venerdì 14 febbraio 2014

Tema: Incontro

Sez. Mi sono innamorato di te perché
Svolgimento

La pioggia ha tirato a lucido il campiello che percorriamo in silenzio. 
Sollevi la manica del maglione per controllare l’orologio.
“Sbrighiamoci” esclami superando i miei passi “d’inverno la Chiesa della Catena chiude alle quattro” 
Mi precedi impaziente, bambina. Ti seguo svogliato, distratto dalle nuvole violacee addensate contro al crepuscolo.
“Siamo quasi arrivati. Si trova lungo la Riva degli Schiavoni” dici come se io conoscessi la topografia cittadina. 
Sciogli il nodo al foulard e scopri il collo di una chiarezza avorio su cui tentennano due pendenti orribili. Chissà dove hai scovato quel paio di orecchini così disarmonici sull’ovale quasi perfetto del tuo viso. 
Arriccio le mani in fondo alle tasche del giubbotto per trattenere quel po’ di calore, ma il tepore evapora e mi sfugge come le tue gambe da cicogna. 
Tu torni indietro per recuperarmi, ti avviti al mio braccio.
“Perché sei così?” chiedi.
“Così come?”
Non rispondi, ti fermi di colpo, costringi me a bloccarmi, a guardarti. Non decifro lo sguardo oltre gli occhiali. Rimani codice misterioso, lingua straniera. 
Entriamo dentro la chiesa. C'è penombra. Il pavimento è consumato, l’aria è un abbraccio di cera e incenso. Mi racconti del pittore che ha decorato l’abside, del suo mecenate che sfiorò la follia. Parli sottovoce, malinconica come una musica di Yann Tiersen. 
“È deformazione professionale. Spiego pure quando non lavoro.”
Quando usciamo sul sagrato la pioggia ci sorprende. 
“Vieni, conosco un posto qua vicino.

E di nuovo mi lascio condurre dal tuo impermeabile crema, dai tuoi tacchi schizzati di fango. 
L’insegna del locale è una melodia stonata: Caffè Amore. Mi dici che è il cognome del proprietario, Stefano Amore, di origini calabresi. 
“Ma a Venezia, qualche veneziano è rimasto?” faccio io.
Ci sediamo, ordiniamo. Mi racconti i pezzi mancanti: la laurea, i viaggi, gli amori tiepidi, le voglie disfatte. Avevi ventitre anni quando te ne sei andata di gran corsa. Eri sfiduciata, il paese che t’aveva partorito non aveva niente da offrirti, in testa echeggiavano i consigli della tua famiglia: se resti non concluderai niente, questo è un posto a perdere. Non si sceglie il luogo in cui si nasce, sei partita dalla Sicilia per chiedere risarcimento. D’istinto scegliesti Venezia. Doveva essere stata tutta quell’acqua ad attirarti. Della tua terra te ne sei innamorata tardi, da lontano. Guardavi la laguna e ti mancavano le onde, provavi a spiegarlo, ma la gente non capiva. Così hai smesso di spiegarlo. 
Sei loquace, a tratti tracimante. Hai perso un po’ l’accento, parli con le vocali più chiuse, gesticoli poco. Non te lo faccio notare. Non voglio interromperti. Fingi un’allegria che non hai, sorridi troppo per essere sincera. Non c’è generosità nelle tue parole, non c’è trasporto in quello che racconti. Solo urgenza. Sgrani i tuoi racconti con occhi febbrili, impazienti. 
“Venezia è decadente” concludi abbassando le ciglia pettinate “è nata col capriccio di dominare la laguna. Si erge fiera e matrona sulla sua conquista. Ma se osservi attentamente, Venezia è in balìa. Le maree stanno rosicchiando lentamente le sue ossa.”
La pioggia si fa battente fuori, la porta si apre ed entrano due donne che si dimenano infreddolite. Alla fine scelgono un tavolino non lontano dal nostro.
“Ti ricordi che ti chiamavo Mabel?”
“Certo che mi ricordo”
Mi piacevano i Beatles. Avevo contratto le ultime due parole di Michelle Ma Belle per ribattezzarti. Non avevo altro modo per appropriarmi di te. Tu, sfuggente, socievole con tutti; vitale e agitata come la tempesta. Io goffo, insicuro, taciturno. Non provai mai a dirti che ti amavo. 
“Se non ti piace qui, perché ci stai?” chiedo io.
Alzi le spalle.
“Qui, un altro posto. Che cambia?”
Non ti riconosco quasi più per niente. Da ragazza avevi occhi cerbiatto.
Ti guardo strizzando gli occhi, ma i tuoi contorni non ci sono più.

