Svolgimento

Secondo una recente teoria straniera, le auto a Palermo sono tutte in cattivo stato, hanno i parafanghi caduti, hanno la vernice scolorita, gli sportelli tamponati, i fari mai del tutto funzionanti. Naturalmente, ci si chiede se sia il guidatore a crear tali danni o qualche altra motivazione si nasconda ed è importante cercare di spiegare il problema perché non si può rimanere indifferenti. Una tipica scena prevede una persona al volante, che sia una donna o un uomo non cambia nulla, il risultato è lo stesso. Il guidatore è alla ricerca di un posteggio e, trovato incredibilmente un buco dove lasciare l’auto, viene raggiunto in un battibaleno da un aiutante, una specie di guida post-patente, il parcheggiatore, che può essere straniero o indigeno: in genere, degli stranieri a Palermo ci si fida di più che degli indigeni, anche se non manca di trovare il forestiero che ha imparato a parlare il siciliano, ad usare i modi burberi e la faccia corrucciata per ovviare alla maleducata indifferenza e presunzione dei nuovi concittadini.
Si diceva, nonostante l’impegno profuso dall’Aiutante Parcheggiatore, che ricordiamo è stato offerto gentilmente dal fondo cassa del Comune, affinché il guidatore possa portare a termine la sua prova parcheggio, i “piloti” – molti palermitani hanno acquisito questa onorificenza per tutta la fortuna che gli è stata data nelle rischiosissime corse a rischio di morte – non sono degli esseri perfetti e di conseguenza cadono negli errori più semplici: accade che urtino in ripetizione e in maniera più o meno violenta sulle altre auto parcheggiate; essi, col cuore fra le mani e il dolore incommensurabile per aver sfregiato la cosa altrui, iniziano a ripetere che è stata una svista e che staranno più attenti.
Nonostante tutto, il parcheggiatore, affannato per l’impegno e alla costante ricerca di altre anime da guidare, riceve il suo giusto compenso e con un sorriso ti ringrazia. Ma può succedere che il palermitano non sia d’accordo e nella sua mitologica fiducia nelle proprie capacità, trovi le motivazioni per farcela da solo, schivando (e schifando) in ogni modo l’operato degli “angeli delle strisce blu”.
Questi ultimi sono disposti a farsi centinaia di metri per soccorrere un’auto in difficoltà e riuscirebbero a trovare una sosta a qualsiasi auto anche in capo al mondo, solo per permettere al cittadino di svolgere al meglio la sua esistenza.
Molto spesso accade, invece, che individui senza dignità non abbiano alcun riguardo verso questi angeli e per questo incappano nella cattiva sorte, dettata da Santa Rosalia, che oltre che glorificare la città, può se vuole, punirla delicatamente – i palermitani devono imparare in qualche modo – attraverso i suoi parcheggiatori: essi possono scegliere di manomettere le ruote, infilando i chiodi sulla gomma o possono al limite disegnare lunghe righe sulla carrozzeria.
È stato rilevato da studi molto complessi che, unendo tutte le strisce che sono state rinvenute sulle auto nostrane, si possa dar vita a una immensa scritta che potrebbe ricoprire Monte Pellegrino, assolutamente di grande impatto: W Santa Rosalia!