giovedì 31 ottobre 2013

Halloween writing contest - Tema: La sorella del fiume

Halloween writing contest
Svolgimento


Fa sempre freddo nella contea. Non si tratta di una prerogativa stagionale e nemmeno di una casualità trascurabile, è un fatto puro e semplice; qualcosa che è sempre stato e sempre sarà. Anche quella mattina il gelo puntellava i tetti, penetrava nelle ossa come un mazzo di aghi, si incollava tra la pancia e i polmoni e teneva stretto il respiro.
C’era una ragazzina sul ponte a Sud. Una bambolina bionda con un berretto di pelo e una sciarpa di lana, lo sguardo perso.
C’era un’altra ragazzina sotto il ponte. Un’adolescente intirizzita con lo sguardo selvatico e una folta, bizzarra chioma rosa antico. Il fiume non aveva un nome, eppure la gente lo temeva perché era infuocato e forte. La ragazzina sotto il ponte era la sorella del fiume, anche lei non aveva un nome, anche lei era infuocata e forte; si teneva alla larga dal respiro degli uomini, temeva la gente che teme il fiume.
La ragazzina sopra il ponte non aveva paura del fiume e nemmeno della gente (e nemmeno della ragazzina dai capelli rosa, della quale ignorava l’esistenza); lei non era forte ma non aveva paura, perché nessuno aveva paura di lei.
C’era un gatto nel fiume. Il gatto era piccolo e bianco come la bambina; nemmeno lui aveva paura del fiume, ma stava annegando comunque. Alla sorella del fiume piacevano i gatti.
C’era un gatto sopra il ponte. Ce l’aveva portato un’onda potente, l’aveva salvato per non veder piangere la sorella, perché poi le sue lacrime sarebbero cadute dal cielo e avrebbero fatto piangere anche lui.



Si volevano bene, la ragazzina ed il fiume senza nome, ma come tutti i fratelli ogni tanto bisticciavano. Quando lo facevano crollava il cielo e gli uomini gridavano e sparivano in quei flutti infuocati.
C’erano due ragazzine ed un gatto sotto il ponte. La bambina bianca ammirò la lunga veste d’acqua dell’altra, si avvicinò alla riva bruciata e ai gorghi splendenti di rosso.
"Sei la figlia della sarta?"
La sorella del fiume aveva la voce profonda e le labbra immobili. Le sue urla, tonanti anche nel cielo più nero, non arrivavano al cuore degli uomini.
«No. Sono la sorella del fiume.»
Un broncio leggero e un cruccio infantile sul viso della bambina. La figlia della sarta era morta annegata.
«Ma devi fare attenzione agli spettri che stanno vicino a tuo fratello. Di solito sono buoni e ti portano fortuna, però poi diventano cattivi e ti mangiano gli occhi»
Un sorriso tenue nel greto del fiume, riflesso sul viso selvatico di Lei.
La bambina cammina senza pupille sul ponte a Sud. La sorella del fiume dorme sazia nel letto del fratello, sui ciottoli lisci. Si sveglia la mattina presto e guarda in su, verso il ponte e la strada. Aspetta ancora qualcuno che non abbia paura.

Bianca Martinetto

 

10 commenti:

  1. La bellezza di questo racconto sta nell'atmosfera che riesce a creare (di sogno o di incubo, in entrambi i casi inquietante). A un certo punto sentii di essere sotto il ponte anche io (che poi insomma, poco ci manca eheh)
    Brava Bianca, benvenuta e grazie per questo post leggero e sinistro.

    Federico

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  2. Pezzo bellissimo! Ha il ritmo lento dell'acqua del fiume, la luce e il ponte li vedi, il dialogo lo senti. Una scrittura letteraria di grande raffinatezza.

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    1. Adelaide, per dovere di cronaca Bianca è la piu' giovane scrittrice del blog : 15 anni!!
      Ed è Bravissima!

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    2. Caspita!!!! Allora i miei complimenti sono addirittura insufficienti.

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  3. Di questo racconto mi piacciono in particolare alcuni dettagli descrittivi. A esempio "il gelo che puntellava i tetti ... che si incollava tra la pancia e i polmoni", la ragazzina che "si teneva alla larga dal respiro degli uomini". Sono finezze che non ci si aspetterebbe da un'autrice tanto giovane.
    Bravissima Bianca!!!
    Gabriella

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  4. Mi piacque assai. Ha un vago sentore di Neil Gaiman, e non posso che apprezzarlo

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  5. Mi piace molto il ritmo e il ripetersi di "c'era ...." come una goccia che batte ad intervalli regolari e scava. Brava.

    Adele Musso

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  6. Complimenti! Mi è piaciuto moltissimo ed è molto inquietante. Ritmo perfetto!
    Ancora complimenti

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  7. Anche a me è piaciuto tantissimo! Una favola gotica, fredda come un fiume del nord e tutta nei toni della nebbia. Impossibile non rabbrividire! Brava!

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  8. Bella favola, gelida e bianca come albe nordiche e racconti di oltre, verso Nord. Estuari inquietanti ove il cielo è scuro e si confonde con il fiume che corre via. Sulla terra una luce elettrica che colora di rosso le sabbie. Lo trovo inquietante anche se in apparenza non lo è.

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