giovedì 10 gennaio 2013

Tema: Destinazione paradiso

Svolgimento



In un angolo della stanza da letto, il Buddha se la rideva di gusto, in fondo lui non aveva delle grandi preoccupazioni a questo mondo, non ne aveva avute quando era in vita, figuriamoci ora che era solo una statua. Davanti al Buddha ridente di plastica, stava bruciando l’ultimo pezzettino di incenso, quello da pochi soldi, comprato al mercatino cinese in piazza, uno di quelli importati dal mondo asiatico con sulla scatolina tutte quelle belle scritte indecifrabili che la rendevano molto fashion, ma sempre comunque ad un prezzo abbordabile.

Erano da poco passate le due del pomeriggio, ma ero riuscito a creare un po’ di oscurità artificiale abbassando la tapparella in legno e lasciando traspirare la luce solo da un po’ di buchetti tra listella e listella. Tutto era colorato di una strana sfumatura arancione e la scena faceva bandan con l’oro del Buddha. A Barbara e a me piaceva starcene a passare i pomeriggi a letto, nudi, a fare l’amore con il profumo dell’incenso nell’aria. L’incenso da pochi soldi portava quasi un po’ di sacro dentro quell’amore che era solo profano e così non sembravamo l’ultima coppietta vista sul cellulare in un filmato amatoriale. O almeno a noi, così sembrava.

Barbara si era addormentata con la faccia sprofondata nel mio cuscino e mi mostrava il suo lato B, seminascosto dalla coperta arruffata, un lato B che portava i segni recenti dell’abbronzatura. Mi venne sete e andai in cucina, non mi sfiorò nemmeno lontanamente l’idea di rivestirmi, ero il re della casa e il camminare nudo era una mia volgare esibizione di potere. Aprii il frigorifero, solite birre e... vodka all’anguria? Che cos’era quella merda? L’aveva portata Barbara? Facile, la conoscevo da nemmeno un mese e già mi riempiva il frigo di roba scadente, avrei preferito che avesse portato lo spazzolino da denti come fanno tutte le brave ragazze, piuttosto che quella roba, ma comunque sia, la bottiglia di vodka all’anguria era lì.



Sospirai e presi in mano la bottiglia per leggere da vicino l’etichetta. Sarebbe stata dolce, anzi dolcissima, roba da donne. L’aprii comunque e ne bevvi un lungo sorso. Mi accorsi però con mia grande sorpresa che era bevibile, non troppo eccelsa, ma comunque bevibile.

Posai lo sguardo di fianco al fornelletto e vidi le mie amate bollette, tutte radunate come un branco di creditori pronti a tagliarmi le palle per riaver indietro i loro soldi. A una di quelle buste, si era staccato il francobollo ed era volato poco lontano sempre sul ripiano della cucina.

Mi venne un’idea, frutto forse della luccicanza da cui ero affetto quando bevevo. Un’idea per fare lo stupido e un po’ anche per fare il romantico, ma non ero troppo sicuro di quest’ultima cosa, visto che la romanticheria l’avevo lasciata al banco dei pegni in cambio di una cinquantina di euro molti anni addietro.

Tornai nella stanza da letto, con la bottiglia di vodka in una mano e il francobollo in equilibrio sull’indice dell’altra. Entrai nella stanza e vidi che Barbara si era svegliata e mi guardava stordita, forse non si aspettava che tornassi con una bottiglia di vodka e un francobollo. Senza dirmi niente protese verso di me la mano destra e le passai la bottiglia di vodka. Io mi intromisi tra le sue gambe e la guardai in tutta la sua splendida nudità. Ogni volta che vedevo nuda una bella donna, mi venivano in mente le Korai greche, le splendide forme tanto ricercate nella pietra grezza. Dio era un esteta, più passava il tempo e più avevo conferma di questo. Tra gli artisti antichi e contemporanei, le opere femminili di Dio sono quelle che mi piacciono di più, sono le uniche che mi procurano una vera e propria sindrome di Stendhal.

Barbara bevve un sorso dalla bottiglia colorata e mi guardò con due enormi occhi lucenti, aveva ancora voglia di fare l’amore. E citando i premi oscar italiani: “come sono belle le donne quando decidono di fare l’amore fra poco”.

Presi il francobollo e leccai la parte adesiva, che ormai era già stata consumata, ma poco importava, mi serviva solo per fare scena. Mi abbassai su di lei e le misi il francobollo proprio sopra la patatina. Lei mi guardò in maniera strana, ovvio, per lei non aveva alcun senso quello che stavo facendo.

-Ma cosa stai facendo? Perché mi hai appiccicato un francobollo addosso?- mi chiese.

