martedì 30 ottobre 2012

Tema : Perfectown


Sogni di case.Di crolli. Di Croci.
 Metastasi attive
 sui tessuti connettori.
ispezioni
su insalubri ambienti antropizzati.
Marchingegni isterici
delimitano porzioni di aree
a regola d'arte
finte come l'apocalisse.
La pupilla digitale
osserva e registra,
da ogni singolo,
minuscolo,
spigoloso pixel.
Tutti i fortini sono illuminati.
I pargoletti rimangono a casa.
Sigillati
per esser sicuri
di conservarsi bene.
Emanuele Calì

29 commenti:

  1. L'unica cosa che sigilla davvero bene è il Silicone della SARATOGA.
    I pixel si , sono spigolosi ma con photoshop si possono arrotondare.

    "Ambienti antropizzati" mi sfugge..

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  2. Un altro che si è sognato addosso, invece di dormire.
    In questa città perfetta, fanno bene i pargoletti a starsene chiusi in casa, vorrei vedere, con tutto quel casino... magari trovano pure qualche chiodo arrugginito.
    Meglio a casa, con la pleistescion.
    RQ

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  3. Comunque la situazione è veramente criptica. Ciao. RQ

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  4. La situazione è criptica ma taglia da intercity in corsa.
    Di una poesia è difficile parlare in termini di struttura (tranne che si tratti di porcherie cuore/amore), bisogna essere esperti, vedere come si è evoluta da Leopardi in poi, sapere a cosa tende.
    Però questa ha un sound nuovo, direi contemporaneo nell'uso di certe parole.
    GD

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    1. Ecco, vedi, perdo tempo, faccio lo spiritoso inconcludente, e nel frattempo riesci ad anticipare proprio quello che stavo per dire io nel prossimo commento. Grazie Giorgio. :)
      RQ

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    2. e mi sono scappate tre risposte uguali per l'emozione.
      RQ

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  5. "sound nuovo, direi contemporaneo nell'uso di certe parola"...che te sei magnato ieri sera GD??
    Sapete cosa penso della stragrande maggioranza della poesia prodotta oggi per cui non mi dilungherò se non per dire che ALMENO, oltre al sound, ci sia qualcosa che passi come "messaggio comprensibile"...detto questo
    benvenuto a Calì in classe in attesa magari di qualcosa di suo in prosa ;)
    Meis

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    1. GD CALI' io non capisco piu' una mazza..che poesia!

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    2. caro Meis, la definizione di poesia dice che si definisce tale quel tipo di composizione in grado di creare fascinazione intellettuale. ebbene, questa definizione rimette tutto alla soggettività. di certo sia io che tu, in base al proprio gusto, crediamo di sapere cosa - senz'altro - non è poesia (per dire, certe cose che ancora invocano le muse, o certe frasi banali che vengono spacciate per poesia solo perchè c'è un continuo andare a capo, ancora perggio quelle cose scritte in modo sfalsato).
      Siamo sicuramente in grado di percepire cosa non sembra poetico, ma di contro, davanti ad una composizione come quella di Calì, sicuramente un certo fascino - almeno io - lo subisco. Quanto alla poesia "comprensibile" o con messaggi "comprensibili", beh, dal simbolismo in poi l'inintelleggibilità ha caratterizzato tanta poesia.
      Io mi rimetto alla fascinazione indotta dalle parole.
      GD

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    3. basta anche solo un giro su wikipedia: La poesia è l'arte di usare, per trasmettere un messaggio, il significato semantico delle parole insieme al suono e il ritmo che queste imprimono alle frasi; la poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a trasmettere emozioni e stati d'animo in maniera più evocativa e potente di quanto faccia la prosa. Una poesia non ha un significato necessariamente e realmente compiuto come un brano di prosa, o, meglio, il significato è solo una parte della comunicazione che avviene quando si legge o si ascolta una poesia; l'altra parte non è verbale, ma emotiva....

      invocare le muse può oggi sembrare ridicolo...così di par mio mettere in fila parole a caso in base alla loro resa musicale :)
      detto questo: una pupilla digitale non può "registrare" da un pixel...il pixel è una unità di misura non di registrazione...i tessuti connettori hanno dei tumori che non vanno in metastasi, aree finte come le apocalissi??...ok sul de gustibus...sul de gustibus non disputo ;)
      Meis

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    4. non sono capace di entrare nel merito dei pixel e delle pupille digitali, magari sarà Emanuele a farlo, però l'idea della città sotto coprifuoco c'è, in questa poesia c'ho visto la Città di K descritta da Agota Kristof in cui i ragazzini però non sono in giro a combinarne, ma chiusi in casa.

      Non è il caso di fare la guerra delle definizioni di poesia, io credo che ognuno di noi - alla pari dei cobra - senta la propria rigidità inclinarsi quando sente qualcosa di armonioso, musicale, contraddistino, coerente. La freddezza di questa poesia mi ricorda tanto le prime 80pagine di Come dio comanda, di Ammaniti (conosco solo queste, scroccate a casa della Wood una mattina).

