martedì 2 luglio 2013

Tema: Io odio gli intellettuali

Svolgimento

Ha provato a fare il professore, ci è riuscito e poi ha rinunciato. Dice che non poteva vendersi l’anima fino a quel punto. Poi ha provato a fare il bidello, non ci è riuscito e ha rinunciato. Peccato però, diceva, quello sarebbe stato un bel modo di vendermi. Adesso scriveva libri per altri, tre-quattro alla volta. Si pagava l’affitto, i libri, le magliette smanicate e gli aperitivi con le autobiografie dei vecchi della Democrazia Cristiana che avevano rovinato un paese. Sono il servo del mio stesso boia, diceva. Ma poteva finirmi peggio, e sorrideva.
Solo il sorriso aveva bello, il resto sembrava annerito dal tempo e dalla sua mente. Era secco, ritorto, scuro e fuligginoso. Gli occhi ce li aveva strani, profondi, ma mi mettevano a disagio. Diceva sempre cose dannatamente intelligenti. Da quello che scriveva e diceva, dimostrava una razionalità feroce. Faceva a fettine il mondo, lo dissezionava. Io tenevo il bicchierone in mano come si tiene uno scettro, mi sentivo molto scema. Però le stavo sopra le ginocchia ed ero riuscito a farlo ubriacare ed a carezzargli la nuca, a lungo, a lungo.


Questa festa poteva servire a qualcosa. Lui non frequentava tanta gente, di solito, non andava alle feste. Questa era un’eccezione. Io scorrevo le dita tra la sua peluria ispida, piano, come una mamma. Godevo per il suo imbarazzo evidente e cominciavo ad avvertire il risvegliarsi del suo turgore. Però non riuscivo a reggere il suo sguardo. Non ce la facevo, mi metteva a disagio –il suo sguardo, non lui - e mi stavo cominciando ad innervosire. Io mi annoio spesso, disse lui, in mezzo alla conversazione, e mi sembrò una cosa maledettamente intelligente. Io mi annoio spesso, dissi io, tempo dopo, e mi sentii molto scema. 
Lui era un’Isola. E io quella sera, quando lo vidi, percepii netto il desiderio di approdare su quell’Isola e mettervi radici. Finirla con il mio Naufragio permanente. Ma lui era un’Isola che se ne stava sempre all’orizzonte, e io sulla mia zattera improvvisata vagavo ancora in alto mare.

-Parliamo da due ore - mi disse a un tratto - ma mi sembra un Deja-Vu. 
-Cioè?
-Qualcosa che ho già fatto.
-O qualcosa che hai già letto.

Provai definitivamente fastidio. Stavolta non per il suo sguardo, ma proprio per lui. L’Isola era perfino scomparsa dall’Orizzonte. Ora ero di nuovo sola, naufragata, mare infinito da tutti i lati. 

-Dovresti piantarla – gli sibilai - di leggere tutto ciò che è stato scritto. 
-E cosa dovrei fare nel tempo libero?
-Immergerti nella vita vera.
-C’è  un libro che parla proprio di questo…. 
-Io odio le biblioteche, odio i libri e odio le scuole. Tendono a trasformare tutto quel che
riguarda la vita in qualcosa di leggermente diverso,“leggermente” quando tutto va bene.
-E tu cosa vedi in me?
-Beh, anche tu li odi. Per quello che ti hanno fatto.
-E cioè?
-Ti hanno trasformato in qualcosa di…
-Orrendo?…
-No, non proprio. In qualcosa di leggermente diverso, di leggermente…sbagliato. Tutto ciò che ti riguarda è un po’ una bugia…eccetto il tuo sorriso. Lì ci sei tu. Il tuo sorriso è la prova che sei ancora un essere umano. Il tuo sguardo, invece, è una trappola. Non riesco a sostenerlo troppo a lungo. È come ficcare la mano in un lavandino pieno d’acqua bollente per togliere il tappo.

