mercoledì 14 dicembre 2011

Tema: teoria e pratica del colpo di fulmine (Prima puntata)

Ovvero…l’ arte pazzesca dell’innamoramento

Colpo di fulmine:
Elettrico per definizione e rapido per antonomasia, fa stare male causando ustioni, bruciature, spesso lesioni permanenti … perfino la morte. Nonostante questo, tutti prima o poi lo provano e molti passano perfino la vita ad aspettarlo. Scombina sempre lo status precedente, prende prigionieri, strapazza tutti e spesso non è neanche corrisposto. E’ prevedibile? E’ evitabile? Si possono in qualche modo limitare i danni che crea?

Prima teoria:

In principio era il caos, ma in un angolo, pensoso grave e con la barba bianca, c’è un Dio che sprizza energia al punto che gli esce pure da sopra la testa, e non sa dove andare a metterla. Guarda qui, guarda là. Ha già inventato la terra, ci butta sopra un po’ d’acqua e dunque inventa anche il fango, è proprio lì a portata di mano. E se facessi qualcosa che mi somiglia? Oggi mi sento più creativo del solito. Ecco l’uomo. Dio è contento, ma la sua creatura è l’ingratitudine fatta persona. Passa un po’ di quello che noi adesso chiamiamo “tempo”, e Adamo si ritrova abbattuto e strano, con il morale sotto le piante dei piedi. “Uffa” sbuffa e guarda in terra. E’ triste. “Ma figlio caro, guarda che meraviglia, hai il sole, le stelle, le piante, guarda il mare, è tutto tuo, possibile che non sei contento…”, dice Dio come un padre che nell’anno 2011 mostri al figlio l’Iphone e l’ Ipad che gli ha appena comprato. Ma per Adamo restava qualcosa di indicibile e sospeso, davvero una brutta sensazione, un groppo che non andava né su né giù, la mancanza di qualcuno che ancora non c’era, ma che andava creato al più presto. Dio ne ebbe pietà, anche se probabilmente pensò “Figliolo, non vivrai abbastanza per arrivare a pentirtene come si deve”, e fece anche male ad Adamo, quando gli tolse una costa invece di prendere il solito fango - ce n’era ormai in abbondanza perché nel frattempo aveva creato anche la pioggia - così che non smettesse mai di ricordarsi del giorno in cui aveva creato per lui la donna. “…te la sei voluta, ma vedrai quanto ti costerà… e ringraziami, che la parte peggiore te la voglio risparmiare: i figli li farò fare a lei”



Ciao, Eva - disse Adamo alla sua compagna, visibilmente emozionato
…E tu come fai a sapere il mio nome? - chiese lei sospettosa, sbattendo le lunghe ciglia da cerbiatta e stiracchiando le braccia

(Vedi? Pensò Dio un po’ in disparte, è già polemica…)

Me lo ha detto Dio - rispose lui
Chi è Dio? - ribattè lei curiosa
Nostro padre - disse Adamo con un gran sorriso
Ah, sì? E allora dov’è nostra madre? - domandò lei scettica

Stavolta Dio si inquietò per davvero. Neanche era nata che già si metteva a fare domande imbarazzanti. Capperi, se c’era un primo uomo e una prima donna, forse poteva esserci anche un primo ragazzo padre…

Vipera… Era assolutamente necessario mandarla a fare un giro. Te lo do io l’ Eden.Laggiù ci sarebbe l’albero della conoscenza - disse loro Dio con noncuranza - Naturalmente non potete toccarlo…ma per il resto, fate come se foste a casa vostra! -
Ma noi siamo a casa nostra - ribattè Eva seccata sistemandosi una foglia di fico, e guardò Adamo con occhi adoranti e una richiesta precisa. Difendimi! Dai, digli che abbiamo anche noi i nostri diritti! Ormai sei abbastanza cresciuto per tenere testa a tuo padre!

Ma Adamo non capì quel pensiero della sua compagna, lei era già troppo avanti, e lui troppo impegnato a guardare quei bellissimi occhi, e le curve dolci dei suoi fianchi.