-Beh, preparati, sto per spedirti in Paradiso.

Andrea Knulp

17 commenti:

  1. ahahahhahaaa, Andrea, raccontino fresco a mo' di lattuga rugiadosa, scritto bene, avvincente, senza fronzoli eppure pieno di dettagli tutti credibili.
    Mi piacque assai.
    Due cose però proprio non si posso leggere: lato B e patatina.
    Non so a suggerirti sinonimi ma il primo è bigotteria spiccia, il secondo lo usano le maestre con i loro alunnetti di scuola materna.

    Ovviamente il titolo è da cambiare (sebbene significativo): l'ha usato prima Grignani in una canzone, la stessa canzone è quella di tutti i ragazzi che si vanno a spalmare sull'asfalto perchè guidano in stato di ebbrezza)
    GD

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    1. su "patatina" e "lato B" concordo, così come sulla buona scrittura...si indugia un po' su certe atmosfere appunto da canzone di Grignani o Vasco, salvate solo dallo scorrere fluente del linguaggio e la buona resa narrativa!
      GD: destinazione paradiso del grignani di cui sopra parla di suicidio post delusione amorosa, mica di spalmamento autostradale ;)
      Meis

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    2. Argh, Andrea, non posso che concordare con GD e GM su "patatina" e "lato B", ma ho un altro appunto da fare. Perchè finire il racconto in questo modo?
      Il racconto potrebbe finire con "come sono belle le donne quando decidono di fare l’amore fra poco”...la battuta finale la trovo un po' forzata e a mo' di barzelletta. Il resto del racconto è scritto bene perchè ti porta fino alla fine con estrema semplicità, molto molto fluente. Facciamo così, io mi fermo a quella battuta e non continuo...!

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  2. Invece per me, che sono femmina, "patatina" e "Lato B" sono perfetti.

    Per Voi cosa doveva scrivere al posto di patatina ? PATONZA?? bleach! si perdeva la simpatia del racconto
    E al posto di lato B ? CULO? maddaiiii siete proprio dei maschi bestia !

    Knulp, grazie per questa idea che suggeriro' ai miei amici single per conquistare la "femmina "

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    1. no dai wood..."patatina" proprio non si può sentire..ok dirai tu "a te non piace a prescindere"...per carità....è che suona, in questo contesto di buona scrittura, come una forzatura e fin anche una stonatura
      Meis

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  3. patatina= tra le gambe
    lato B= glutei
    gd

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  4. Beh, il mio cervello adora la parola "Lato B" non so perchè ma appena la leggo o la sento mi viene in mente Jennifer Lopez (aka lato B migliore del mondo)... quindi l'ho usata per un mio egoistico piacere! E la parola "patatina" sta bene perchè è innocente no? Rispetto a tutto quello che sta avvenendo in quella stanza... ahah!

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    1. Azz, tra Siddiolo e Knulp non so chi è peggio...haahhahhhahaa
      gd

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  5. Racconto divertente, anche se concordo con gli altri. . Lato B e patatina fanno ridere (meglio le opzioni proposte da gd) .
    Altro appunto, un Po' da prof (che non sono) : Non 'fanno bandan 'ma 'pendant ' (è francese).
    buona la vodka all'anguria!
    ;-)
    Sabri

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  6. prima del prossimo aumento delle tariffe ...

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  7. A me piace il gesto un po' teatrale che conclude il racconto, ma perché leccare un francobollo quando c'è una... (come avete deciso di chiamarla?)?
    (emoticon non c'è paragone) RQ

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    1. Bella questa! ahahah...sei un grande!
      Nina

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    2. ah ah ah finalmente un po' di fantasia!

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  8. Questo brano è allegro e positivo, ho sentito l'odore di incenso purificatore di "quasi amori" ( ricerca di sacralità in amore profano )
    mi è piaciuta molto l'idea del romanticismo lasciato al banco dei pegni, magari con la speranza che l'amore potesse riscattarlo anche se poi le cinquanta euro hanno avuto la meglio
    e poi il titolo mi ha fatto venire l'idea sulla scelta della mia prossima torta...-:))

    Nina

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  9. Anch'io concordo con FO, mi fermo dove si ferma lui, buono così.
    Diffido degli uomini che affermano di "spedire le donne in Paradiso" lasciate che siano le donne a dirvi qual'è la stazione dove le avete fate scendere (almeno quelle sincere, le altre fanno l'autostop e fingono di essere arrivate col pendolino).
    Comunque, mi associo al coro: Patatina, non se po' sentì!

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    1. chiedo perdono per l'apostrofo tra qual e è - dev'essere l'argomento che mi ha fatto distrarre

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