mercoledì 29 gennaio 2014

Tema: Berlinguer

Da Cernia tossica
(romanzo in progress)

Svolgimento


E intanto il Ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer fissava per giugno '99 i primi esami con la formula che tanti cambiamenti avrebbe apportato al sistema: Rosa’, grazie al tuo ministro comunista basta con cinque membri esterni e uno interno; con la nuova legge i membri interni sarete tre e i bastardi esterni quattro - presidente compreso -, lo sai cosa significa? Iscrizioni a tignitè. (Io che ai miei esami di maturità avevo un attempato coi mustacchi bianchi nella fila accanto, in attesa che distribuissero le tracce lo sentivo parlare dei dieci dipendenti dell’attività commerciale e della villa con campo da tennis e del rammarico di aver fatto tutto nella vita tranne che prendere il diploma - ambiva in alto, pretendeva la maturità classica. Che pena guardarlo quando implorò pezzi di compito: come si fa? passami l’inizio, solo la prima frase – così sussurrava ad un mio compagno, peccato, era il capra della classe.



Soffri bestia – cercava il mio sguardo, avrebbe mollato mazzette, io non provai alcuna pietà, e intanto passavo pezzi di versione ai miei compagni, al capra tutta la traduzione ma gli scrissi rischiati ad aiutare il vecchio e sei rovinato; mi sembrava di sentire a me pure, a me pure, mi voltai verso di lui, boccheggiava da scorfano fuori dall'acqua. Lo tenni sulle spine sino all’ultimo, simulando di scrivere brani che non gli passai mai. Quando consegnai gli rivolsi un ultimo sguardo, dal labiale dedussi che non ero il suo tipo - in lui riconobbi i bavosi da bar che ti prendono per drogata se siedi per terra, che ti pigliano per sgualdrina se stai parlando con due maschi, che ti guardano le tette se hai la camicia scollata o le cosce se indossi la minigonna, che ti prenderebbero a lavorare come segretaria per proporti un extra, ti inviterebbero a cena con fare paterno pretendendo pure il digestivo. Che i nuovi esami fossero finalizzati a diplomare ignoranti?)
Germano telefonò ai sensali, tutti amici carissimi che per ogni iscritto avrebbero ricevuto la metà della retta incassata: ci dobbiamo muovere, spargiamo la voce, i precari sono una miniera, e poi liste di collocamento, aspiranti bidelli, aspiranti spazzini, tutti quelli che lavorano di tre mesi in tre mesi come infermieri o barellisti, e le divise, non dimentichiamo marescialli sergenti caporali, finanzieri poliziotti forestali, pure i generali; dobbiamo dire che chi ha il diploma scavalca tutti e fa carriera. 

Giorgio D'Amato

26 commenti:

  1. Altro estratto dal tuo libro in lavorazione, vedo. Bello anche questo pezzo. Ai tempi il diploma serviva davvero. Riporti alla perfezione l'immagine dell'epoca. Solo una postilla, tanto per non smentirmi (o magari essere smentita) quando dici " a me a me" lo devi scrivere in corsivo visto che si tratta di un pensiero che riporta probabili parole altrui. Giusto? Per il resto bella scrittura ( e che te lo dico a fare? c'è bisogno?) Ahahaha. Tienici aggiornati.

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    1. vuassia ha ragione, nel copiaincollare i testi vengono privati di format vari, magari c'era (verificherò dopo).
      Di queste scenette pietose ne ho viste da candidato agli esami che da membro interno. Che strazio.
      Da Berlinguer in poi (l'apice con la Moratti), la situazione degera, diventa putrefatta, i diplomifici raddoppiano o triplicano il loro fatturato.
      Spero che Cernia possa diventare carta stampata, durante l'era Moratti ne ho viste di tremende..
      GD

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  2. Avanti tutta Fili ! questa è la strada giusta :)

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  3. Nulla da eccepire, naturalmente. Anche se mi è sfuggito il resto, postato prima. Certo, però, che se spiegassi bene a quelli del nord che significa "tignitè"...
    Sabino Russo

