mercoledì 3 luglio 2013

Tema: Orgoglio di Strega (Carceri Filippine)

Svolgimento



Domani farò la mia ultima passeggiata, si snoderà attraverso la mia città da questo maestoso palazzo sarò condotta in ceppi e coi miei stracci indosso. Sarà una lunga processione sotto il sole cocente, sarò derisa e coperta di polvere, insulti e anche qualche sputo.

C’è puzza qua dentro di sterco, sudore e sangue. Hanno anche provato ad allungarmi le ossa oggi, quell’uomo con la voce strana e una croce appesa al collo. Quante parole in una lingua che non comprendo. Non mi piaceva il petto su cui poggiava “u signuruzzu”, mandava bagliori d’oro, ma non riuscivano a spegnere il cuore di tenebra del mio aguzzino. Ho urlato, accidenti, se ho urlato. Volevo spezzare loro i timpani, in realtà loro hanno spezzato il mio corpo. Dicevano che cercavano la mia anima, ma lei si era rincantucciata in un angolo e non hanno potuto trovarla. Mi hanno fatto male, ma non fino in fondo, domani dovrò reggermi in piedi per percorrere la strada che mi porterà fino al luogo dove darò il massimo di me. Dove io la strega, darò luminoso esempio e sarò per qualche ora faro per questa città oscura. E il popolo comprenderà il messaggio, applaudirà e gliene verranno indulgenze. E il popolo sarà incantato dal fuoco come animale in trappola.
Mi sarà il cielo più lieve che questa terra, sarà l’unico che mi accompagnerà, lo anelo da tempo ormai.
Ne vedo poco attraverso le sbarre.

Sono una strega o almeno così dicono questi uomini che cercano Satana e non hanno specchi nelle loro stanze segrete, per me invece una segreta tutta mia, perché non c’è pietà per una donna ribelle, per chi ha tradito Dio e gli uomini. Gli uomini del Dio rancore, della frusta e del ferro rovente, gli uomini che lo usano a piacimento per raddrizzare ciò che fa inorridire l’usuale sentire.
In questa cella con le mie unghie stanotte lascerò dei segni, delle parole. Io non mi sento vinta. Racconto il mio dolore, ma non la mia sconfitta.
Qualcosa mi dice che nulla andrà perduto. Io so che un giorno per quella stessa strada che io percorrerò domani, uomini e donne liberi grideranno di gioia. Ci saranno altri carri ma festosi, saranno vinte le lacrime e l’amore non sarà sopraffatto in nome del Dio della vendetta e il bacio che ho dato sarà motivo di orgoglio e non di morte.

Adele Musso

11 commenti:

  1. Mi piace, mi piace, mi piace moltissimo!
    Nell'ultima frase avrei (forse) "modernizzato" nel senso che quel bacio d'amore l'avrei reso palesemente lesbico (quindi maggiormente scandaloso e satanico per gli aguzini di allora rimamdando così la risposta, la sua rivalsa, al mondo di oggi). Questa è solo una mia banalissima personalizzazione che prescinde dalla bellzza del tuo pezzo. Misurato, limpido. Bravissima Musso

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  2. Concordo con Adelaide, il bacio saffico avrebbe reso più espliciti i carri festosi. Per il resto mi piace.

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  3. Ci saranno altri carri...sarano vinte le lacrime e l'amore non sarà sopraffatto in nome del Dio della vendetta.
    Questa frase è bellissima. Rimanda ad un futuro ancora da venire ed è applicabile ad un panorama più ampio.
    Strega-donna da temere perchè colta o capace di modificare la storia, guaritrice o filosofa, astromona o ricercatrice.
    Non più donna ma cervello pensante. Sulla scorta di questo il bacio dato riduce il personaggio. Ma mi rendo conto che la tua Inquisizione condanna le streghe che baciano altre streghe.
    L'Inquisizione condannò anche ben altro...

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    1. L'Inquisizione fu strumento utilissimo per piegare e spezzare in nome di Dio qualsiasi tentativo di ribellione o cambiamento economico e sociale. Tutto ciò che poteva turbare l'ordine costituito in nome del Dio denaro e del Dio potere venne considerato eretico e spazzato via. E' storia troppo lunga e complessa, anche tante donne pagarono con la vita il loro essere diverse o sembrare tali.

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  4. Il bacio saffico è abbastanza esplicito, un po' di reticenza ci sta.
    Cambierei 'u signuruzzu e casomai lo scrivere in spagnolo, toglierei "cuore di tenebra" per motivi romanzeschi.

    Di quel che resterebbe dico che è bello, interessante, a tratti un po' letterario, abbassare il registro a volte serve a togliere edulcorazione.
    Brava Adele!
    A rileggerti

    GD

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  5. Mi è piaciuto e concordo anch'io sul registro che in certe frasi sembra troppo alto, però detto da me non ha molto senso. Ciao Adele. (emoticon di tenebra)

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    1. Che bella questa emoticon conraidiana.
      Non so come fare con questa alunna che si impadronisce del "registro" e non lo molla mai. E' più forte di lei.

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  6. Complimenti! piu' che un post sembra una poesia. Una scrittura pulita che va dritta al patibolo. parole semplici per costruire un bel racconto. Bravizzima

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  7. Brava, Adele!
    Io invece non lo abbasserei proprio il registro (ma neanche a me è piaciuto tantissimo "u signuruzzu"), piuttosto mi concentrerei sul ritmo che secondo me dovrebbe essere molto più lento.
    COmplimenti!!

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  8. U signuruzzu non va bene. No. Nelle Filippine non sono siculi. Il registro mi piace. Amo quello alto e me lo rimproverano sempre, però è bello così. Una strega da mandare al rogo pensa in un registro alto. Ha cultura e idee.

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    1. Le carceri dette filippine in quanto fatte costruire da re Filippo III dentro lo Steri palazzo sito in quel di Palermo. Scusate ma "u signuruzzu" ci sta tutto, quanto meno per i siculi.
      Parafrasando Raimondo quindi emoticon chiarificatrice.

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