lunedì 21 gennaio 2013

Tema: Foglie

Svolgimento

Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie.
Ad Antonio è venuta subito in mente quella poesia, l’unica che si ricorda, appena entrato nel bosco.
Questi alberi alti e smilzi, di cui non ha mai saputo il nome, gli rassomigliano : senza fronzoli e con i rami nodosi.
Una voce infantile alle sue spalle: “Nonno guardami !”.
Sua nipote Rosa lo sta chiamando.
Antonio si gira e non vede nessuno .
“Dove sei ? Non ti vedo.“
“Su, su, in alto.!”
Antonio, con la testa all’insù, inizia a guardare su tutti i rami. Chissà dove si è arrampicata quella scimmietta !
Una foglia si agita mossa dal vento. No, un momento, non è una foglia, è troppo chiara . 
Antonio, vecchio lupo di mare, si porta una mano vicino alla testa e stringe gli occhi per mettere a fuoco : è la manina di Rosa che lo sta salutando. 
E’ mimetizzata con l’albero, vestita con i pantaloni marroni e una giacca beige, spuntano solo i suoi ricci castani e la pelle bianca.
La prossima volta le metterò la sciarpa rossa, così riuscirò a vederla meglio, riflette Antonio .
“Stai attenta, ha appena smesso di piovere, le foglie sono scivolose” urla Antonio.
“Guarda nonno, ci sono dei gattini laggiù, vicino a un albero ! “
“Scendi, andiamo a vederli da vicino” . 

L’ha convinta, è scesa e ora inizia a correre puntando un albero in lontananza.
“Non correre , così li spaventi . Aspettami. “ 
Rosa rallenta e prende la mano del nonno, camminano piano insieme. Sotto un albero, nascosti, li trovano: uno a macchie bianche e nere e l’altro tigrato grigio, due gattini appena nati. Poco lontano una gatta li osserva, lo sguardo stanco: sta soffrendo e si vede.
Rosa non ci pensa un attimo, si toglie la giacca, prende i cuccioli e li avvolge in questa coperta improvvisata.
“Nonno, tu prendi la mamma, dobbiamo curarla, sta male. “ 
Antonio obbedisce, si avvicina alla gatta che stranamente lo lascia fare. La tiene in braccio come un neonato, mentre pensa a sua nipote da grande, farà il medico o il veterinario, per prendersi cura degli altri.
“Ti abbiamo trovato finalmente, sono due giorni che ti cerchiamo” .
Una voce conosciuta interrompe i pensieri di Antonio, si gira e riconosce il gruppo compatto dietro di lui: il medico del paese, Silvio , quello che ha parlato, il farmacista, la fioraia, la maestra e molti altri . Tutto il paese è riunito alle sue spalle.
Guarda avanti a sé e il bosco è sparito, è in piedi davanti a una lapide di marmo grigio con sopra la foto di una bella ragazza dai capelli lunghi e ricci, un sorriso allegro e lo sguardo birichino: morta a vent’anni, foglia ancora verde caduta dall’albero.
Senza voltarsi risponde : “Sono qui, sono sempre stato qui” 

Sabrina Ercole Bidetti

21 commenti:

  1. azz, questo racconto mi ha sorpreso e mi ha dato pure una botta di freddo alla schiena.
    ci sono piccoli difettucci ma sono davvero cosa da poco rispetto alla potenza del finale.
    Sabrina, questo ti è riuscito davvero bene.
    gd

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    1. Sì, dei difetti ci sono, delle assonanze, parti un po' confuse..cercherò di migliorare.
      Sono contenta che il finale abbia emozionato !

      Sabri

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  2. Brava Sabrina! Stai crescendo in fretta.
    :)
    manubirba

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    1. Grazie Manu, da grande voglio diventare brava come te !

      Sabri
      ps. :quando scriverai un altro bel racconto ?

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  3. Mi hai commossa.Solo una bella scrittura ci puo' riuscire.

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    1. Wood, secondo me ti sei commossa per i gattini e la loro mamma !
      ;-)

      Sabri

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  4. Accidenti Sabri !!! Bello!!!