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    1. eheheh, tu arrivi già a cernia impiattata.. prima ci fu la cattura, poi l'eviscerazione, adesso è tossica.
      e su tignitè come facciamo? azz.. "in abbondanda" non è che renda a livello di significante.
      GD

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    2. A me venivano in mente altri due sinonimi, ma altrettanto siculi. Chissà se rendono, io dico che lo capiscono anche a Bolzano !
      - A tè ccà pighiatillu
      - A minchia china

      Sabino

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    3. senza dubbio scelgo il secondo (o eleva troppo il registro?)
      gd

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  4. La prima domanda è: ma se si tratta di cernia, che ci sta a fare lo scorfano nella foto? Trattasi di cernia tossica e dunque geneticamente modificata? La seconda domanda è: quanto è difficile conciliare il racconto di un rapporto sentimentale sullo sfondo di una società fatta di malaffare e imbroglio? La terza: dove stanno i morti ammazzati per mafia? Non è che ci stai diventando romantico, eh? E poi: il romanzo è finito? E se non è finito, quando pensi che sarà pronto?

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  5. Ancora domande: Ma si tratta di pesce abissale? Lo hai ritrovato dopo tanti anni nell'armadio? È pesce ammazzato, "fituso e tossico"?
    Anche se fa puzza leggerei centinaia di pagine su questo pesce.
    Attento però alle "gallerie di sentimenti" sono campo minato; possono essere pericolose e diventare deprimenti -me lo ha detto una volta uno che conosco.

    Nina

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    1. i romani condivano le carni con il garum, gli scandinavi usano una salsa di aringhe putrefatte, la mia cernia fitusa condirà le tue letture (rigorosamente in camera da letto mentre indossi vestaglia in seta - questo libro ha delle pagine hot!)
      gd

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  6. "Soffri bestia"
    Queste parole trasudano cattiveria nata da un ego smisurato e da un sentimento di superiorità becero e che si rivela essere vuoto, senza valori, soprattutto quando si diventa il creatore degli stessi vecchi bavosi che agli esami cercano aiuto. La costruzione, tassello per tassello, di un sistema basato sul nulla, che va avanti grazie a mazzette e favori.
    C'è tutta una gamma di sentimenti ben celati in questo pezzo che lo rendono ancora più basso, infido, sudicio.
    Complimenti.

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    1. ego smisurato!!!!
      (non ho una vera passione per la vita dei santi, lo ammetto)
      gd

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  7. "il capra" mi stona, e pure la parola in dialetto, sola e abbandonata, in un contesto dove non ci sono altri dialettismi, ma un giudizio così poco vuol dire per un brano evidentemente estrapolato da un contesto più ampio... attendiamo dunque il resto :)
    Meis

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    1. boh, "il capra" mi piace... e tignitè tutto sommato è onomatopeico.
      ci ripenserò!
      gd

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  8. Ciao Rob, grazie per le domande!
    Scanso la prima (ma solo perchè non saprei che dirti) e passo alla seconda.
    Pensa a Ninetta Bagarella e al suo grande amore per lo zio Totò, ma anche al grande amore di Marina per papà Silvio, innegabile che il rappporto che lega queste coppie sia fortissimo eppure l'ambiente in cui nasce e si consolida è disonesto, criminale. Credo che tante persone si leghino al loro partner per la capacità che questi hanno di incidere la realtà (prima di FB i fidanzatini scorticavano gli alberi per lasciare un cuore con le iniziali, in Sicilia questi cuoricini li trovavi anche sulle pale di ficodindia). La mia sfida è anche questa, tirare fuori i motivi per cui si possa preferire (e dico preferire, non innamorarsi) un criminale ad un ragazzo onesto.
    La vera mafia ha smesso di uccidere da tempo, sono cambiati i modi per fare soldi, le società offshore e i paradisi fiscali assicurano un anonimato che
    protegge più di un'alfetta blindata, la mafia che vorrei descrivere con questo romanzo è tutta nuova, parte dagli incaprettamenti ma approda alle valigette in pelle che sfilano nella city di Londra.
    Strangolamenti, acido, sparatine appartengono al secolo scorso. Chi oggi spara lo fa nello spirito di un controllo territoriale dove il territorio è il quartiere.
    A quelli che operano nella finanza dei derivati, del quartiere non gliene frega nulla.
    Il romanzo sarebbe finito ma ogni giorno mi viene un'idea nuova per dare maggiore spessore a certe parti. E quanto a spessore non c'è un limite, tant'è che molti riscrivono pure i romanzi editi.
    GD