Monica Gentile

26 commenti:

  1. Wow.
    Spesso siamo convinti di avere la facoltà di visitare i luoghi e invece sono i luoghi che entrano dentro, che visitano noi, a volte (troppo spesso, in realtà) ci rimangono pure. Non si tratta di ricordi, di emozioni legate al posto: questa sensazione sta su un altro livello. E quando te ne vai allora rimane tanto, tutto di quel luogo.
    Qui parli di un luogo, Venezia, e dell'impressione che dà alla voce narrante (ho apprezzato "Ma se osservi attentamente, Venezia è in balìa. Le maree stanno rosicchiando lentamente le sue ossa.”). C'è una sorta di perdita, di caduta libera nella malinconia, tant'è che finisci così:

    “Se non ti piace qui, perché ci stai?” chiedo io.
    Alzi le spalle.
    “Qui, un altro posto. Che cambia?”

    Veramente bello!
    Complimenti!

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  2. Non posso crederci sei tu? Tu la Monica Gentile che conosco io? Non posso saperlo, ma individuo le parole topografia, Sicilia, la delusione del fuori che non dà sempre quello che si sa di meritare. Architetto/scrittore? Il passo è breve perché se l'amore per la bellezza è dentro di noi trova tutte le arti per esprimersi. Sei tu o non sei tu, benvenuta. Il tuo pezzo è bellissimo (e non lo dico perché forse sei la Monica che conosco), ma perché c'è un lui che vede la sua lei e scopre che ha perso lo sguardo di cerbiatta. . Ha ascoltato è capito che non c'è trasporto in quello che racconta. Forse è un lui che lei sta deludendo, ma secondo me un uomo che guarda e vede, ascolta e comprende è un uomo che ancora ama.la sua donna.

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    1. cara adelaide sono la monica gentile che ha frequentato i corsi di scrittura di bice… ci siamo conosciute la? grazie per il tuo commento che ho tanto apprezzato… !
      Monica

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    2. Se sei architetto e la GV3 ti dice qualcosa ci conosciamo benissimo se nessuna di queste due cose è, allora non ci conosciamo. Sarà un piacere conoscerti, sarà anche un pacere se sei la Monica che già conosco, dunque comunque vadano le cose siamo a posto ahhahah.

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    3. Monica si occupa di turismo e girava con un motorino scassato!
      GD

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    4. Un motorino color verde zucchina….

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    5. Cara adelaide non sono architetto e la GV3 non mi dice molto, ahimè. quindi non ci conosciamo, ma credo che presto potremo rimediare… ciao ! e piacere

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  3. Grazie Federico del tuo caloroso benvenuto !! hai colto nel segno, la mia intenzione era dare un senso di decadenza, di malinconica fine...

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  4. Azz, di Monica non posso commentare il post. Devo scrivere altro.
    Questo è il suo esordio nel blog e mi tocca presentarla.
    La mia piccola e banale vicenda scrittoriale parte con Letizia (Mineo) e Monica.
    Con lei ci perdevamo in discorsi lunghissimi dopo le lezioni di Matteo Di Gesù e Francesco Romeo, ci siamo scannati i racconti, li abbiamo riscritti, con lei ho capito che la scrittura può creare attorno alle persone uno spazio sacro dove le banali vicende del quotidiano non interferiscono, con lei ho percepito che lo spazio sacro della scrittura è un secondo livello che si sovrappone a quello della contingenza, ed è fatto di collaborazione, di interazione, di sincerità immensa, di coraggio nel dirsi quando le cose vanno o non vanno, uno spazio dove l'invidia non attecchisce, dove si è felice dei risultati raggiunti dall'altro, dove ci si ascolta cercando sempre di anteporre l'altro all'io.
    Lo spazio sacro che c'è tra me e Monica (e anche con altri che non cito) l'ho sempre difeso, l'ho cercato altrove e spesso l'ho trovato - la chiave è avere passione per la scrittura degli altri ancor prima che della propria.
    La scrittura non è una gara a chi arriva più lontano, la scrittura per me un collante
    tra persone - collateralmente si ottengono risultati che non appartengono al singolo ma al gruppo, poco importa se il nome che spunta appartiene ad uno piuttosto che ad un altro. Monica sta per uscire con un romanzo, Scirocco. L'ha scritto lei, ma per me sarà come se lo avessero pubblicato con il mio nome.
    Giorgio D'Amato



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    1. Belle le parole di Giorgio. Trovo che Monica è già tra amici, e di stoffa ne ha davendere!

