martedì 17 dicembre 2013

Tema: L'addormentato

Sez. In Fuga dal Presepe
Svolgimento


Questa volta me lo devo scegliere io il posto per schiacciare il mio pisolino, non posso sempre stare sdraiato sulla terra umida e sporca di sterco di pecora o di vacca ad aspettare che rientri tutto il gregge o la coppia Rosina e Peppino, i due capi di bestiame che mi sono rimasti dopo l’ennesima pestilenza. Le pecore si sono riprodotte presto e adesso sono numerose e grassocce ma i due bovini se ne sono andati e non potranno riscaldare né la stalla né i suoi padroni. Ieri ero sotto un albero più secco e irriconoscibile il mio asino brucava l’ultima erba rimasta dopo l’ennesima nevicata, io dondolavo la testa una volta di qua e una volta di là per vincere la “canazza” che mi prende ogni pomeriggio e che non mi lascia in pace se non a notte fonda. Poi comincia la veglia forzata, l’insonnia, i pensieri, i mille problemi da risolvere: dal trovare un lavoretto a scovare una moglie con dote e fattoria, a racimolare qualche spicciolo per un bicchiere di vino caldo e schiumoso proprio come piace a me.
Non posso arrampicarmi nelle tane e caverne di Betlemme, non ho più l’agilità di un tempo, le mie ossa scricchiolano ogni giorno di più, le mie ginocchia cedono più spesso rispetto all’anno scorso o forse a qualche settimana fa.
Sono vecchio e dimenticato dagli uomini e da dio. Non è una bestemmia, mi sento proprio così, a quarantacinque anni non mi aspetta nessuno a casa, non si prende nessuno cura di me, né moglie, né figli che avrei tanto desiderato e invece guarda questi due in che stato stanno arrivando nella mia grotta preferita, quella più bassa e nascosta tra tutte, meno visibile e visitabile da animali e pastori; io però non ho nessuna intenzione di cedere la spelonca. Prima sono arrivato io e poi loro quindi...


Io, dal canto mio, mi rintano in questo angolo buio e caldo che avevo scoperto in estate, il fieno è soffice, il sonno mi sta accompagnando verso il mio oblio, di loro mi occuperò dopo.
Ma che sono queste grida da forsennata, sto sognando o son desto? Che sono questi gridolini di bambino appena nato? Che sia il figlio che non ho mai generato? Che è questa confusione di pastori sfaticati e impellicciati?
Ho le visioni o sono già arrivato all’altro mondo?
Che bendiddio davanti ai miei occhi, ritrovo tutto quello che non ho mai avuto, vabbé, questa volta mi giro dall’altra parte e contemplo l’oriente, mi provocherà meno incubi.

Maria Letizia Mineo

9 commenti:

  1. Contemplo l'Oriente, mi provocherà meno incubi.
    eh eh, questo finale la dice lunga sul potere delle religioni
    W l'addummisciuto del presepio che, come Let Mineo, dorme ma quando si sveglia le canta senza fare sconti!
    GD

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  2. Che dolcezza questo post ! E' molto rilassante ...davvero. Mette la pace addosso .
    Brava Maria Letizia e Buon Natale!

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  3. Dolce come dice Anna un incrocio strano tra sogno ( trovo tutto quello che non ho mai avuto) e incubo ( pper questa volta mi giro dall'altra parte ) Un vero dormiglione.Auguri anche da parte mia Jole

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  4. Concordo con l'Oriente che genererà meno incubi.. a patto di non stuzzicarli troppo... ;)

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  5. ..ed una piccola nota a margine: a mio avviso, nei racconti brevi, l'intensità del finale è tutto. Ovvio, direte, ma non sempre applicato, e difficilmente con l'efficacia necessaria.

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  6. ..ed una piccola nota a margine: a mio avviso, nei racconti brevi, l'intensità del finale è tutto. Ovvio, direte, ma non sempre applicato, e difficilmente con l'efficacia necessaria.

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  7. Tutto il brano ha il respiro lento del protagonista: pensa, desidera, cerca, si riposa, sonnecchia, sogna, si sveglia in un sogno (incubo perché?) ritorna a dormire.
    Acuto il finale.
    Brava Maria Letizia.
    L.I.

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  8. Santi numi, ma come ho fatto ad addormentarmi e dimenticare di leggere questo post d'argomento soporifero?
    Il tipo non vede l'ora di addormentarsi di fronte alla capannina, con tutta quella confusione di gente e animali. Fossi in lui mi cercherei un posto più tranquillo dove schiacciare il pisolino. Ciao. (emoticon soporifero).

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  9. Sogno o son desta ? Sto davvero leggendo un racconto così lieve e delicato ?
    Complimenti !

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