giovedì 31 ottobre 2013

Halloween Writing Contest - Tema: Olof non era un buon cristiano già dai tempi del primo liceo

Halloween Writing Contest
Svolgimento


«Olof non era un buon cristiano già dai tempi del primo liceo. Era un ragazzino solitario, vestiva male, parlava poco, era ambiguo. Ogni tanto lo si vedeva in giro con un uomo quindici o vent’anni più grande di lui, alcuni dicevano fosse omosessuale. Io, per mia natura, non credo al pettegolezzo e, mi sembra sia evidente, sono stata più acuta degli altri. Alla luce dei fatti accaduti Olof ha manifestato una ben più grave menomazione psichica – lungi da me considerare l’omosessualità una menomazione psichica, al contrario trovo che i gay siano persone dotate di un’incredibile intelligenza, cosa che Olof ha dimostrato di non possedere, o comunque qui sarebbe opportuno indagare sulla natura del male, che sia ignoranza o perfidia. Una grave menomazione psichica, dicevo, che lo ha portato a fare quel che ha fatto» 
«Io credo che Karin non fosse davvero vergine. Anzi, sono sicuro di aver sentito voci che alludevano ad uno stupro subito in tenera età. Sì, ci si riferiva a lei quel giorno. Poco importa. La verginità che cercavo io non era fisica, piuttosto uno stato mentale»
«Solo ora rimango allibita dall’idea di coinvolgere ed essere coinvolta all’interno del piano visionario di un pazzo. D’altra parte non c’è di che stupirsi: le forze del male, gli spiriti maligni, lo so, possono sedurre anche un’anima candida come la mia, o come quella di Elisabeth»


