venerdì 30 agosto 2013

Tema: Nyotaimori

Sez. Your Fetish
Svolgimento


Dietro la maschera è facile osservare senza che nessuno noti dove si posa il tuo sguardo. In ogni caso, sono impegnati a guardare altro. Hanno ballato, sudato, stirato le loro facce avvelenate dal botulino in larghi sorrisi per gli obiettivi dei fotografi e adesso arriva la specialità della casa, la pietanza che tutti aspettavano: tutti, in fondo, sono qui per questo - altro che brunch, happy hour, disco, privè, qua siamo ad alti livelli, e infatti c’è solo gente che conta davvero, lo vedi in questi due proprio davanti a me con i jeans stretti nello sfoggio di una virilità riscoperta a cinquant’anni sotto la giacca elegante e la camicia, hanno barbe studiatamente incolte, capelli immobili per la cera, sorrisi grandi e affannati, uno perfino una sciarpetta blu da dirigente aziendale al pascolo notturno; lo vedi dagli orologi che portano ai polsi, lo capisci se sai quanto gli è costato il pacchetto, con la novità esotica che entra su una portantina dorata, la moda del momento, io.

Ho mandato due foto, una in primo piano e una in costume -si richiede bell’aspetto e serietà- e m’hanno detto che ero perfetta, non solo magra alta ben proporzionata, ma nemmeno nessun segno sul corpo, che sia neo, voglia o cicatrice. Prima di ogni servizio, mi vado a fare una ceretta completa, poi loro mi dovrebbero disinfettare, ma non lo fanno -sono contenta che nemmeno mi raffreddino il corpo in qualche modo, come ho sentito che è successo in altri locali a alcune ragazze. È così che sono diventata un vassoio.

