Svolgimento:
Tutti pronti, gli spettatori prendono i propri posti, sarebbero assegnati, ma qualcuno che litiga si trova sempre.
La busta, vista da vicino, non sembra neanche tanto grande - chissà poi cosa contiene! si chiede la signora un po' quintalosa che non riesce a sedersi comodamente nelle piccole sedie dell'ultima fila.
C'è caldo nello studio e le persone sono impazienti per la registrazione del programma, che parte non troppo in ritardo.
La presentatrice lascia entrare una donna, una di quelle che metterebbero un po' di trucco anche sulle spalle se solo ci riuscissero. Neanche Platinette la definirebbe una bellezza naturale.
-Apriamo la busta- dice la conduttrice bionda dalla voce non troppo soave. Il silenzio cala nello studio, la telecamera riesce ad inquadrare il momento esatto in cui il cuore della donna dai colori tenui si spezza.
Ci vorrei del burro sui popcorn e metti la maionese sulle patatine - seduta sul divano di casa propria, la signora Italia ordina per telefono la cena – e fate presto che ho da fare!
Stasera si ride, in onda le disgrazie altrui.
Dall'altra parte della busta un uomo continua a guardare, tramite un piccolo schermo, gli occhi della donna dal trucco sobrio. La conduttrice intanto pensa che questi due non sono abbastanza commoventi, l'unico obiettivo è l'audience – se continuano così e questa non piange sono finita...devo fare qualcosa...trovato!
Chiama un tecnico del suono - trovatemi una negra e fatela vestire da battona, datele mille euro per dichiarare di avere consolato questo pirla!
Intanto a casa della signora Italia le patatine sono arrivate portando odore di frittura che, quasi per osmosi, si diffonde in tutte le stanze. In effetti, sono cinque porzioni abbondanti di patatine al curry.
La signora Italia ne ingurgita due porzioni durante la pubblicità – mi mette ansia e quindi fame, dice a se stessa. Dentro il suo stomaco, intanto, pezzi di patatine galleggiano nella coca cola.
Dopo l’ingresso della ragazza nera, prossima concorrente del Grande Fratello, il pubblico comincia a farsi sentire, prima un po' bisbiglia poi comincia ad alzare la voce.
La conduttrice decide di calmarlo e tira fuori una storia commovente fatta di barconi di immigrati, vita da strada e porte sbattute in faccia, giusto per iniettare la ragazza nel cuore degli spettatori.
Povera ragazza! - dice la signora Italia, e mentre lo dice, pezzi di popcorn le partono dalla bocca con una gittata tale da attaccarsi al televisore che si trova non troppo distante.
La donna che ha deciso di aprire la busta piange – bene! - pensa la conduttrice, - mi dispiace, ma peggio per te. Concedersi un po' di più ci vuole nella vita – pensano, invece, le signore che osservano la scena.
Fate entrare il quarto ospite – dice la conduttrice immaginando i valori di share del giorno dopo.
Quarto ospite? Che ansia! – pensa la signora Italia infilando la mano unta dentro il pacco di popcorn.
Il quarto ospite altro non è che l'amante della signora, un uomo non troppo alto e con un po' di tatuaggi ormai sbiaditi sul braccio destro.
L'emozione comincia a salire in studio, l'uomo e la ragazza nera iniziano a piangere, qualche lacrimuccia esce anche dai piccoli occhi della signora che non riusciva a sedersi comodamente. Anche se non c'è riuscita non le importa, la sua attenzione è rivolta ad altro, adesso.
La conduttrice non piange, al contrario, sorride e dice – fate entrare il marmocchio -.
Colpo di grazia per la coppia in studio, un figlio che nessuno dei due sapeva di avere.
I bambini la sanno lunga e le lacrime cominciano ad uscire da tutti gli occhi che si trovano nello studio: spettatori, tecnici del suono, cameraman, registi. Gli unici a non piangere sono il bambino e la conduttrice: uno perché non ha capito cosa sta succedendo, l'altra perché l'ha capito benissimo.
Anche Italia sta piangendo guardando la tv. Lei qualche bambino lo vorrebbe, e, mentre pensa questo, lecca la carta del fast food, ancora un po' intrisa di odori e sapori buoni.
