sabato 5 ottobre 2013

Tema: Seguendo la bara

Svolgimento

Era morto.
Eh sì, era proprio morto!
Stava lì, sul letto, circondato dai soliti ceri, quelli lunghi e grossi, accesi.
Non c’erano fiori nella stanza, ma su un mobile un cestino con delle offerte: così aveva voluto.
Le mani, che stringevano il rosario e un libro di preghiere poggiate l’una sull’altra, erano composte sulla sua pancia.
Certo, per uno che di Dio e di Chiesa ne aveva voluto sempre molto poco, c’era di che pensare…
(Un mega paradosso!).
“Le convenzioni”, “tutti fanno così”, “non dobbiamo far parlare la gente”: queste le vere motivazioni.
La bocca tenuta chiusa da un aggeggio trasparente, anche i piedi erano tenuti uniti da un altro attrezzo simile, creato apposta per queste mansioni, magari da qualche ingegnere precario.
Panni neri scendevano a oscurare gli specchi per evitare che il riflesso della morte si proiettasse all’infinito.
La moglie addolorata, appoggiata al figlio trentenne, bamboccione, non aveva più lacrime.
Il figlio lo fissava e pensava a cosa avrebbe fatto adesso che il suo sostentamento era trapassato.
Sì, era stato un buon padre, un po’ rompicoglioni con la fissa che avrebbe dovuto cercarsi un lavoro, ma tutto sommato un buon padre.
Certo ora conveniva effettuare la reversibilità della pensione, quella di mamma era la minima, sì, quella sociale, quella che si dà alle casalinghe, quella che non arriva neanche a cinquecento euro al mese;  mentre la pensione di papà era quella di un funzionario del comune ed era di quasi mille euro.
Sì, al più presto era necessario fare la reversibilità se voleva continuare a vivere come aveva fatto fino adesso.
Due uomini dell’agenzia, in vestito, eleganti, a cui si erano rivolti per il servizio funebre, entrarono nella stanza e fecero segno che era ora.
Tutti gli astanti si alzarono e uscirono.
I due delle pompe funebri, che poi non ho mai capito ‘sta storia delle pompe, sistemarono la salma nella bara e lo fecero velocemente e con professionalità.
Al momento della saldatura, la moglie ebbe qualche sussulto in più e si aggrappò al figlio che la strinse e poi l’abbracciò.
Collocarono la bara lì dove poco prima c’era stata la salma, misero sul coperchio un cuscino di rose rosse con una striscia viola con su scritto: “La moglie e il figlio”.
Ancora, i tizi delle pompe entrarono nella stanza per dire che era ora di andare in Chiesa per la Messa.
Al figlio veniva quasi da ridere: una Messa per lui che in Chiesa non c’era più stato dal ’58! 
Chissà come l’avrebbe presa se avesse potuto assistere al suo funerale!
Ma: “le convenzioni”, “tutti fanno così”, “non dobbiamo far parlare la gente”, hanno avuto il sopravvento su un gesto che invece andava fatto per pura questione di correttezza.
Chiesa piena e Messa lunga, resa ancora più lunga dal Parroco che, avendo visto la Chiesa piena, non si lasciò sfuggire l’occasione.

Finalmente fuori, e tra baci, strette di mano e altre manifestazioni di cordoglio, iniziò la lunga camminata verso il cimitero.
L’auto con la bara avanti, la moglie e il figlio dietro insieme a qualche parente e amico più vicini.
La moglie distrutta dal dolore intanto pensava come avrebbe fatto adesso senza di lui.
Si era occupato sempre lui di tutto: dal fare la spesa al pagare le bollette, dal risolvere piccoli problemi casalinghi.
E quel figlio tanto voluto che era stato cresciuto come una cosa speciale, tanto speciale che a trent’anni ancora veniva servito e riverito come un principino.
La mattina colazione a letto con latte e biscotti, doccia, vestiti puliti e stirati, passeggiata al corso, chiacchierata in piazza con gli amici fino a ora di pranzo.
Pranzo, riposino dopo pranzo, un po’ di televisione, un po’ di gioco con la Wii, cambio di vestiti, altra passeggiatina al corso, altra chiacchierata in piazza con gli amici fino a ora di cena.
Cena, un po’ di televisione e poi al computer, su internet con facebook fino a notte fonda.
Un principino senza pensieri.
Nessuna sapeva che l’infarto glielo aveva fatto venire lui al padre, che da quando c’era stata la storia dei bamboccioni, sentendosi punto dal vivo, dato che aveva sparlato tanto dei figli degli altri,  gli aveva armato una guerra contro che durava già da anni.
E poi pure quella moglie che era sempre schierata dalla parte di quel figlio parassita!
Adesso era morto, decisamente morto e finalmente il figlio avrebbe continuato, dopo aver sistemato il grattacapo della reversibilità, a vivere come aveva vissuto fino allora.
La moglie tra le lacrime, paga del fatto che poteva prendersi cura del figlio senza più interferenze, tuttavia si arrovellava per capire come avrebbe fatto adesso a fare la spesa, a pagare le bollette ed effettuare piccole manutenzioni casalinghe.
Che il figlio non era cosa.

