giovedì 6 ottobre 2011

TEMA: "Io c'ho l'anzia. con la zeta però"

svolgimento:

Lo faccio? Sì ho deciso, lo faccio. Stanotte mi sputtano. No no traquilli… non parlo di politica… nel senso che… sì vabbè dai… forse è meglio utilizzare il verbo “esporre”, in forma riflessiva, prima persona singolare, presente indicativo. Mi espongo. Stasera mi espongo. Lo faccio subito senza creare nessuna suspance e lo dico di getto: IO C’HO L’ANSIA. Ecco l’ho detto. All’inizio pensavo fossi l’unico a soffrirne, di quelle fitte che ti arrivano al centro del petto e stringono, quella tachicardia improvvisa e la secchezza delle fauci, e la sudorazione fredda e violenta, e il respiro affannato e affannoso, il tremolio alle ginocchia, e le mani troppo fredde o troppo calde. Io soffro d’ansia. Ma non un’ansia normale… la mia è l’anzia, proprio con la zeta. Credo di soffrirne da sempre, anche perché non sono vittima di violenti attacchi. La mia anzia (mi si permetta la licenza) è sottile, soffusa, amorevole, dolce compagna. Insieme alla candeggina e al’Amuchina, è nella triade delle mie uniche certezze. La mia compagna mi sveglia al mattino, intorno alle 6.30 in genere, e mi ricorda che non dovrei stare inchiodato in un letto a riposare. No no, non si fa. Dolcemente mi accompagna in cucina e mi aiuta a preparare il caffè, mi ricorda dove ho lasciato il tabacco la notte precedente e mi porge filtrino e cartina. Si fuma la prima sigaretta ed io la guardo, amorevolmente. La mia anzia tiene molto alla pulizia, per cui in genere è lei che si occupa delle faccende domestiche mattutine. È davvero una brava donnina di casa. Mi ricorda anche che bisogna uscire a sbrigare commissioni: alle bollette ci pensa sempre lei, alle mail da inviare, alla spesa da fare, a chiudere il gas prima di uscire, a controllare la caldaia, a spegnere le luci e a cambiare la lettiera al gatto. Anche se il gatto non ce l’abbiamo. Io e la mia anzia. Una volta successe che uscii di casa e chiusi la porta. Rimasi come un ebete. La mia anzia mi aveva appena detto che, forse, avevo dimenticato le chiavi di casa. Apro la mia city bag e la svuoto, trovo le chiavi, apro la porta, mi fiondo dentro e le cerco disperatamente. La mia anzia è davvero simpatica. Spero un giorno la possiate conoscere. Magari invitatela a cena.