Nino Fricano

27 commenti:

  1. Fricano!! Mi piace!
    Peche' per la Maestra non scrivi sempre cosi'? Dai che ce la puoi fare a Torino lo sappimao che sei un ragazzo in gamba :)

    RispondiElimina
  2. Wow!
    C'è qualcosa in questo post che è strano (strano bello, però), che verso la fine dicevo "mizza, ma perchè deve finire?".
    Ha il pregio di essere di facile lettura ma carico di tante cose che lo rendono uno dei tuoi post migliori.
    Nino, ha ragione la Wood, dovresti scrivere sempre così..!

    RispondiElimina
  3. Buttana della miseria quanto fu bravo NF.... azz!!!
    Questa è narrazione contemporenea, se fosse un romanzo potrebbe essere l'opera che meglio di tutte potrebbe rappresentare questo decennio speso tra bicchieroni e ricerca di un lavoro.

    A voler fare il coglione, nel finale la storia del sorriso non mi piace, è una caduta notevole nel banale. La mano nel lavandino invece vale 100.000!!!
    GD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il dialogo finale è copiato "quasi" di paro da roth :)

      Elimina
    2. Quale Roth?? La Macchia umana?

      Elimina
    3. No, "Il professore di desiderio".

      Elimina
    4. Nino, comunque non è gentile da parte tua la risposta che hai dato al commento di Filippo di cui abbiamo tutti grandissima stima . La sua capacita' di scrittura non ha nulla da invidiare a Roth.
      Non significa che se l'hai copiato debba per forza essere il vangelo.

      Elimina
    5. ahahhaaa, grazie Wood, ma il fricano me lo scanno da me? ahhahhahahahaha

      confermo quello che penso sui sorrisi,ecco la frase che non mi piace:
      Tutto ciò che ti riguarda è un po’ una bugia…eccetto il tuo sorriso. Lì ci sei tu. Il tuo sorriso è la prova che sei ancora un essere umano.

      gd

      Elimina
    6. Ma ho solo dato un'informazione in più, per correttezza:
      visto che filippo ha commentato il dialogo finale, ho detto che il dialogo finale è copiato quasi per intero da roth.
      A volere essere preciso, la frase del lavandino è proprio di roth, mentre l'accenno al sorriso è un'aggiunta mia, per simmetria rispetto ad un altro accenno al sorriso presente nel testo.
      Comunque, non ho scritto da nessuna parte che se l'ho copiato deve per forza essere il vangelo.
      Nè tantomeno ho messo in dubbio la capacità di scrittura e la stima per filippo.
      Anzi, secondo me, apprezzerà il fatto che "ho copiato", perchè a lui questi giochi metaletterari piacciono (da quanto ho capito...)

      Elimina
    7. "Tutto ciò che ti riguarda è un po’ una bugia…eccetto il tuo sorriso. Lì ci sei tu. Il tuo sorriso è la prova che sei ancora un essere umano" :) è quasi per intero l'aggiunta mia!
      evidentemente non ho colto che poteva risultare banale, grazie filippo :)

      Elimina
    8. beh, nessuno inventa niente, in modo più o meno cosciente facciamo tutti un collage di quanto abbiamo già letto, l'importante è farlo bene, che i ricordi o estrapolazioni, si fondano bene e formino un tutto che abbia un valore superiore alle singole parti (citando RQ mi sparo una emoticon gestaltica).
      Dovresti farne un romanzo di questo argomento, con questi toni, con questi due personaggi.. e se la personaggia somigliasse a Marina ancora di più, beh... finisci direttamente in Einaudi
      gd

      Elimina
  4. fili la prossima volta che vengo giu' a Palermo voglio conoscere Fricano per squartarlo in due con le mie zampette :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. te lo faccio trovare legato ad una sedia in aeroporto.
      gd

      Elimina
  5. Pensavo che fosse una leggenda metropolitana, invece viene fuori che NinoFricano deve stare sempre a contrastare con tutti perchè viene frainteso.
    Io invece l'avevo capito subito che Roth ti aveva copiato quella frase, e per di più il pezzo è veramente scritto molto bene. Hanno ragione tutti quando ti dicono che dovresti scrivere più spesso cose del genere. (emoticon del tappo del lavandino)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vabbè, se mi fraintendono vuol dire che sono scarso io a spiegarmi. Sarà l'età, forse sono troppo giovincello per capire tutte le dinamiche comunicative.
      Come quell'altro giovincello di Arcore che coniò il detto SONO STATO FRAINTESO :)