      Meis, è così vaga l'area della poeticità che me ne sto distante un miglio, provo a scrivere in prosa per questo.

      Se ho postato Calì però l'ho fatto perchè mi ha affascinato questa cosa (ho detto di no ad altri poeti, alcuni museggianti.... per dire)
      gd

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  6. rogiti musicali circoscritti all'estasi
    di eterni movimenti balistici

    frantumano istanti distali
    legati all'eterno moto
    della casa del Padre

    mentre la mano ripete
    il segno imparato a scuola

    roboanti epiteti che debordano
    e ammettono nuove definizioni

    arrivano supini alla mente
    che s'apre e soverchia dolcemente

    e si culla lenta nelle convinzioni
    di nuove alterazioni

    (possiamo giocare così all'infinito)

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  7. Aspè, Meis, la cosa che hai scritto tu non mi piace per niente (al di là del fatto che sia uno scherzo, o magari no). Ci sono tante cose che cozzano con la mia percezione di poesia: eterni movimenti - roboanti epiteti - soverchia dolcemente .. sono tutti effetti speciali.
    La poesia di Emanuele invece descrive perfettamente una città insicura dove telecamere e grandi fratelli garantiscono la quiete, dove i bambini vengono sigillati, la poesia descrive perfettamente il coprifuoco di tanti regimi non necessariamente militari. Nella città di Calì ci vedo i centri urbani in cui pochi ricchi pretendono di vivere sicuri e non si curano invece di tanti disgraziati che non ce la fanno. Non sono lombardo o veneto, ma mi pare che la città perfetta decrive le cittadine del nord con Servizi di sicurezza privata, bodyguard, telecamere, ringhiere alte e fuori albanesi e altri disgraziati che svaligiano case.
    C'è senso di deriva umana...
    gd

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  8. C'era una volta e adesso non c'e più
    una cozza a pallini blu
    a cui piaceva cazzeggiare
    tra gli scogli in riva al mare

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    1. W la cozza, da farci una pepata con dei limoni zebrati
      gd

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  9. due scogli rigidi e pieni di alghe e cozze...già :) un po' questo lo siamo io e GD mi sa, cara "cozza dei boschi" eh eh eh eh
    due chierici medioevali capaci di tirarsi per i tre peli in testa sul sesso degli angeli...già :)

    non concordiamo ma BENE così...ps: Emanuele non prendertela, non ho nulla contro di te e la tua poesia...il mio è un discorso in generale sul valore oggi di questo strumento espressivo...in attesa di Ponte, già nelle bozze eh eh eh
    Meis

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  10. Comunque , al di la del fatto che di poesia non ci capisco niente e mi annoia leggerle
    Questa sui Pixel e silicone mi piace!

    Bravo Cali'!

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  11. A me questa poesia piace. Talvolta la forza della parola ha un suono seguito da un silenzio che irrompe più di un boato. Qui la città perfetta dei ricchi è stimmatizzata e lascia fuori quegli ambienti antropoizzati sottoposti a ispezioni...Quella separazione, ghetto...
    La parola è più forte della prosa se carica di suoni, emozioni, spazi e vuoti. Silenzi e boati...
    Bravo Emanuele, sui chierici che si tirano i 4 peli, poi ne riparliamo a costo di metterci a forza con l'Attax i peli che si sono tirati...
    Bravi tutti, ma soprattutto qui bravo ad Emanuele!
    A presto. Leggerò sia la tua prosa, sia la tua POESIA.

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  13. Finalmente poesia :) posso anch'io, vero? Apriamo una nuova sezione? :)

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    1. nunz, il Siddiolo deve prosare. noi di TCDM-Factor abbiamo deciso così. tiè.
      GD

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    2. NAAAAH, mica smetto di prosare! Una volta ogni tanto...suvvia!

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    3. no, niente liriche del Siddiolo. a solo pensarci rabbrividisco.. ahahhaaahaaah
      (le ho lette, le ho lette.... sono belle, meritano.. ma perchè scrivere poesie quando esiste la prosa?)
      gd

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  14. A me sembra tutto molto chiaro, e non parole messe in fila per la musicalità.
    Vedo molto di ingneria edile-architettura :D

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  15. So solo che prima di scriverla mi prudevano le mani, quindi per me va bene.
    Non scrivo di accumuli, i racconti mi annoiano e disprezzo l'esercizio, al contrario di ciò che pulsa o eiacula.
    Rappresento in buona misura chi ci mette poco impegno.
    Apprezzo la carica emotiva dei commenti. Cozza inclusa.

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    1. bene...siamo annoiati entrambi allora...chi dai racconti chi dalla poesia eiaculata
      Meis

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    2. Anche perché, se eiaculi poesia, stai fatto di LSD.

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    3. Sto blog sta diventando come il vestitino di Monica Lewiski... la vogliamo smettere? ahaahhahaha
      gd

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    4. Siddolo , ahahahah! Sei piu' bastardo di me! la prossima volta che vengo a palermo ti DEVO conoscere

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