Allora voglio assolutamente il frutto di quell’albero! - strillò Eva delusa - Almeno dimostrami in questo modo che sei davvero innamorato di me! –

Adamo pensò che per amore gli fosse tutto permesso, anche una piccola disobbedienza, e fece quello che fece. Suo padre poi ci sarebbe passato sopra. Dai, tra uomini certe cose si capiscono …
Ma il padreterno era un single convinto, figuriamoci se poteva perdonare i capricci muliebri. E poi si era già stancato di avere in casa tutta quella confusione (alberi, angeli, mele, serpenti, polemiche, lacrime, dinamiche familiari) dunque non apprezzò per niente il bel gesto di Adamo e diede alla giovane coppia lo sfratto esecutivo.

Se pure l’innamoramento di Adamo non era stato per qualcuno a lui identico (perché Eva era figlia del suo stesso padre ma non gli somigliava) era comunque per una parte di sé che gli era stata tolta. Narciso ai minimi termini, ma pur sempre Narciso. Era per questo, perché quella costa la rivoleva indietro e di nuovo dentro di sé, che continuava a chiedere disperatamente a Eva di stargli vicina vicina? Prima si sentiva solo, adesso senza di lei si sentiva incompleto. Prima si annoiava, ora si struggeva d’amore. Perciò la seguiva ovunque come un francobollo.

Mi ami, Eva? -
…. - (lei sbuffa)
…Quanto mi ami?..-
…(e ringrazia nostro padre che ci solo tu, qui in giro) -

In ogni modo, per merito di una biblica famigliola modello composta da mamma papà e due figli maschi, nei tempi immediatamente successivi gli abitanti della Terra si moltiplicarono. E i guai crebbero in modo esponenziale. Le necessità erano sempre le stesse: trovarsi, accoppiarsi, riprodursi. I problemi idem: solitudine, voglia di tenerezza, occasioni per far avvenire l’incontro.
Con una variabile in più: si era in tanti, ergo si poteva scegliere. O meglio, si doveva scegliere, visto che quella della riproduzione era la priorità assoluta del genere umano. Evitando però con cura di sbagliarsi. Si poteva non essere corrisposti ed essere rifiutati. Un errore di questo genere portava sofferenza e un sacco di problemi, anche pratici. Fuori dalla mia caverna, io qui non ti ci voglio.
Questo vago pensiero riempiva le notti insonni degli uomini e delle donne primitive, anche se probabilmente non avevano neanche parole per poterlo pensare, visto che si parlavano a gesti e grugniti. Ma accidenti se stavano male lo stesso.

La stagione dell’amore era arrivata, ma lui - o lei – non si era ancora fatto avanti. E quegli sguardi dati da una parte all’altra della caverna, allora, cos’erano? Forse solo un’illusione? Poteva essere il caso o no di prendere l’iniziativa? E se l’oggetto del desiderio avesse rifiutato? Bene, era nata la paura di soffrire per amore. Un rifiuto avrebbe negato la via alla riproduzione, il caldo del fuoco in inverno e i bagni insieme nel torrente in estate. Oltre a un sacco di altre cose piacevoli fatte in diverse posizioni, magari anche in cima a un albero. E non era vero che si poteva trovare qualcun altro! Fin dalla notte dei tempi, era stato il primo colpo d’occhio, la prima risposta del cuore, quella che doveva contare. Un colpo di fulmine primitivo, utile per qualcosa e dannosissimo per tutto il resto.
RL

12 commenti:

  1. E' lunghissimo! Mi ci vorra' tutta la notte per leggerlo:)

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  2. chiudere la giornata con un sorriso di buon umore...non ha prezzo...

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  3. E morirono fulminati e contenti!

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  4. Aahahahaa, è arrivata la Preside! (ma travestita da alunna.....)
    Augh, la RL in versione comica emerge poco di solito.. azz,è brava quanto la RL noir!
    (vabbuò, non ti montare la testa e ora accomodati all'ultimo banco che davanti già ci siamo noi! ahahaha)
    GD

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  5. :) Il cannolo siciliano ripieno di ricotta acida...
    RL

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  6. Maestraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!! La compagnuccia nuova dice cose orribili!!!!
    GD

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  7. Pero' brava quest'alunna! perche' non scrive un libro??

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  8. Smettetela di meleggiare o vi sospendo tutti!!

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  9. ahahaaaaaah, non parlare di libri che l'alunna nuova ci legge....
    GD

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  10. Ok, quest'anno niente gita. Ve la siete proprio voluta...

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