giovedì 20 settembre 2012

Sez. Grandi Scrittori - Italo Calvino - Le città invisibili: Eunia

Svolgimento

Dopo cinque giorni di cammino si arriva a Eunia, città di specchio, dove tutte le grandi emozioni sono vissute all’infinito. Tutto è fatto di specchi: le case, gli uffici, le statue, ma anche tutto ciò che si trova dentro ogni casa è costruita in modo da riflettere il mondo davanti a sé, e così tavoli, mobili, pareti, vasche da bagno, vasi, armadi, libri; e tutti questi specchi non vengono utilizzati per vantarsi della propria figura, per ammirare la propria immagine, o al contrario per moltiplicarne i difetti, ma vengono utilizzati per ingabbiare le emozioni ogni volta che se ne vivono di particolarmente forti.
Quando gli abitanti di Eunia provano forti emozioni, gli specchi riflettono e memorizzano l’evento che le ha causate; e così è possibile rivedere uomini e donne che si amano e si dicono frasi d’amore, amicizie che nascono e scene di persone che muoiono, ridono, litigano e piangono. Le coppie ritrovano le emozioni perse dopo anni, gli amici rivivono il loro primo abbraccio, i nemici rinnovano l’odio e i vecchi paracadutisti la libertà provata in mezzo alle nuvole. Le persone che abitano a Eunia sono felici di rivivere le emozioni guardandosi allo specchio, e così continuano, incatenate dentro i propri ricordi a guardarsi e riguardarsi. E quando chiedi il perché di tutto questo, loro ti rispondono in questo modo: <<l’uomo è sempre alla ricerca di grandi emozioni, e quando queste arrivano egli è impreparato a viverle, e allora è meglio emozionarsi quando si è pronti, ogni volta che si vuole>>.

I forestieri che arrivano sono attratti dalla certezza e dalla stabilità di risentire le proprie emozioni, e allora le intrappolano dentro a uno specchio, a Eunia, città di brividi, turbamenti, eccitazioni e passioni. All'infinito.




FO

23 commenti:

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  2. "Le città invisibili", ma quant'è bello quel libro? Io adoro Calvino, arriverò a leggerli tutti mille volte.

    AS (evviva gli acronimi!)

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    1. Antonio! meno male ..pensavo non tornassi piu'!

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    2. ma và...è tutto il giorno che ci scriviamo su facebook :)
      Meis

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  3. Calvino si era proprio dimenticato di Eunia e adesso ne sarà felicissimo. AG

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  4. Soave!
    Non trovo altro termine!

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  5. bella città, assolutamente credibile.
    gd

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    1. Cito un grande:

      "Quale origine ha quella disposizione precoce a inventare esseri e storie che è il punto di partenza della vocazione di scrittore? Credo che la risposta sia: la ribellione. Sono convinto che chi si abbandona a elucubrare vite diverse da quella che vive nella realtà, manifesta in questo modo indiretto il suo rifiuto e la sua critica della vita quale è, del mondo reale, e il suo desiderio di sostituirli con quelli che fabbrica con l'immaginazione e con i desideri. Perché mai si dovrebbe dedicare il proprio tempo a qualcosa di così evanescente e chimerico - la creazione di realtà fittizie? Ebbene: chi si ribella contro questa vita servendosi dell'espediente di creare un'altra vita e altre persone può farlo spinto da innumerevoli ragioni. La finzione è una menzogna che racchiude una verità profonda: è la vita che non è stata, quella che uomini e donne di un'epoca determinata avrebbero voluto e non hanno avuto, e perciò sono stati costretti a inventarla"

      (Mario Vargas Llosa, "lettere a un aspirante romanziere")

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  6. Federico dovresti venire a Capalbio a visitare Il giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle! All'interno di questo giardino opera d'arte, la sua casa fatta di specchi. Visitandola si prova proprio quello che descrive Calvino! Un'emozione unica.

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  7. Specchio... superficie riflettente le proprie emozioni, che riesce a catturarne le cause scatenanti..."Bellissimo! Come non desiderarne uno!"
    Sensazioni che ci rendono felici ma che ci imprigionano attraverso i nostri ricordi...
    emozioni passate che vorremmo rivivere perchè stabilizzanti.
    La paura spesso blocca l'esigenza e il desiderio umano di vivere emozioni nuove.
    Quando entriamo nella sfera dei sentimenti ( amicizia, amore) non vi sono certezze :
    o amiamo completamente o rinunciamo e uno "specchio per amico" ci aiuterebbe.
    Bravo! Quante riflessioni drammatiche suscita il tuo brano, breve ma ricco.

    Nina

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    1. Beh, quando costruiranno veramente questa città ci trasferiamo tutti in massa!!

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  8. Questa città è così vera essendo così fantastica...è come un libro della memoria, la differenza è il mise en abyme che riesci a rendere così bene. È proprio vero che a volte non si è pronti a vivere le proprie emozioni,e però dal post sorge un dubbio: non è un peccato vederle riflesse? È una cosa meravigliosa e terribile insieme.

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    1. Beh, ognuno deve fare i conti con le proprie emozioni, no?
      Ad esempio, quante volte vivresti un ritorno a casa? Io tante (ma solo quell'attimo!)

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    2. Oddio non mi parlare di ritorni e partenze che per ora sono abbastanza sensibile ahahahah
      Io comunque mi riferivo proprio a questo... bhu mi fai paura a volte

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  9. Fede, TE passi da un genere all'altro cosi' abilmente che c'e da chiedersi se tu non abbia una doppia personalita'..

    Mhhh non mi piacerebbe abitare ad EUNIA, troppo impegnativo, dovrei stare quaffata truccata e trattenere la pancia tutto il giorno,

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  10. Bellissimo!
    E' il mio genere.
    Gli specchi che ci riflettono poi hanno tutto quello schizofrenico nel ripetere uno dentro all'altro all'infinito, fino a renderci folli.
    Hai reso con mano leggera, un sogno. Infinito.

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    1. CLA, che dirti, mi è piaciuto scriverlo (e questa, credo, sia la cosa più importante!)

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