si,chissà se lui ripenserà a quel bacio.
    E' vero che la letteratura trasfigura,ma la descrizione della città è viva e vera.Che sgomento!

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  14. Ciao, Nino.
    Sono Rosa, ma non sono una giovane donna e ho atteso invano che la gente attorno a me, non solo "vedesse" tutto il male che ci circonda,ma che si comportasse di conseguenza.
    Alcune persone della mia famiglia, anche bambini, hanno pagato le conseguenze dell'inquinamento e del degrado. Una cosa molto triste su cui non riflettiamo abbastanza, forse la tua descrizione, il tuo racconto, potrebbe suscitare qualche emozione e qualche domanda...

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  15. Rosa mette tristezza! perché non è la vincente!ecco dove risiede l'inghippo, vincente a tutti i costi, anche se il costo è una terra in mano all'orda, ai predoni, ai saccheggiatori di bellezza e di speranza.

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    1. Rosa suscita emozioni forti e contrastanti perché il suo comportamento coincide con quello di chi legge, mutatis mutandis e con sparute eccezioni.
      abbaia ma non morde; anzi, arriva presto e bene su coccole e crocchette. ;)
      colei che non vince non c'è, in questo racconto: probabilmente irrideva il suo spasimante già in tenera età e chissà che fine ha fatto, ormai.

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    2. Molto interessante questo spunto, io manco ci avevo pensato. Il personaggio di Rosa è venuto fuori così, solo per appoggiare dialetticamente il narratore-protagonista della storia.
      Mentre, pensandoci, in Rosa potrebbero confluire una serie di caratteristiche contemporanee molto importanti
      - il lamentarsi e basta
      - la separazione tra idee "perfette" e comportamenti "imperfetti"
      - il senso di superiorità della "sinistra" e di tutte le "anime belle" di vario tipo, così ottuso e insieme così inefficace, quasi complice
      - il senso di attrazione verso, comunque, il potere e l'energia, che fa mettere da parte ogni ideale, seppur in modi subdoli
      - in definitiva, il perbenismo e il conformismo di tutta una parte di società - la parte "sana" della società, come si dice - che non ha mai voce in capitolo e non riesce mai ad imporsi e a far valere la democrazia. Perchè "noi non possiamo sporcarci le mani" e quindi in definitiva "siamo complici di un sistema in cui sono le mani sporche che reggono le fila".

      Infatti lei parla parla, ma è pronta ad aprire le gambe al narratore-protagonista.

      MOLTO interessante.

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  16. Bravò,molto bella,ma altrettanto triste è questa tristezza la percepisco maggiormente nella tua ironia,motivo x cui sono sicuro chè,chi scrive come tè è certamente il primo a soffrirne di tutta questa porcheria e anche che ci sia la necessità che altri debbano fare bordello,ma alla fine si sà,che a noi Siciliani piace farci del male,nò?

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  17. "è triste anche la necessità che ci siano altri che fanno bordello". Parole Sante.

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  18. Al solito , non si salva nessuno.
    Chi sa perché non vogliamo darci qualche possibilità? Tutto marcio.Troppo comodo e troppo cinico.Non condivido assolutamente.
    Rosa non sposerà quell'uomo,e se lo farà sarà solo perché non riesce a leggere i suoi silenzi,ma quando capirà lo lascerà,perché lei vuole essere diversa,ci crede .
    Rosa idealista è troppo ingombrante , troppo fastidiosa.Una piccola arrogante che diventerà un grosso ingombro per chiunque si imbatterà in lei,una vera rompiballe. perché

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