Un giorno si svegliò che si era trasformata in una grasta. E siccome non ci poteva andare a scuola che in quarta c non l'avrebbe riconosciuta nessuno, fece una telefonata alla sua dottoressa di base che era occupata perché è sempre occupata che ci devi telefonare dalle otto alle otto e mezza, ma siccome ci telefonano tutti dalle otto alle otto e mezza si trova sempre occupato. E siccome erano le otto e trentacinque non ci rispondeva perché aveva attaccato la segreteria telefonica pensò che la cosa migliore da fare era di mettersi nuda in balcone appollaiata sul ferro, del resto sarebbe stata una cosa ridicola vedere una grasta coi gins e il dolcevita e il giubbotto. Ah la morale comune, si disse la grasta, che assurdità esistono ancora a dicembre al nord che una grasta non si può vestire senza che le ridano addosso. Ma ora sono una grasta, si disse, sono felice, i miei desideri tutti sono stati realizzati, sono anche vuota e piena di terra ed è anche inverno e non aspetto frutti, la terra è umida ma il freddo non mi permette di far prolificare manco i vermi che in fondo sempre schifo mi hanno fatto, si disse. Che bello stare a fare niente e guardare di sotto. Ma a guardare di sotto senza fare niente una si annerva dopo un po', realizzò la grasta. Passavano tutti. La nonna del terzo piano tornava a casa dopo aver accompagnato la nipotina a scuola sotto casa, suonavano le campanelle della scuola. Si sentivano tutte all'intervallo e alle due e gli schiamazzi. Troppi. E i citofoni. E gli agenti immobiliari coi denti bianchi dietro i citofoni dovrebbero capire che non si vedono i denti bianchi da dietro i citofoni. Li vedono solo le graste da sopra, bianchi come le macchine bianche e piccole che guidano tutte in leasing dell'agenzia. Che pena, pensò la grasta. Che pena, pensò ancora la grasta. Dopo che sentì litigare la coppia del piano terra. Alcolizzato. Puttana. Simpatica la coppia di sotto, pensava la grasta, ma provava pena perché era l'unica felice ma ad essere felici ci si annoia dopo un po', pensò la grasta. Passava Morotti, passavano le infermiere con i vassoi della mensa rivestiti in polistirolo e sorrisi finti. Mi annoio, pensò la grasta mentre quell'altro vecchietto portava via i bidoni. L'avrebbero licenziato a fine mese che non era assicurato e costava troppo al palazzo. Sarebbe stato facile da centrare ma nessun clamore alla tv anche se si fosse lasciata andare su di lui non ne avrebbe parlato neanche la D'Urso, neanche su Italia Uno un trafiletto al tiggì. A fare le buone azioni non si guadagna, pensò la grasta. Che palle, disse ancora poi la grasta, ho una morte sola e poche possibilità di farlo limitate ai condomini del palazzo e al massimo al postino. Magari vivessi su una strada, una di quelle strade grandi grandi dove ci sono quei marciapiedi grandi grandi come a nova iorche, disse la grasta, magari uno importante di sotto lo troverei, disse la grasta. Faccio un pisolino che tanto è inverno e mi sveglierò quando qualche grasso uccello padano mi cacherà di sopra, disse la grasta. Passò la notte e arrivò la nebbia. Era buia e bianca la nebbia e tanto fredda che la ghiacciò. Al mattino il disgelo la vide trasformata in un asintoto. Che ficata, disse la grasta che ora era un asintoto. Fico fico, non mi conosce nessuno, posso cacare in testa come mi facevano gli uccelli a me. Vicino vicino senza toccare nessuno che tutti alzano la testa e non lo vedono l'asintoto che manco sanno cos'è quest'entità invisibile che ci cammina di sopra senza toccarli e ride ride ride si diverte e si annoia dopo un po'. Ma gli asintoti non hanno una vita intestinale come le velleità e le storie. Domani mi sveglierò che non sono né una grasta né un asintoto. al massimo ho un purretto o le lenzuola sporche di sangue e ancora non è morto nessuno e al massimo ci sono i ministri del uelfar che piangono. Però Signore, se è vero che ci sei, come i tuoi occhi e le tue labbra, ti prego trasformami nottetempo in una grasta, in un asintoto o in un ministro così posso cacare in testa alle persone o fare le cose brutte mentre tutti ridono o piangono o che si scotolano ma che con me non se la possono prendere che tanto sono grasta o asintoto o ministro.
Glossario:
grasta: vaso di terra cotta contenete terriccio e una qualsiasi pianta.
si annerva: 2’ persona singolare del verbo “annervarsi”. Perdere le staffe, prendersi dinervi.
Caterina Bonfiglio
Questa Caterina se la spirugghia assai assai che mi piace come scrive la grasta. Io ne ho di graste in giardino ma non sono così problematiche, che se fossero così tutte le piante avessero le cose psicosomatiche e a me mi siddiasse poi dover trascorrere il mio tempo a parlarci per farle arripigghiare. Le graste psicosomatiche mi piaciono assai assai, quelle che scarafaggionano pure, ma quelle che asintoticano sono strepitose.
RispondiEliminaNonsi ca nonsi, fussi ca fussi che questa CAterina è pilusa e sanza capiddi e con la bottiglia della Forst ammucciata nella borsetta?
GD
GD
... se fossi una grasta accetterei tutte le cacate degli uccelli viventi al mondo ma quelli padani no!! mi dovrebbero lasciare in pace almeno da grasta!! e poi ho capito che .... essere asintoto non sarebbe poi così male ;)
RispondiEliminaAG
Asintoto verticale, orizzontale o obbliquo?
RispondiElimina(hanno tutti plobblematiche posizionali diverse...)
GD
obliquo... il più complicato !!
RispondiEliminaAG
aahahahaa, viaru è..... megghiu i derivati, prive di grassi e più digeribili..
RispondiEliminagd
ma noooo!!!!!!! se la metti così ti dico gli integrali!!!! ahahah
RispondiEliminaAG
Ma di cosa state parlando? Vi siete tutti impazziti?? Asintoto?Obliquo? IO MINISTRO VOGLIO SVEGLIARMI!!il ministro delle feste alcoliche!
RispondiEliminaquesta caterina ci piace assai. io vorrei una grasta così a casa mia.
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