venerdì 30 agosto 2013

Tema: Nyotaimori

Sez. Your Fetish
Svolgimento


Dietro la maschera è facile osservare senza che nessuno noti dove si posa il tuo sguardo. In ogni caso, sono impegnati a guardare altro. Hanno ballato, sudato, stirato le loro facce avvelenate dal botulino in larghi sorrisi per gli obiettivi dei fotografi e adesso arriva la specialità della casa, la pietanza che tutti aspettavano: tutti, in fondo, sono qui per questo - altro che brunch, happy hour, disco, privè, qua siamo ad alti livelli, e infatti c’è solo gente che conta davvero, lo vedi in questi due proprio davanti a me con i jeans stretti nello sfoggio di una virilità riscoperta a cinquant’anni sotto la giacca elegante e la camicia, hanno barbe studiatamente incolte, capelli immobili per la cera, sorrisi grandi e affannati, uno perfino una sciarpetta blu da dirigente aziendale al pascolo notturno; lo vedi dagli orologi che portano ai polsi, lo capisci se sai quanto gli è costato il pacchetto, con la novità esotica che entra su una portantina dorata, la moda del momento, io.

Ho mandato due foto, una in primo piano e una in costume -si richiede bell’aspetto e serietà- e m’hanno detto che ero perfetta, non solo magra alta ben proporzionata, ma nemmeno nessun segno sul corpo, che sia neo, voglia o cicatrice. Prima di ogni servizio, mi vado a fare una ceretta completa, poi loro mi dovrebbero disinfettare, ma non lo fanno -sono contenta che nemmeno mi raffreddino il corpo in qualche modo, come ho sentito che è successo in altri locali a alcune ragazze. È così che sono diventata un vassoio.

martedì 27 agosto 2013

Tema: Persona Sola.

svolgimento
È buio ed è notte. Che poi passa perché tanto ha le ore contate. Come le pecore che poi a Pasqua ce le mangiamo con le patate, le pecore e non le notti. Lei decise che non c'è un prezzo a certe rose, come di maggio. Ma siamo a novembre ed io non ho fiori da recidere né da decidere. Ho solo un po' di lavanda in una scatola piccola piccola. È stata recisa con delle forbicine per le unghia. Io stanotte ho perso il mio tagliaunghie e prima o poi lo ritroverò tra le mie scatole cinesi. È che ho una vita un po' così, a tratti disordinata e piena di cose. Ho anche del cartoncino rosso e uno verde. E le luci di natale che a me non piacciono perché sono made in China e mi fanno male gli occhi. La verità, non quella che c’è nella mia testa, è che sono una persona sola. E non è che lo dico perché la cosa mi dispiaccia e cerchi commiserazione da chicchessia. Neanche un poco ne voglio perché io sto bene così che mi sveglio e ho un letto tutto per me e il dentifricio me lo gestisco io senza dire a nessuno “metti il tappo che poi si secca”.
Io sono una persona sola, e ad essere persona sola ci sono cose brutte e cose belle.

mercoledì 7 agosto 2013

Tema: Edgar Allan Poe

Dagli Archivi della Maestra
Sez. Grandi Scrittori

Spero che voi lettori mi perdonerete se, leggendo, le mie parole potranno sembrarvi confuse e tremolanti, perché lo sono veramente in quanto io stesso che le scrivo sono ancora terrorizzato e tremo al solo pensiero di ricordare la successione di eventi che sto per narrarvi, terrificanti per me che ho vissuto in prima persona l’orrore di scoprirsi tomba del proprio figlio; ma sarebbe meglio cominciare dall’inizio piuttosto che dalla fine, e fare in fretta, perché non credo di avere molto tempo a disposizione.
Vivevo insieme a mia moglie, la mia defunta moglie, nella piccola fattoria che mio padre aveva costruito con immensa fatica, durante la sua esistenza da contadino e allevatore di suini e galline: aveva gli animali più grandi di tutta la contea ed io passai la mia infanzia a giocare con loro, nel cortile di casa. Crescendo, abbandonai la fattoria di famiglia per trasferirmi insieme a mia moglie in un’altra casa più spaziosa; dopo qualche settimana, in attesa del nostro primo figlio,ella cominciò a mostrare i primi segni di cedimento mentale: la notte si svegliava urlando parole che mai conobbi in vita mia - anche se leggevo molto e conoscevo tre lingue diverse dalla nostra -, di giorno passava ore a preparare piatti con ogni genere di ingrediente che trovava in casa e una volta la sua pazzia arrivò anche alle sue mani, che tagliarono i suoi lunghi capelli neri con un coltello da cucina: li afferrò e non si fermò fino a quando gli ultimi centimetri tagliabili non toccarono il pavimento. Quando nacque il nostro primo figlio, sembrava che le sue crisi, inizialmente, fossero terminate, che lei avesse ripreso a essere la stessa donna che avevo sposato, e invece la mente umana non è così semplice, non risponde a nessun ordine, e i suoi crolli nervosi si acuirono, diventarono più frequenti, violenti e pericolosi. Un giorno,qualche mese dopo, uscii per risolvere delle questioni sulla vendita di una casa in paese, avevo trovato un secondo lavoro per pagare i numerosi debiti che le cure mediche avevano portato, e lei rimase in casa con il bambino. Quando tornai, per sera, cenammo insieme in silenzio, l’unico rumore era quello della carne che masticavamo, piccole e fragili ossa che si rompevano sotto il peso della mia fame. Povero me, che grande dolore il mio corpo e la mia mente si apprestavano a ricevere! Finita la cena, mia moglie uscì dalla stanza, aveva lavorato tutto il giorno in casa ed era molto stanca; mi alzai cercando di capire dove fosse, la chiamai ma lei non rispose; non era sul suo letto, né in bagno, neanche in giardino, dove lei passava momenti a viaggiare dentro la sua mente, a districare, da sé, la sua confusione. Nel camino trovai la pentola che aveva utilizzato per cuocere quella carne deliziosa, dio mi perdoni per averlo solo pensato, e allora sollevai il coperchio.


venerdì 2 agosto 2013

Raccolte di Temi

Abbiamo raccolto in pubblicazioni on line i Temi di alcune delle Sezioni del Blog che hanno avuto maggior successo. Letture estive da condividere e diffondere in attesa del prossimo "Anno Scolastico"
Non ci resta che augurarvi buona lettura!




giovedì 1 agosto 2013

Tema: Brett

Dagli Archivi della maestra
Sez. 8 Marzo

Pamplona è un circo di follie che ci gira intorno. Tori che inseguono uomini, uomini che inseguono me. Beviamo assenzio in un caffè. Mike non regge bene l'alcol. Mi guarda attraverso il bicchiere e so che mi vede sdoppiata, verde, bellissima. Una donna deve avere perfetta coscienza della propria bellezza per capire cosa possa farne. Ci sono donne che non se ne rendono conto e per questo anche gli uomini si convincono che non siano un granché o si chiedono cos'abbiano che non va. Altre donne si comportano come se fossero più belle di quanto non lo siano in realtà e diventano o ridicole o splendide. E poi ci sono quelle come me, che hanno capito fino a che limite possono spingersi con un uomo. Mentre saliamo in camera, penso che ancora con Mike non l'ho raggiunto e che forse con Jake non ci arriverò mai. Sta nella stanza accanto alla nostra e fa finta che non gli importi. Tanto lo so  cosa sta pensando adesso. Al diavolo le donne, comunque.