«Quando conobbi Elisabeth lei era ancora la fidanzata del mio bassista. Ci vedevamo in sala prove e tutti i mercoledì le parlavo di musica. Mi ascoltava sempre con attenzione, tant’è che pian piano incominciò ad avere un’ammirazione quasi religiosa nei miei confronti. Un giorno la vidi che si era già lasciata. Le presi la mano, gliela gettai con un sorriso dietro la mia spalla e stampai le mie labbra sulle sue»
«Si frequentavano da più di due mesi, non so cosa ci trovasse in quel poco di buono. Al telefono una volta mi ha detto che era essenziale alla sua crescita personale, che ne aveva bisogno proprio in quel momento, queste storie qui. Io l’ho sempre trattata da buona amica e anche quel giorno, nonostante la mia disapprovazione, le feci capire che se per lei era quello giusto allora doveva lottare per tenerselo stretto. E fu così che conobbi Olof»
«Inevitabilmente incominciai a parlarle delle voglie più irrefrenabili che avevo. Mi mostrò talmente tanto interesse che dopo poco la portai nella mia piccola libreria di fiducia»
«Non ho mai messo piedi in quella libreria, deve essere sicuramente un posto spettrale. Dicono che se fai colpo sul moretto al bancone hai più possibilità di farti passare certi libri. Certi libri, che orrore! Mi hanno detto che all’apparenza sembra una Bibbia come le altre, con la sola differenza che viene utilizzata per celebrare Satana»
«Satana, caproni e messe nere… sono tutte cazzate! Io avevo altro in mente. Quando mi fermo a pensare, quando resto ad osservare le foglie, i frutti, i ciottoli sul fondo del fiume, vedo in natura composizioni perfettamente ordinate; la geometria frattale della natura. Piogge di spirali, l’essere che è intrinseco. Poi vedo i corpi, la materia, le imperfezioni e mi chiedo come tutto questo possa influenzare la nostra natura sostanzialmente pura e spirituale…»
«Io non ho mai avuto a che fare con tutto questo. Questa storia, la storia di Karin, mi mette ansia e disagio. A volte mi chiedo che cos’è che ci faccio qui. Con chi sto parlando? Vorrei essere già adulta, vorrei realizzare i miei sogni, vedermi sistemata…»   
«L’adolescenza fa schifo»
«…E invece mi hanno accusata, calunniata, violentata! Non in senso fisico, è chiaro. Anche in questo sono stata più prudente delle altre: Il giorno che ci recammo nei pressi di *** sapevo bene a cosa stavamo andando incontro, era tutto chiaro. Oddio, Karin… Karin era così ingenua… Il volto mi si rigò di lacrime appena capì cosa stava per accadere. Cinque paletti conficcati nel terreno, cinque candele, un nastro che disegnava la stella del demonio…»    
«Il pentacolo viene prettamente utilizzato per invocare o consacrare. Le punte sono in rappresentazione dello spirito e delle forze elementali. Quei libri io ed Elisabeth li conoscevamo a memoria e lei, con me, conveniva sul fatto che l’unico amore possibile prevede la comunione mistica con l’intero creato»
«Olof iniziò a toccare Karin, che era totalmente fuori di testa - probabilmente assunsero entrambi grandi quantità di droghe già prima di raggiungere il boschetto. Pare anche che nel pomeriggio abbiano fatto… non so come dirlo… sì, abbiano avuto rapporti sessuali o qualcosa di simile, che si siano cimentati in un gioco erotico o… non lo so…»   
«Marit ci ha procurato la droga. Con molte probabilità si era già fatta lungo la strada. Neanche il tempo di sistemare tutto che scopava con Karin come una matta. Tutti e quattro ci lanciavamo sguardi lascivi e, tutti, in poco tempo abbiamo fatto di Karin carne da macello» «La prese poi con forza e iniziò a penetrarla. La povera Elisabeth, alla vista degli occhi indemoniati di quel mostro, svenne... Lui, noncurante, continuava a penetrare Karin… più la penetrava e più la stringeva… cercai di aiutarla… tutto inutile…»
«Ho visto Marit fare cose indicibili col cadavere della piccola Karin. Ogni movimento e ogni gesto era una continua prova della sua insana perversione per i genitali, per le mutilazioni»
«Fra le lacrime riuscivo a malapena a distinguere il volto di Karin, che si deformava e si contraeva in smorfie mai viste prima d’ora»
«Mi pento solo di non aver avuto una videocamera con me, di non aver filmato il rituale. Tutte quelle facce che esplodevano di piacere alla liberazione di pulsioni trattenute durante il corso della vita… io la notte del *** ho salvato quelle donne, Karin compresa. Le ho guidate affinché tutte le cesure potessero essere ricongiunte, come all’inizio dei tempi. In tutta quella omogeneità non riuscivo a scorgere i divisi, gli spezzati, gli imperfetti poiché eravamo tutti parte di un unico corpo»

Giovanni Alberto Arena

16 commenti:

  1. Che poi io non mi invento mai nulla:
    "Brilla, brilla per sempre sole benevolo. Illumina gli incompleti affiché il due diventi uno. Illumina i divisi affinché il due diventi uno. Splendi sulla moltitudine, illumina la nostra strada, sole benevolo. Respiriamo all'unisono."

    Mia piccola traduzione di un testo in sanscrito scritto intorno al 1100 d.C.

    p.s. Basta oscenità. La prossima volta vi scrivo un raccontino battezzato sulle rive del Giordano, ve lo prometto.

    Giovanni Alberto Arena.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Prossima volta, però, o parli dei pensieri rosa dei Teletubbies oppure niente!

      Elimina
    2. Allora al prossimo Tema volta saro' deliziosamente accondiscendente :)

      Elimina
  2. Il post più combattuto dell'intera sezione.
    Ha gettato nel panico le maestre rendendole nervose, confuse. A un certo punto non si capiva chi aveva in mano i capelli di chi, gli spiriti neri si sono fatti sentire in tutta la loro potenza ahahah

    Giovanni, a me questo post è piaciuto perchè dentro ha qualcosa di oscuro, (ma nero nero nero), e ha anche una potenza che pochi altri post hanno avuto. Non si tratta soltanto di immagini forti create dalle parole, ma sono le parole stesse, quello che riescono a trasmettere.
    Qui c'è un cuore nero felice di esserlo.
    Complimenti!

    Federico

    RispondiElimina
  3. Mi ha fatto venire in mente la terribile storia delle bestie di satana, una storia di cronaca nerissima e "maledettamente vera".