Mi introducono quattro ragazze bionde e bianchicce, belle ma non quanto me, vestite di imitazioni dorate di kimono giapponesi: le unghie ricostruite gli intralciano la presa, braccialetti di perle finte pendono dai polsi, grossi anelli spiccano sulle dita, il trucco scuro contrasta con l’abbigliamento in accordo cromatico col nome della serata: Golden Night. Anche le mie gambe sono state ricoperte di una crema color oro, e i clienti non se ne accorgono oppure non li sfiora nemmeno il pensiero che possa essere antigienico. Le ragazze hanno acceso quattro candele pirotecniche agli angoli della lettiga, mi posano al centro della sala e tutti gli occhi sono su di me, anche quelli di due macchine fotografiche e una telecamera, mentre le scintille pian piano si spengono sfrigolando e gli invitati alla festa hanno smesso le loro espressioni gioviali per delle facce serie e stupite: guardano il mio corpo ricoperto da foglie dorate sui capezzoli e sul sottilissimo tanga color carne ma soprattutto da una varietà di sushi accompagnato a tempura, in una coreografia ideata dallo chef. Poi, lentamente, cominciano a avvicinarsi, le prime sono due donne sulla quarantina che afferrano due paia di bacchette dalle mani di una delle ragazze pronte al mio fianco e aspettano che la telecamera smetta di riprendermi da sotto in su per incominciare. Le vedo ridacchiare e parlarsi all’orecchio mentre guardano in basso, eccitatissime, più degli uomini che non vedo più, nelle  prime file solo una folla femminile. Quando il cameraman finisce, una di loro, carré rosso e top leopardato, prende un nigiri da qualche parte vicino al mio ombelico, l’altra, frangetta, occhialini dalla montatura metallica, vestitino color nero mortificante a collo alto, si fa coraggio e prende anche lei un hosomaki guardandomi come a chiedere permesso, mentre la rossa sta già gustando il pesce (la bocca si stringe rivelando rughe a codice a barre), poi entrambe rimangono per un attimo a guardarmi, ma si deve fare spazio, si stanno accalcando altre donne incoraggiate dalle prime, e tutte mangiano dal mio corpo, sgomitando, scegliendo il loro pezzo preferito, ridendo, inondandomi del loro fiato alcolico; so che dietro di loro gli uomini mi stanno scrutando nei minimi particolari e aspettano il loro turno. Uno dei due manager che avevo notato prima, faccia gialla e capelli grigi, si avvicina mentre una bionda sta imboccando una sua amica: guarda loro, guarda me, alza due dita in segno di vittoria verso il fotografo che non smette di scattare, lo raggiunge il suo compare con la sciarpetta, entrambi fanno smorfie all’obiettivo e poi si servono. Alla fine arriva un ragazzo che mi guarda da un angolo fin dall’inizio, cercando di non eccitarsi. Dopo aver preso da mangiare, rimane vicino a me mentre le persone sfilano, si serve ancora, non mi stacca gli occhi di dosso. Probabilmente non è ancora riuscito a dimenticare che sono una donna, forse crede di sentire la temperatura della mia pelle, il calore che guasta il pesce crudo mettendoli tutti a rischio salmonella, ma lui a questo non pensa, lui osserva le mie costole che emergono quando arcuo la schiena per mettermi a favore di fotocamera, forse l’ebbrezza che aleggia nell’aria non gli impedisce di ricordare che sotto la mia pelle scorre sangue come succedeva nelle stesse venature del salmone che adesso mi fa da indumento, forse vorrebbe parlarmi ma sa che non può.
Non mi si può nemmeno toccare, e l’unico modo per prendere il sushi sono le bacchette. Noi del mestiere, m’aveva detto il proprietario del locale, dobbiamo saper stare al gioco, sapere sempre cosa vuole il cliente, e loro adesso vogliono il body sushi, un’antica pratica giapponese tra il rituale e l’artistico, e tu avrai il privilegio di essere l’opera d’arte, tutelata dalle nostre semplici regole. Però, mentre la festa va avanti e io comincio a sentire freddo e gli altri si scaldano bevendo, ballando, applaudendo uno spettacolo di danza e poi uno spogliarello,la gente prende a ridere più forte, le ragazze col kimono si strusciano addosso ad uomini di età diverse, qualcuno barcolla verso di me e mi rivolge la parola, io non rispondo, come so che devo fare, ma gli è presa voglia di scherzare, una ragazza mangia direttamente dal mio petto. Tutti la ammirano come fosse qualcosa di molto sensuale, e invece mi fa schifo, sento il suo alito e la bava che mi lascia attaccata mentre ingolla riso e ne lascia cadere un po’ su di me, poi penso ai 200 euro che prenderò stasera e continuo a sorridere. 




BV

29 commenti:

  1. Non ho parole. Avevo letto il pezzo mentre era in bozze e l'ho trovato assolutamente geniale. L'atmosfera creata ti trascina, ti fa sentire di essere sul vassoio freddo mentre tutti continuano a prendere cibo dal tuo corpo.
    Azz...
    Non tornare!

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    1. Azz mi sembra proprio che non mi vogliate più...
      Grazie!

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  2. Brava brava Valeria, pezzo veramente molto appetitoso. Attenzione, sushi va bene ma tempura forse scotta. (emoticon del pelo nell'uovo)

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    1. Hai ragione Raimondo! Il fatto è che per scrivere questo post mi sono state molto utili delle immagini (ebbene sì) e mi era sembrato di vedere delle cose dorate sulla ragazza. Ora sono andata a ricontrollare e probabilmente sono dei tipi di nigiri con sopra un pesce dal colore simile a quello della tempura, oppure non so. Altro che pelo nell'uovo, la cosa non va proprio! E' che non so come avevo immaginato della tempura fredda, pensa che scema

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  3. azz Valeria! Hai proprio azzeccato una delle cose più fetish in assoluto! Bleah! O_o
    Però ho capito che con la mia temperatura corporea pari a quella di una lucertola, forse sarei adatta a fare da vassoio, così da non provocare alcun riscaldamento del cibo. Quanto paga il tizio?! -.-'

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    1. No, che poi ti mettono le uova addosso e si cuociono...!

