mercoledì 1 maggio 2013

Tema: L'arte del Marioni

Svolgimento

- Scusi, ma lei dove vuole andare con questo sole giallo? – chiese il Dottor Li Manni. Aveva la voce di un attore di teatro. La sua barba era bianca, corta e ben pettinata. Sembrava il migliore fra tutti i “padreterni”.
- Non ho capito! – disse il Marioni che, al contrario, pareva un impiegatuccio statale!
Il dottor Li Manni con le mani giunte, disse: - È difficile vendere un quadro con un sole giallo.
- È un buon lavoro, non crede?
- Ma cosa c’entra il buon lavoro adesso. Questa è una galleria d’arte contemporanea! Ha presente?
- Certo! Il quadro l’ho finito giusto ieri sera, più contemporaneo di così!
- Scusi Marioni, ma lei ci è o ci fa?  Su, via, la gente vuole cose nuove, cose strane. Chi spenderebbe mai due o tremila euro per un sole giallo. Guardando il cielo si trova gratis, Marioni!
- Ma è un sole bellissimo, lei non ha idea di cosa non ho fatto per trovare il colore giusto.
Ci aveva perso quasi gli occhi a furia di cercare. 

- Lei non capisce, qui parliamo di arte con la A maiuscola. La gente, guardando un’opera, ha bisogno di stupirsi, entusiasmarsi, eccitarsi! Scelga lei la parola, ma la sostanza è questa.
- Io mi sono emozionato dipingendo.


Forse, il Marioni era andato fino alle Isole di Lofoten per vedere il sole di mezzanotte. Un artista non tralascia nulla! 
- Marioni, parliamoci chiaro, io vorrei anche aiutarla, ma lei deve venirmi incontro. Facciamo così, mi porti un quadro nuovo. Vuole fare il sole? Bene, non ho problemi a vendere un sole, ma lo faccia… color melanzana, sì viola! 
- Un sole viola? Ma dove si è mai visto?
- Proprio qui sta il gioco Marioni! Lei mi fa un sole viola, magari ci mette un bel paio di tette e lo vendiamo in quattro e quattr’otto!
- Scusi, ma il viola è il colore dei funerali, il sole invece è fonte di vita. Il sole è maschio e ci metto le tette? Non capisco.
- Oh, Marioni, si liberi, dia sfogo alla sua fantasia! Senza inibizioni. Vuole che faccia un esperimento solo per lei?
- Un esperimento? Beh! Sì, magari capisco.

Il dottor Li Manni prese un bicchiere di plastica e con un accendino ne bruciacchiò il fondo dove si formò un buco dall’orlo slabbrato e nero.
- Cosa le sembra, Marioni?
A fatica, con l’espressione incerta il Marioni la buttò lì - Beh! Mi ricorda… il buco nell’ozono. 
- Benone Marioni! Vede che cominciamo a capirci? Ora guardi cosa succede.
Il Dottor Li Manni incollò il bicchiere, con il buco verso l’alto, ad un piedistallo e mise l’oggetto in esposizione.
- Vuole vendere quel bicchiere? 
- Certo!
Intanto nella galleria era appena entrata gente, una giovane coppia e un uomo più anziano. Gironzolavano tra sculture di esseri deformi, simboli fallici e nudi di donna in pose che, per la verità, al Marioni ricordavano molto Cicciolina e meno Afrodite.
I clienti non tardarono a trovarsi a tu per tu con il bicchiere. 
“Buco nell’ozono” € 1.500,00 Opera d’equipe ispirata alla Filosofia Postduchampiana. 
Per evitare la rissa, intervenne il Dottor Li Manni che preferì accontentare la coppia. All’anziano propose uno sconto senza precedenti su qualunque altro acquisto. 