Qualcuno capisce la situazione nello studio e decide di mettere in salvo il bambino – lo ricicliamo, sai come starebbe bene nel mio prossimo programma sui bambini con traumi psicologici?-.
Le lacrime cominciano a bagnare le scarpe degli spettatori e qualche cavo che si trova sempre tra i piedi.
Gli spettatori però non si alzano, continuano a piangere e guardare la scena dei quattro malcapitati separati da una busta.
L'acqua arriva alle ginocchia della conduttrice che decide di scappare dallo studio. Lancia in aria i fogli e, soddisfatta di quello che aveva creato, si allontana ridendo.
La busta non è molto pesante e comincia a sollevarsi da terra.
Il divano di Italia è ormai intriso d'acqua, i vestiti le si attaccano addosso e non riesce a trattenere un singhiozzo.
La situazione nello studio diventa grave, il livello dell'acqua ha travolto l'attrezzatura tecnica, microfoni, sedie, schermi che ormai galleggiano qua e là.
Anche dallo schermo di Italia inizia a fuoriuscire acqua, ma lei non è preoccupata, anzi, questo la fa piangere ancora di più.
Il televisore adesso è un acquario, le persone nello studio galleggiano, sembrerebbero morte. la cornificata, il cornificatore, la battona, l'amante tatuato, la signora quintalosa, solo il tecnico del suono sembra boccheggiare. In poco più di un'ora un centinaio di persone ha perso la vita in tv.
In casa ormai Italia galleggia nonostante la sua stazza e l'acqua comincia a fuoriuscire dalle finestre e dalla porta. Anche dalle altre case l'acqua viene fuori, sembrano delle fontane.
Un'inondazione inaspettata quella che colpisce dapprima tutti gli altri studi televisivi, poi, piano piano, tutte le altre case.
Dalla radio una voce che piange e dice – interrompiamo tutte le trasmissioni per l'inondaz.... -, nient'altro.
Adesso sono le macchine a galleggiare per le strade, qualche cane riesce a nuotare e a mettersi in salvo salendo su un albero.
La situazione è insostenibile, in men che non si dica città intere sprofondano sotto le lacrime.
Le trasmissioni televisive interrotte, i collegamenti radio e telefono persi. Non rimane altro che uno stato sotto l'acqua, i corpi di migliaia di uomini donne e bambini che si muovono con la corrente.
Eppure dall'alto di una montagna qualcuno si è salvato. Guarda soddisfatta quello che resta di un paese distrutto da veline, tronisti e carrambate.
Guarda lo sfacelo e l'unica parola a cui riesce a pensare è “Audience”.
FO
Federico Benni o Kurt Orlando?
RispondiEliminaahaahhahhhaah, mi venne desiderio di patatine al curry (wood, sono vegane, me le posso permettere!)
GD
a me invece è passata ogni voglia di mangiare patatine e pop corn, non sia mai che anche io diventi vittima di questo allagamento. con tutta questa acqua poi ... il pensiero ritorna alle città di genova, giampilieri, scaletta ... e al peggiore dei nuovi tentativi di audience: quello giornalistico.
RispondiEliminaAG
da subito fu chiaro a tutti! i primi che giunsero sulle brulle coste ioniche chiamarono quella terra ancora priva di civiltà "Vitalia"...terra dei vitelli.
