(romanzo in progress)
Svolgimento
Ascoltami – mi disse un pomeriggio Germano -, prima che morisse mia madre noi stavamo tutti in una casa in affitto, tre stanze strette; nel cassetto del suo comodino mio padre trovò un libretto al portatore con più di cento milioni – la sua dote, i risparmi di una vita -, lei non spendeva niente. Voleva una casa che fosse sua, la sorte le diede una tomba. Questa che si è preso mio padre sentì subito odore di vedovo con le tasche piene e si profumò: lo stesso giorno furono firmati il contratto di matrimonio e l’acquisto della villetta che tu conosci ma la disgraziata non mise neanche una lira, le zie dicono che si sposò con cinque paia di mutande. Ora fai attenzione, mettiamo che mio padre muoia oggi, a lei spetterebbe mezza casa, l’altra metà divisa tra me e mio fratello, e quando la disgraziata creperebbe, lei sicuramente lascerebbe la sua parte a suo figlio, quindi, senza fare calcoli complicati, il figliolo meticcio riceverebbe salotto, stanze da letto e annessi e connessi, io lo sgabuzzino. Non si può tollerare, mio padre deve fare testamento a mio favore; tu sai scrivere meglio di me, tu sai essere sentimentale, io sono buono solo per ammazzare cernie. Gli voglio mandare una lettera, scegli le parole, scrivi che deve tutelarmi, che da lassù la mamma ci guarda, argomenti commoventi, scrivi che io gli assomiglio mentre quello ha la faccia da scorfano, no, questa cosa non la scrivere. Ah, io avuto un trauma, ho sofferto, scrivi che tutti i bambini a scuola potevano scrivere il tema “La mia mamma”, e io invece ero costretto a descrivere una delle zie, anzi no, scrivi che chiedevo alla maestra se potevo parlare del mio papà – Rosa’, questa vale mille.