Facciamoci due conticini cinici in  questa fottutissima notte di ottobre. È che, in fondo, le cose sono io che me le cerco, c’è poco da fare. Ad agosto mi trovavo in Puglia, a casa di un amico. Arriva sua sorella (donnina esile, carnagione scura, cascata di ricci neri, occhi azzurro cielo e labbra a cuore; sempre curatissima e impeccabilmente bella) ed estrae dalla borsa il suo fedele mazzo di carte. “Vediamo cosa bolle in pentola” e mi invita a sedermi al tavolo. La mia anzia aveva già teso le orecchie. Mi invita a mescolare le carte e a passargliele alla rinfusa. Ormai era fatta. Comincia a scoprire le carte e vengono fuori una serie di cose che per privacy non riferirò. Lei, la mia maga personale e non la mia anzia, mi guarda con quegli occhi cielo di aprile ed esulta “Ce l’abbiamo fatta! Ad ottobre entrerà nella tua vita una persona molto importante che sembra essere anche facoltosa”. La mia anzia esulta più di me e vengo soggiogato alla sua felicità. Da 6 giorni sto chiuso in casa. Rendiamoci conto.
Lei, la mia compagna di vita, non si arrende. Decide di telefonare ad un’altra amica “delle camelie”. E lei sì che se ne intende! “Ciao delle Camelie! Come va?” “Tutto bene grazie! tu? Hai bisogno di qualcosa?” lei sapeva benissimo che a parlarle era la mia anzia “Ho bisogno di te. Mi hanno letto le carte ma erano napoletane. Ho bisogno di chiedere conferma ai tarocchi” “AAAAAA” grida di biasimo “queste cose non si fanno! I Tarocchi non si trattano così!” io divento minuscolo e lei continua “in realtà da un po’ di tempo i Tarocchi non si fanno leggere da me. Al massimo posso farti la mappa astrale e quella karmica” incerto le faccio “beh…sì dai…facciamole”. Tre giorni dopo arriva il responso. Non sto qui a dirvi cosa non ha potuto fare la mia anzia. Ve le posto qui, pare pare, mappa astrale e mappa karmica.
Luna in Pesci. Sole in Leone. Ascendente Capricorno.
Guardando questi elementi, il povero Pesci che è in te è completamente travolto sia dall'ascendente, che gli impone regole fisse e ambizione, e soprattutto dalla luna in leone che è, in realtà, la tua vera natura. La Luna in Leone indica un carattere piuttosto egocentrico, ambizioso e che vuole sempre fare le cose in grande e socialmente riconosciute ( aspetto che è confermato dal Giove in Cancro, che ti conferisce particolari doti sociali e socievoli). Sei riuscito a trovare un giusto compromesso fra le tue ambizioni (fomentate dal Capricorno e soprattutto dal Leone) e la tua voglia di sognare, di vedere la realtà in modo poetico ( il Sole in Pesci). E' possibile che però la Luna e l'ascendente pressino un po' troppo il povero Pesci, e addirittura pretendano da lui una condotta che, per sua natura, gli sta stretta. Da questo dovrebbe derivare il tuo essere nevrotico. Il tuo problema non deriva dall'esterno, ma dall'interno, da come tu vivi il rapporto tra le tue molteplici personalità, apparentemente inconciliabili. Quindi puoi abbandonare ogni tendenza ipocondriaca o persecutoria, perché sei tu stesso che fai tutto.
Per quanto riguarda il quadro Karmico, ovvero chi eri in passato, e cosa dovresti provare ad essere, in modo da migliorare la tua qualità della vita, il responso è questo:
Nodo Nord Vergine, Nodo Sud Pesci.
La tua vita passata e tutte le tue attuali esperienze esistenziali, tutte le tendenze del tuo carattere ( nevrosi comprese) provengono dal Nodo Sud, che sono indice di uno di questi fattori, o addirittura di più elementi combinati:
1) perseguitato per le proprie idee contro corrente che, come minimo, si è beccato il dissenso popolare; come massimo, fu bruciato vivo sulla pubblica piazza ( Giordano Bruno, rinato in qualcun'altro, potrebbe avere un nodo Sud in Pesci, ad esempio.... ma non sto dicendo che tu sia G.Bruno, tuttavia);
2) Persona che ha subito una morte violenta, causa assassinio o malattia;
3) Persona che ha inflitto una morte violenta a qualcuno o che ha visto morire violentemente qualcuno dei propri cari.
Scenari passati di questo genere, ti direbbero come mai attualmente, e magari fin da piccino, tu sei stato sempre cosi "allarmato", nervosetto, e con la paura che da un momento all'altro possa succedere qualcosa. Probabilmente una parte di te non ha rimosso del tutto il trauma subito ed in qualche modo si aspetta che questo possa ripetersi. Tuttavia questo fa parte del Nodo Sud, e dunque del tuo passato.  Il presente invece, simbolizzato dal Nodo Nord in Vergine, ti invita alla razionalità, all'introspezione, e ti chiede di importi un po' di self-control, altrimenti rischi di incamminarti verso una vita stressata. Il Nodo Nord in Vergine ti ricorda che nel farti rinascere, ti è stata data una seconda possibilità e che quindi, non avrebbe molto senso vivere di paura, e farti influenzare da tutto ciò che riguarda il tuo bagaglio karmico. In oltre, con un Nodo Nord in Vergine, ti sarebbe consigliato di fidarti un po' più della gente e di imparare a comprenderla ( non solo a sentirla empaticamente): in questo modo imparerai a rassicurarti, e ti saranno aperte tutte quelle esperienze che attualmente ti mancano, a causa del tuo egocentrismo. Ma adesso andiamo al dunque.... cosa avresti potuto combinare di tanto grave in passato? Il tuo Nodo Nord si trova in VIII casa, ciò significa che tu eri tutt'altro che un povero Giordano Bruno. Chi è rappresentato dal Nodo Nord in VIII casa, è una persona misteriosa, che non ama svelarsi completamente, e questo perché probabilmente in passato, ha dovuto vivere di trame e di inganni pur di ottenere una cosa a lui molto cara: Il Potere  In questa vita potrebbe o conservare totalmente queste tendenze, oppure, memore della bella lezioncina che gli è stata data in passato, conservare questo alone di mistero e di "futti compagno" solo nello sguardo.  Lo sguardo di chi ha questi connotati è indagatore, e tende a guardare gli altri negli occhi, quasi volesse fargli uno screaning, e questo deriva, per l'appunto, dalle necessità passate. Il fatto che tu ti sia riversato sulla carriera teatrale, potrebbe essere un tuo istintivo e naturale tentativo di fuggire da questa condizione di "subdolo ricercatore del potere", riversando nella finzione teatrale quello che in vita non intendi più essere. Ad ogni modo però, penso che tu nel tuo passato debba averla combinata davvero grossa, anche perché con una luna ed un ascendente in quelle posizioni, che in un certo senso ti chiedono anche in questa vita di affermarti, sembra quasi che tu in questa vita attuale debba imparare da un lato ad essere più comprensivo col prossimo (quel prossimo che hai tentato di fottere in passato, e che magari è stato anche la causa della tua punizione), dall'altro ti si richiede di imparare a raggiungere i tuoi obbiettivi onestamente (il Leone tende ad essere sempre nobile e onesto nel proprio lavoro), senza tentare di fare del male agli altri. Ed ecco ancora una volta spiegato come mai tu abbia scelto il teatro.
 Morale della favola: una parte del cammino forse l'hai bello e superato, però hai ancora da affrontare la parte più difficile, ovvero la nevrosi e la paura di te stesso. 

 Vi prego, togliete dalle vostre facce quell'aria di commiserazione. Con questa mappa karmica anche voi avreste il vostro da fare piuttosto che starmi a leggere.

Vi saluta la mia anzia, che è qui, accanto a me.
VB







4 commenti:

  1. ahahaa, puro sadismo! ma comprarsi na boccetta di EN e diluirla nel mojito?

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  2. io certe cose le sciolgo solo nel gin liscio.
    sì che sono sadico ma anche lussurioso!

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  3. Anche io mi sveglio alle 6.19 per l'anzia,e' una brutta bestia,ma io amo gli animali e non riesco a disfarmene. Ti conziglio il xanax se la fa amica e non rompe piu ' le balle!!

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