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    2. Monica è già tua amica, CLA. Non vi siete conosciute ma a volte il tempo fa succedere le cose un po' dopo.
      GD

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    3. filì mi hai fatto commuovere con questo post… MG

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  5. Bentrovata Monica. Avevo già letto un tuo racconto in un libretto della 18.30 edizioni, questo non fa che confermarmi nell'impressione che fossi davvero brava :)
    Gianluca Meis

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  6. Complimenti Monica. Ti ho letto e trovo molto bello il tuo scritto. Ha tutti gli ingredienti per prendere alla sprovvista e portare lontano. Ti auguro un tanto sincero successo!

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    1. Grazie Cla per il tuo commmento, sei molto gentile. Spero di conoscerti presto.
      Monica

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  7. FINALMENTE CI SONO RIUSCITA !! ALLORA SONO MONICA GENTILE
    la vera intendo… poco fa non riuscivo a commentare i post e allora ho chiesto al bloggomastero (uno dei 5) che credevo amico di gentilmente postare i ringraziamenti… prima che lui si faccia prendere la mano, lo conosco bene dico un grazie a tutti di cuore…

    filì finiscila di spacciarti per me… !

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    1. Piacere Monica e benvenuta in classe!
      Ho appena letto il tuo racconto in ritardo e me ne scuso, ma non mi piace la lettura bulimica! Quando leggo qualcosa che mi piace molto, devo avere il tempo di lasciar sedimentare le suggestioni.
      Ammetto che ci sono arrivata perché incuriosita da una segnalazione di Clara che su FB ti ha citata tra le migliori.
      Non posso far altro che confermare il suo giudizio!
      Ho amato molto il tuo pezzo. Mi piace come scrivi, c'è molta passione.
      Ti auguro tanto successo per "Scirocco". Non vedo l'ora di leggerlo.
      A presto!
      Bea

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    2. cara Bea, grazie davvero... ! monica

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  8. mi piace il vostro gruppo e sono contenta di esserne parte… ! MG

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  9. Monica, ti ho appena letta ed è come se io fossi a Venezia, ora. È una città che amo, vicina a dove vivo, e quando posso vado a perdermi lì.
    Bello il tuo racconto, trovo atmosfere familiari.
    Gli aggettivi che usi vestono d'immagini le parole.
    Sta per uscire un tuo libro ? Scirocco, già il nome mi piace. Dimmi di più.

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    1. ciao, ! grazie @coseinvisibili, Venezia è una città unica, ci torno spesso anche io, mi ha sempre suggestionato, sono felice che tu l'abbia ritrovata nelle mie parole (a dire il vero la chiesa della catena è una mia invenzione). Ma come mai questo nome tu? cose invisibili? chi si cela sotto questo velo?? mi incuriosisci.... MG

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    2. Nessun mistero ! @coseinvisibili è il mio aka su Twitter e su Instagram e rappresenta un pò il mio "programma di vita".
      È ciò che cerco di scorgere intorno a me. E in me.
      E poi ha un pò a che fare con il mio lavoro, diciamo così !
      Intanto ho cercato notizie su "Scirocco" e credo che lo comprerò (già uscito, vero?) ciao!

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    3. Nessun mistero ! @coseinvisibili è il mio aka su Twitter e su Instagram e rappresenta un pò il mio "programma di vita".
      È ciò che cerco di scorgere intorno a me. E in me.
      E poi ha un pò a che fare con il mio lavoro, diciamo così !
      Intanto ho cercato notizie su "Scirocco" e credo che lo comprerò (già uscito, vero?) ciao!

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    4. ciao @coseinvisibili, no scirocco non è ancora uscito, ma uscirà a maggio.
      Questo è il titolo provvisorio... ma se cambia la parola Scirocco non la leveremo. E' potente ed evocativa. Grazie per la fiducia....

      Non sono su twitter quindi temo non potrò scoprire la tua identità, ma tu puoi cercarmi su fb: sono monica agrodolce gentile... fatti riconoscere... ciao

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