Conclusi entrambi gli affari il Dottor Li Manni tornò ad occuparsi del Marioni.
- Ha visto? Semplice, no? E, mi creda, la gente non è mica stupida. Basta dare loro le cose con il nome giusto. Certo si deve essere onesti. Ha notato? Non ho precisato il nome dell’artista! No, no! Per questo motivo ho fatto riferimento anche alla Filosofia Postduchampiana: sostiene che qualunque oggetto può diventare arte. 
Prese cinquecento euro e li allungò al Marioni.
- Scusi, ma che fa?
- Le do la sua parte!
- Ma io non ho fatto nulla!
- Non è così, lei ha trovato il nome giusto all’opera. Lei rientra nell’equipe. Crede che se avessi chiamato quel bicchiere Occhio di Venere, avrebbe avuto la stessa fortuna? Lei ha percepito ciò che quell’immagine proiettava nell’inconscio ed era assolutamente quella giusta; l’avrei abbracciata non appena gliel’ho sentito pronunciare. Le spiego meglio. Ha presente L’urlo di Munch? Crede che se avessero chiamato quel quadro Lo Zombi, avrebbe avuto lo stesso successo? Eh no, mio caro Marioni! Impossibile. 
Marioni guardava i soldi sbigottito.
- Come le dicevo, chi osserva un’opera ha bisogno si stupirsi e se a questo si aggiunge il titolo giusto…! Si possono cambiare le sorti di un’opera, sa?  Ma qui, nel suo caso, il nome non basta. Quale titolo dovremmo dare alla sua: Sole giallo? No, no. Dobbiamo rifare tutto da capo. 
Marioni guardava il suo capolavoro. Pensava di venderlo senza neanche dargli un titolo. 
Secondo lui il quadro sarebbe stato in grado di far provare una felicità quasi mistica. 
- Marioni, Marioni, ma che fa, mi sta ascoltando?
- Sì, sì, mi scusi dicevamo?
- Eh dicevamo, dicevamo. Dobbiamo rifare tutto! Ha capito? Anzi mi è venuta un’idea grandiosa, dipinga un amplesso tra sole e luna, andrà alla grande, glielo assicuro io. 
- Non ho capito.
- Oh, Marioni, non ha capito, non ha capito! Dipinga un amplesso tra sole e luna, è geniale! l’ammiccamento sessuale, oggi, è il filo conduttore di ogni cosa. Su, fantasia! Arte! Osi Marioni, Osi! - Poi continuò - le consiglio il sole viola con le tette grasse e la luna verdastra e con un bel pisello, che uno dice “ma guarda che luna!” E rimane con gli occhi sgranati a guardare quel suo cazzo di quadro. Vedrà! Verranno da ogni dove per contemplare l’Arte del Marioni! Mi ha inteso?
E giù pacche sulle spalle accompagnando il Marioni fino a fuori.
- Scusi, ma il mio quadro? - Disse Marioni puntando il pollice all’indietro.
- Quello lo lasci lì che glielo butto io. Ci vediamo e mi raccomando, da lei mi aspetto un gran capolavoro!
Il dottor Li Manni vide il Marioni allontanarsi, si convinse: non l’avrebbe rivisto mai più. Peccato, pensò.

Il Marioni non si capacitava, ma girato l’angolo comprese: aveva venduto il suo quadro per cinquecento euro! E non era male, visto che aveva scaricato l’immagine da Internet e ricalcato i colori. Faceva lo stesso alle elementari.
 Poi si piegò in due dalle risate.
La storia del sole e della luna in versione porno gli sembrava un’emerita stronzata.
Adesso, però, andando verso casa, le parole del dottor Li Manni gli ronzavano in testa. 
Sapeva bene di non essere un artista e nemmeno un grande intenditore. La sua idea di Arte era ferma ancora a Caravaggio. Ma… non è che c’era da scucire qualche lira al mondo e magari viverci dignitosamente?
Era di strada, si leccò le labbra e comprò i colori.

