sabato 27 ottobre 2012

Tema: America number two

Svolgimento

Greenvillage
Cercando questo spazio al centro di Ny quando non ci sei ancora, ne immagini contorni insoliti, hai l'impressione che sia un'oasi, un'isola in mezzo al caos, verde e niente grattaceli, case basse, localini, negozietti e i loft.
Ci arrivo da una strada che la corre al centro: la Melberry street. La strada che corre in lungo Little Italy.  C'è stata la festa di San Gennaro, è stracolma di bancarelle dove è divertente indovinare cosa cucinano dai fumi che si alzano e fanno sentire a casa. Salciccia, involtini, fritto misto di calamaro, ma poi paella piccantissima, les empanadas parlano sempre di multietnia. Ti assalgono a tradimento mentre le bandierine ti parlano italiano e i ragazzi alla vendita sono ispanici. Esclamano pieni di stupore mentre elenchi cannoli, sfogliatelle, babà, e chiedono:  ripeti? Sorry?
What'is? And this? E ripeti per loro i nomi delle preziose prelibatezze tutte sicule e napoletane.
Decidiamo di farci un piatto di paella seguito da empanadas o perchè no un fritto misto di calamaro con a seguire sandwich di salsiccia, ma allontano tutti dall'idea di strafogarci perchè ho deciso di mangiare americano. Sì, che credi che è tutto hamburger e buffalo winds?
No. Quello è per turisti europei. Andare a mangiare veramente americano DOC si può, basta sapere che in East Side Lower (quartiere ebreo dove non ci sono più ebrei, esattamente come Little Italy) c'è un cult della cucina americana. Un fast food, con take away, centenario: aperto dal 1889 , nazionalità ebrea polacca, si chiama Katz Delicatessen e si mangia da dio. Sì, perchè con pazienza deviando a east lo incrociamo e saremo sempre grati a me che ho insistito e alla pazienza delle gambe di portarci senza troppe lamentele.
Siamo in un tipico locale dove da un lato servono fast food, dall'altra i tavoli allineati uno dietro l'altro contro il muro e al centro della stanza immensa.
Ci fanno sedere  dentro la delizia di un locale che ha ospitato centinaia e centinaia di personaggi famosi e meno famosi: tutti ritratti alle pareti; c'è pure il tavolo dove Henry incontrò Sally e questa si esibì nell'orgasmo simulato più famoso della storia del cinema.
Siamo dentro un pastrami con contorno di cetrioli in salamoia e frittelline ma io opto per una zuppa di noodles e chicken. Delizia senza fine.
Katz ci ha lasciato di stucco. Si consumano le sfide di cibo più famose d'America, ma a noi basta averlo respirato...
Una fermata di metropolitana e sbuchiamo al centro della cittadella universitaria che gravita attorno a Washington Park, cuore di Greenvillage, cuore del cuore mio, cuore del cuore del movimento gay. Ma ci sono arrivata dalla parte opposta, stavolta, ci entro da nord e appena a destra sotto l'arco dedicato a Washington le note della sua tromba ci avvolgono come velluto.
Lui suona e crede di non essere ascoltato. E invece sembra incorporato al verde, alle panchine, alla  vasca che spruzza acqua dallo zampillo al centro, agli scoiattoli, ai cani a spasso con bianchi, neri, signore e dog sitter, alle signore che spingono carrozzine, che si fermano, chiacchierano, vanno avanti.
Gli studenti a due a due, di colori diversi come le due facce dei biscotti Ringo incrociano a ritmi regolari la strada. Tutti poi affolliamo le scale che circondano la vasca, scivolo scendendo di schiena ogni gradino e pluff: relax!  Piedi a mollo dentro l'acqua gelida.
I piedi friggono di piacere e poi riprendono a macinare strada in un interminabile, avido e insaziabile giro.

CLA






6 commenti:

  1. Questa canzone (che secondo me è più adatta di un paio di parole) è una canzone di Bob Dylan, introvabile nei negozi, nei suoi album o su qualsiasi piattaforma che non ceda al P2P. Si intitola "I'm not there" ed è una delle cose più belle che ho mai potuto ascoltare. Questa è soltanto una cover, forse la migliore, io ce l'ho (scaricata da eMule) ma la tengo per me :P

    http://www.youtube.com/watch?v=DHA2Yv0qYzA

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    1. Bellissimo pezzo. Ma il titolo: io non sono lì...è il riassunto di tutto. Io non sono lì.

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  2. Un perfetto reportage gel Green Village. Se avro' la fortuna di andarci Katz Ddelicatessen sara' la prima tappa.

    A me quello che stupisce della tua scrittura e' come riesci ad usarla in modo cosi' diverso.Se devo scegliere preferisco quella dal registro latino americano mi intriga di piu' e a parer mio ti riesce meglio.

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    1. Si sono daccordo con te. Qui sono occidentale. Lì per me c'è più cuore.

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  3. ma quanto è bbono il pasrami... lo mangiai.. servono due panini su un piatto, uno con questa specie di salame/lacerto sfilacchiato, l'altro non me lo ricordo, mi piacque meno.
    W NY
    gd

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