    Vale

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  5. Premessa: Se ci esponiamo ai commenti degli altri è solo perchè vogliamo crescere e migliorarci. Giusto? Detto questo dico a Sabrina: il pezzo prende, stupisce e alla fine... ferisce. Eppure ci sono due punti in cui l'impianto letterario soffre (magari sono gli stessi difettucci cui accenna GD) e sono: "lupo di mare" (perchè il nonno memore delle foglie di Ungaretti dovrebbe in teoria ricordare la sua vita di soldato, o dei soldati in genere, e dunque il lupo di mare stona con il personaggiocambia, gli cambia faccia! Il secondo punto è quando sparisce il bosco, ma non si sa che fine hanno fatto la bambina e i gatti. A questo in ogni caso compensi con bellissime immagini quale la manina tra le foglie e l'ultima, davvero bellissima, (e che da senso a tutto il racconto) quando il nonno dice: "Sono sempre stato qui" In queste quattro parole e chiusa tutta la storia, l'uomo è rimasto davanti a quella foto (quella morte) con tutto il suo cuore, con tutta la sua mente, lì si è fermata tutta LA SUA VITA. Non so come scrivevi prima, ma sicuramente quando un pezzo arriva nonostante i "difettucci" vuol dire che è davvero bello.

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    1. Certo, i complimenti fanno piacere, ma i commenti costruttivi servono e li apprezzo molto.
      Ho riflettuto sul "lupo di mare" ed in effetti era una caratteristica della persona a cui mi sono ispirata (un maestro che nel tempo libero andava a pescare) , ma di cui il lettore non sa molto e quella frase può confondere.
      Avevo immaginato il nonno che ricordava la sua nipotina e , richiamato alla realtà, l'immagine si dissolveva del tutto (gatti e nipote compresi) , evidentemente non era così scontato.
      Sono comunque contenta che il finale dia i brividi, era quello che volevo ottenere.
      Grazie e...continua a commentare !!

      Sabri

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  6. Adelaide mi ha preceduto :) anche a me quel lupo di mare ha stonato parecchio...il racconto mi piace e colpisce...tranne forse il finale un po' troppo teatrale con quell'affastellarsi di personaggi alle spalle...e mentre prima in me c'erano immagini sospese e molto evocative durante la lettura...all'improvviso è comparso come un sentore da "cartone animato anni 80" tipo Candy...e la cosa mi ha rovinato il clima...ecco!
    è comunque un'opinione molto personale e se mi sento di esprimerla è proprio per la comune voglia che abbiamo tutti di migliorarci!
    vai Sabri!
    Meis

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    1. Il "vecchio lupo di mare"si può semplicemente togliere, la frase mi sembra che funzioni lo stesso .
      Il finale "cartone animato anni 80" mi fa ridere ...non ci avevo pensato , forse la tv mi ha influenzato senza accorgermene (ebbene sì, negli anni 80 guardavo molti cartoni) . Ma Candy Candy no, ti prego, quel cartone non l'ho mai sopportato !
      Scherzi a parte, volevo rendere l'idea di un paese preoccupato per l'assenza del nonno...spero di non aver rovinato l'effetto della frase finale .
      Accetto volentieri tutti i commenti, altrimenti scriverei solo per me (senza pubblicare su questo blog) e non per i lettori, no ?

      Sabri

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  7. Antonio, vecchio lupo di mare, si porta una mano vicino alla testa e stringe gli occhi per mettere a fuoco : è la manina di Rosa che lo sta salutando.


    Sia Jole che Meis hanno indicato il vecchio lupo di mare come un difettuccio.
    Il problema, secondo me, non è nella scelta delle parole, fosse stato un "caro saggio di montagna" non sarebbe cambiato nulla, il problema appartiene alle apposizioni: il tuo "vecchio lupo di mare" crea una pausa descrittiva del personaggio, rompe il ritmo della narrazione che, dopo il pit stop, deve ripartire da zero.
    Le apposizioni sono orribili.
    GD


    Antonio si porta una mano vicino alla testa e stringe gli occhi per mettere a fuoco : è la manina di Rosa che lo sta salutando.

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    1. La frase senza apposizione (confesso, sono andata a cercare la definizione ..) è, in pratica, quello che avevo proposto nella mia risposta a Meis .
      Se ho capito bene : non aggiunge nulla al racconto e , al contrario, crea confusione nel lettore.

      Grazie !

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  8. Brava Sabrina, mi piace questa storia. Un piccolo momento di poesia e tenerezza, mi ha emozionato. L'arte deve emozionare, quindi continua così tutto il resto si sistema scrivendoscrivendoscrivendo

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  9. condivido i commenti di GM (che naturalmente non so chi sia)! comunque sono rimasta spiazzata dal finale, molto commovente, mi sono immedesimata nel nonnetto e ho "sentito" il suo dolore!
    grazie, sabri!
    raffaella

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    1. @Filomena scriveròscriveròscriverò per cercare di migliorare
      @ Raffa sono molto contenta di averti emozionata: significa che, con tutti i suoi difetti, il messaggio racconto é arrivato a chi legge. Baci.

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