Lucia Immordino

14 commenti:

  1. Brava Lucia! Molto più efficace di mille invettive contro i bamboccioni e le madri chiocce. Una storia profondamente italiana...Mi è piaciuta molto.

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  2. E piaciuto anche a me, tantissimo. C'è la giusta "lentezza". E questa liberazione dal padre che sarà la loro rovina. Bravissima Lucia. parole misurate, senza enfasi, senza alcuna ricerca del "sensazionale" (la frase ad effetto). Per certe cose proprio non occorre!

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  3. Ma che ti ha fatto di male, quel ragazzo. Certo ha approfittato della situazione, ma in un caso del genere penso che la responsabilità dei genitori sia superiore all'inettitudine del bamboccione.
    Lasciamolo in pace, fa così figo vivere alla giornata. Se gli va bene può cavarsela ancora per un po' di decenni. Poi, morta anche la mamma, si vedrà.
    Qui non è questione di lavoro che manca, questo è proprio una cosa inutile.
    (emoticon delle pompe).
    E siccome sono pignolo, ti dico che avrei evitato il "mega paradosso".
    ciao Lucia, sei una brava compagna di classe.

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  4. Brava Lucia!
    Secondo me hai inquadrato la questione da un punto di vista originale: la funzione sociale del parassita. Che sarebbe della mamma del mammone senza il mammone? Io questa già me la figuro come suocera, Dio ne scampi!
    Un bacio e a rileggerti presto
    pat

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  5. Siamo d'accordo che non ho pagato nessuno di voi, vero?
    Emoticon del cazzeggio!
    Lucia Immordino

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  6. E' davvero un tema ben scritto, molto efficace nella sua crudezza. Non mi piace questa frase : "I due delle pompe funebri, che poi non ho mai capito ‘sta storia delle pompe" perchè il narratore irrompe nella storia (unico caso) mentre nel resto del racconto tutto è estremamente impersonale o al contrario parlano i pensieri dei diretti interessati ma mai lo scrittore in prima persona. Per il resto è davvero bello. Brava!

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  7. Direi che si tratta di un primo tema fenomenale.
    Mignazza!
    Complimentoni
    (emoticon parassita!)

    Federico

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  8. Emoticon parassita di Federico è azzeccatisimo. E' un tema attuale. Perchè dietro il non trovo lavoro si nascondono taaaaaaaaaaanti di questi che non vogliono fare nulla. Baci Brava!

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  9. scrittura tutta sicula è quella di lucia immordino, che noi siciliani ci vantiamo di averla conterranea!
    (bello pezzo, brava Lucia, c'è la giusta lentezza che ti permette di assaporarre i dettagli)
    GD

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  10. E brava Lucia...:) bentrovata in classe e ottimo tema, ben scritto e che si consuma senza fatica alcuna!!
    Meis

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  11. Benvenuta Lucia! Complimenti perchè sei riuscita a trattare un argomento triste e che fa paura e poi mi hai fatto ricordare uno dei miei primi temi sui battiti cardiaci e sulle pompe funebri e non solo...ahahah
    E poi, ti confido un segreto, a me piacerebbe potere assistere al mio funerale per vedere chi mi vuole veramente bene, chi c'è, chi piange... l'ho persino sognato! ahahah ( chiedi conferma in giro )

    Nina

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    1. Sono esterrefatta, non Ester è fatta!
      Che dire, GRAZIE, si vede che mi volete bene, prima o poi ne scoprirò il motivo, ovviamente.
      Solo una cosa: R L, quando dici tu ci incontriamo fuori dal blog e mi spieghi meglio l'interferenza del narratore nella storia ... (ihihihiihihih).
      PS: fai qualche sport in particolare? che so king boxing? karate? Io footing!
      GRAZIE ancora ragazzi, siete dei grandi!
      Lucia Immordino

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  12. Brava Lucia! e Benvenuta ( in ritardo ma in questi giorni so presa male riesco solo a twittare 140 caratteri )
    Mentre lo leggevo mi sembrava di essere veramente al capezzale del morto come una mosca ..:)
    Braverrima!

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    1. Grassie, sono commossa, sigh!
      (Emoticon del finto imbarazzo)
      L.I.

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