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  9. Non sono un esperto di cernie, ma trovo che il pesce tossico che GD ci serve ogni tanto in striminzite porzioni, sia succulento e saporito. Vabbè, magari condito con una maionese vegana. @Roberta: Lo scorfano nella foto, mi pare riferito al vecchio "boccheggiante da scorfano fuori dall'acqua".
    Ciao (emoticon in courtbouillon).

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  10. Questa cernia sarà anche fitusa ma saltella in padella che è una bellezza!
    mi piace il tuo ritmo, e la storia piglia, ma questo già te lo scrissi. Una curiosità: perché le parentesi per la digressione? e poi standing ovation per la parte "dal labiale dedussi che non ero il suo tipo" fino al punto, perché con un colpo solo ne inzerti due, nel senso che certamente sfaccetti un certo tipo di uomo ma contemporaneamente fai venir fuori tutta una nevralgia nell'essere donna in tempi e contesti che riconosco dal puzzo! complimenti GD, non vedo l'ora di leggere il resto
    pat

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    1. ciao Pat, grazie per lo standing!
      parentesi, incidentali etc: mi piacciono perchè consentono di cambiare tono e volume alla voce narrante, nel mio immaginario le cose tra parentesi sono bisbigliate o diventano sfoghi, comunque un cambio di voce.
      GD

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  11. Eccomi, tardi tardi, ma anch'io voglio contribuire.
    Più che alla scrittura che a me piace sempre tanto, ho focalizzato l'attenzione sull'innesto della storia durante l'epoca del disfacimento della scuola: cioè dal signor Berlinguer in poi, poiché mi ha offerto l'opportunità di riflettere sul fatto che finalmente hanno raggiunto il loro obiettivo: disfarsi della scuola proprio, non soltanto come istituzione, ma anche come strutture e come materiale umano, e rendere ovviamente il popolo sempre più ignorante e quindi più facile da governare.
    Mi sono ritrovata nei sentimenti caini del fanciullo (a tal proposito, ricordami di raccontarti un aneddoto della mia adolescenza in collegio ... povera Sr Lucia Gliozzo, se ci penso!) e mi sono ritrovata nel "francesismo" proprio della nostra koinè.
    Mi sembra che il vento sia poppa, no?!
    Bravo gd.
    L.I.

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  12. fuori l'aneddoto!!!
    lo sfascio della scuola nasce dalla sinistra che schiaccia l'occhio alla destra.
    l'unico che provò a riaggiustare qualcosa, nell'ultima decennio, fu Fioroni, ma proprio appena appena...
    GD

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  13. Aspetto di leggerlo.E so che non ci lascerai insoddisfatti. Non è il tuo stile. E dunque aspetto con pazienza/impazienza mentre declino un mal di schiena niente male. Sarà che ogni volta che pubblico io mi debba ammalare? Io mio lavoro è ancora in alto mare. Il tuo procede con facilità. In bocca al lupo. Grande!

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  14. C'è una frase che mi ha colpito subito: boccheggiava come uno scorfano fuori dall'acqua. Lo tenni sulle spine...ecco tenere uno scorfano sulle spine è un'immagine che mi buca la testa. La capacità è quella del teletrasporto all'interno della storia e la curiosità di continuare a leggere il seguito, lo stile è il tuo.
    Adele

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  15. Questo romanzo è bello perché fa incazzare. Federico ha detto la parola giusta: sudicio. Sempre di più.

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