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    2. Invece sì! Quando non ho la febbre, la mia temperatura arriverà al massimo a 9 gradi in estate.

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    3. Lo scrissi, 200 euro a serata! Perché non ti proponi? Una foto in primo piano e una in costume o biancheria intima, mi raccomando!

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    4. Ahahahahhah, azz, e per gli uomini? Dove devo firmare?

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    5. t'avissi a livari tutta a piluria...

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    6. ahahah NO! Meglio l'anonimato. Non mi prendono sulla fiducia?! Però 200 euro sono pochi, chiedevo quanto pagherebbe il tizio a me! eheh Per la peluria di FO, appena trovi una brava estetista andiamo insieme!

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    7. Mizza pretese...


      Comunque le estetiste pagherebbero per la mia peluria, nzu nzu nzu!

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  4. Carissima Valeria, questa è la differenza tra un "pezzo" ed un "pezzo letterario"! Bravissima. Ho mosso un'obiezzione a Barbara (circa il suo "sesso lesso" perchè mi mancava proprio quel "mostrare" (più che dire) e tu hai saputo mostrare con grande attenzione. Nel descrivere dobbiamo suscitare sensazioni, evocare odori, pensieri e non soltanto immagini. Bravissima!

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    1. Grazie mille Adelaide! Sesso lesso secondo me è anche lui un racconto anche se ispirato alla vita quotidiana ed è bello leggerlo, interessante e divertente. Sono due punti di vista diversi di raccontare due cose diverse anche se si parla sempre di perversione, come hai visto io ho insistito molto sulla descrizione per riuscire a renderla il più possibile viva. Sapere di esserci riuscita è per me un grande onore e quando mi scrivi "pezzo letterario" dovresti vedermi arrossire ;) grazie mille

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  5. Quanto mi piacerebbe sapere scrivere così!
    (emoticon estasiato)

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    1. Michè, io fino a poco tempo fa non avevo letto niente di tuo e ora vedo che fai sempre meglio!
      Ognuno ha il suo stile, il tuo mi piace assai

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    2. Grazie Vale, ma credimi i complimenti te li meriti tutti.

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  6. e chi ti ferma più a te?
    questo pezzo è forte a livello di significanti, strutturato nella prosa, frasi lunghe che non ti fanno staccare gli occhi, la stessa sensualità e odore del rischio che ti raggela in Eyes Wide Shut.
    Tutto è calibrato, ponderato, nessuna sbavatura, forse la tempura, forse il calore del corpo che favorisce l'istamina, ma tutto il resto è poesia, è perversione descritta raffinatamente.
    W Valeria
    gd

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    1. Bravo! Ecco cosa mi ricordava! "Doppio Sogno" di Arthur Schnitzler!!!
      Vale, credimi, questo pezzo è molto più complesso, strutturato e intenso di tutto quel libro

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    2. Fede :) (ti metto l'emoticon che so che t'arrabbi ma comunque GRAZIE ancora)
      GRAZIE tantissimo anche a te GD, contenta di essere stata raffinata perché non mi sembrava. Per quanto riguarda la tempura ho spiegato a Raimondo, per l'istamina cacchio sono troppo ignorante, avevo letto in un articolo sul nyotaimori che era un rischio a causa del calore ma effettivamente avrei dovuto informarmi di più. Ora che me l'hai fatto notare capisco che parlare d'istamina sarebbe meglio. Grazie come sempre dei preziosi consigli

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  7. E' veramente bello, brava Vale! La differenza di temperatura tra l'interno e l'esterno, per cui è tutto capovolto, l'esterno è bollente e banale, l'interno invece freddo e distaccato, lucido come l'occhio di una macchina da presa. La preda mangia tutti e l'unica cosa che resta in bocca agli astanti è la bava.

