venerdì 25 maggio 2012

Tema: Leopoldo

Mi sono svegliata con l’orologio in mano l’avevo stretto  tutta la notte.   Uno strano gioco di riflessi  dentro. Incavi  ho corso tutto il tempo eppure ero in ritardo.  I mesi sfilavano come il grasso dell’agnello.  Con la tavola al centro e il piatto vuoto mi abbuffo di te.  Sono  stata alla galleria arte con i miei due gemelli biondi. 
L:  cosa è quello? kandiski

M:  e quello con i fiori gialli? Van Gogh

L:  e quei pagliacci? Depero

M:  mamma e quello? Monet

L:  posso toccarlo?
     Vai.

Ma suonerà l’allarme mamma leo, non può.

Tocca Poldo che se non lo fai poi starai male.

Ma mamma non ci arrivo.

Aspetta che ti allungo io.

Ma mamma, c’è scritto vietato toccare.
Noi diciamo vietato non toccare.
L: è arancio liscio come il latte.

Non ci credo è arancio, non si muove da arancio. L’arancio è  una campana  non suona di latte.
Lo sento così
Strisciante come la tigre.

Li ho portati a vedere i culi le macchine sfracellate di Andy Warhol.
Leopoldo adora  colorare sui muri ieri  ha dipinto tutta la stanza. Siamo continuamente non conformi agli standard delle famiglie italiane. Non è facile  essere me.   Sono un insegnate di tango senza marito e passo il tempo a curare le crisi di coppia degli altri. Matilde mia figlia è disprassica. Argentino, rosa equilibrio avanti roteate sorrisi falsi e sensuali. Coppie di mezza età si rinfacciano che a middlesex in tempo non passa mai abbastanza in fretta. Metto il tango, li coinvolgo nelle loro convinzioni. Ticchettano i tacchi. La gente assimila le emozioni cachetticamente.
Sento la linfa che si affievolisce nel tempo.
Il sole si dirama  nel tempo  esplode.  Gli occhi sono aperti non del tutto chiusi. La notte è permeata  incorsa. Apro pian piano la bocca sbadiglio  da ciac ventiquattrore.  Quasi viva.  I riflessi sul fiume specchiano il tempo. 
Solo ora vedo l’entità mi controlla: fili sparsi ecco cosa sono le mie arterie.
Alice  forza  alzati non dormire sul marmo sono le sette.
È un giorno gioiglorioso.
Dopo sei mesi senza uscire dalla tua cameretta che effetto ti fa il sole?
È una di  quelle certezze che accontentano i giullari di corte.
La regina dei formaggi,il giullare di corte,il ragazzino inesperto che accontenta le voglie "altre" del re.
Oggi ti amo lo giuro.
È così che sono nati i miei figli. Il girno muore e la notte nasce. I canottieri sono uscii dal  quadro hanno smesso la  colazione ed hanno iniziato ad essere gay.
Ho una vita waterproof. Loro  dormono domani a pranzo dalla nonna e poi  passeggiata bucolica.
Leopoldo e Matilde  sono  senza sogni. Gli   ho raccontato troppe favole che  oramai sono diventati loro stessi una favola. Io mi sveglio e friggo i bronzi di Riace. Lo spleen è per gli splendidi e io sono splendida oggi. Ho smesso di danzare  ora sono pianta ornamentale di massima eleganza.


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10 commenti:

  1. che sei brava non te lo dico e neanche che questo pezzo è magnifico.
    non mi piace
    Ticchettano i tacchi
    gioiglorioso
    sorrisi falsi e sensuali (non mi piace la coppia "aggettivo" e "aggettivo", non mi piacciono i due aggettivi)

    di frasi grandiose ce ne sono tante, inutile citarle
    gd

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  2. "Non è facile essere me" ..in questa frase ci sei Te.
    Io invece ti scrivo la frase che citero' citandoti :
    "Ho smesso di danzare ora sono pianta ornamentale di massima eleganza.

    Tu lo sei sempre, non solo oggi ! :)

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  3. Stronzetti che mi rubate le parole dalle mani solo perché siete sempre davanti al pc pronti a scrivere: vi odio. La mia giornata infernale solo adesso mi porta davanti allo schermo. Ripeto a Irene quel che le ho detto al Salone. Cosa, sono fatti nostri e non lo saprete mai.

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    1. Irene, se martedi' non parla la torturo solleticandola con una zampa di Leprotta ....

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    2. Se potessi mettere un mi piace: mi piace Lepri e mi piace Anna!!!

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  4. grazie,non esageriamo ma critiche serie?

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    1. solito Irene, non metti un punto al posto giusto a pagarlo ( io anche ma mi sforzo..te neanche un po'..)

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    2. se devo riferirmi a quello che non c'è nel tuo racconto, allora manca la solita cosa: un alternanza tra ritmo secco e il largo respiro (che si ottiene con un lungo fraseggio, magari ipotattico, magari spezzato da incidentali)
      GD

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    3. più virginia woolf

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  5. Critiche serie...chiedi.
    Dapprima apprezzamenti e considerazioni.
    Il tuo scrivere è elastico. Parla più di quanto possa.
    Plasma la parola. Plasma la parola ai fatti e non viceversa. La costruzione è plastica. Se fosse un opera d'arte direi una scultura che ancora è fresca di creta.
    Malleabile come un elastico che modifichi. tiri, allunghi. ritorna poi con mille significati. Una bellezza
    adesso le critiche. Ci sono un tanto di frasi da citare...belle. dalla frittura dei bronzi di Riace a...ti faccio poi l'elenco.
    Alcuni passi nell'elastico rimangono ingarbugliati. Cioè sono così elastici che lasciandolo si arruffa tutto tornando indietro...e si perdono in chiarezza. Scriverei una intera pagina...ma peccherei.
    Quindi vai per questa strada troverai da sola le risposte che cerchi

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