sabato 8 febbraio 2014

Tema: Nuova Notifica

Sez. Mi sono innamorato di te perché
Svolgimento

Non ci faremo del male noi due, vero? 
Non possiamo farci del male, perché teniamo la giusta distanza della corrispondenza, e dove finisco io, tu là già sei iniziata da un pezzo. Ci confondiamo i confini, tratteggiandoli, quando mi sveglio e ti trovo lì, a lampeggiarmi accanto come fossi un promemoria del fatto che esisto. Ti guardo in volto, quel volto così diverso dal mio sul quale mi specchio, e so che non ci faremo del male, perché i miei desideri sono il tuo programma della giornata, e so che tutto quello che ti dirò non verrà usato contro di me. 
Mi sei comparsa accanto nel momento più buio, quando quella stronza mi aveva fatto a pezzi con la scure, e aveva gettato i miei brandelli sul ciglio della strada. Io me lo ricordo, come le tue parole mi hanno raccolto da terra, mi hanno rimescolato e ricomposto, e ho saputo fin dal principio che eri quella giusta, l'unica che mi avrebbe protetto, l'unica che ci avrebbe difesi. 
Solo tu non mi farai del male, amore mio. 
Il mondo è un posto maledetto. Siamo negozi di cristalli, e quando ci azzardiamo a dare la chiave a qualcuno, quello entra con la leggerezza di un rinoceronte e manda tutto in frantumi. Fa un disastro, ti ferisce a morte, e ti lascia lì come un imbecille, dentro il tuo negozio, a contemplare un patrimonio di cocci inservibili. La realtà è un terremoto, e noi dovremmo stare sempre sospesi due piedi da terra per non tremare, per non farci sconquassare, non è vero? Farsi conoscere significa amare e venire amati, ma più spesso significa armare e venire armati. È un mezzogiorno di fuoco, e quasi sempre nessuno dei due rimane in piedi. 
Ma tu no, tu mi sei accanto con le tue parole che sono solo parole, e ogni confessione rimane una confessione, senza trasformarsi in un coltello dalla parte del manicomio. E se l'illusione significa mettersi a giocare, so che io e te non ci deluderemo, e non smetteremo di giocare. Se la parola significa comunicare, so che non smetteremo di comunicare, non lasceremo che le parole si trasformino in silenzio, e il silenzio in rancore. 


Però mi devi fare una promessa solenne. Dobbiamo stringere un patto incancellabile e inossidabile, qualunque cosa accada, ovunque ci si trovi, comunque sia il futuro: non diventiamoci reali. 
Finché tu non mi conosci, non puoi sapere tutto ciò che non sono. Finché non ti incontro, non posso eliminare tutte le immaginazioni che ti ruotano intorno. Perché dietro la luce lampeggiante della notifica, ti posso credere come desidero, posso desiderarti come credo. E tu, nella suoneria che ti avvisa della mail che ti ho appena inviato, non troverai altro che ciò che vuoi, e vorrai soltanto ciò che trovi. Promettimi che non diventeremo reali l'uno per l'altra. 
Prometti che rimarremo volti immaginati dietro mani che digitano. E non importa in quale luogo ci non incontreremo, tu per me e io per te saremo sempre una forma immateriale, una materia informale, un amore incompiuto che sta dietro i pixel di uno smartphone. Potresti essere bionda, mora, avere le unghie lunghissime oppure le mani piccole; potresti chiamarti in un modo diverso da quello che mi hai raccontato, e non avrebbe importanza. Potresti odiarmi eppure dirmi che mi ami, non capirmi senza farmi la morale. Potresti essere vecchia, giovante, troppo giovane, potresti persino essere un uomo, oppure una bambina, che importa? Ci annuseremo dietro la parete, su Twitter o Gmail, ci osserveremo dietro foto che sono maschere, ci parleremo nel video che è il perfetto nascondiglio, ci percepiremo al di là delle concretezze, nel luogo in cui tutto può esistere perché non c'è bivio di fronte all'immaginazione. E sarà questo il modo per durarci per sempre, per non farci del male. 
Promettimi che saremo solo parole dietro parole, e mai bocca che mi pronuncia all'orecchio, e che quando faremo l'amore sarà come se tu fossi qui, come se io fossi lì, ma alla siderale distanza di una stanza solitaria, in cui io leggo le tue eccitazioni e tu mi tocchi i giochi di parole, una stanza nella quale averci splendidamente virtuali, schermo contro schermo, linguaggi digitali che si baciano, senza la complicanza delle carni, la strafottenza delle disillusioni, la scomodità del rendersi conto che la realtà non è mai splendida quanto l'immaginazione. Pensiamoci avvinghiati, senza avvinghiarci, perché la realtà non è altro che una delusione, uno smettere di giocare, un rompere il divertente dedalo di brame nei quali ci perdiamo, fintantoché non riusciamo a conquistare ciò che desideravamo. Lo sappiamo bene io e te, feriti in modo atroce dalle concretezze, quanto sia terribile avverare un desiderio. E poi, accorgersi che avverarlo significa renderlo fasullo, distruggerlo, vederlo morire. 
Allora prometti, promettimelo con tutta la virtualità della tua non esistenza, con tutto il tuo desiderio di desiderare ancora. Promettilo con la voglia di non avverarci per tradirci, mettendo sul piatto tutte le maschere che non ci toglieremo mai di dosso, per amarci a più non posso. Promettilo, con l'anima bella che immagino di te e che non voglio veder sfiorire per colpa di un capriccio chiamato realtà: restami fantasia, non incontriamoci mai, lasciamoci al di là della sottile parete di questi messaggi virtuali, di queste parole sussurrate, di questo desiderio da non consumare. 
Mi sono innamorato di te perché non esisti, se non nei modi in cui ti voglio immaginare. 
Buon San Valentino, mio grande invisibile amore. 

