Svolgimento
Ho
letto da qualche parte che un tempo, prima dell’avvento dei
computer, dentro tutte le macchinette automatiche c’era un piccolo
spazio vuoto, e in questo spazio, tipo una cabina, c’era sempre un
omino che manovrava i comandi per farle funzionare. Era una prassi
comune, per gli uomini e le donne piccoli di statura, con le membra
abbastanza minute, più raramente anche i bambini. Essi
venivano ingaggiati dalle società che producevano, che so,
distributori automatici per merendine, e stavano per tutto il giorno
lì dentro le macchine distributrici, a distribuire merendine
agli studenti. Nessuno li vedeva, a causa di una parete specchiata,
ma tutti sapevano che la carta moneta era ritirata da un omino, che
poi faceva ruzzolare la merendina lungo il tubo di plastica e alla
fine, dopo aver contato bene, ti dava il resto. Anche dentro gli
apparecchi televisivi, per il cambio del canale o la regolazione del
volume e del colore, i nani trovavano impiego sicuro e duraturo,
oppure all’interno dei robot da cucina, per tagliare gli ortaggi in
fettine tutte dello stesso spessore, o le patatine a bastoncini
perfetti.
Una
miriade di opportunità in continua espansione, direttamente
incalzate dalle nuove scoperte tecnologiche, si presentavano ogni
giorno di fronte al nano che si accingeva a entrare nel mondo del
lavoro. Elettrodomestici, attrezzi da cucina, strumenti per il
giardinaggio, apparecchi da intrattenimento. Tutto quanto avesse
all’interno un meccanismo da far muovere, si prestava a essere
colonizzato dai piccoli uomini, con un risparmio notevole di energia
e di risorse, niente petrolio, gasolio, olio, legna o carbone.
Bastavano le manine svelte dell’omino a svolgere il compito con
attenzione e diligenza. Chi aveva problemi di misantropia o
soggezione dei nani, di solito non si avvicinava a questi congegni, e
si portava qualcosa da casa per la merenda o rinunciava del tutto
alle comodità del progresso.