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    1. Azz Roberta, il tuo commento potrebbe essere un post a sè stante! Che bello! Grazie mille

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  8. Ora tocca a me..l'ho letto come se guardassi un film, Io non leggevo, osservavo su uno schermo a LED i particolari nitidi che tu descrivevi. Poi il film è finito e mi è dispiaciuto, perche' volevo conoscere qualcosa in piu' della vita del "vassoio"

    Sono curiosa, come ti è venuto questo pezzo? da cosa sei partita per scriverlo? E' un'idea particolare non puo' nascere per caso.

    Bello Vale stai diventando sempre piu in gamba!

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    1. Come consigliato mi pare da FO quando siamo stati tutti taggati nell'immagine che ci proponeva il tema Your Fetish, sono andata a guardare la definizione di feticismo su wikipedia. Fra i vari tipi di fetish mi dava come esempio proprio il nyotaimori, che mi ha incuriosito. Quindi sono andata a cercarmi un po' di cose e...mi sono fatta una cultura. E' molto di moda negli Stati Uniti e è ora è sbarcato anche da noi, ho spulciato un sito che proponeva vari tipi di pacchetto e aveva una galleria d'immagini molto fornita, è soprattutto da quella che ho attinto. In alcune interviste si diceva che è una forma d'arte raffinatissima (già poi vai a vedere i loro siti e rimani disgustata...)e ho visto anche altri tipi di nyotaimori, tipo una ragazza in pieno giorno al centro di un tavolo di un ristorante americano con un sacco di gente intorno...Per carità, bello e sensualissimo da fare in intimità, ma così...Tra l'altro ho scoperto che non è nemmeno tanto popolare in Giappone dove probabilmente è nato negli ambienti vicini alla Yakuza e che in Occidente spesso non vengono eseguiti i trattamenti giapponesi per preservare l'igiene e che il modo tradizionale di disporre il sushi non viene seguito.
      Anch'io ho pensato che forse avrei dovuto far trasparire di più della vita della ragazza ma è stato uno scoglio che non ho saputo affrontare :(
      Grazie tantissimo per i complimenti

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  9. Io, leggendo questo pezzo, penso che invece di mangiucchiare squisiti stuzzichini mi piacerebbe di più un pasto completo.
    Mi piacerebbe leggere il prima e il dopo di questo personaggio, dialoghi con altri personaggi, e un pò più di ambiente e contesto, magari ambientando tutto nella "londra" che stai vivendo da dentro-fuori.
    Cose di questa qualità è un peccato che iniziano e finiscano in un post...insomma, penso ci siano le potenzialità per una base di partenza di un progetto più ampio...

    cmq complimenti,
    sono parole così vivide e "sensuali" - perchè tiri in ballo prepotentemente "i sensi" - e scorrono così bene, che manco si sente la fatica di chi scrive, e questa è letteratura. Arte.
    Quella che ci arrivi dopo un sacco di tempo di sforzi e sacrifici, ma ci arrivi con cuore sereno, e non li fai pesare al lettore, i tuoi sforzi e sacrifici, lasciando il lettore al suo ruolo di colui che fruisce e gode della tua arte, e basta.

    Continua così, è importante per tutti! :)

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    1. Grazie tantissimo per il tuo commento!
      Come ho detto alla Wood, anch'io ho sentito il bisogno di approfondire questa cosa, però inizialmente avevo pensato solo a un post. Vediamo se si evolve...Una cosa però la so: questo post è ambientato in Italia, i personaggi sono completamente nostrani.
      Grazie ancora :)

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  10. Mi associo ai complimenti, è solo attraverso la leggerezza che si possono far passare le emozioni, con tutti e cinque i sensi! Quanto alla pratica in questione, credo che dovrebbe essere tutelata come patrimonio culturale dell'Umanità :)))

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  11. Questo pezzo ti trasporta in un fiume di sensazioni che vanno dall'eccitazione al disgusto, dall'indifferenza alla curiosità. Persone, storie, odori, sapori si intrecciano in un divenire da cui vieni travolta. La fine arriva brutale, anche secondo me sarebbe bello conoscere il seguito.
    Mi hanno fatto troppo ridere le "rughe a codice a barre"!
    Sei forte sister! Torna presto.

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