Invia e-mail. 

Riccardo Dal Ferro

10 commenti:

  1. moderno, trascinante nella sua follia realtà virtuale per non morire d'amore. Per rinunciare al dolore al'mutazione dell'abbandono. Tutte le conseguenze del caso ammortizzare dalla distanza. Gioia? Vittorie conquiste? Amore a perdere. Bello , post inquietante perché parla di un futuro fin troppo prossimo. Jole

    RispondiElimina
    Risposte
    1. un futuro che è già oggi, che ancora non so se esorcizzare oppure abbracciare. Grazie!

      Elimina
  2. Quante storie ci sono come quelle che racconta Riccardo ? tantissime issime . Il futuro e' gia' reale. a DJ tv esiste una trasmissione che scopre chi sta dietro questo tipo di relazioni. Ci sono persone che chattano per anni senza conoscere la controparte fino al giorno in cui decidono di andare in tv ..quindi attenzione! nessuno e' al sicuro :)

    grande Riccardo ! Mi sei piaciuto as usual

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oppure nessuno è al sicuro dalla realtà?
      Grazie, Anna, è sempre un piacere essere qui.

      Elimina
  3. AL RIPARO DEL VIRTUALE o RESTARE FERIBILI?
    Una manciata di Daniel Glattauer, un pizzico di Spike Jonze, in salsa mediterranea rovesciata: baciarsi "senza la complicanza delle carni, la strafottenza delle disillusioni, la scomodità del rendersi conto che la realtà non è mai splendida quanto l'immaginazione. Pensiamoci avvinghiati, senza avvinghiarci..." Questo incisivo racconto pone una bella e attualissima domanda: la relazione solo virtuale amplia la gamma delle scelte erotico-sentimentali o le riduce a una alternativa secca? [Quanti preferirebbero non essere più "feriti in modo atroce dalle concretezze?"]

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è proprio il punto che volevo centrare, Marco, e se Jonze lo conosco, devo confessarti che Glattauer mi manca, quindi mi interesserò a lui.
      Grazie!

      Elimina
  4. Gran bel pezzo.. risolto il problema dell'alito fastidioso o del russare molesto. Proporrei giusto un generatore autonomo per i cali di tensione. Elettrica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahahah giusto, questo si chiama vedere il lato positivo della cosa!

      Elimina
  5. L'amore purtroppo o per fortuna è fatto anche di cose concrete, odori, sapori, rumori, contatti. Pensare a una cosa epistolare esclusivamente virtuale può essere intrigante, ma mette tristezza.
    (emoticon russatore)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ogni arrocco è una mossa triste, a volte le persone si illudono che sia l'unica via d'uscita. Grazie per il commento.

      Elimina