lunedì 28 gennaio 2013

Tema : Good Vibration

Sez. Your Fetish
Svolgimento


Mi salutò come sempre aveva fatto. Un unico gesto con gli occhi, seguito da uno movimento impercettibile del mento. Senza che nulla potesse trasparire dal suo gelido sguardo. Sentimento? Amore? Parole e sostanza a lui del tutto sconosciute. Solo pura effimera consuetudine. Andava via per il suo solito giro d’affari. Almeno così lui diceva, e di certo poco m’interessava sapere se fosse vero. Chiuse la porta dietro le sue spalle e sentii aprire la mia. Aprivo la mia di vita. Mi appropriavo di quello che quotidianamente mi veniva sottratto, giorno dopo giorno, e sapevo che ne avrei goduto. Eccome, se ne avrei goduto.

Mi preparai un bagno caldo. In attesa che la vasca si riempisse decisi anche di dar fondo alla mia riserva personale di puro libanese. Mentre m’immergevo pian piano, nella acqua sopportabilmente calda, un brivido di piacere s’impresse lungo la schiena. Il contatto con l’acqua distese i miei muscoli contratti da giorni di tensione accumulati dal quotidiano caos casalingo. Sentivo l’effetto del joint salirmi. Era meraviglioso. Mi sentivo completamente rilassata ed estremamente a contatto con me stessa.
La mia mente scorreva veloce, come ogni singola cellula nel mio corpo. Affondai la testa sott’acqua trattenendo il fiato per po’. Sentivo il mio battito lento e potente e quel rumore sordo del sangue che scorre veloce nel circolo obbligato. Riemersi. Il vapore aveva creato una nebbia avvolgente profumata all’aloe, nel bagno scarsamente illuminato. Adoravo questa eterea sospensione, un umido calore protettivo. Tutto così rallentato, in assoluta simbiosi con il mio corpo.


Mi divertivo far scorrere l’acqua sul mio capo reclinato sul bordo della vasca. Poi premevo con forza la spugna imbevuta per farla scivolare sui seni turgidi. Mi eccitava da morire. Sembrava il leggero erotico tocco di dieci uomini. O così mi piaceva immaginare. La situazione era molto stimolante.
Mi sollevai in piedi e continuai l’operazione. Questa volta più in giù. Premevo con forza la spugna sulla pancia. L’acqua calda fluiva veloce sul mio sesso gonfio ed eccitato e le mie cosce vibravano ad ogni cascata. Mi guardai allo specchio, piazzato di fronte, che se pur appannato riuscì a riflettere il mio corpo, che ancora aveva tante cose da dire. Avevo dimenticato il sublime piacere che ero ancora in grado di darmi. Seppellito da anni di umili e tristi vicissitudini familiari. Mi assalì improvviso. Impetuoso come mille cavalli lanciati al galoppo. Il mio corpo rispondeva e vibrava alla vita. Vibrava, vibrava…l’intera stanza sembrava vibrare all’unisono a quei soffici affondi…sempre più forti e possenti…dio mio! Li sento. Sento quei colpi, nel mio corpo in fibrillazione. Sento quei colpi sulla mia pelle, nelle mie tempie, nei miei timpani. Li sento, li sento, li sento…sento la porta del bagno che sta per abbattersi…ma porca di quella miseria!!!
“Mammaaaaaaaaaa…ti prego apri subito!!! Fai prestoooo…mi scappa la caccaaaaaaaaa…mammaaaaaaaaa…apriiiiiiiiiiiii….”
Gli scappa la cacca. Gli scappa la cacca. Il messaggio di allarme arrivò al mio cervello in momentaneo overflow.
Le giocose luci della scintillante giostra si spensero per sempre. I cavalli selvaggi rinchiusi di nuovo nei loro recinti.
...e caddi come mamma morta cade.

Roberto Testa

18 commenti:

  1. Roberto T. (Bob Head)28 gennaio 2013 alle ore 10:57

    lo so...lo so già...vado da solo dietro la lavagna...ecco fatto...ho fatto amicizia con uno scarafaggio.

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  2. Ma la spugna era naturale ?

    Arrobe'..non è che tu hai scritto solo le ultime 7 righe ?? Non ti facevo cosi'...ecco :(

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    1. ...ho scritto anche al femminile...mercoledì ho pure prenotato la ceretta dall'estetista. Tiè!

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  3. Morale della favola? Alla mamma nulla è concesso nè privacy nè altro! Certo se a questo aggiungiamo " la preghera del pensionato"... Ma sono sicura che avrai scritto anche altre cose.

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    1. cara adelaide, ho scritto cose che voi umani non potreste immaginarvi...

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    2. Adelaide vuoi conoscere davvero Roberto?? Leggi Figurine e W l' IKEA 1 e 2 !
      e poi se vuoi commuoverti : Ugo il Caldarrostaio

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  4. ...ho dato il nome allo scarafaggio! Asdrubale. Lo chiamo e muove le antenne. Figo!

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  5. good vibration....e la trasmette proprio tutta! soprattutto nella spettacolare conclusione ;)
    llg

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    1. ciao lucy, massima solidarietà a tutte le giovani mamme con prole ed un unico bagno!

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  6. ahaha, il bambino che urla "mamma, mi scappa la cacca!" mi ha fatto molto ridere!
    E poi la parola "cacca" stona in mezzo a tante parole di registro più alto, come se rompesse un'armonia. In effetti è proprio quello che succede ahahaha, bravo Bob!

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    1. FO hai colto nel segno...domani nella ricreazione ti offro metà pizza di mamma mia.

      bob

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    2. Guarda, se "mamma tua" la fa vegana la pizza, mi sa che mangio anche l'altra metà!
      Spero che Asdrubale stia bene, me lo saluti!

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    3. Ahhh Fede, Asdrubale è mitico! Devi conoscerlo, gli ho inseganto a salutarmi conla zampetta...la pizza di mamma è spaziale non so se è vegana.

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    4. Ok, chiedi a mammà e mi fai sapere.
      Un saluto ad Asdrubale

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  7. Io le cose che scrive Testa mi piacciono, e anche questo pezzo è molto ben fatto, ma sono preoccupato per questo suo sdoppiamento di personalità. (emoticon nocitome)

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  8. Rai non preoccuparti mi capita solo quando dimentico di prendere le pillole la mattina....quasi sempre porca miseria...oggi le ho prese?...

    bob

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    1. Caro Bob,l'estro e la genialità di questo pezzo è il tuo solito marchio di garanzia. Con la citazione finale del sommo poeta, che ti sbatte in faccia la lacerante realtà, le lettrici di questo blog sicuro ti avranno odiato a morte. Grande come sempre.

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  9. mai fatto il bagno in vita mia... se devo pensare ad un bagno mi viene in mente Glenn Close che riemerge viva dall'acqua dopo che Douglas cerca di annegarla.
    in questo brano mi hai fatto percepire cosa significa stare a perdere tempo in una tinozza.. boh, però il pezzo è bello, trascina, il picciriddo disturbatore funziona, cioè, è un espediente comico abbastanza in uso,ma qui ha un senso perchè non è narrato solo per far ridere ma per dare un'idea di quotidianeità vera.
    bravo bob
    GD

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