      Elimina
    2. ahahah lascia stare questi paragoni, potresti essere frainteso. Piuttosto non penso sia una questione di età, l'incomunicabilità tra generazioni ci sarà sempre, almeno fino a quando i giovani continueranno a tenere quegli stramaledetti auricolari dentro le orecchie. (emoticon ex-giovincello)

      Elimina
  6. Nino tempo fa ha detto di avere difficoltà con i testi lunghi (se ben ricordo), diceva di fare una grande fatica per il suo modo di scrivere incisivo, a ritmo incalzante. Bene, qui ha usato una nuova forma di scrittura che potrebbe andare anche per un romanzo. Particolare nell'uso delle metafore, eppure il sorriso "banale" finisce per dare una dimensione "reale" ad un testo fuori pentagramma.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie di cuore per le tue osservazioni...arrossisco, quasi...Comunque si, di solito tendo a concentrare tutto in poche righe, a caricare tanti significati in poche frasi. Non è una scrittura facile, e secondo me non va ancora bene per il romanzo, quanto piuttosto per qualcosa di più frammentato: racconti, roba aforistica o non so. Il problema è che secondo me un romanzo dovrebbe essere pure scorrevole, mentre una scrittura come la mia - pure questa qui sopra, secondo me - ha bisogno di una lettura attenta, concentrata, quasi fosse una poesia.
      Non ci si può rilassare un attimo, leggendo cose così, perchè c'è il rischio di perdersi qualche cosa importante.
      Non parlo di tematiche, comunque, ma proprio di forma.

      Elimina
    2. Sai io che scrivo così: caricando una frase di tanti significati e che scrivere così non mi sognerei di non farlo anche per un romanzo. Che se anche difficile resta un gioiello per il fatto che è così, con quello stile e quella dimensione personale di cui la letteratura può solo arricchirsi. Se sarà leggibile non per tutti (ma non credo, visto che ci sono palati più che raffinati ormai formati) non è un danno, per niente, perchè solo ai pigri resterà difficile, non agli attenti ed esigenti.

      Elimina
  7. Nino è molto bello questo pezzo. E mi piace troppo le mani e il tappo del lavandino che ti scotti mentre lo levi. E anch se confessi sia tolto da un altro libro. non ce ne importa niente. Perche qui è perfetto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie! Il mio intento era appunto quello di decontestualizzare un brano che mi era piaciuto e "calarlo" in un tessuto narrativo "mio", cosìcchè i due pezzi si influenzassero a vicenda, cercando di amalgamarsi il meglio possibile.
      è stato un bell'esercizio, stimolante.
      Sarebbe bello fare un libro così: copiando, alla grande. Non sono certo il primo che ci ha pensato, però - quando mi è venuto in mente - mi è sembrata una prospettiva molto attraente.

      Elimina
    2. Sulla copiatura alla grande fatta ad arte, dislocata con maestria e con personalissimo uso si. Perchè no. Un divertentissimo esercizio. Poremmo proporlo come sezione da sviluppare...Lancio alla maestra la sfida

      Elimina
  8. Leggendo le prime righe ho pensato che Fricano fosse molto migliorato(a parte qualche refuso le/gli"Però le stavo sopra le ginocchia ed ero riuscito a farlo ubriacare" che potrebbe essere un errore di copiatura). Sinceramente quello che scrive di solito è di un livello molto inferiore, Sono però rimasta molto male per i commenti successivi ma d'altra parte il programma dell'autore era tutto nel titolo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah,ah. Si nel titolo ha avvertito tutti ma nessuno ha colto l'avvertimento. Ciao Roberta hai letto il mio pezzo publicato appena prima?

      Elimina
    2. R.L, perchè ci sei rimasta male per ci commenti successivi?

      Elimina
  9. Ho risposto a Nino privatamente, su sua richiesta.

    RispondiElimina