giovedì 13 ottobre 2011

Tema: il potere dell'invisibilità


Svolgimento

Cos'è che ci piace di Internet? Perchè passiamo ore e ore davanti lo schermo del nostro computer saltellando continuamente da un blog all'altro, dalla nostra bacheca di facebook a quella dei nostri amici, dall'account di posta all'iscrizione a forum, newsletter, newsgroup e chat? Io penso che sia la voglia di sapere (conoscere i minimi particolari di tutto, la ricerca di informazioni, anche quelle banali, anche di gossip). E poi c'è l'altra cosa: il potere di poter essere chiunque si voglia.
Eh già! Anche i commenti di questo blog molto spesso sono firmati da anonimi, da persone che, da dietro lo schermo di un computer, possono scrivere qualsiasi cosa, offendere o esaltare chiunque, ma soprattutto, ESSERE chiunque.
Basta fare un salto in un forum per incontrare personaggi come: bimbapazzerella, monellina84, gothic_death73, superdotato69, emo45, vegano incacchiato (eh si, anche lui!) - firmarsi con un nome diverso dal proprio ci dà un potere enorme, il potere dell'invisibilità. Chi non vorrebbe avere questo potere? Si può fare di tutto quando si è invisibili; quando si è sicuri che l'altro non ci riconoscerà si può scrivere di essere più giovani, più grandi, più magri, più belli, sembrare più volgari o vissuti... insomma, quella dell'invisibilità è un caratteristica che solletica tutti!
Tutti prima o poi, navigando su internet, ci siamo trovati a parlare con qualcuno di cui non conoscevamo praticamente nulla se non il nick. E chi ci garantisce che dall'altra parte ci sia veramente la stessa persona con cui pensiamo di dialogare?
E l'invisibilità disinibisce, libera pulsioni sessuali e porta in siti dove si può osare, uno per tutti chatroulette; lì, armati (ma non necessariamente) di cam, ci si contatta e, senza troppe parole, ci si guarda in tutta libertà di spogliarsi ed esibirsi. Sino a che l'invisibilità non reca molestia, ognuno è libero di spingersi quanto vuole, c'è sempre una X bianca in un quadratino rosso che permette di interrompere performances di varia natura. Quando la molestia giunge, subentra il trauma - e nulla garantisce che la parte traumatizzata non abbia meno di diciotto anni.
Nulla impedisce che in queste chat, adulti licenziosi vadano a caccia di minori e però, a tutti i ragazzini gli adulti hanno insegnato di non andare in certe periferie o nei quartieri malfamati o nei parchi frequentati da gente di malaffare.. chi insegna oggi agli stessi ragazzini, di evitare certe chat che al confronto il Bronx di notte è una nursery?
E però il punto è un altro: è piacevole l'invisibilità del diventare altro da sè, al di là dei facili moralismi di chi immagina il sesso casto per gli altri e sadomaso per sè.


A proposito di invisibilità molesta e del web come luogo pieno di insidie, ecco un servizio delle Iene su internet e pedofilia:
E per chi non sapesse cosa sia chatroulette, ecco un secondo servizio delle Iene

FO  e GD

7 commenti:

  1. Credo che sia un discorso delicatissimo, anche se in un primo momento può sembrare banale....
    fb, forum, chat.. ormai sono parte integrante della nostra vita e cambiano il modo in cui interagiamo con gli altri, sia che ci sia la nostra firma sotto, sia che non ci sia...
    è inutile dire che di fronte a uno schermo si acquisisce libertà, la libertà di dire senza che l'altro sia di fronte, la libertà di essere diversi da come si è, la libertà di osare, perchè dietro ad uno schermo è facile farlo...
    mi sono spesso chiesta quanto ci sia di positivo e quanto di negativo in tutto questo...
    di positivo c'è forse questa simil-esperienza di apertura, di andare un po' oltre l'esperienza quotidiana face-to-face e talvolta (perchè no?!) puo' essere sbloccante e appagante...
    ma la contropartita è alta: un livello di comunicazione che, spesso, anche se non ce ne accorgiamo, scade nel banale... una certa pigrizia nella comunicazione reale, una percezione della realtà distorta... beh mi fermo qui, posso sembrare esagerata, ma credo che nemmeno noi ci rendiamo conto di quanto la comunicazione virtuale influisca nella nostra vita quotidiana (ogni tanto penso a quando nella mia vita la virtualità non esisteva, alcuni aspetti dell'interazione con gli altri li sento perduti)...
    Riguardo invece al pericolo di cascare in personaggi ambigui, in cerca di esperienze "hard" nel web... avrei la mia teoria: devi avere grosse carenze nella vita reale per spingerti a tanto! E su un'altra cosa hai ragione: metterei in guardia i minori, perché insomma il web non è un posto sicuro, ed è vero che non ci sono grandi precauzioni... ma come riuscire ad evitare adescamenti o depravazioni, su questo non saprei dire nulla... in fondo, basta solo accendere un computer e digitare qualcosa nella tastiera, per accedere a qualunque sito.. e chiunque può farlo -.-

    F.

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  2. @F. - FB e blog vari etc hanno dato un grosso impulso alla comunicazione, grazie a FB spesso si riallacciano contatti, ci si aggiorna su notizie varie, si scherza... non tutto quello che leggiamo su FB ha una qualità letteraria (tantissime cose fanno scritte fanno fottere dalle risate) ma succede anche nel mondo reale di sentire gente che dà fiato alle corde vocali senza che ce sia la necessità... GD

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  3. A me e' successa una cosa terribile e traumatica in rete :mi sono imbattuta in una ZECCA.

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  4. auguro ad anonimo una forma di gorgonzola insipida, tiè

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  5. almeno tu l'hai incontrata virtualmente...noi le ZECCHE le abbiamo proprio uscendo di casa! Che sfortuna!

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  6. anonimo riformista e alchemico

    io credo sia sempre una questione di equilibri. Internet è un non luogo o se preferite un virtual luogo pericoloso ma non più di altri luoghi nella vita fisica (non scrivo reale perchè anche internet fa parte della realtà). Occorre insegnare, far crescere i nostri figli perchè siano consapevoli di ciò che fanno. Poi occorre vigilare. In questo modo internet non è più pericoloso del cortile della scuola durante l'intervallo ... Certo, è difficile seguire la prole,più facile fiondarla davanti al PC e andare a fare il giroinbicioacavallooinmotooetc. e, ovviamente, dare la colpa a internet se succede qualcosa di sgradevole... quanto all'invisibilità, siamo al costante bivio: meglio essere o apparire? benchè i più risponderebbero essere, in realtà si comportano come se preferissero il secondo modus vivendi ...

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  7. @anonimo riformista alchemico
    Internet è insidioso proprio perchè tra le mura confortevoli di casa propria si possono sperimentare traumi paragonabili (o più gravi) a quelli sperimentati fuori, quando invece, proprio internet, ci dà la sensazione di essere un luogo sicuro...

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