Adelaide Jole Pellitteri

15 commenti:

  1. Bello!
    Elastico, si legge e scivola. Lo allunghi fino alla fine e ritorna bene. La doppia truffa poi è geniale. Attuale, un pizzico di furberia, mascherata da innocenza scoperta alla fine da un marcio fatto di sopravvivenza: molto attuale, e solo per tale motivo assolve il falso artista...
    Brava. Nulla da ritoccare.

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  2. Ma che carino!! :) il primo sorriso che mi è venuto alle labbra oggi. C'è molto di me, qui dentro. L'incapacità di capire l'arte contemporanea, tanto per cominciare. E anche la voglia di tirare per il naso quelli che mi ci vorrebbero prendere. Buon 1 maggio, Adelaide, e grazie per avermi fatto sorridere.

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  3. Sull'arte non sono un esperto, quindi non mi esprimo, comunque non avrei comprato quel bicchiere di plastica bucato, e poi avevo più stima per il Marioni prima che uscisse dalla galleria d'arte. Ciao (emoticon su tela)

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  4. Carissimi grazie per i vostri commenti non pensavo che in una giornata come il primo maggio qualcuno avrebbe letto. Sono felice di avervi strappato un sorriso. Mi dispiace che il Marioni abbia di "deluso" Raimondo, ma come vedi, Rai, anche l'arte di arrangiarsi richiede in certa genialità. (Per quanto riguarda l'arte moderna neanch'io sono una cima, ma dopo avere visto a Roma un Caravggio, davanti al quale mi stava pigliando la tachicardia tipo sindrome di Stendhal, faccio fatica a capire quella moderna. Per inciso questo racconto è nato dopo avere ascoltato una trasmissione dove un'artista aveva vinto un famoso concorso d'arte moderna per avere " ACCESO E SPENTO UN INTERRUTTORE DELLA LUCE" Questa è stata l'opera-idea che ha portato ed è stata premiata! Altro che bicchiere bucato!!!
    Non ho ascoltato tutta l'intervista e mi auguro che dietro quella vittoria ci fosse veramente dell'altro perchè se no...!
    Grazie di cuore a tutt'e tre

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  5. Bel pezzo,coinvolgente !
    Anche io stimavo di più il Marioni "ingenuo", anche se truffare chi cerca di truffare te è una bella idea !
    B rava Jole !

    ps: anche io ho ascoltato quella trasmissione....e continuo a preferire una visita al Louvre

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    1. Grazie Sabri e ben detto, vuoi mettere il Louvre...?

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    2. Anech'io sono daccordo sul Louvre!!! Sul Caravaggio, ma anche Van Gogh era considerato ai suoi tempi un troppo moderno: ci sentiamo di buttarlo nel sacco dell'immondizia?
      Dopo un secolo e mezzo di sicuro no.

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    3. Certo che no Cla! E di sicuro ci sono delle bellissime cose anche nell'arte moderna, ma "quell'interruttore" mi ha proprio segnata! AhAhAh!

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  6. Jole, il mio professore alle superiori, avrebbe scritto sul compito in classe : forma e contenuto ottimi ,e questo era il massimo che si poteva sperare.
    Ecco piu' di tanto , non essendo un'addetta ai lavori, non posso dire, aggiungerei, geniale.
    Brava Jole!
    Lu

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  7. Jole ! E' davvero strepitoso, sembra la trama di un film divertente e grottesco allo stesso tempo.
    Ciao
    Antonella Renda

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  8. Grazie Lu e grazie Antonella. A presto

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  9. Mi stupisci sempre di più! Originalissimo e con un ritmo di scrittura che ti coinvolge come la musica. Complimenti!
    Annabella Di Vita

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    1. Grazie Annabella, spero di rivederti presto magari a "racconti sotto l'albero" a Villa Trabia. Un bacione

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  10. Adelaide leggo solo ora! Meravigliaaaa!Mi e'piaciuto tanto tanto
    Scorrevole come uma noce di burro in padella,gustoso
    come un ragu' alla bolognese!

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    1. Grazie Annaaaa! Guarda che sono una buona forchetta perciò questo tuo complimento lo gradisco tantissimoooo!

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