RispondiEliminae ancora oggi, con occhio bovino, lo stesso indistinto che può osservare un treno o la pistola al macello, siamo attoniti al mondo a guardare il demagogo di turno, la troia in voga, qualcuno che fa votare a maggioranza la convinzione che una minorenne a tempo e a bustarella sia la nipote di un mezzo dittatore amico....questione di esser bagnati dallo stesso mare?...Vitaliaaaaa, Vitaliaaaaa di terra belle uguale non ce n'èèèèèè...muuuuuuuuuuuuuuuu
GM
La prossima volta si puo' fare AUDIENCE con un bell'incendio?? Non so nuotare ma ho 2 estintori a casa ..cosi' mi salvo
RispondiEliminaE’ proprio vero! A volte si ha la sensazione che qualcuno dall’alto si diverta a giocare con le nostre vite o meglio a nullificare la nostra capacità di scelta, la nostra coscienza civile. La cultura della visibilità mediatica, che non risparmia nessuno, e il consumismo sono i due poli all’interno dei quali i “cittadini” non sono più tali, smarriscono le ragioni del loro essere, diventando vittime di un circolo vizioso che fa leva sulle immagini di chi sembra che conti (o forse dovremmo dire di chi ci viene fatto credere come colui che conta), di chi, pur inconsapevolmente, in quanto pedina di un gioco che non è lui stesso a gestire, stabilisce i valori, gli usi e costumi. E così tutti sentiamo il bisogno di arrabattarci dentro questa esistenza commerciale per avere almeno l’illusione di imitare quelli che ci vengono propinati come i vincenti, i vip, ed essere visibili anche solo una volta nella vita. Manca quel ritorno al sè che costituiva, quando ancora viveva la riflessione, l’ultima parte di un processo spirituale che portava alla luce la forza di un io che diventa titanica quando è sciolta da vincoli, e solo a partire dalla quale si può parlare di rispetto dell’altro, di vita secondo natura...solo a partire da essa si fa la storia. L’immagine dell’inondazione mi ha fatto pensare all’anonimia generale in cui viviamo e che ci soffocherà, ma in cui si vuole che restiamo, l’industria del consenso si nutre anche e soprattutto di essa...ma forse lavoro troppo di fantasia :)
RispondiEliminamagari se spostassero questi studi televisivi dove non piove mai si potrebbero risolvere i problemi di desertificazione....
RispondiEliminaPosso avere un riassunto?? ma non del post di Federico , del commento dell' anonimo ..grazie!!
RispondiEliminaI LOVE TO BE VISIBLE
I LOVE TO SPEND & SPAND
I LOVE TO BE ON TV
si, colto...nel segno
RispondiEliminavero
triste
ma si sa: non c'è fine....
Vorrei dire una cosa sulla lunghezza di un testo:
RispondiEliminaun testo non è mai nè lungo e manco breve, sebbene tre cartelle necessitino di più tempo che tre righe.
un testo è lungo quando ci sono troppe parole in più, un testo è breve quando ci sono molte parole mancanti.
(mignazza, ora posso andare a fare pipì)
GD
GD alias VV se non ci fossi tu dovremmo inventarci la nutella
RispondiEliminaahahahaaaa, da questa risposta deduco che sei uscita (fortunatamente) indenne dall'ultima lezione della Holden.. ahhahaaaah GDVV
RispondiEliminaallora nel prossimo compito per la maestra perseguirò la brevità...un canto, un anelito alla sveltina...alla botta e via andare :) eh eh
RispondiEliminameis
MEIS, mi hai deluso, mi sarei aspettato un vero post sulla brevità, magari sulla sveltina... e invece no, storie di picciriddi guglanti (che sei parli con un campagnolo siciliano e dici GUGL, ti risponde: finiscila con sto babbiu e non parlare come i tacchini!)
RispondiEliminaGD
le delusioni fan parte del gioco...no? :) tu ancora non mi hai sorpreso però eh eh eh eh :P
RispondiEliminaps: gugl non è un errore ma la trascrizione fonetica :P
....il sesso arriverà ohhh se arriverà :)
meis
Speravo che ci fosse un finale tipo: a un certo punto qualcuno decise di spegnere tutte le televisioni e morirono solo quelli nello studio.
RispondiEliminaSpero che faremo qualcosa del genere, altrimenti annegheremo in un mare di lacrime false e false emozioni. La vita davvero non riesce a darcene di migliori? Io credo di sì.
@BV Purtroppo non muoiono mai solo quelli nello studio ma anche buona parte di quelli a casa. La conduttrice e il marito sanno bene che avranno sempre un tot di telespettatori assicurati! Semmai un lavoro si potrebbe fare diffondendo la cultura del libro, la cultura delle poesie, si potrebbero aprire le finestre e vedere che fuori ci sono tante cose e persone migliori da incontrare...Le alternative alla tv ci sono sempre, peccato che solo in pochi riescano a capirlo!
RispondiEliminaVabbe, era FO!
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