    RispondiElimina
  4. la costruzione del pezzo è ardita e ben fatta. il linguaggio ricercato. i contenuti ambigui e discutibili...e han fatto discutere eh eh eh la scrittura è ben padroneggiata. bravo arena... e se arrivano dei satanisti diamo il tuo indirizzo! sappilo ;)
    Meis

    RispondiElimina
  5. uhhhhhhhh...non commento :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahahahahahahahaha, perchè questo è il commento che mi fa più ridere?!
      ahahahaha

      Federico

      Elimina
    2. no no i panni sporchi laviamoli in aula professori! :)
      Meis

      Elimina
  6. Sei riuscito ad essere terrificante. Ma davvero, perché qui non si tratta di sangue color amarena o di vermi vari che escono da tutte le parti (una volta vidi Nightmare e non feci altro che ridere), ma di cose che potrebbero accadere, che probabilmente sono già accadute in qualche modo (perdona la mia ignoranza), e tu riesci a entrare perfettamente nella mente di una persona che porta a termine un crimine tanto abominevole. Tutto ciò rende il tutto ancora più inquietante.
    Mi piace moltissimo come hai (ri)costruito il racconto, con le voci dei partecipanti al rito, solo a un certo punto ho avuto un po' di confusione quando è spuntato il personaggio di Marit.
    Che dire, Giovanni, complimenti, ma anche O__O (So che adesso sarò ostracizzata perché le emoticon sono badite da questo blog).

    RispondiElimina
  7. Terribile, così come voleva essere il pezzo! Anche a me ha ricordato le bestie di satana. Scritto con tratti decisi che non hanno lasciato nulla di inespresso. Diciamo che l'ho trovato così "orripilante" che mi è piaciuto.

    RispondiElimina
  8. Stile perfetto. Scelta azzeccata quella di far parlare i protagonisti in stile verbale di polizia. Netto come una ferita che non avrà possibilità di rimarginarsi. L'unico limite che trovo è che non mi sorprende, la narrazione ci porta per mano dritti fino all'orrore e manca lo spavento finale.

    RispondiElimina
  9. più drammatico/splatter che horror (e non che questo sia un difetto, anzi),
    di questo racconto ho gradito il ritmo.
    GD

    RispondiElimina
  10. Io mi scosto dal plauso. Solo per ragioni di saturazione mia, in realtà.

    Sono anni che mi vedo dei bimbiminkia e degli adultiminkia che cioè, no…. tipo che la kiesa è kattiva e che siccome che sono bisex e trombo solo con la luna piena perché sennò mi si rovina il ciuffo fatto con la piastra ho deciso ke divento pagano perché all’Universo e alla Dea non ci frega gnente di con chi vado.
    Anni di discarica cerebrale al refrain di pagano = servo di satana, progenie dell’immondo, immondizia di babilonia. Anni di omosessuali che si sentono (peraltro con ragione) rifiutati da un grande contenitore romano e si buttano sul paganesimo, sul buddhismo e sulla wicca per ripicca o per dispetto.
    Questo post mi ha fatto suo malgrado tornare tutto in mente, e tutto assieme.


    P. S.: che ci troverà la gente in Satana, poi, che è sempre stato un pirla…

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido Melon ma vorrei fargli notare che il pezzo non inneggia a quegli, semmai li mette alla ribalta. E lo fa con una forza senza pari. E' terribile leggerlo che viene voglia di girare lo sguardo. Alla stessa stregua di come abbiamo voglia di girare lo sguardo (per l'orripilazione) quando ci imbattiamo in abusi sessuali su minori. E ti assicuro che si. Si che mi capitano. Ecco lì bisogn non girare o sguardo e denunciare. Qui si rischia di più. Si potrebbe pure perdere la vita. E ricordo la suora ad esempio. e le vittime fragili di ragazzi e ragazze che rimangono vittime di queste brutte bestie

      Elimina
  11. Purtroppo questa potrebbe essere una realtà, terribile!
    L'orrore sta proprio qui.
    Stanotte non dormo.
    Bravo.
    L.I.

    RispondiElimina